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Economia

È già rebus vacanza, gli imprenditori del settore balneare chiedono chiarezza

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Dopo una Pasqua senza messe e pranzi in famiglia, una Pasquetta senza barbecue e i Ponti primaverili nel triste lockdown, l’ombra della pandemia si allunga pesante anche sulle agognate vacanze sotto l’ombrellone. E al grido di dolore delle imprese che vedono accumularsi debiti, cancellazioni e soprattutto assenza di nuove prenotazioni si aggiunge quello dei vacanzieri che non vedono prospettive rosee. E il mondo dei balneari e delle vacanze di mare, che da solo rappresenta un terzo delle 470 milioni di presenze turistiche in Italia, fa sentire tutta la sua preoccupazione e chiede regole comuni ma anche adeguate alle tantissime tipologie di litorali presenti sui quasi ottomila chilometri di coste italiane. Se ieri ha fatto molto discutere la proposta di un’azienda modenese dei box in plexiglass “anti contagio”, oggi sono messe sul tavolo altre idee. “In spiaggia solo su prenotazione, per garantire la sicurezza di tutti” dice il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, sui cui litorali si abbronzano 6 milioni di turisti l’anno. “E’ ormai chiaro a tutti – spiega Alessandro Berton, presidente del Sindacato italiano balneari Veneto – che la stagione 2020 e la riorganizzazione delle spiagge dovra’ tenere conto dell’emergenza sanitaria. Stiamo lavorando sulla ripartenza e su 3 punti in particolare: la redistribuzione degli spazi (con distanziamento degli ombrelloni, percorsi dedicati di accesso e attenzione a non creare promiscuita’ e assembramenti), la sanificazione (non solo di bagni, docce e ambienti comuni ma anche di ombrelloni, sdraio e lettini) e la prenotazione e la vendita da remoto. Noi in Veneto in questo siamo gia’ abbastanza avanti ma quest’emergenza puo’ essere occasione perche’ anche le altre regioni si adeguino”. Anche dalla Sardegna bocciano l’idea della “serra” sulla sabbia: “Impossibile per l’isola pensare a una soluzione con i box – spiega Claudio Del Giudice, presidente regionale del Sib – perche’ con il vento che abbiamo sarebbe poco adatto. E, oltre tutto, anche pericoloso per i bagnanti. Ipotesi fantasiose. Qui bisogna pensare a delle regole comuni. Ma anche alle esigenze delle diverse tipologie di spiaggia. Un conto e’ il Poetto, un altro e’ una caletta in Gallura. Serve urgentemente un tavolo tecnico”. “E’ gia’ sotto gli occhi di tutti come il comparto del turismo balneare italiano abbia subito un pesante passivo in termini di prenotazioni che si rifletteranno negativamente ed inevitabilmente sull’economia del turismo e su tutto il suo indotto. Parliamo di un numero di persone coinvolte, tra lavoratori dipendenti e stagionali, che si aggira intorno al milione di unita’” spiega Marco Maurelli, direttore Federbalneari Italia mentre chiede “chiarezza sullo svolgimento della manutenzione delle spiagge Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio. Ad oggi, infatti, alcune Regioni hanno gia’ preso provvedimenti in questo senso ma non c’e’ uniformita’ a livello nazionale. Forte l’allarme anche dai luoghi di mare, come ad esempio Positano e la costiera amalfitana, che vivono solo ed esclusivamente di turismo. Inoltre qui il problema e’ aggravato dal fatto che per l’80% si accolgono viaggiatori internazionali.

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Il Tar conferma multa da 450mila euro per Google

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Google ha violato il divieto di pubblicità al gioco e alle scommesse e per questo il Tar del Lazio ha confermato la multa da 450mila euro comminata da Agcom per violazione del decreto Dignità. Con un’ordinanza il tribunale amministrativo regionale ha infatti respinto la domanda cautelare del colosso dell’internet. Al centro della questione dei video pubblicati sulla piattaforma Youtube (di proprietà di Google) “dal content creator Spike, che, come notificato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, violano il divieto di pubblicità a giochi e scommesse introdotto nel 2018”. Secondo i giudici “non sembra che la ricorrente abbia provato la sussistenza di elementi idonei ad escludere la propria colpa, essendosi limitata ad affermare che ‘nella specie, non è stata mai selezionata la casella della promozione a pagamento nei dettagli relativi ai Video Contestati’ e che la mancata selezione della suddetta casella le avrebbe impedito di ‘controllare a priori se il contenuto promosso violi o meno le policy di YouTube”.

