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Tennis: Berrettini vince il torneo del Queen’s

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Le sofferenze e le preoccupazioni dell’operazione alla mano destra sono dimenticate. Con una spettacolare doppietta tra Stoccarda e il Queen’s, dove era campione uscente, Matteo Berrettini dimostra di essere davvero tornato, al suo meglio, pronto ad affrontare Wimbledon ancora da protagonista e a ribadire il suo ruolo di n.1 azzurro. Sull’erba del prestigioso club londinese, stringendo al braccio la grande coppa dopo aver battuto in due set il serbo Filip Krajinovic, il romano ha frenato a fatica la commozione, tra gli applausi e le ovazioni di un pubblico che ne ha fatto un beniamino. “Non riesco a realizzare quel che ho fatto – ha detto Berrettini -. Tornare da un’operazione, vincere due tornei di fila e ripetermi in uno dei piu’ prestigiosi e’ qualcosa di incredibile. Ma ora non voglio piangere, quanto ringraziare il mio team e la mia famiglia”. Loro erano tutti li’ a sostenerlo, nelle prime file, ma il Berrettini di oggi non aveva bisogno di qualcuno che lo sorreggesse, se non con un’occhiata di approvazione. Servizio micidiale, diritto implacabile e rovescio preciso, uniti ad una forma ritrovata e ad una grande consapevolezza lo rendevano ingiocabile per un Krajnovic, n.48 Atp, che finora sull’erba non aveva mai vinto neppure un match. Il serbo e’ stato ordinato, anche offensivo ma Berrettini gli e’ stato superiore in tutto e il 7-5, 6-4 finale, in un’ora e mezza di gioco, era l’unico risultato possibile. Nel primo set, piu’ equilibrato, tutto e’ cambiato sul 5 pari, quando il serbo ha perso per la seconda volta il break e Berrettini ha quindi chiuso la partita col servizio e col dritto. Nel secondo set, il break decisivo e’ arrivato sul 2 pari e da li’ e’ stato tutto in discesa per l’azzurro, che ha potuto festeggiare il settimo titolo Atp in carriera. Il suo tennis sui prati e’ quasi irresistibile: vi ha vinto venti degli ultimi 21 match su erba e complessivamente 33 partite su 39 in singolare. Nell’era Op Open, Berrettini e’ tra i migliori cinque di sempre per percentuale di successi, in compagnia di leggende come Roger Federer, John McEnroe, Novak Djokovic e Rod Laver. “Dopo la lunga assenza ho ripreso a giocare a Stoccarda la settimana scorsa e non mi sentivo al meglio, ho detto a tutti che sarebbe stata dura, invece…. – ha spiegato Berrettini, sempre pronto alla battuta -. Sono italiano, ci lamentiamo sempre… ma ora non mi lamento piu’. Poi non avrei mai creduto di ripetermi anche qui. Quando giro per i corridoi, e di solito mi ci perdo, vedo i nomi dei grandi che vi hanno vinto. Sapere che sulle pareti c’e’ il mio, due volte, e’ una grande emozione”. “Per me questo non e’ una preparazione a Wimbledon, ma un torneo davvero storico e importante. Al Championship ci pensero’ da domani”, ha concluso.

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Jannik Sinner: “A Roma torno con una mentalità diversa. Ho anche pensato di lasciare il tennis”

Jannik Sinner si confessa al Tg1: “Momenti difficili, ho pensato di lasciare. Ora pronto a tornare a Roma con una nuova mentalità”. La forza della famiglia e del team.

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Jannik Sinner si prepara a rientrare in campo agli Internazionali d’Italia di Roma con uno spirito nuovo, dopo mesi difficili segnati dalla sospensione per doping patteggiata con la Wada. In un’intervista esclusiva rilasciata al Tg1, il numero uno del tennis mondiale si è raccontato senza filtri al direttore Gian Marco Chiocci, svelando emozioni, fragilità e speranze alla vigilia del suo ritorno.

«Sono molto contento di rientrare in campo a Roma. Sicuramente torno con una mentalità diversa», ha detto Sinner, pronto a rimettersi in gioco dopo aver attraversato momenti complessi. «In campo non stavo come un giocatore si dovrebbe sentire. Il divertimento era andato via, pensavo ad altre cose. Ma ora sono felice di tornare, non c’è posto più bello di Roma per ricominciare».

Il campione altoatesino ha rivelato di aver pensato persino di lasciare il tennis: «Prima degli Australian Open non mi sentivo a mio agio, nemmeno negli spogliatoi. I giocatori mi guardavano in modo diverso, e lì ho pensato: è pesante vivere il tennis in questo modo».

Sinner ha ricordato la difficile gestione del caso Clostebol, la sostanza proibita che ha portato alla sua squalifica: «In quel momento non ho capito nulla. Non sapevo da dove venisse. È stato pesante accettare tre mesi di squalifica sapendo di non aver fatto nulla di sbagliato. Ma con il mio avvocato abbiamo deciso di patteggiare, per evitare rischi peggiori».

Fondamentale per lui è stato l’appoggio delle persone più vicine: «La mia fortuna è stata avere il mio team, la mia famiglia, persone che mi hanno protetto. Mi sono costruito una bolla, e questo mi ha dato la voglia di continuare a lottare».

Sul piano mentale, Sinner ammette di vivere le emozioni in modo intenso: «Anche io ho scatti di rabbia, ma il tennis è come il poker: devi nascondere le emozioni. Quando capisci che l’altro è in difficoltà, ti dà forza». E aggiunge: «Il tennis è importante, ma fuori dal campo c’è qualcosa di ancora più importante: la vita privata, la famiglia. Senza il mio team non sarei nessuno».

Con il rientro ormai imminente, Sinner si dice pronto ad affrontare la nuova sfida con consapevolezza: «Mi manca la competizione, la pressione della partita vera. Adesso voglio solo tornare a divertirmi giocando, ritrovare il piacere del campo. Siamo pronti a ripartire».

 

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A Madrid si gioca, Tsitsipas ko e Musetti vola a ottavi

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Torna l’elettricità in Spagna ed anche il Masters 1000 di Madrid riprende la sua corsa dopo la sospensione obbligata di ieri. L’Italia sorride con Lorenzo Musetti che batte ancora Stefanos Tsitsipas e raggiunge gli ottavi di finale del torneo madrileno (dove affronterà l’australiano Alex De Minaur). E’ costretto invece al ritiro Matteo Berrettini per un fastidio accusato agli adduttori dopo aver perso al tie break il primo set del terzo turno contro Jack Draper. Una scelta prudenziale, quella del romano, per evitare problemi più seri. A due settimane dal torneo di Montecarlo, quando (ai quarti) Musetti ha battuto per la prima volta Tsitsipas, il carrarino si ripete sulla terra rossa spagnola con un match in rimonta con l’azzurro che ha conquistato il primo parziale col punteggio di 7-5, risalendo dal 2-5, annullando anche un set point.

Nel secondo ha invece chiuso i conti al tie break. “E’ stata una partita difficile, all’inizio, perchè non avevo mai provato questo campo, il Manolo Santana, neanche in allenamento, e ho trovato molta differenza. Poi però mi sono adattato e la voglia di vincere questo match ha fatto la differenza”, ha spiegato Musetti a fine match. “Sono felice e orgoglioso perchè ci tenevo molto a vincere”, ha aggiunto. L’azzurro ha poi parlato della strana giornata di ieri, quando il black out in Spagna ha portato alla cancellazione di tutti gli incontri in programma, tra i quali quello appena vinto. “Ieri è stata una giornata dura, nel complesso. Quando succedono questa cose comprendi quanto siamo miserabili senza energia elettrica – ha detto Musetti -. Ma non è stato tutto brutto, per tornare in albergo siamo partiti insieme con Flavio e Matteo (Cobolli e Arnaldi, ndr). Abbiamo camminato due ore per rientrare, una bella camminata ma valeva la pena. E’ stata una bella preparazione per la partita di oggi”, ha concluso. Saluta Madrid con un ritiro Berrettini.

Il tennista romano, dopo aver perso al tie break il primo set contro il britannico Draper ha alzato bandiera bianca per il riacutizzarsi del fastidio all’addome emerso già dopo il match del primo turno contro Giron. E’ stato lo stesso Berrettini, con una nota affidata ai media, a chiarire i motivi del suo infortunio e a fornire aggiornamenti sulle sue condizioni: “Ho voluto provare a giocare nonostante il problemino dell’altro giorno, perché questi due giorni di riposo mi hanno aiutato a scaricare un po’ la zona dell’addome, che era molto carica e contratta – fa sapere l’ex n.6 del mondo -. Ma il ritiro è avvenuto perché il gioco non valeva la candela, c’era un rischio grosso di farsi male. E l’ultima cosa che vogliamo è infortunarsi agli addominali durante la stagione. E soprattutto per giocare contro i migliori al mondo ho bisogno delle mie armi al 100%. E questo oggi non c’era, soprattutto nella seconda parte, quando ho ricominciato a sentire forte il fastidio. Farò di tutto per recuperare per Roma. Mi dispiace perché tengo molto a questo torneo, anche oggi stavo giocando bene nonostante tutto. Il prossimo anno ci riproveremo”.

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Tennis: Djokovic non ci sarà agli Internazionali di Roma

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Novak Djokovic non sarà a Roma per gli Internazionali. Il tennista serbo ha comunicato poco fa all’ATP e alla direzione del torneo che non verrà nella Capitale dopo che risultava iscritto all’entry list del mille italiano.

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