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Cronache

Una coltellata per uno sguardo, 13enne ferisce coetaneo

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Una lite davanti agli amici, un tredicenne che accoltella un ragazzino di un anno più piccolo per uno sguardo ritenuto provocatorio, l’arma del delitto che non è ancora stata ritrovata. E’ quanto avvenuto a Messina, nel Villaggio Aldisio, e per fortuna la coltellata non ha raggiunto gli organi vitali del 12enne che, dopo esser stato medicato in ospedale, è stato dimesso con una prognosi di 20 giorni. Poteva essere una tragedia quella che ha visto protagonisti due ragazzini provenienti entrambi da famiglie con precedenti penali. I carabinieri hanno redatto una relazione da consegnare al presidente del Tribunale dei minorenni, che di concerto con l’assessorato ai Servizi sociali del Comune dovrà valutare come procedere, visto che l’autore del gesto non è imputabile perché d’età inferiore ai 14 anni.

Si stanno inoltre valutando eventuali responsabilità dei genitori del ragazzo. Il quartiere dove è accaduto l’episodio, infatti, è una zona a rischio criminalità spesso teatro di attività di spaccio di droga e registra molteplici casi di problematiche minorili. Nei scorsi giorni, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, il presidente della Corte d’appello Luigi Lombardo e la presidente del Tribunale dei minori Maria Francesca Pricoco avevano lanciato l’allarme sui fenomeni di devianza che vedono protagonisti i giovanissimi in diverse zone della città dello Stretto. Lombardo in particolare aveva sottolineato l’aumento di situazioni di emarginazione anche trasversale ai ceti sociali, per mancanza di sufficienti servizi educativi, scolastici, sociali e sanitari deputati a prendersi cura della integrazione dei minorenni. Sotto i riflettori dei magistrati sono finite le periferie, ambienti inadeguati alla socialità, anche di tipo scolastico, e alla positiva aggregazione negli spazi pubblici.

Il luogo dov’è avvenuto il ferimento è uno dei circa 50 villaggi della città-arcipelago. Il vice parroco della chiesa del Santissimo Salvatore, don Nino, conferma che è un quartiere non facile, dove mancano spazi per l’inclusione, ma dice di “non avere mai assistito a episodi così cruenti come quello avvenuto tra i due ragazzini”. L’assessore comunale alle politiche sociali, Alessandra Calafiore, ha spiegato che il Comune si è impegnato da tempo a portare avanti in questi contesti difficili una serie di servizi per cercare di arginare il degrado sociale. “Abbiamo potenziato – afferma – i servizi sociali, gli scuola bus, l’assistenza a minori e anziani. Abbiamo previsto l’aumento del numero di assistenti sociali e stiamo cercando, smantellando le baraccopoli, di eliminare alcune situazioni che portano a delinquere molti giovani che vivevano in ambiti complicati”.

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Aggrediscono un uomo dopo una lite, arrestati due fratelli

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I carabinieri della compagnia di Cefalù hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Termini Imerese, su richiesta della procura, nei confronti di due fratelli di 39 e 35 anni, di origine balcanica, accusati di lesioni personali aggravate, violazione di domicilio e minaccia. Le indagini sono scattate dopo una lite tra i due indagati e un 40 enne loro connazionale in un bar a Campofelice di Roccella, scoppiata una sera ad inizio del mese di aprile. In poco tempo i militari sono riusciti a risalire agi autori del raid che dopo il diverbio hanno organizzato una spedizione punitiva contro la vittima. Gli indagati infatti, avrebbero rintracciato la vittima e l’avrebbero aggredita nel suo appartamento con calci e pugni davanti alla moglie e al figlio minore.

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G7: Scontri al corteo, polizia respinge gli antagonisti

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Serata di tensione, nel centro di Torino, per il corteo contro il G7 promosso dal centro sociale Askatasuna e dai collettivi studenteschi, nel primo giorno della riunione dei ministri dell’Ambiente alla Reggia di Venaria. La polizia ha usato prima gli scudi per respingere i manifestanti poi ha fatto ricorso a idranti e lacrimogeni, infine anche a qualche manganellata. I manifestanti, che volevano dirigersi verso gli alberghi che ospitano le delegazioni e Palazzo Madama, sede della serata di gala, hanno continuato a spostarsi nel centro cittadino cercando varchi, ma i cordoni di polizia hanno chiuso ogni possibile accesso. Dal corteo sono state lanciate a più riprese uova, fumogeni e qualche bottiglia contro le forze dell’ordine. Il primo momento caldo a poche decine di metri dalla partenza del corteo, da Palazzo Nuovo, la sede universitaria dove militanti dei centri sociali e dei collettivi studenteschi si erano riuniti in assemblea. La polizia ha subito fatto indietreggiare i manifestanti all’imbocco di via Po. Il corteo si è poi ricomposto e diretto verso altre zone del centro nel tentativo di avvicinarsi il più possibile alle zone transennate, dove si sono verificati altri momenti di tensione. Vicino al cinema Massimo alcuni antagonisti hanno lanciato tavolini di un dehors e sono stati fatti indietreggiare anche con qualche manganellata. Nel pomeriggio erano stati gli attivisti di Extinction Rebellion a prendersi la scena salendo a sorpresa sul tetto di un edificio in piazza Carlo Emanuele II, sede della facoltà di biologia, da dove hanno mostrato uno striscione con la scritta ‘The king is nake, G7 is a scam’ (Il re è nudo, il G7 è una presa in giro’.). Poi gli attivisti avevano bloccato una strada ballando al ritmo della musica techno: una cinquantina le persone identificate dalla Digos della questura di Torino che durante le perquisizioni ha sequestrato corde da arrampicata e coltellini modello svizzero.

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Cronache

Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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