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Cultura

Crisi post Covid 19, l’appello degli artigiani dell’Arte, condiviso dalla Scuola di Capodimonte

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I rappresentanti del Tavolo Nazionale dell’Artigianato Artistico, preoccupati per il settore nel ‘dopo Covid, vogliono accendere i riflettori su questo settore specifico dell’economia italiana che richiede particolare attenzione.

Il grave stato di crisi attuale, conseguenza dell’emergenza Coronavirus, rischia di incidere negativamente, in modo molto pesante, sull’intero sistema economico, produttivo e imprenditoriale italiano, causando la perdita di migliaia di posti di lavoro.
In questo contesto complesso e preoccupante, il settore dell’artigianato artistico e tradizionale si trova purtroppo in una situazione di estrema fragilità, mettendo a rischio anche la sopravvivenza di un importantissimo patrimonio culturale, di tradizioni e di tecniche tramandate da secoli, che hanno contribuito in larga parte alla definizione del Made in Italy e dell’immagine dell’Italia nel mondo. I rappresentanti del Tavolo Nazionale dell’Artigianato Artistico, preoccupati per il settore nel ‘dopo Covid, vogliono accendere i riflettori su questo settore specifico dell’economia italiana che richiede particolare attenzione.

All’appello del Tavolo nazionale dell’Artigianato artistico formato dai soggetti sostenitori della Carta Internazionale dell’Artigianato, tra cui anche la storica Scuola della Porcellana e la Real Fabbrica di Capodimonte, questi ultimi chiedono di mettere in luce il saper fare degli artigiani, attraverso operazioni mirate e concrete. Il programma individua i punti fondamentali per dare nuova linfa agli imprenditori artigiani e far percepire al consumatore che l’Italia è una nazione ricca di una cultura che nessun altro Paese può vantare.

L’Istituto di indirizzo raro Caselli De Sanctis con Valter Luca De Bartolomeis, preside e designer, sostiene l’appello del Tavolo dell’artigianato, rivolgendosi alla politica, dunque, affinché non venga trascurato questo importantissimo patrimonio culturale ed economico che oggi è fortemente a rischio. La Carta Internazionale dell’Artigianato artistico è un documento programmatico lanciato già nel 2010 a livello nazionale e internazionale proprio per tutelare, promuovere e valorizzare il settore dell’artigianato artistico e tradizionale.

Ad oggi la Carta conta 59 tra promotori e sostenitori, tra cui 15 Regioni italiane, compresa la Regione Campania. Questo settore rappresenta un patrimonio immenso, che ha contribuito alla definizione del Made in Italy e dell’immagine dell’Italia nel mondo e che adesso si trova in una situazione di estrema fragilità a causa delle conseguenze del lockdown. In Campania abbiamo già ottimi segnali che arrivano da scelte chiare nelle politiche regionali. È il caso degli investimenti per gli “indirizzi rari” campani nei settori della porcellana, del corallo e dell’ebanisteria. Investimenti per valorizzare i percorsi educativi dei giovani, le competenze e le conoscenze tecniche e culturali negli ambiti artistici caratterizzanti le specificità territoriali, e per favorire il collegamento organico tra il mondo della scuola e le realtà imprenditoriali locali. Ora questo grande patrimonio nazionale vive una condizione di smarrimento. Insieme alla forte paura c’è però anche tanta voglia di fare. Forse non ne ho mai percepita tanta tra gli artigiani, dice il professor De Bartolomeis, da quando ho cominciato a seguire questo mondo. Non voglio quindi assumere posizioni catastrofiche, come ho già detto in molte occasioni, sono convinto che proprio questo sia il momento, l’occasione da non perdere per il rilancio del nostro migliore artigianato. Proprio per questo occorre essere tempestivi, bisogna intervenire subito e costruire strategie per la ripartenza. Insieme, perché da soli si è molto più deboli. Non lasciamo nessuno indietro! Apriamo subito dei tavoli tecnici di lavoro e puntiamo, questa è una mia preghiera convinta, sulla qualità, sulla ricerca e sulla formazione, fondamentali per poter crescere e per proiettarsi verso il futuro. Facciamolo soprattutto per i tanti giovani che si stanno formando, coltivando il sogno che questo mondo possa divenire, per loro, la vita!

#istitutoadindirizzorarocasellidesanctis

#casellirealfabbricadicapodimonte

#museoerealboscodicapodimonte

#unascuolanelbosco

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Cultura

Premio Elsa Morante, festa in Rai per i premiati da Avallone a Mannoia

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È stata dedicata a ‘La storia’, per i 50 anni del romanzo, la 38/a edizione del Premio Elsa Morante, celebrata all’Auditorium Rai di NAPOLI gremito da ragazzi. La giuria presieduta da Dacia Maraini e composta da Marco Cerbo, Enzo Colimoro, Lino Guanciale, David Morante, Tiuna Notarbartolo, Antonio Parlati, Fiorenza Sarzanini, Teresa Triscari, ha assegnato nove premi: Narrativa a Silvia Avallone (“Elsa Morante è la prima donna che ho letto e mi ha insegnato a lottare da tutti gli stereotipi. Anche il male è uno stereotipo e la letteratura funziona al contrario della cronaca”) per il romanzo “Cuore nero” (Rizzoli); Premio Morante Ragazzi -Prosa e Poesia a Gianluca Caporaso per “Il signor conchiglia” (Salani); Elsa Morante Ragazzi – Storia a Giordano Bruno Guerri per “Storia del mondo, dal bigbang a oggi” (La Nave di Teseo); Ragazzi-per il Sociale a Barbara Stefanelli per “Love harder, le ragazze iraniane camminano davanti a noi” (Solferino). Premi per la Musica sono stati assegnati a Fiorella Mannoia, Carlo Di Francesco ed Alfredo Rapetti Mogol, per Mariposa. “Mentre guardavamo la serie ‘Il grido delle farfalle’, ispirata alla vita delle sorelle Mirabal, Carlo ha iniziato a scrivere delle frasi – ha raccontato Mannoia, festeggiata con una ovazione dagli oltre mille ragazzi presenti – Questa canzone è nata da una tragedia: tre di queste sorelle furono terribilmente massacrate dal regime dominicano di Rafael Trujillo. Mariposa vuol dire farfalla in spagnolo. Poi abbiamo dato tutto ad Alfredo Rapetti Mogol e insieme abbiamo creato questo brano”.

Il premio Graphic Novel è andato a Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti e il Premio sezione Cinema a Marta Savina per il suo “Primadonna”. In vari paesi del mondo aderenti alla rete del Morante, grazie al patrocinio del ministero degli Esteri, molti ragazzi hanno seguito l’evento online. Conduttori sono stati Alessandro Incerto e Tiuna Notarbartolo. L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale Premio Elsa Morante con il patrocinio della Rai Campania, ministero dell’Istruzione e del Merito e di quello per gli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale è coordinato da Iki Notarbartolo. Tra le attività collaterali domani alle 10 parte il nuovo format digitale Made in Culture: primo ospite, intervistato al teatrino di Corte di Palazzo Reale, è il cantante LDA.

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Cultura

Scala: la Filarmonica suona il cinema in piazza Duomo

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Schindler’s List, E.T, Il Gattopardo e anche Indiana Jones: per l’ormai tradizionale concerto alla città in piazza Duomo il prossimo 9 giugno la Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly esplorerà il legame fra la musica sinfonica e il cinema. Solista d’eccezione, nella dodicesima edizione di questo concerto gratuito che sarà trasmesso su Rai 5, Rai Play e Radio3 e all’estero Artè e Wdr, sarà il violinista Emmanuel Tjeknavorian che a 29 anni da poco compiuti ha scelto di concentrarsi in particolare sulla carriera da direttore d’orchestra, ruolo in cui ha da poco preso la guida dell’orchestra Sinfonica di Milano. Quindi il concerto in piazza segna anche una “collaborazione fra enti” milanesi, ha spiegato Chailly, che spera si possa nel tempo allargare.

