Collegati con noi

Cronache

Choc a Trapani, fermata una 17enne che ha partorito e lanciato il neonato dalla finestra

Pubblicato

del

Ha partorito un bambino nel bagno di casa. Poi, sopraffatta dalla disperazione, lo ha lanciato nel vuoto dalla finestra della sua camera. La madre e’ una studentessa di 17 anni. Ha detto di avere tenuta nascosta la gravidanza perche’ temeva le reazioni della famiglia e di avere fatto tutto da sola. In realta’ sola non era. Nei momenti fatali del parto e della tragedia in casa c’erano, a quanto pare, la madre della ragazza e una collaboratrice domestica che hanno detto di non essersi accorte di nulla. Molte cose, tuttavia, non quadrano nella ricostruzione, ancora approssimativa, di cio’ che e’ veramente accaduto al quinto pianto di un palazzo di via Francesco De Stefano, un quartiere residenziale della periferia di Trapani: grandi spazi, palazzine ordinate, un ambiente nel quale vivono molte famiglie della piccola borghesia. Lo e’ anche quella della ragazza. Il padre e’ un uomo delle forze dell’ordine; la madre una casalinga. La ragazza è stata arrestata.  Il caso presenta tante analogie con quello del neonato ritrovato l’altra sera tra i cassonetti della spazzatura a Ragusa. Magari dietro quella storia c’e’ anche la disperazione di una ragazza madre. Ma gli esiti sono stati ben diversi. Il neonato di Ragusa e’ stato trovato vivo e si e’ salvato (ora lo vorrebbero adottare almeno venti famiglie). Il piccolo di Trapani ha fatto una fine terribile.

Tra una crisi e l’altra la madre ha detto che in questi mesi ha nascosto la gravidanza, grazie anche a una struttura fisica robusta, e che la maternita’ sarebbe il frutto di una storia con un ragazzo. Storie normali di adolescenti normali. Dopo nove mesi di ansie e turbamenti, e’ arrivato il momento del parto. La ragazza ha detto che, avvertendo le doglie, si e’ chiusa in bagno. E da sola avrebbe partorito. Qualcosa, nel silenzio di un dramma vissuto il solitudine, sarebbe pero’ trapelato se a un certo punto la colf avrebbe bussato per chiedere: “Tutto bene?”. Avuta la conferma che non c’erano problemi, si e’ dedicata ad altro. Anche la madre non avrebbe avuto alcun sospetto. A parto finito, la giovane e’ uscita dal bagno e si e’ chiusa in camera attraversando l’appartamento e lasciando sul pavimento una striscia di sangue. Tracce ematiche sono state trovate anche sul parapetto della finestra dal quale e’ volato il bambino appena nato: un volo di almeno 15 metri. Risalire alla madre, dopo l’allarme lanciato dall’uomo che ha scoperto il macabro fagotto, non e’ stato difficile. La ragazza era sconvolta ed e’ stata accompagnata dalla polizia nel reparto di ginecologia dell’ospedale Sant’Antonino abbate di Trapani. Il sostegno e l’assistenza di una psicologa l’hanno aiutata a ricostruire, per sommi capi, una storia che ha ancora molte zone d’ombra e tanti misteri. Del caso si sta occupando la Procura dei minori di Palermo che procede per omicidio volontario. La ragazza sara’ chiamata a dare spiegazioni sui punti piu’ controversi ma, nelle condizioni in cui si trova, e’ stato deciso di rinviare di qualche ora l’interrogatorio da parte del magistrato.

Advertisement

Cronache

Sicilia, tragedia sul lavoro: morti 5 operai per esalazioni tossiche, grave un sesto

Pubblicato

del

L’ennesima strage sul lavoro, stavolta a Casteldaccia, nel palermitano, dove cinque operai hanno perso la vita in seguito a un grave incidente sul lavoro. Un sesto operaio è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Policlinico di Palermo, dopo essere stato intubato, mentre gli altri sette coinvolti nel tragico evento stavano svolgendo lavori di manutenzione per conto dell’Amap, la società che gestisce le condotte idriche e fognarie a Palermo.

Secondo una prima ricostruzione, gli operai erano impegnati in lavori di manutenzione di un impianto di sollevamento delle acque fognarie quando alcuni di loro hanno cominciato ad accusare malori, verosimilmente a causa di un’intossicazione da idrogeno solforato, una sostanza che può provocare gravi irritazioni alle vie respiratorie e il soffocamento. Uno dei lavoratori è riuscito a uscire dall’impianto e a dare l’allarme, mentre gli altri sei sono rimasti intrappolati e hanno perso conoscenza a causa delle esalazioni.

