Collegati con noi

Esteri

Un milione in piazza a Hong Kong, scontri con la polizia

Pubblicato

del

Comincia all’insegna della protesta anche il nuovo anno a Hong Kong dove sono scesi in piazza in massa i manifestanti pro democrazia – un milione secondo gli organizzatori – per un corteo autorizzato e in partenza pacifico, ma poi sfociato in scontri con le forze dell’ordine, finiti con l’arresto di circa 400 persone. La gran parte del 2019 e’ stata segnata dalla protesta, con sette mesi ininterrotti di mobilitazione scanditi da disordini e un’escalation della rivolta che vede ancora contrapposti dimostranti e forze dell’ordine, anche nei cortei di Capodanno: i manifestanti si erano radunati nel Victoria Park per poi marciare attraverso l’isola principale dell’ex protettorato britannico fino a Central, il cuore commerciale dell’hub finanziario internazionale. Molti esibivano striscioni con le principali richieste, tra cui elezioni totalmente libere, un’inchiesta indipendente sulla gestione della polizia e l’amnistia per le quasi 6.500 persone arrestate durante le proteste.

La violenza e’ pero’ esplosa dopo qualche ora a margine della marcia principale, con scontri fra agenti e dimostranti a volto coperto registrati in piu’ quartieri: la polizia antisommossa ha usato spray urticante e gas lacrimogeni, mentre alcuni manifestanti hanno lanciato Molotov. Dimostranti mascherati di nero si sono inoltre radunati per allestire barricate improvvisate, alcune strutture sono state vandalizzate. E’ a quel punto che e’ stato ordinato agli organizzatori di terminare il corteo. Questi ne avevano pero’ gia’ decretato il successo, parlando di una partecipazione record: “Crediamo che l’adesione alla marcia di oggi abbia superato l’1,03 milioni del 9 giugno” con riferimento al fiume di gente che era sceso in piazza quel giorno e che aveva di fatto segnato l’inizio del movimento di protesta. Sono cifre che si distaccano notevolmente da quelle indicate dalla polizia, che per la manifestazione di Capodanno segnala soltanto 60mila partecipanti. Intanto si ripetono scene fin troppo note e che si sono succedute a piu’ riprese negli ultimi mesi: la polizia in assetto antisommossa che usa spray urticanti, spara lacrimogeni e ricorre a cannoni ad acqua per disperdere la folla, in particolare quei dimostranti irriducibili determinati a fare resistenza, costruendo barricate, dotandosi di Molotov, assaltando esercizi commerciali associati a Pechino. Da cui gli scontri che hanno portato a circa 400 arresti per “raduno illegale e detenzione di armi”. Le tensioni verificatesi nelle scorse ore sono comunque circoscritte e limitate rispetto ai momenti piu’ drammatici vissuti nei mesi scorsi.

Advertisement

Esteri

Usa: consigliere per la sicurezza nazionale Waltz lascia incarico dopo scandalo Signal

Pubblicato

del

Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Waltz, e il suo vice Alex Wong hanno presentato le loro dimissioni, lasciando così l’amministrazione Trump. Lo riferisce Fox News, dopo le anticipazioni del Wall Street Journal. La decisione è dovuta alle polemiche scatenate dal “Signalgate”, la pubblicazione da parte del direttore dell’Atlantic, Jeffrey Goldberg, di uno scambio in una chat su Signal riservata in cui Waltz aveva inavvertitamente incluso lo stesso giornalista, rivelando la preparazione di attacchi contro i ribelli Houthi in Yemen. Waltz si era assunto la piena responsabilità dell’incidente.

 

Continua a leggere

Esteri

Zelensky: l’accordo sulle terre rare è davvero equo

Pubblicato

del

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accoglie con favore in un post su Telegram l’accordo “davvero equo” firmato con Washington sulle terre rare. “Abbiamo ora il primo risultato dell’incontro in Vaticano, il che lo rende davvero storico. Attendiamo con ansia anche gli altri risultati di quel colloquio”, ha detto il leader ucraino.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accoglie con favore in un post su Telegram l’accordo “davvero equo” firmato con Washington sulle terre rare. “Abbiamo ora il primo risultato dell’incontro in Vaticano, il che lo rende davvero storico. Attendiamo con ansia anche gli altri risultati di quel colloquio”, ha detto il leader ucraino.

Continua a leggere

Esteri

Bisnonna inglese 115enne diventa la persona più anziana al mondo

Pubblicato

del

Una bisnonna britannica di ben 115 anni ha raccolto questa settimana la palma di persona più vecchia del mondo – stando alle statistiche internazionali censite – dopo l’annuncio della morte di uno suora 116enne in Brasile. Lo racconta oggi con dovizia di particolari il Daily Telegraph. La nuova titolare del record di longevità si chiama Ethel Caterham ed è nata il 21 agosto del lontano 1909 in un villaggio dell’Hampshire, in Inghilterra meridionale: prima del diluvio della Grande Guerra, mentre sul trono di quello che era ancora l’Impero britannico sedeva re Edoardo VII, figlio della regina Vittoria, bisnonno della defunta Elisabetta II e trisavolo dell’attuale monarca, il 76enne Carlo III.

Ultima di 8 figli, nonna Ethel vive attualmente in una residenza per anziani nella contea del Surrey, pure in Inghilterra del sud, dove – dopo l’ufficializzazione del suo primato – ha ricevuto una lettera personale di re Carlo: che si felicita per il “rimarchevole traguardo” da lei raggiunto. Tuttora lucida, Catheran è in grado di ricordare le tappe salienti della sua vita.

A 18 anni si trasferì nell’India coloniale, assunta come au pair nella famiglia di un ufficiale dell’esercito di Sua Maestà; poi, al ritorno in Gran Bretagna, conobbe a una festa il futuro marito Norman, sposato nel 1933 e col quale ha vissuto a Hong Kong e a Gibilterra prima di tornare in terra inglese. Rimasta vedova quasi mezzo secolo fa, nel 1976, Ethel ha smesso di guidare solo alla soglia dei 100 anni. Mentre a quasi 111 è riuscita a guarire pure da un contagio di Covid. Il segreto della sua longevità? “Non aver litigato con nessuno”, ha risposto a un giornalista.

Oltre alla scelta di dare priorità “alla famiglia, la cosa più importante dell’esistenza”, ai figli, ai nipoti e ai pronipoti. A una testata locale ha spiegato del resto di non avere rimpianti, di essere “felice d’aver girato il mondo” fino ad approdare in “questa bella casa” di riposo in patria: “Ho detto sì a ogni opportunità di vita, mantenendo un’attitudine mentale positiva e accogliendo ogni cosa con moderazione”. Giusto l’anno scorso il Regno Unito aveva celebrato la conquista del record di un altro suddito britannico come ‘uomo più anziano del pianeta’: record ereditato da un giapponese e detenuto per qualche mese nel 2024 dal veterano di guerra John Tinniswood, deceduto a novembre a 112 anni d’età.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto