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Tre morti accoltellati in un attacco in un parco in Inghilterra: è terrorismo di matrice jihadista

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Torna l’ombra del terrore jihadista in Inghilterra dove tre persone sono state uccise e diverse altre ferite in un accoltellamento di massa avvenuto nel parco di Forbury Gardens, a Reading, circa 70 chilometri a ovest di Londra nella Valle del Tamigi, dove la polizia ha subito fermato un sospetto di “nazionalita’ libica”, secondo SkyNews. Le fonti ufficiali avevano riferito inizialmente che due persone – soccorse da altrettante eliambulanze – erano state ricoverate in rianimazione al Royal Berkshire Hospital e altre erano rimaste ferite in modo meno grave; ma a livello ufficioso sono stati poi confermati anche i tre morti. Al momento l’intera zona e’ transennata e circondata dalla Thames Valley Police e dall’antiterrorismo, sullo sfondo di una indagine a vasto raggio con imponente schieramento di forze e mezzi. Si segnalano anche perquisizioni in appartamenti di edifici circostanti: alla ricerca di possibili complici dell’arrestato, in un primo tempo indicato come un potenziale lupo solitario.

Appare viceversa ormai esclusa la pista della criminalita’ comune o dello scontro tra gang giovanili. Mentre non risultano legami fra l’episodio di violenza e il raduno antirazzista – uno dei tanti promossi di nuovo in questo weekend nel Regno Unito come in altri Paesi sotto le insegne del movimento Black Lives Matter (Blm), sulla scia della protesta innescata negli Usa dall’uccisione di George Floyd -, anche se la coincidenza temporale aveva suscitato in una prima fase qualche allarme. Le autorita’ locali hanno invitato la cittadinanza a tenersi lontana dal parco e a non continuare a diffondere sui social media video amatoriali horror ripresi sulla scena; ma piuttosto a rivolgersi alla polizia per condividere tutto il materiale e le informazioni disponibili. Tra i primi a reagire, Priti Patel, ministra dell’Interno del governo Tory di Boris Johnson, che via Twitter si e’ mostrata fin da subito “molto preoccupata” delle notizie rimbalzate a Londra da Reading. E “molto inquieto” si e’ dichiarato pure il leader dell’opposizione laburista, Keir Starmer. Piu’ tardi e’ arrivato poi il tweet di Johnson, “inorridito” per l’accaduto, “vicino col pensiero” alle vittime e alle loro famiglie, nonche’ “grato ai servizi di emergenza”.

In giornata si da’ per scontata una riunione a Londra del comitato delle emergenze Cobra, destinato a rivedere l’allerta terrorismo nel Regno, abbassata nei mesi scorsi dopo gli ultimi attentati solitari come quello di London Bridge. Nieema Hassan, attivista locale di Black Lives Matter, ha dal canto suo voluto sgomberare il campo da ogni equivoco su legami fra gli accoltellamenti e la manifestazione antirazzista pomeridiana svoltasi nel medesimo parco qualche ora prima. “I dimostranti – ha scritto su Facebook – erano pacifici e si sono coordinati con la polizia. Tutti coloro che hanno partecipato alla protesta di Blm stanno bene, nessuno e’ stato coinvolto, quando l’attacco e’ avvenuto ce ne eravamo gia’ andati”. (

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Putin: “La riconciliazione con il popolo ucraino è inevitabile. È solo questione di tempo”

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“La riconciliazione con il popolo ucraino è inevitabile, ma è solo questione di tempo”. Così il presidente russo Vladimir Putin si è espresso in un’intervista concessa al giornalista Pavel Zarubin per il documentario “Russia. Cremlino. Putin. Venticinque anni”, prodotto dalla rete statale Rossiya 1 e in onda questa sera.

Nel colloquio, Putin torna a parlare del conflitto con l’Ucraina, dichiarando che, nonostante l’attuale tragedia in corso, il riavvicinamento tra i due popoli “sarà possibile”. Secondo il presidente, la Russia “non ha dato inizio prima all’operazione speciale” perché “credeva negli accordi di Minsk” e voleva risolvere pacificamente il conflitto nel Donbass.

“Abbiamo forza per concludere ciò che abbiamo iniziato”

Putin ha anche ribadito che Mosca “ha abbastanza forza e risorse per portare a una conclusione logica quanto iniziato nel 2022”, sottolineando che questo potrà avvenire “senza ricorrere all’uso di armi nucleari in Ucraina”. Un’affermazione che appare tanto rassicurante quanto carica di implicazioni strategiche: il Cremlino si dice fiducioso nel raggiungimento dei propri obiettivi militari, ma resta sul piano convenzionale.

“I rapporti con la Cina garantiscono stabilità globale”

Nel documentario, Putin ha anche toccato il tema delle relazioni internazionali, definendo l’alleanza con la Cina come un “fattore di stabilità globale”. “La turbolenza nel mondo sta solo aumentando – ha dichiarato – e le nostre relazioni così affidabili e stabili con la Cina rafforzano la stabilità mondiale semplicemente perché esistono”. Un chiaro segnale a Occidente, nel mezzo di un riassetto degli equilibri geopolitici.

Il documentario-intervista, che celebra i 25 anni al potere di Vladimir Putin, si presenta come un ritratto personale e politico del leader del Cremlino in un momento storico delicatissimo, tra guerra, sanzioni, isolamento e un crescente asse con Pechino.

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Mosca, Xi Jinping in visita in Russia dal 7 al 10 maggio

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Il presidente cinese Xi Jinping si recherà in visita ufficiale in Russia dal 7 al 10 maggio. Lo fa sapere il Cremlino, confermando la sua partecipazione alle celebrazioni del 9 maggio dell’80/o anniversario della vittoria sovietica sulla Germania nazista nella Seconda guerra mondiale.

La presidenza russa ha affermato che Xi Jinping parteciperà anche a colloqui bilaterali sullo “sviluppo di un partenariato globale e di un’interazione strategica” e sulle “questioni attuali dell’agenda internazionale e regionale”. Si prevede che saranno firmati una serie di documenti bilaterali tra governi e ministeri russo e cinese, ha aggiunto il Cremlino. In alcuni commenti trasmessi dalla televisione cinese, un portavoce del ministero degli Esteri ha sottolineato i legami storici e strategici tra i due Paesi e ha aggiunto che Xi terrà dei colloqui con Putin in un momento in cui “l’ordine internazionale sta attraversando profondi cambiamenti”.

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Zelensky: Mosca chiede tregua mentre ci bombarda, cinismo

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“I russi chiedono una tregua per il 9 maggio, mentre attaccano l’Ucraina ogni giorno: questo è cinismo di altissimo livello”: lo scrive su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky dopo il raid notturno su Kiev. “Solo questa settimana la Russia ha utilizzato contro l’Ucraina più di 1.180 droni da attacco, 1.360 bombe aeree guidate e 10 missili di vario tipo”, ha aggiunto. Per Zelensky, “è necessario un vero cessate il fuoco. L’Ucraina è pronta alla tregua a ogni momento, ma non deve durare meno di un mese, per porre fine alla guerra” e “che sia non solo per i loro giorni festivi ma ogni giorno”.

“Solo questa settimana la Russia ha utilizzato contro l’Ucraina più di 1.180 droni da attacco, 1.360 bombe guidate e 10 missili di vario tipo”, ha sottolineato Zelensky, aggiungendo: “Per tutta la notte, i soccorritori a Kiev hanno spento incendi di case e auto dopo gli attacchi dei droni russi contro le zone residenziali. Purtroppo, ci sono bambini e adulti colpiti. A tutti è stata fornita l’assistenza necessaria. C’è stato un incendio a Cherkasy: un dormitorio normale stava bruciando”.

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