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Nel circo del pallone nell’era del Covid contano solo i soldi: tra serie A e coppe è tutta una no stop, recuperi impossibili

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È un circo barnum dove i padroni devono fare affari e tutto il resto, leggi comprese non contano. Non conta la salute degli atleti. Un circo che dà spettacolo senza sosta. Il calcio pandemico non da’ tregua e non si concede alcuna pausa, nessuno stop, come conferma il fitto programma di appuntamenti da qui alla fine dell’anno solare piu’ tribolato anche per il pallone. Se così non fosse i padroni del pallone, quelli che pagano gli stipendi milionari ai dirigenti e ai calciatori non verserebbero un centesimo. E chi paga il conto lo sappiamo. In ogni caso fra campionato di Serie A, Coppa Italia, Supercoppa italiana, Champions ed Europa League, Nazionali, ma soprattutto la quasi new-entry Nations League, di fatto, non ci saranno finestre libere per inserire alcun recupero. E alla luce dei problemi causa covid – come accaduto per Juve-Napoli – riprogrammare i match diventa piu’ che un’impresa. In sei settimane su nove si giochera’ in Champions. Poi, in mezzo le Nazionali (due partite a ottobre, due a novembre). Nel 2021 breve sosta con vista Europeo, con la finale l’11 luglio. Spazi si aprirebbero nel caso in cui le italiane non proseguissero il proprio cammino nelle coppe europee, ma sara’ il campo a decidere. Ecco il dettaglio con date e appuntamenti. – Turni infrasettimanali di Serie A: mercoledi’ 16 dicembre (12/a giornata); mercoledi’ 23 dicembre (14/a); mercoledi’ 6 gennaio (16/a); mercoledi’ 3 marzo (25/a); mercoledi’ 21 aprile (32/a); mercoledi’ 12 maggio (36/a). – Supercoppa italiana: data, orario e sede da definire. – Coppa Italia: Mercoledi’ 28 ottobre va in scena il terzo turno del torneo di Lega, con nove formazioni di Serie A in lizza: Benevento, Bologna, Cagliari, Crotone, Fiorentina, Genoa, Torino, Udinese, Verona. – Champions League: Atalanta, Inter, Juventus e Lazio si alterneranno nella fase a gironi, scendendo in campo di martedi’ e mercoledi’. Le italiane saranno impegnate martedi’ 20 ottobre e 21, ma anche martedi’ 27 e mercoledi’ 28 ottobre. A novembre saranno in campo: martedi’ 3 e mercoledi’ 4; martedi’ 24 e mercoledi’ 25. A dicembre i turni sono stati fissati: martedi’ 1 e mercoledi’ 2; martedi’ 8 e mercoledi’ 9. – Europa League: Napoli, Milan, Roma saranno in campo giovedi’ 22 e 29 ottobre, giovedi’ 5 e 26 novembre, giovedi’ 3 e 10 dicembre. – Nazionale: amichevoli, mercoledi’ prossimo, contro la Moldavia; mercoledi’ 11 novembre, contro l’Estonia. Nations League: sabato 10 e domenica 11 (Polonia-Italia); martedi’ 13 e mercoledi’ 14 (Italia-Olanda) ottobre; giovedi’ 12, venerdi’ 13 e sabato 14 (Italia-Polonia) novembre. Domenica 15, lunedi’ 16 e martedi’ 17 (Bosnia-Italia) novembre.

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Pari a Firenze, il Napoli è ‘quasi’ fuori anche dalla Conference League

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Fiorentina e Napoli si dividono la posta in palio al termine di una gara che è stato un lungo inseguimento reciproco ricco di gol, emozioni e colpi di scena. Alla fine il 2-2 al Franchi consente a Biraghi e compagni di confermarsi all’ottavo posto ma non ancora poter festeggiare il ritorno certo nelle prossime coppe europee perché servirà almeno un punto nell’ultimo turno contro il Cagliari, e lenisce parzialmente l’emorragia di punti per gli ormai ex campioni d’Italia. Gli ospiti iniziano la gara come meglio non si potrebbe passando già all’8′ con Rrahmani, capitano di serata stante l’assenza per problemi di gastroenterite di Di Lorenzo, che anticipa Martinez Quarta su calcio d’angolo di Politano. Gli uomini di Calzona giocano in maniera eccellente la prima mezz’ora tanto che vanno più volte vicini al raddoppio in particolare con Kvaratskhelia. Proprio su una palla riconquistata da Dodo sull’esterno sinistro offensivo georgiano, su cui il Napoli si lamenta per una mancata sanzione del fallo da parte del direttore di gara, prende avvio l’azione che porta alla punizione poi segnata da Biraghi al 39′ per l’1-1.

