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Cronache

Strangola la moglie che l’aveva denunciato e poi di uccide, choc nel casertano

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Aveva denunciato il marito per violenze e maltrattamenti. Due settimane dopo ritirò la denuncia. Lui aveva promesso che sarebbe cambiato. Sono le poche cose certe che emergono dalle indagini sull’omicidio-suicidio che ha sconvolto San Marcellino, un piccolo centro del casertano. Nel corso degli accertamenti effettuati dai carabinieri della Compagnia di Aversa col coordinamento della Procura di Napoli Nord è stata ricostruita la dinamica di quello che allo stato sembra essere a tutti gli effetti un omicidio-suicidio.

Omicidio suicidio. Nella foto tratta dai profili Fb della coppia Immacolata Stabile e Antonio Topa

Immacolata Stabile, 48 anni, sarebbe stata strangolata dal marito, Antonio Topa, 51enne carpentiere. Non era un ménage matrimoniale facile quello della coppia di San Marcellino. Negli ultimi anni i troppi litigi e qualche violenza subita, aveva portato la donna a rivolgersi ai carabinieri. Immacolata aveva denunciato il marito Antonio circa un anno fa. Ai militari chiedeva di accertare violenze e maltrattamenti subiti dal marito. Neanche il tempo di far partire le indagini e per motivi non noti la donna ritirò la denuncia. I carabinieri avrebbero dovuto comunque andare avanti nelle indagini. E si saprà se davvero l’hanno fatto. Anche per capire i motivi che indussero la cover donna a ritirare la denuncia. Sulle modalità dell’omicidio suicidio, i carabinieri ritengono che Antonio Topa, dopo aver strangolato la moglie si è diretto nel solaio dell’appartamento, dove si è tolto la vita. La scena straziane del ritrovamento dei corpi dei coniugi è toccata ai figli, un maschio e una femmina, entrambi maggiorenni. Di ritorno a casa dopo una serata passata con gli amici hanno trovato prima la mamma senza vita sul letto, poi il loro papà morto nel sottotetto.

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Cronache

Tentativo di evasione con le lenzuola ieri notte ad Avellino

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Hanno tentato di scappare utilizzando un lenzuolo i due detenuti che ieri hanno provato a evadere dal carcere di Bellizzi, ad Avellino. I due carcerati sono stati però bloccati dalla polizia penitenziaria, mentre cercavano di superare il muro di recinzione. Un terzo, che come gli altri due si era allontanato dalla sezione di isolamento, sentendosi braccato, ha invece deciso di rientrare. Nel frattempo, all’esterno, era già scattato il piano predisposto per il contrasto alle evasioni dai penitenziari: il carcere è stato cinturato dalle forze dell’ordine e il funzionario della Polizia di Stato delegato dal questore di Avellino Pasquale Picone, raggiunto il complesso penitenziario, ha coordinato la “macchina organizzativa” tenendo costantemente informati sia il questore, sia l’autorità giudiziaria. Sono state anche fatte arrivare ulteriori pattuglie per presidiare le vie di fuga dalla città. I due detenuti, identificati, sono posti in altra cella sotto stretto controllo della polizia penitenziaria. Solo a notte fonda la situazione è rientrata.

“Il sistema penitenziario campano oramai è allo sbando – commentano il presidente e il segretario regionale dell’Uspp Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio – oramai tra i detenuti si è diffuso un senso di impunità perché non vengono applicati criteri sanzionatori. Chiediamo ai vertici del dipartimento nonché alla politica di valutare l’operato del provveditore della Campania perché a tutt’oggi non è riuscito neanche a mandare un supporto al carcere di Avellino”. “Oramai in Campania la situazione è fuori controllo”, dichiara il segretario regionale del Sappe in Campania Tiziana Guacci. Siamo molto preoccupati per la situazione del carcere di Avellino ma anche degli altri istituti penitenziari campani. Da tempo aspettiamo segnali dai vertici dipartimentali: abbiamo richiesto un tavolo di confronto con il prefetto al fine di trovare soluzioni condivise visto che la situazione rischia di compromettere l’ordine pubblico”.

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Cronache

Incendio in negozio a Milano, morti tre giovani cinesi

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È di tre morti il bilancio di un incendio avvenuto ieri sera intorno alle 23.00 a Milano in un emporio di articoli cinesi in via Ermenegildo Cantoni 3. Le vittime sono tutte giovani e di nazionalità cinese: si tratta di due fratelli di 19 e 17 anni ed un’altra di 24 anni. Sul posto sono intervenuti cinque mezzi del Comando di Milano che hanno lavorato tutta la notte per domare le fiamme e poi procedere alla messa in sicurezza del magazzino.

Carabinieri e polizia scientifica stanno indagando per capire le dinamiche dell’evento. Sul posto anche 118 e polizia locale. I Vigili del fuoco stanno ancora lavorando per procedere al raffreddamento degli ambienti ed al conseguente smassamento.

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Cronache

Incidente sul lavoro, operaio muore schiacciato nel Bresciano

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Nuova vittima sul lavoro in provincia di Brescia. Un operaio di 55 anni è infatti morto travolto da un carico. È accaduto nei capannoni della Bettoni Plastiche di Torbole Casaglia. L’uomo stava movimentando un carico quando ha perso l’equilibrio e il peso lo ha schiacciato.

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