I soccorsi sono stati immediati: vigili del fuoco e personale sanitario del 118 si sono precipitati sul posto e hanno tentato disperatamente di rianimare i lavoratori coinvolti nell’incidente. Purtroppo, per cinque di loro ogni tentativo è stato vano, mentre il sesto è stato trasportato d’urgenza al Policlinico di Palermo dopo essere stato intubato.

La notizia ha suscitato profondo dolore e sgomento, tanto che il presidente della Regione Renato Schifani ha espresso il più sincero cordoglio alle famiglie delle vittime, definendo l’accaduto una terribile e inaspettata tragedia. Le indagini sono in corso per chiarire le cause precise dell’incidente e per garantire che simili tragedie non accadano mai più sul luogo di lavoro.

Continua a leggere

Cronache

Unicost, ‘magistratura si mobiliti contro la riforma di Nordio’

Pubblicato

del

“Ci auguriamo una mobilitazione di tutta la base della magistratura per scongiurare riforme che potrebbero farci scivolare verso regimi non democratici”. Lo sottolinea un documento del direttivo nazionale Unicost relativo alla riforma Nordio “che suscita molte perplessità nel metodo e nel merito”. Preliminarmente, “in quanto il Governo starebbe aspettando la celebrazione del prossimo congresso Anm di Palermo per evitare polemiche in sede congressuale”.

Nel merito, i magistrati di Unicost, commentando il recente meeting annuale europeo dell’Eaj (European Association of Judges), dove “i delegati della nostra Anm hanno ribadito la preoccupazione per le proposte di riforma”, condividono la risoluzione adottata dall’associazione europea “ritenendo che le modifiche di riforma costituzionale già in discussione in Parlamento e l’annunciato nuovo ddl di riforma costituzionale costituiscono un grave attacco all’indipendenza della magistratura, con concreto pericolo per l’attuale equilibrio dei poteri”.

Si rileva, inoltre, che le proposte di riforma “sono in contrasto con gli standard europei secondo cui l’obiettivo precipuo degli organi di autogoverno è quello di proteggere l’indipendenza della magistratura e del singolo giudice, e affinché questo obiettivo si realizzi il Consiglio deve essere libero da influenze politiche dell’esecutivo. e i suoi componenti devono essere eletti tra pari secondo un metodo democratico”. “Gli associati di Unità per la Costituzione – conclude la nota – esprimono gratitudine nei confronti dell’Associazione Nazionale Magistrati Italiana che ha fatto sentire presso gli organismi internazionali e, in particolare, europei la voce dei magistrati italiani, preoccupati per le derive antidemocratiche che minano l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge che solo una magistratura autonoma e indipendente può assicurare”.

Continua a leggere

Cronache

Penalisti, separazione carriere rispetti indipendenza magistrati

Pubblicato

del

“Apprendiamo che il Governo, dopo molteplici dichiarazioni di intenti, ha deciso di presentare il proprio disegno di legge sulla separazione delle carriere di Giudici e Pubblici Ministeri prima del prossimo appuntamento elettorale”. Lo sottolineano le Camere penali in una nota rilevando anche che “resta fermo che la necessaria separazione delle carriere dovrà essere attuata nel rispetto dell’indipendenza della magistratura che rappresenta un bene fondamentale per la tenuta della nostra democrazia”.

I penalisti, inoltre aggiungono di essere “altresì convinti che la obbligatorietà dell’azione penale debba essere conservata e che tuttavia, stante la peculiare natura di tale principio, lo stesso debba essere democraticamente modulato nella sua concretezza”. “Il tema della separazione delle carriere, era stato ormai da tempo dimenticato dalla politica, ed è stato posto nuovamente al centro del dibattito pubblico – ricordano i penalisti – dal percorso intrapreso nel 2017 dall’Ucpi di raccolta delle firme per la presentazione di una legge costituzionale di iniziativa popolare. Si è così tornati a discutere di un argomento fondamentale per la giustizia penale del Paese, che si era voluto accantonare, per non urtare le sensibilità di una magistratura chiusa nelle sue dinamiche corporative e non potremo che essere soddisfatti se l’iter legislativo prendesse finalmente avvio”.

“Si tratta di una riforma necessaria – dicono le Camere penali – al fine di realizzare nel processo la figura di quel giudice terzo voluto dall’art. 111 della Costituzione, separato dall’accusa e dalla difesa, garante dei diritti dei cittadini”. “Nel merito non abbiamo mai pensato che la nostra proposta fosse immodificabile e non potesse subire interventi correttivi anche migliorativi e valuteremo pertanto laicamente anche l’ipotesi dell’introduzione dell’Alta Corte per il disciplinare dei magistrati e quella del sorteggio temperato per l’elezione dei componenti togati del Csm, quando potremo leggere il testo elaborato dal Governo”, concludono le Camere penali.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto