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Cronache

“Vivi Internet”: Google pensa ai ragazzi con un progetto di educazione civica digitale. Testimonial gli youtuber più in voga

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Si chiama “Vivi Internet” ed è il progetto di Google che mira a promuovere un utilizzo positivo e responsabile del web tra gli adolescenti, un vero progetto di educazione civica digitale. C’è mancanza di sicurezza anche sul web. E così Google prova a correre ai ripari partendo dalle scuole. Secondo una ricerca commissionato da ‘Big G’ su un campione di oltre 2mila insegnanti in tutto il mondo, e oltre 200 in Italia, il 98% degli insegnanti italiani intervistati è convinto che i corsi sulla sicurezza online dovrebbero essere inseriti nei curricula scolastici, tuttavia l’85% ha dichiarato di non disporre attualmente dei mezzi necessari per affrontare simili problematiche. Secondo l’87% degli intervistati, neppure i genitori farebbero abbastanza per affrontare questi argomenti. Per questo Google ha lanciato il progetto ‘Vivi Internet’. Sviluppato in collaborazione con Telefono Azzurro e Altroconsumo, Vivi Internet, si concentra su cinque aree tematiche: Condividi usando il buon sensoImpara a distinguere il vero dal falsoCustodisci le tue informazioni personaliDiffondi la gentilezza Nel dubbio, parlane.  Questo progetto di educazione civica digitale comprende una serie di risorse specifiche per adolescenti, insegnanti e genitori, affinché tutti abbiano a disposizione gli strumenti adeguati per imparare a utilizzare il web in maniera responsabile e positiva. 

Per far arrivare forte e chiaro ed in modo diretto il messaggio ai ragazzi, Google ha creato una collaborazione con youtuber in voga tra i ragazzi tra cui Cane Secco, Daniele Doesn’t Matter, Lea Cuccaroni, Muriel e ShantiLives. Per i genitori, invece, con Altroconsumo è stata redatta una guida ed una serie di quiz per mettere alla prova le loro conoscenze e fornire loro una serie di consigli strutturati per avviare dialoghi costruttivi in famiglia. Grazie alla collaborazione tra Google e Telefono Azzurro è stato creato un curriculum che aiuti i docenti ad acquisire competenze in tema di digital safety. 

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Cronache

Sciolto per camorra il Comune di Caserta, scontro politico e ricorso annunciato: tutto così ‘semplice’?

Il Consiglio dei ministri accerta condizionamenti mafiosi. Il sindaco Carlo Marino annuncia il ricorso al TAR: “Atto abnorme e politicamente mirato”.

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Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha deliberato lo scioglimento del Comune di Caserta per condizionamenti da parte della criminalità organizzata. Una misura durissima, che colpisce uno dei capoluoghi di provincia più significativi della Campania. La stessa decisione è stata adottata per i comuni di Aprilia (Lazio), Badolato e Casabona (Calabria), tutti coinvolti in analoghe indagini per infiltrazioni mafiose.

Il commento di Fratelli d’Italia: “Ferita gravissima, serve una svolta”

Il primo commento arriva da Marco Cerreto, deputato campano di Fratelli d’Italia, che ha definito la notizia “una ferita gravissima per la città, la politica e il tessuto produttivo di Caserta”.
Cerreto ha criticato l’amministrazione a guida PD, accusandola di non aver preso provvedimenti per tempo:
“Mi chiedo come sia possibile che nessuno si sia accorto di nulla. Ora il centrodestra ha il dovere di costruire una proposta credibile per garantire un buon governo”.
Fratelli d’Italia, ha aggiunto, garantirà massimo supporto al commissario prefettizio che sarà nominato per gestire la transizione.

La replica del sindaco Marino: “Atto abnorme e lesivo della città”

Durissima la reazione del sindaco di Caserta, Carlo Marino, che ha parlato di un “atto politico e amministrativamente abnorme”, annunciando l’intenzione di presentare ricorso al TAR del Lazio.
“Faremo immediatamente accesso agli atti. È un atto contro la città, con una tempistica particolare che una città capoluogo non merita”, ha dichiarato.
Il primo cittadino ha sottolineato come il provvedimento sia “istituzionalmente non rispettoso” e che sarà contrastato nelle sedi legali competenti.

Attesa per la nomina del commissario e il futuro della città

Ora si attende la nomina del commissario straordinario che guiderà il Comune di Caserta in questa fase delicata. Lo scioglimento, infatti, comporta la sospensione dell’amministrazione eletta e l’insediamento di una gestione commissariale per un periodo di 18 mesi, eventualmente prorogabile.
Si apre una fase politica e istituzionale complessa, con risvolti giudiziari e un forte impatto sull’immagine e sulla vita amministrativa della città.

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Freni, manutenzione, vento. Parte indagine sulla funivia del Faito

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Freni, manutenzione e vento: sono i primi elementi che la Procura di Torre Annunziata è chiamata ad analizzare nell’inchiesta sulle cause del disastro avvenuto giovedì pomeriggio nel Napoletano, dove una cabina della funivia che collega il mare di Castellammare di Stabia alla cima del Monte Faito è precipitata provocando quattro morti e un ferito grave. Già giovedì sera il procuratore Nunzio Fragliasso, accompagnato dall’aggiunto Giovanni Cilenti e dal sostituto Giuliano Schioppi, si è recato sul luogo della tragedia per una prima ispezione, proseguita venerdì. Gli inquirenti hanno sottoposto a sequestro le due stazioni: quella a monte alla quale la cabina precipitata era quasi arrivata e quella a valle.

Il video della Polizia di Stato

Sequestrati anche i piloni, le due cabine e il cavo. Il veicolo caduto è stato ritrovato quasi a metà percorso, tra il secondo e il terzo pilone: non è chiaro se sia subito piombato giù per poi rotolare a valle, oppure se sia scivolato all’indietro, ancora agganciato al cavo, quando mancavano una ventina di secondi all’arrivo in stazione. Secondo questa ipotesi, che pare quella più accreditata, si sarebbe quindi schiantato a tutta velocità contro un pilone per poi rovinare al suolo. In alcune immagini riprese da una telecamera dell’impianto si vede la cabina che torna indietro, mentre ondeggia vorticosamente prima di sparire nella nebbia. Comunque solo le perizie potranno, dai punti di impatto della cabina, accertare le modalità della caduta. A breve dovrebbero essere disposti gli esami autoptici nell’ambito del fascicolo, al momento contro ignoti, in cui si ipotizzano il disastro colposo e l’omicidio plurimo colposo.

Di “tragedia inspiegabile” parla il presidente dell’Eav, l’azienda della Regione che gestisce l’impianto, Umberto De Gregorio. La riapertura della funivia dopo la pausa invernale risale ad appena una settimana fa “dopo tre mesi di prove – ricorda De Gregorio – tutti i giorni, giorno e notte, con tutte le condizioni, con tutte le radiografie che si fanno alle funi”. Secondo quanto reso noto dal sottosegretario al Mit Tullio Ferrante, lo scorso marzo l’impianto è stato oggetto di una verifica da parte degli ispettori di Ansfisa, l’agenzia per la sicurezza dei trasporti, “come previsto dalla normativa – ha detto – sulle ispezioni periodiche. E l’8 aprile l’Eav (che gestisce l’impianto) aveva inviato alla stessa agenzia la documentazione tecnica comprensiva dell’esito delle manutenzioni ordinarie e straordinarie, nonché delle prove eseguite sui cavi, accompagnata da una relazione di idoneità dell’impianto”.

