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Esteri

Ucraina in fiamme, Berlino congela Nord Stream

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E’ sempre piu’ tesa la tensione in Ucraina dopo l’annuncio di Putin sul riconoscimento del Donbass e l’invio delle truppe, formalmente per una missione di peacekeeping, nella regione. L’Unione europea lavora a un pacchetto di sanzioni che, secondo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, saranno “massicce e robuste”. E la Germania ha deciso di dare subito un segnale forte, cedendo, almeno temporaneamente, su uno dei progetti sui quali ha piu’ interessi economici: il gasdotto Nord Stream 2. Lo stesso Scholz ha annunciato il congelamento dell’autorizzazione della rete, non ancora in funzione, che collega la Russia alla Germania. Un messaggio a Mosca ma anche ai 27 che rischiano una spaccatura proprio per gli interessi incrociati sui paletti da mettere alla Russia. L’Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue Josep Borrell si e’ dimostrato ottimista, dicendosi certo del “voto unanime” che dara’ il via alle prime sanzioni contro Mosca. Un pacchetto che dovrebbero prevedere, tra l’altro, il blocco dell’export con il Donbass limato in queste ore a Parigi dai ministri degli Esteri dell’Unione europea. Anche l’Italia, come ha sottolineato in un editoriale il Wsj, ha notevoli interessi in campo e non e’ un caso che il titolare della Farnesina Luigi Di Maio, giunto nella capitale francese, abbia sottolineato che Roma e’ “assolutamente convita nel procedere sulla strada delle sanzioni”. Il premier Mario Draghi intanto e’ “in costante contatto con gli alleati per trovare una soluzione pacifica alla crisi ed evitare una guerra nel cuore dell’Europa”. La via del dialogo, ha sottolineato Draghi, “resta essenziale, ma stiamo gia’ definendo nell’ambito dell’Unione Europea misure e sanzioni nei confronti della Russia”. Londra, come ha annunciato il premier Boris Johnson, varera’ nel pomeriggio “una raffica” di misure e anche oltreoceano si lavora agli interventi per indebolire finanziariamente Mosca. Il presidente Usa Joe Biden ha gia’ firmato un bando sugli investimenti e le attivita’ commerciali e finanziarie da parte degli americani nelle regioni separatiste dell’Ucraina, ma saranno prese a breve nuove misure. Intanto da Mosca Putin ha assicurato che le forniture di gas continueranno ininterrotte. E stanotte il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, nonostante la sterzata di ieri, durante il consiglio di sicurezza dell’Onu ha assicurato di essere ancora disposto a partecipare all’incontro con il segretario di Stato Usa Blinken fissato per giovedi’. Mentre dal terreno arriva la notizia di due soldati ucraini rimasti uccisi nei bombardamenti e 90mila civili che, secondo Mosca, stanno lasciando il Donbass per rifugiarsi in Russia. Il ministro della Difesa di Kiev si e’ rivolto direttamente ai militari: “Ci attendono prove difficili – ha detto – ci saranno delle perdite, ma vinceremo senza dubbio”.

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Usa: consigliere per la sicurezza nazionale Waltz lascia incarico dopo scandalo Signal

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Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Waltz, e il suo vice Alex Wong hanno presentato le loro dimissioni, lasciando così l’amministrazione Trump. Lo riferisce Fox News, dopo le anticipazioni del Wall Street Journal. La decisione è dovuta alle polemiche scatenate dal “Signalgate”, la pubblicazione da parte del direttore dell’Atlantic, Jeffrey Goldberg, di uno scambio in una chat su Signal riservata in cui Waltz aveva inavvertitamente incluso lo stesso giornalista, rivelando la preparazione di attacchi contro i ribelli Houthi in Yemen. Waltz si era assunto la piena responsabilità dell’incidente.

 

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Zelensky: l’accordo sulle terre rare è davvero equo

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accoglie con favore in un post su Telegram l’accordo “davvero equo” firmato con Washington sulle terre rare. “Abbiamo ora il primo risultato dell’incontro in Vaticano, il che lo rende davvero storico. Attendiamo con ansia anche gli altri risultati di quel colloquio”, ha detto il leader ucraino.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accoglie con favore in un post su Telegram l’accordo “davvero equo” firmato con Washington sulle terre rare. “Abbiamo ora il primo risultato dell’incontro in Vaticano, il che lo rende davvero storico. Attendiamo con ansia anche gli altri risultati di quel colloquio”, ha detto il leader ucraino.

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Bisnonna inglese 115enne diventa la persona più anziana al mondo

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Una bisnonna britannica di ben 115 anni ha raccolto questa settimana la palma di persona più vecchia del mondo – stando alle statistiche internazionali censite – dopo l’annuncio della morte di uno suora 116enne in Brasile. Lo racconta oggi con dovizia di particolari il Daily Telegraph. La nuova titolare del record di longevità si chiama Ethel Caterham ed è nata il 21 agosto del lontano 1909 in un villaggio dell’Hampshire, in Inghilterra meridionale: prima del diluvio della Grande Guerra, mentre sul trono di quello che era ancora l’Impero britannico sedeva re Edoardo VII, figlio della regina Vittoria, bisnonno della defunta Elisabetta II e trisavolo dell’attuale monarca, il 76enne Carlo III.

Ultima di 8 figli, nonna Ethel vive attualmente in una residenza per anziani nella contea del Surrey, pure in Inghilterra del sud, dove – dopo l’ufficializzazione del suo primato – ha ricevuto una lettera personale di re Carlo: che si felicita per il “rimarchevole traguardo” da lei raggiunto. Tuttora lucida, Catheran è in grado di ricordare le tappe salienti della sua vita.

A 18 anni si trasferì nell’India coloniale, assunta come au pair nella famiglia di un ufficiale dell’esercito di Sua Maestà; poi, al ritorno in Gran Bretagna, conobbe a una festa il futuro marito Norman, sposato nel 1933 e col quale ha vissuto a Hong Kong e a Gibilterra prima di tornare in terra inglese. Rimasta vedova quasi mezzo secolo fa, nel 1976, Ethel ha smesso di guidare solo alla soglia dei 100 anni. Mentre a quasi 111 è riuscita a guarire pure da un contagio di Covid. Il segreto della sua longevità? “Non aver litigato con nessuno”, ha risposto a un giornalista.

Oltre alla scelta di dare priorità “alla famiglia, la cosa più importante dell’esistenza”, ai figli, ai nipoti e ai pronipoti. A una testata locale ha spiegato del resto di non avere rimpianti, di essere “felice d’aver girato il mondo” fino ad approdare in “questa bella casa” di riposo in patria: “Ho detto sì a ogni opportunità di vita, mantenendo un’attitudine mentale positiva e accogliendo ogni cosa con moderazione”. Giusto l’anno scorso il Regno Unito aveva celebrato la conquista del record di un altro suddito britannico come ‘uomo più anziano del pianeta’: record ereditato da un giapponese e detenuto per qualche mese nel 2024 dal veterano di guerra John Tinniswood, deceduto a novembre a 112 anni d’età.

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