I gigliati ribaltano il risultato tre minuti più tardi con Nzola bravo a superare Politano e di destro a sorprendere Meret. Lo svantaggio del Napoli è una punizione eccessiva per i partenopei che però rischiano di subire per due volte la terza rete entrambe le volte con Nico Gonzalez, con nella seconda circostanza un ottimo intervento di Meret. Il 2-2 lo segna Kvaratskhelia anche lui con una bellissima punizione (57′), con Politano che centra un palo 5′ più tardi. Nella parte centrale la sfida diventa equilbrata e l’ultimo vero sussulto giunge all’80’ quando Marchetti assegna calcio di rigore per un presunto fallo di Lobotka su Belotti, quest’ultimo subentrato a Nzola, ma la revisione al Var sollecitata da Valeri fa poi cambiare idea al direttore di gara. Il punteggio non cambia più e si chiude dunque con un pareggio l’ultima partita casalinga di Vincenzo Italiano, con lo stadio Franchi che la prossima estate vedrà anche l’inizio di lavori che porteranno poi alla costruzione di una nuova curva Fiesole.

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La Juventus esonera Allegri per comportamenti non compatibili

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“La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegridall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile”. È quanto si legge in una nota della società. “L’esonero – prosegue il club – fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta”.

“Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime tre stagioni insieme con la Finale di Coppa Italia la società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri” conclude la società bianconera nel comunicato.

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Coppa Italia alla Juve, Vlahovic stende l’Atalanta

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La Juventus si aggiudica la 15esima Coppa Italia della sua storia. La squadra di Max Allegri si impone 1-0 sull’Atalanta, nella finale andata in scena allo stadio Olimpico di Roma, grazie al gol del suo centravanti Dusan Vlahovic e può festeggiare la conquista del trofeo, staccando ulteriormente Inter e Roma con 9 a testa. Inoltre Allegri diventa il primo allenatore nella storia a vincere cinque volte la Coppa Italia, superando a quota quattro Sven-Göran Eriksson e Roberto Mancini. Risveglio amaro per l’Atalanta di Gasperini che alla sua sesta finale deve rimandare il bis dopo quella vinta nell’edizione 1962-1963. I nerazzurri cercheranno di rifarsi in Europa League il 22 maggio a Dublino con il Bayer Leverkusen.

Allegri parte dal 1′ con la coppia Vlahovic-Chiesa, mentre la novità é Iling da quinto di sinistra con Cambiaso a destra e Nicolussi Caviglia in mezzo al campo. Gasperini, invece, sceglie Lookman e De Ketelaere in avanti, con Koopmeiners a supporto e Pasalic da mediano con de Roon che scala sulla linea di difesa con Hien e Djimsiti. La Juve parte subito forte e sblocca subito il risultato e indirizza la gara. Al 4′ servizio in verticale di Cambiaso per Vlahovic che vince il duello di fisico con Hien e, davanti a Carnesecchi, lo batte per l’1-0. L’Atalanta accusa il colpo e all’8′ nuova ripartenza Juventus iniziata da un bel tacco di Vlahovic, ma sul cross finale di Iling Jr Djimsiti mette in angolo. Passa un minuto e ancora bianconeri pericolosi: cross di Nicolussi Caviglia e Gatti manda alto. L’Atalanta prova la reazione al 10′ su una palla persa di Cambiaso, Lookman calcia di prima intenzione ma respinge Danilo. La formazione di Gasperini alza i giri e al 13′ Pasalic si inserisce centralmente ma un tocco di Bremer facilita l’uscita di Perin.

I bianconeri aspettano gli avversari per ripartire, sfruttando la grande corsa di Chiesa e delle sue mezzali, oltre alla buona vena e condizione psicofisica di Vlahovic. Al 34′ ci prova De Ketelaere ma spreca calciando alto sopra la traversa. Sul finale di tempo al 44′ Pasalic conclude dal limite ma Gatti salva la sua porta in scivolata. Ad inizio ripresa l’Atalanta si riaffaccia subito in avanti e al 50′ su un cross di Ruggeri, Iling non interviene mandando fuori giri Zappacosta. Al 51′ ci prova Lookman ma la conclusione viene deviata in angolo. I nerazzurri premono e schiacciano la Juve nella sua metà campo: al 58′ Koopmeiners di testa manda al lato. La gara si innervosisce e la Juve ne approfitta.

Al 64′ altro contropiede Juventus, con Chiesa che scarica su Vlahovic che supera due avversari e conclude ma una deviazione di de Roon consente la parata di Carnesecchi. Nell’intervento però rimane a terra de Roon dopo la grande chiusura. L’olandese esce in lacrime, al suo posto Tolói. L’Atalanta continua a pressare e al 71′ su un cross di Ruggeri, di controbalzo Miranchuk manda alto. La Juve reagisce al 74′ ma il gol di Vlahovic viene annullato per fuorigioco millimetrico dal Var, con l’attaccante che aveva deviato di testa un cross di Cambiaso. La gara è intensa e al l’Atalanta sfiora il pari: al 79′ Lookman rientra sul destro e conclude di precisione ma colpisce la parte esterna del palo. La Juve trema ma risponde e all’83’ Miretti da poco entrato colpisce la traversa con una conclusione in diagonale. In pieno recupero ancora Atalanta all’arrembaggio: al 94′ Ederson sugli sviluppi di una punizione conclude ma Perin respinge. Allegri va su tutte le furie per le decisioni arbitrali e viene espulso al 95′, ma ormai è finita e la Juve può festeggiare.

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