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Taiwan sfida la Cina, “non ci piegheremo mai”

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Taiwan non si pieghera’ e si difendera’ con forza dalle pressioni della Cina. La presidente Tsai Ing-wen ha sfoderato l’orgoglio dell’isola all’indomani delle minacce del leader cinese Xi Jinping, puntando sul modello istituzionale di Taipei libero e democratico, alternativo a quello autoritario di Pechino che vuole una “completa riunificazione della madrepatria”. Nel discorso tenuto per la Giornata Nazionale della Repubblica di Cina fondata nel 1912, Tsai ha richiamato l’attenzione sulla “espansione dell’autoritarismo” e, nel pieno delle turbolenze mondiali, ha assicurato che l’isola e’ sulla “prima linea di difesa della democrazia”, seppur “nella situazione piu’ complessa rispetto a qualsiasi altra vissuta” in oltre 70 anni di governo indipendente da Pechino. “Continueremo a rafforzare la nostra difesa nazionale e a mostrare la determinazione a difenderci per garantire che nessuno costringa Taiwan a seguire la strada che la Cina ha tracciato per noi”, che “non offre ne’ uno stile di vita libero e democratico, ne’ la sovranita’ a 23 milioni di persone”. La leader ha inoltre avvertito che il popolo taiwanese “non si pieghera’ alle pressioni”, ribadendo, allo stesso tempo, la posizione sulle relazioni intra-Stretto: “Chiediamo il mantenimento dello status quo e faremo del nostro meglio per impedire che sia modificato unilateralmente”. La “risoluzione delle differenze tra le due sponde dello Stretto richiede che le due sponde si impegnino in un dialogo sulla base della parita’”. Pronta e’ arrivata la controreplica di Pechino. La ricerca dell’indipendenza “chiude la porta al dialogo”, ha risposto a muro duro l’Ufficio per gli affari con l’isola del governo cinese con una nota serale: “Il discorso della leader regionale di Taiwan ha sostenuto secessionismo e fatti distorti, in collusione con forze straniere”.

Tsai ha ringraziato Giappone, Usa, Lituania, Slovacchia, Repubblica Ceca e Polonia per aver donato all’isola i vaccini contro il Covid-19, osservando poi che la carenza globale di microchip nella pandemia ha fatto emergere il peso di produttore primario dell’isola nella supply chain, mentre la situazione “nell’Indo-Pacifico ha nuovamente attirato l’attenzione sulla posizione chiave di Taiwan”. Un’opportunita’ senza precedenti, secondo la presidente, perche’ “a Washington, Tokyo, Canberra e Bruxelles, Taiwan non e’ piu’ un dossier marginale, con sempre piu’ amici democratici disposti a difenderci”. Nell’Indo-Pacifico i Paesi democratici stanno lavorando per rafforzare “la nostra ampia cooperazione reciproca al fine di rispondere agli sviluppi regionali e globali”. Il G7, la Nato, l’Ue e il Quad, e’ stato il suo ragionamento, “hanno tutti sottolineato l’importanza della pace e della sicurezza nello Stretto”. Taiwan e’ ampiamente surclassata dalle forze armate cinesi, concentrandosi sullo sviluppo di sistemi di difesa asimmetrici o a “istrice” per scoraggiare o respingere un’invasione di terra. E ha fatto pressioni per aiuti di intelligence e supporto logistico di altre nazioni tra cui Australia, Giappone e Usa, da cui dipendono la sua esistenza e i rifornimenti di armi. Alla parata di fronte al Palazzo presidenziale di Taipei hanno partecipato anche il personale medico mobilitato contro il Covid-19 e gli atleti che hanno preso parte alle Olimpiadi di Tokyo con un bottino di 12 medaglie. Hanno sfilato anche le armi, tra cui i missili domestici Hsiung Feng III, elicotteri Apache e caccia F-16V. Oggi gli aerei da guerra cinesi (due J-16 e un antisommergibile Y-8) si sono riavvicinati all’isola, ha riportato il Global Times, il tabloid del Quotidiano del Popolo, che ha lanciato un messaggio sinistro: “Resistere alla riunificazione con la forza portera’ solo piu’ rapidamente alla rovina i secessionisti di Taiwan”.

