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Cronache

Tragedia sulla funivia del Monte Faito: quattro morti e un disperso

La cabina a monte è precipitata: ancora disperso il macchinista. Sul posto vigili del fuoco e soccorso alpino.

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È drammatico il bilancio dell’incidente avvenuto oggi sulla funivia del Monte Faito, nel comune di Castellammare di Stabia: quattro vittime accertate e un disperso, che secondo le prime informazioni sarebbe il macchinista dell’impianto. A renderlo noto sono fonti vicine alle squadre di soccorso, ancora impegnate nelle operazioni di recupero.

Sono stati estratti 4 cadaveri dalla cabina a monte della Funivia del Monte Faito precipitata nel pomeriggio. Nella cabina c’erano cinque persone, quattro passeggeri più il macchinista, dipendente dell’Eav, la holding dei trasporti campana che gestisce l’impianto. Al momento sono deceduti tre dei passeggeri e il macchinista, mentre un altro passeggero risulterebbe disperso. Le operazioni dei soccorsi sono rese più complesse del maltempo e dalla coltre di nebbia presente sulla vetta del Faito.

L’allarme sui social: “Una tragedia”

A dare per primo la notizia è stato il presidente dell’Eav (Ente Autonomo Volturno), Umberto De Gregorio, che ha scritto sui social: «La cabina a monte è caduta, si temono vittime», definendo l’accaduto «una tragedia». La cabina si sarebbe schiantata sulla linea sottostante della Circumvesuviana, a ridosso della stazione di arrivo della funivia, situata in quota.

Soccorsi in azione sul monte Faito

Sul luogo del disastro stanno operando da ore le squadre dei vigili del fuoco e del soccorso alpino, supportati da mezzi di emergenza e da un elicottero. La zona è stata messa in sicurezza e sono in corso le attività di ricerca del disperso, mentre il ferito è stato trasportato in ospedale in gravi condizioni.

Una funivia simbolo del territorio

L’impianto del Faito, recentemente rinnovato e riaperto al pubblico con l’obiettivo di rilanciare il turismo tra la costiera e la montagna, era molto frequentato, soprattutto nei fine settimana. Questa tragedia riporta alla memoria altri gravi incidenti simili e apre un interrogativo inquietante sulla sicurezza degli impianti a fune in Italia.

L’intera area è ora sotto sequestro e le autorità hanno avviato un’indagine per ricostruire le cause tecniche e le eventuali responsabilità dell’accaduto.

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Movida a Napoli, 14enne fermato dai carabinieri con un coltello in tasca

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Continuano senza sosta a Napoli i controlli dei carabinieri nelle aree più sensibili del centro cittadino, con particolare attenzione alle zone di piazza Bellini, piazza Dante e piazza del Gesù. L’attività ha portato all’arresto di un 49enne napoletano, sorpreso in flagranza mentre cedeva una dose di marijuana a un giovane cliente L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato rintracciato poco dopo e trovato in possesso di 700 euro ritenuti provento di spaccio. Non sono mancate le denunce a piede libero: 13 in totale, per reati e violazioni di vario tipo. Tra queste, spicca il caso di un 14enne fermato in piazza Dante con un coltello a serramanico nascosto nelle tasche.

Altri sono stati segnalati per guida senza patente, nonostante fossero già stati sanzionati in passato, e per l’attività abusiva di parcheggiatore, anch’essa recidiva. Diverse le perquisizioni domiciliari che hanno portato al sequestro di droga, munizioni detenute illegalmente e documenti appartenenti a terzi. Singolare l’episodio di un cittadino francese che ha tentato in ogni modo di sottrarsi al controllo dei militari. Bloccato, è stato trovato in possesso di documenti ed effetti personali riconducibili a persone differenti. Infine, un soggetto sottoposto ai domiciliari è stato sorpreso fuori casa senza autorizzazione. Risponderà di evasione. Sul fronte della viabilità, non meno intensa l’attività sanzionatoria: 30 le contravvenzioni per sosta vietata e circolazione senza casco. Undici i veicoli sequestrati o sottoposti a fermo amministrativo.

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Scoperti 21 lavoratori “in nero” in servizio il primo maggio

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Sono 21 i lavoratori in nero scoperti dalla Guardia di Finanza proprio il primo maggio, festa dei lavoratori, durante un controllo in un agriturismo di Nola, in provincia di Napoli, per il quale è stata presentata istanza di sospensione alla direzione dell’Ispettorato territoriale del lavoro. I lavoratori – è emerso – venivano pagati esclusivamente in contanti. Nei primi 4 mesi dell’anno, i militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Napoli hanno individuato 230 lavoratori in nero e/o irregolari – di cui 77 scoperti solo nell’area dell’agro nolano – impiegati nei settori della ristorazione, commercio e manifattura. E sono ben 104 i datori di lavoro segnalati all’Ispettorato Territoriale del Lavoro per impiego di manodopera irregolare.

Tutto ciò, evidenzia il generale di brigata Paolo Borrelli, comandante provinciale di Napoli “conferma il costante impegno delle Fiamme Gialle partenopee nel contrasto all’evasione fiscale e al deprecabile fenomeno del sommerso da lavoro, a presidio della leale e sana competizione tra imprese nonché, dato molto importante, a tutela degli stessi lavoratori, dei loro diritti giuslavoristici e previdenziali e a salvaguardia della sicurezza sui luoghi di lavoro”.

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Aveva relazione con una minorenne, nei guai un 38enne napoletano

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Un uomo 38enne, muratore, originario della provincia di Napoli, è finito davanti al giudice con l’accusa di avere intrattenuto per diversi mesi una relazione con una studentessa 13enne del comprensorio nel Ravennate, dove lui lavorava. Per l’uomo, difeso dall’avvocato Antonio De Rosa, l’udienza preliminare è partita ieri mattina davanti al Gip Federica Lipovscek del Tribunale di Ravenna. Deve rispondere di atti sessuali con minorenne. I genitori della ragazzina, come riferito dal Resto del Carlino, si sono costituiti parte civile con gli avvocati Mattea Mandata e Giorgio Vantaggiato.

Secondo la relazione dei carabinieri della Stazione di Cervia, la relazione era venuta a galla quando in una notte del giugno scorso una pattuglia del Radiomobile aveva controllato un’auto ferma in una zona rurale con a bordo la 13enne e il 38enne. I due avevano allora riferito di essere cugini e avevano spiegato che la minore era momentaneamente affidata a lui perché la madre era all’estero. Ma poco dopo per caso era passata lì davanti proprio la madre la quale aveva sconfessato tutto. Una volta a casa, al culmine di una accesa discussione la minore le aveva confessato la relazione. Dopo il controllo dell’Arma – prosegue l’accusa – il 38enne, forse per impietosire la minore, le avrebbe riferito di essere un ex militare, di essere fratello di una poliziotta, di essere sposato con una disabile. Scuse che avrebbero spinto la ragazzina a rompere definitivamente la relazione. Intanto il caso era finito sui tavoli del Pm Lucrezia Ciriello. Prossima udienza a luglio quando l’imputato verrà giudicato in abbreviato.

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