Google aveva presentato una domanda per l’annullamento della delibera con cui l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni l’aveva sanzionata per la violazione del divieto di pubblicità al gioco in base al Decreto dignità. La decisione di Agcom risale al marzo scorso e nella delibera veniva spiegato che l’Authority tra luglio e settembre 2023 aveva condotto un’attività di vigilanza sulla pagina web del canale YouTube ‘Spike slot 2022’ dalla quale era emerso che il canale, creato “il 1° settembre 2022 con oltre 50.000 iscritti e 23.000.000 visualizzazioni”, ospitava “numerosi video (pari, rispettivamente in ciascuna delle tre giornate di accertamento, a 287, 325 e 330 video del content creator Spike) tutti con contenuti afferenti alla pubblicità di giochi con vincite in denaro”.

Alla luce della contestazione e della sanzione Google aveva evidenziato che “l’Autorità è priva di giurisdizione nei confronti di Google in relazione all’oggetto della contestazione” e che “il divieto di pubblicità italiano sarebbe inapplicabile nei suoi confronti”. In merito all’eccezione sollevata circa la presunta carenza di giurisdizione dell’Autorità in ragione dell’inapplicabilità del decreto Dignità, l’Agcom aveva obiettato che “il legislatore europeo ha ritenuto di non disciplinare a livello europeo la comunicazione commerciale afferente ai giochi con vincite in denaro ma di lasciare ciascuno Stato membro libero di inserire previsioni ad hoc”.

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Economia

Corte russa sequestra 463 milioni beni a Unicredit Russia

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Una Corte di San Pietroburgo ha posto sotto sequestro conti e proprietà di Unicredit in Russia per un valore di quasi 463 milioni di euro. La decisione è stata presa su istanza della Ruskhimalyans, un’impresa per la produzione di gas liquido partecipata di Gazprom, nell’ambito di un contenzioso. Lo riferiscono le agenzie russe. La misura riguarda Unicredit Russia e Unicredit Ag, la banca tedesca del gruppo che controlla la filiale russa.

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Economia

Inflazione rivista al ribasso, frena carrello della spesa

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L’Istat rivede al ribasso le stime sull’inflazione ad aprile: i prezzi, secondo i dati definitivi, sono cresciuti dello 0,8% (era +0,9% nelle stime preliminari) tornando ai livelli di aumento di gennaio e febbraio dopo l’accelerazione di marzo (+1,2%). Intanto la Bce avverte che le condizioni della stabilità finanziaria dell’area euro sono migliorate con il calo dei rischi di recessione, ma che le prospettive “restano fragili a causa dell’elevata incertezza politica e geopolitica a livello globale che lascia i mercati esposti a possibili sorprese negative”.

E inevitabilmente i conti pubblici ‘sono più vulnerabili’, soprattutto sul fronte dei “debiti più elevati” rispetto a prima della pandemia. Il lieve rallentamento del tasso d’inflazione, secondo l’Istat, si deve soprattutto all’ampliarsi su base tendenziale della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -10,3% a -13,9%) e alla decelerazione dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +4,5% a +2,7%), ma anche dei beni alimentari. L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,6% per l’indice generale e a +1,6% per la componente di fondo. Rallenta anche il cosiddetto carrello della spesa (quello composto dai beni alimentari, per la cura della casa e della persona) con i prezzi che da +2,6% tendenziale di marzo registrano un +2,3% ad aprile.

Quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto invece accelerano (da +2,5% di marzo a +2,6%). Se si guarda ai prezzi al consumo per divisione di spesa è il comparto dei servizi ricettivi e di ristorazione a segnare ad aprile l’aumento tendenziale maggiore (+4,4%) seguito dalle bevande alcoliche e tabacchi (+2,7%). I prezzi degli alimentari e delle bevande analcoliche crescono comunque tre volte più della media con un +2,4%. Per abitazione, acqua, elettricità e combustibili c’è il calo più consistente con un -9% dei prezzi tendenziale, anche grazie all’arretramento dell’energia mentre le comunicazioni registrano un calo tendenziale del 5,7%.

Il rallentamento dell’inflazione è stato accolto con soddisfazione dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che sottolinea come il tasso sia il più basso tra i grandi Paesi Ue a fronte del “più alto tasso di crescita”. “Questo ci deve incoraggiare – ha detto – ad andare avanti su questa strada come sistema Paese”. E se la Confesercenti sottolinea che stiamo andando verso una “normalizzazione” dei prezzi i consumatori sottolineano che il dato è legato al fatto che la Pasqua quest’anno è caduta a marzo e quindi aprile si è confrontato con un mese nel quale possono esserci fiammate dei prezzi soprattutto sugli alimentari e sui servizi turistici.

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