“Sarà un concerto irrinunciabile e un’occasione per vivere emozioni straordinarie” ha promesso l’assessore milanese Tommaso Sacchi. E sarà anche “divertente” ha aggiunto Chailly, con un programma che include brani come Lollapalooza di John Adams, la suite per violino e orchestra Le bouf sur le Toit di Darius Milhaud il cui sottotitolo è ‘cinema fantasia su arie sudamericane’, e ancora la suite e una selezione di ballabili da Il Gattopardo di Nino Rota (inclusa la sua orchestrazione del valzer di Verdi), Le avventure sulla terra da E.T e Scherzo per motocicletta e orchestra da Indiana Jones composti da John Williams. Al centro del concerto “un momento di spiritualità” tanto più significativo in questo momento di “tragici giorni di guerre parallele” ha aggiunto, ovvero il tema di Schindler’s List.

Il concerto “è la sintesi” dell’impegno della Filarmonica per aprirsi alla città e a un pubblico sempre più vasto, ha ricordato il presidente Maurizio Beretta. Ed è anche una occasione di collaborazione fra realtà diverse. L’appuntamento gratuito è infatti possibile grazie al contributo di Regione Lombardia, al patrocinio del Comune e al sostegno del main partner UniCredit, dallo sponsor Allianz (insieme alla fondazione Allianz Umana Mente) e Esselunga. E sempre con il cinema come filo conduttore, ha spiegato il coordinatore artistico Damiano Cottalasso, la Filarmonica sta pensando a un nuovo concerto con le musiche di John Williams (dopo quello diretto nel 2022 dallo stesso compositore, cinque volte vincitore dell’Oscar su 48 nomination, l’ultima quest’anno per il quinto capitolo della saga di Indiana Jones).

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Cultura

Il caffè simbolo di Napoli, una due giorni per celebrarlo

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Non c’è giornata dei napoletani che non inizi con un caffè: che sia tradizionale, macchiato, schiumato, freddo o caldo, in tazza o in vetro, ma il buongiorno è sempre accompagnato da un caffè. E per celebrare questo legame imprescindibile tra la città e la sua bevanda, il Comune di Napoli propone una due giorni, il 7 e 8 maggio, dedicata interamente al caffè con la manifestazione ‘Nu bbellu ccafè’ in programma al Maschio Angioino. “Parlare del caffè a Napoli è parlare di noi – ha detto il sindaco, Gaetano Manfredi – il senso del caffè è socialità, cultura, storia, è stare insieme. Il grande valore di Napoli oggi è essere una grande capitale in cui le persone stanno insieme ed è importante soprattutto in un momento fatto di grandi divisioni, sofferenze e guerre e il caffè è anche momento di pace”.

Un legame che è celebrato e raccontato da sempre anche dalla musica, dal teatro, dalla letteratura. “Il caffè, insieme alla pizza, è uno degli emblemi della nostra città – ha detto l’assessora al Turismo, Teresa Armato – vogliamo fare in modo che le nostre tradizioni enogastronomiche diventino sempre più attrattori turistici perché a Napoli vengono per tante ragioni e una di queste sono sicuramente il mangiare e il bere le nostre prelibatezze”. L’idea della manifestazione è nata da un ordine del giorno proposto dalla vicepresidente del Consiglio comunale, Flavia Sorrentino, e approvato all’unanimità, con cui si chiedeva di istituire la Giornata del caffè in città.

Al Maschio Angioino, napoletani e turisti potranno partecipare a incontri che spiegheranno il caffè, le sue varianti e come si è arrivati al rito del caffè, potranno partecipare a workshop, a cui si affiancheranno momenti di assaggio, competizioni e contest. Alla manifestazione parteciperanno esperti di caffè, tutte le torrefazioni napoletane, molti bar napoletani fra cui lo storico Gambrinus. Un’iniziativa che si pone anche nel solco del percorso che la città di Napoli, insieme ad altre città italiane, ha messo in campo affinché il caffè sia riconosciuto patrimonio Unesco.

“Con questa manifestazione proviamo a diffondere questa dipendenza – ha sottolineato lo scrittore Maurizio De Giovanni – cerchiamo di fare da ‘pusher’ di una dipendenza fondamentale per i napoletani per cui il caffè è una modalità di incontro sociale”. Il logo della manifestazione è stato realizzato dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

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