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Cronache

Stalker e violento, i carabinieri rinchiudono un ragazzino di 16 anni che vessava e pedinava fidanzatina

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È un provvedimento unico nel suo genere. Contestare il reato di stalking e arrestare un 16enne. L’hanno fatto i carabinieri di Napoli, in una brutta storia. Il ragazzino, ammesso che a 16 anni si possa ancora definire tale, conosce una sua coetanea. Sono entrambi di un rione del centro storico, il famoso e bello rione Sanità. Lui, il 16 enne stalker, allaccia una storia via Facebook con la coetanea. Oramai funziona spesso così. Il minore si rivela di indole possessiva e oppressiva. In pratica, a leggere il racconto della ragazzina, le impediva di frequentare amiche, le controllava i messaggi. Addirittura ad un certo punto le impone di rimuovere il profilo Facebook. Cioè il mezzo, il social con cui l’aveva conosciuta, doveva dimenticarselo. E poi c’erano spesso anche insulti, minacce di morte e atti di violenza. Ad un certo punto la ragazzina, stanca, lo lascia. Ma la storia non finisce, anzi l’incubo comincia proprio in questo momento. Cominciano i pedinamenti, gli appostamenti sotto casa per verificare eventuali cambi di abitudini e l’eventuale frequentazione di altri ragazzi, le minacce  e insulti continui. Insomma una vera e propria persecuzione culminata nel lancio di un oggetto contundente contro la madre della ragazza mentre tentava di avvicinare i genitori del minore per chiedere il loro intervento. Dalle indagini dei carabinieri, dalla verifica dei racconti, dal reperimento di tutte le prove, anche telematiche di vessazioni, minacce e altro,  i carabinieri, su ordine del Tribunale per i Minori, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di collocamento in comunità per il ragazzino del rione Sanità. Che è una restrizione della libertà personale.

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Cronache

Curia di Napoli a parroci, a Pasqua niente allestimenti maestosi

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Per le cerimonie della Settimana Santa l’ufficio liturgico della diocesi di Napoli ha scritto una sorta di vademecum che è stato pubblicato sul sito. Ai parroci viene ricordato, ad esempio, che per l’altare della Deposizione, che viene allestito in occasione del triduo pasquale “non servono dunque fioriture e allestimenti maestosi, né eccessivi segni, spesso frutto di estrosa fantasia, che finiscono per distogliere lo sguardo e l’attenzione dal ‘Segno'”. “È piuttosto necessaria la preparazione di un luogo accogliente e consono alla preghiera, senza elementi di disturbo. Risulta pertanto assolutamente inopportuno dare “un tema” all’altare della reposizione. Esso non è dunque il luogo dove ostentare la solennità e gareggiare alla realizzazione più bella, né delle rappresentazioni scenografiche con le quali stupire i fedeli: l’unico stupore è dato dal dono dell’Eucaristia da parte del Signore stesso alla sua Chiesa”.

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Cronache

È morta Sofia Sacchitelli la ragazza che combatteva le malattie rare come la sua

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Aveva solo 23 anni Sofia Sacchitelli, la ragazza genovese affetta da un raro tumore al cuore : non ce l’ha fatta ed è morta. Sofia aveva dato vita a una associazione per raccogliere fondi per la ricerca scientifica per le malattie rare, come la sua. Lei stessa aveva parlato in pubblico per spingere questa missione e in tanti la stavano sostenendo. Sofia studiava Medicina ma l’angiosarcoma cardiaco, un tumore rarissimo al cuore, l’ha ucciso. Parliamo di una malattia che colpisce una persona ogni 2-3 milioni. Anche le società calcistiche di Genoa e Sampdoria hanno sostenuto la onlus che si chiama ‘Sofia nel cuore’. In tanti hannopvoluto ricordare il coraggio della giovane Sofia, fra questi il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti: “Ti ricorderemo con il sorriso sul viso e il coraggio di chi sa trasformare le difficoltà in solidarietà e speranza per gli altri. Addio Sofia. Tutta Genova e la Liguria oggi pregano per te e si stringono alla tua famiglia, ai tuoi amici, a chi ti vuole bene e porterà avanti il percorso che hai iniziato”.

 

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Cronache

Valanga su Courmayeur, sono due giovani svedesi le sciatrici morte

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È stata trovata anche la seconda sciatrice morta dopo essere stata travolta dalla frana caduta su Courmayeur, in val Veny. Si tratta di una ragazza svedese di 25 anni, faceva parte di un gruppetto di 4 giovani “freerider” tra 20 e 25 anni, giunti a Courmayeur per sciare fuori pista. E mentre facevano questo sono stati travolti dalla frana: le due ragazze non sono riuscite a ripararsi e sono state travolte in pieno trovando la morte sulle nevi valdostane, i due ragazzi sono riusciti a mettersi in salvo. A trovare gli sciatori sono stati i soccorritori del Soccorso alpino, nel caso dell’ultima giovane ritrovata, hanno individuato il corpo sorvolando la zona in elicottero quando il maltempo ha concesso una pausa

 

 

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