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Cronache

La famiglia della dj morta accusa: ricerche superficiali per Viviana e Gioele

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“Vogliamo sapere la verita’”. E’ la richiesta ribadita con forza e determinazione dai familiari di Viviana Parisi al procuratore di Patti, Angelo Cavallo, durante un lungo incontro che si e’ tenuto negli uffici giudiziari. Vogliono la verita’ su quello che e’ accaduto alla 43enne dj scomparsa il 3 agosto scorso nelle campagne di Caronia e trovata morta cinque giorni dopo e su quello che e’ accaduto a suo figlio, il piccolo Gioele, di 4 anni, i cui resti sono stati recuperati il 18 agosto. Ma anche la verita’ sui soccorsi e sulla gestione delle ricerche e in particolare perche’ le immagini dei droni dei vigili del fuoco da cui un esperto ha estrapolato un frame che dimostra che la donna era morta ai piedi del traliccio elettrico, dove e’ stata trovata, gia’ alle 10.15 del 4 agosto, l’indomani della sua scomparsa, sono stati consegnati il 18 agosto e visionati da un perito il giorno dopo. “Quando ho saputo del drone — afferma arrabbiato Luigino Parisi, papa’ della dj – mi sono girate le scatole. Avrebbero potuto scoprire il corpo prima. Se io sono un lavoratore devo guardare il video: un altro manda avanti il drone e io guardo li’, non ammucchio 16 mila fotogrammi e poi li guardo quando ho tempo. C’e’ stata una evidente superficialita’ nelle ricerche”. Richiesta sostenuta anche dai suoi legali, gli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza: “Le famiglie di Viviana e Gioele – affermano – meritano la verita’. Qualunque essa sia deve essere raggiunta, senza vuoti e lacune. Ma con una speranza: “Da oggi – aggiungono – si scrive la storia di quello che e’ successo perche’ si e’ messa in moto la macchina della scienza e finora le ipotesi sono state tutte senza riscontro”. E sulle immagini dei droni i penalisti spiegano che “vogliamo capire e per questo nomineremo i nostri consulenti”. Intanto hanno coinvolto il Centro investigazioni scientifiche (Cis), diretto da Luca Chianelli, come Consulente tecnico di parte, che ha messo un campo un pool di esperti e non esclude di “poter richiedere l’intervento di altre professionalita’ qualora fosse necessario nello sviluppo delle indagini”. Anche il legale di Daniele Mondello, marito di Viviana e padre di Gioele, chiede “chiarimenti sui tempi di ritrovamento del bimbo e di Viviana avvenuto – osserva – in un lasso di tempo notevole”. La giornata, sul piano operativo, e’ stata caratterizzata da un lungo incontro nella Procura di Patti sul giallo di Caronia alla presenza di magistrati, forze dell’ordine, legali della famiglia, periti e consulenti di parti. Tra gli esperti l’entomologo Stefano Vanin che sottolinea come “le domande sono tante e noi faremo del nostro meglio per rispondere a tutte, ma e’ un caso molto difficile”. Dopo c’e’ stato un sopralluogo nelle campagne di Caronia dove sono stati trovati il corpo di Viviana e i resti del bambino che tutti ritengono appartenere a Gioele. Il protrarsi delle operazioni ha fatto slittare l’autopsia sul piccolo a questa mattina alle 8, nell’obitorio del Policlinico di Messina. Sempre oggi, ma alle 10.30 e nel laboratorio di genetica forense del gabinetto della polizia scientifica di Palermo, saranno eseguiti nuovi “accertamenti non ripetibili di tipo biologico” disposti dalla Procura di Patti. Sara’ effettuato il test del Dna su materiale biologico prelevato dal corpo di Viviana Parisi da compare con quello della madre per l’identificazione ufficiale del corpo. Stessi esami sul prelievo di saliva eseguito su Daniele Mondello per estrapolare il suo profilo genetico per successive comparazioni, compreso il Dna dei resti del bambino. Infine saranno eseguiti accertamenti su sei campionature effettuate il 6 agosto scorso sull’Opel Corsa di Viviana Parisi per verificare l’eventuale presenza di profili genetici.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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