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Putin: “La riconciliazione con il popolo ucraino è inevitabile. È solo questione di tempo”

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“La riconciliazione con il popolo ucraino è inevitabile, ma è solo questione di tempo”. Così il presidente russo Vladimir Putin si è espresso in un’intervista concessa al giornalista Pavel Zarubin per il documentario “Russia. Cremlino. Putin. Venticinque anni”, prodotto dalla rete statale Rossiya 1 e in onda questa sera.

Nel colloquio, Putin torna a parlare del conflitto con l’Ucraina, dichiarando che, nonostante l’attuale tragedia in corso, il riavvicinamento tra i due popoli “sarà possibile”. Secondo il presidente, la Russia “non ha dato inizio prima all’operazione speciale” perché “credeva negli accordi di Minsk” e voleva risolvere pacificamente il conflitto nel Donbass.

“Abbiamo forza per concludere ciò che abbiamo iniziato”

Putin ha anche ribadito che Mosca “ha abbastanza forza e risorse per portare a una conclusione logica quanto iniziato nel 2022”, sottolineando che questo potrà avvenire “senza ricorrere all’uso di armi nucleari in Ucraina”. Un’affermazione che appare tanto rassicurante quanto carica di implicazioni strategiche: il Cremlino si dice fiducioso nel raggiungimento dei propri obiettivi militari, ma resta sul piano convenzionale.

“I rapporti con la Cina garantiscono stabilità globale”

Nel documentario, Putin ha anche toccato il tema delle relazioni internazionali, definendo l’alleanza con la Cina come un “fattore di stabilità globale”. “La turbolenza nel mondo sta solo aumentando – ha dichiarato – e le nostre relazioni così affidabili e stabili con la Cina rafforzano la stabilità mondiale semplicemente perché esistono”. Un chiaro segnale a Occidente, nel mezzo di un riassetto degli equilibri geopolitici.

Il documentario-intervista, che celebra i 25 anni al potere di Vladimir Putin, si presenta come un ritratto personale e politico del leader del Cremlino in un momento storico delicatissimo, tra guerra, sanzioni, isolamento e un crescente asse con Pechino.

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Mosca, Xi Jinping in visita in Russia dal 7 al 10 maggio

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Il presidente cinese Xi Jinping si recherà in visita ufficiale in Russia dal 7 al 10 maggio. Lo fa sapere il Cremlino, confermando la sua partecipazione alle celebrazioni del 9 maggio dell’80/o anniversario della vittoria sovietica sulla Germania nazista nella Seconda guerra mondiale.

La presidenza russa ha affermato che Xi Jinping parteciperà anche a colloqui bilaterali sullo “sviluppo di un partenariato globale e di un’interazione strategica” e sulle “questioni attuali dell’agenda internazionale e regionale”. Si prevede che saranno firmati una serie di documenti bilaterali tra governi e ministeri russo e cinese, ha aggiunto il Cremlino. In alcuni commenti trasmessi dalla televisione cinese, un portavoce del ministero degli Esteri ha sottolineato i legami storici e strategici tra i due Paesi e ha aggiunto che Xi terrà dei colloqui con Putin in un momento in cui “l’ordine internazionale sta attraversando profondi cambiamenti”.

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Zelensky: Mosca chiede tregua mentre ci bombarda, cinismo

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“I russi chiedono una tregua per il 9 maggio, mentre attaccano l’Ucraina ogni giorno: questo è cinismo di altissimo livello”: lo scrive su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky dopo il raid notturno su Kiev. “Solo questa settimana la Russia ha utilizzato contro l’Ucraina più di 1.180 droni da attacco, 1.360 bombe aeree guidate e 10 missili di vario tipo”, ha aggiunto. Per Zelensky, “è necessario un vero cessate il fuoco. L’Ucraina è pronta alla tregua a ogni momento, ma non deve durare meno di un mese, per porre fine alla guerra” e “che sia non solo per i loro giorni festivi ma ogni giorno”.

“Solo questa settimana la Russia ha utilizzato contro l’Ucraina più di 1.180 droni da attacco, 1.360 bombe guidate e 10 missili di vario tipo”, ha sottolineato Zelensky, aggiungendo: “Per tutta la notte, i soccorritori a Kiev hanno spento incendi di case e auto dopo gli attacchi dei droni russi contro le zone residenziali. Purtroppo, ci sono bambini e adulti colpiti. A tutti è stata fornita l’assistenza necessaria. C’è stato un incendio a Cherkasy: un dormitorio normale stava bruciando”.

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