I periti della procura dovranno appurare perché si sia rotto il cavo di trazione, e soprattutto perché non abbia funzionato il freno di emergenza che, proprio in casi del genere, dovrebbe mantenere in sicurezza l’impianto: lo stesso freno che invece ha funzionato a valle, permettendo di evacuare i passeggeri dalla cabina rimasta sospesa a pochi metri dalla stazione di partenza. Per De Gregorio non ci sarebbe alcuna relazione tra il maltempo, in particolare tra il forte vento di ieri e la tragedia: “Non lo dico io, lo dicono i tecnici. C’è un sistema automatico: quando il vento supera un certo livello, la funivia si blocca automaticamente”. Completata intanto l’identificazione delle vittime della tragedia. Al 59enne italiano Carmine Parlato, operatore dell’Eav presente nella cabina, si aggiungono tre turisti stranieri: i fratelli inglesi Graeme Derek e Elaine Margaret Winn, di 64 e 57 anni, e la 24enne araba israeliana Janan Suliman. Il fratello di Janan, Thaeb, 23 anni, è l’unico sopravvissuto, ricoverato in condizioni critiche nell’ospedale del Mare di Napoli.

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Ancora maltempo sull’Italia. Si apre voragine, due morti

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Resta alta l’allerta per l’ondata di maltempo che si sta abbattendo su gran parte dell’Italia del centro-nord alla vigilia del week end di Pasqua. Vento forte, piogge violente e nevicate a bassa quota che hanno provocato danni e vittime. Dopo la morte di un 92enne in provincia di Torino, nel Vicentino due persone, padre e figlio, sono deceduti dopo essere finiti con la propria auto in una voragine apertasi improvvisamente sul ponte di Valdagno nella tarda serata di giovedì. La situazione resta critica nell’intero quadrante Nord della Penisola ma anche in Toscana e altre regioni del Centro l’allerta resta altissima soprattutto per quanto riguarda la piena del Po.

Le previsioni annunciano un miglioramento fino a sabato ma per Pasqua la situazione torna a peggiorare. In Valle d’Aosta sono 3.260 le utenze prive di energia elettrica a causa delle condizioni meteo. La situazione più delicata è a Cogne mentre l’energia è stata ripristinata nella Valdigne, da Courmayeur a La Thuile. Una valanga ha danneggiato la galleria Les Toules, situata sull’A21 Gran San Bernardo, prima dell’imbocco nord del traforo che collega la Svizzera con l’Italia. La galleria rimarrà chiusa fino a nuovo avviso.

In Piemonte ancora inondazioni e frane (almeno 500 quelle registrate) ed è stata diramata l’allerta arancione per pericolo valanghe sulle zone di montagna nord-occidentali, allerta gialla su pianura settentrionale e torinese e valli Tanaro, Belbo e Bormida. A Torino è stato riaperto il Museo Egizio dopo i problemi all’impianto elettrico registrati giovedì. Nel corso di una giunta straordinaria in Regione sono stati stanziati 5 milioni di euro, prelevati dal fondo di riserva, per gli interventi urgenti. Il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, che in giornata ha avuto un colloquio con il governatore Cirio, annuncia che “il governo farà la sua parte”.

Per i comuni delle province di Vicenza e Verona, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato lo stato d’emergenza. I cittadini dell’aree interessate sono stati invitati “a stare distanti dai ponti e dagli argini”. In Lombardia sotto osservazione il livello del fiume Ticino: il sindaco di Pavia ha disposto l’evacuazione dei primi piani delle abitazioni nella zona del Borgo Basso, quartiere periferico della città. A rischio anche le risaie in Lomellina e per i vigneti in Oltrepò. In provincia di Cremona massima attenzione al Po che è aumentato di quasi cinque metri nelle ultime 24 ore.

Alla luce di questo dato è stata prorogata fino a sabato l’allerta rossa nelle pianure piacentine e parmensi, arancione per la pianura reggiana, per il transito della piena. Nella notte le piogge hanno causato frane e smottamenti in Versilia dove alcune case sono rimaste isolate. La Protezione civile è intervenuta nelle colline di Pietrasanta e Camaiore. A Lucca si sono registrati problemi in alcune frazioni per frane che hanno isolato borghi. Disagi anche nella zona di Massa Carrara, soprattutto nelle aree montuose: a cause delle forti piogge un muro è crollato nella frazione di Moneta. Dichiarata emergenza regionale, stanziati 3 milioni di euro.

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