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Cronache

Sparatoria alla stazione di Verona: un richiedente asilo ucciso dalla Polfer

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Ieri sera, alla stazione di Porta Nuova di Verona, tre colpi di pistola hanno posto fine alla vita di un giovane maliano di 26 anni. Secondo la Procura e la Questura, il ragazzo, un richiedente asilo, era armato di coltello e si sarebbe scagliato contro un agente della Polizia Ferroviaria (Polfer). L’agente, aggredito da distanza ravvicinata, ha reagito sparando i colpi che si sono rivelati fatali.

Il contesto della sparatoria

L’episodio è avvenuto intorno alle sette del mattino, dopo che il giovane aveva danneggiato le vetrine di alcuni negozi all’interno della stazione. Poco prima, il maliano aveva attaccato una pattuglia della polizia locale, impegnata nei rilievi di un incidente stradale, utilizzando un coltello da cucina. Questa aggressione, ripresa dalle telecamere di sicurezza, ha portato i vigili a informare la Polfer della sua presenza nella zona.

Dopo circa due ore, il ragazzo è stato individuato nuovamente nei pressi della stazione e, secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, ha aggredito i poliziotti intervenuti per bloccarlo. Uno di questi ha quindi esploso i tre colpi che lo hanno colpito al petto. Nonostante i tentativi dell’agente di prestare soccorso praticando il massaggio cardiaco, il giovane è deceduto sul posto.

Le reazioni politiche e le polemiche

La vicenda ha scatenato immediate reazioni politiche. Il leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, ha espresso il suo sostegno agli agenti coinvolti, pubblicando sui social un messaggio controverso: «Con tutto il rispetto, non ci mancherà. Grazie ai poliziotti per aver fatto il loro dovere». Queste parole hanno sollevato critiche, con esponenti del Partito Democratico e di Alleanza Verdi e Sinistra che hanno condannato l’atteggiamento di Salvini come mancanza di umanità.

Il profilo della vittima e il contesto sociale

Il giovane maliano, che aveva chiesto asilo in Italia, era noto alle forze dell’ordine per precedenti legati a fatti di droga. Secondo quanto riferito dalla Ronda della Carità, un’associazione che fornisce assistenza ai senzatetto a Verona, il ragazzo riceveva aiuti, ma il suo stato di precarietà lo rendeva particolarmente vulnerabile. Molti immigrati in situazioni simili, pur avendo un lavoro, non riescono a permettersi un alloggio e si affidano a organizzazioni benefiche per sopravvivere.

Indagini in corso

Sarà l’autopsia, prevista nelle prossime 48 ore, a chiarire le condizioni in cui versava il giovane al momento dell’aggressione. Alcuni testimoni lo hanno descritto come “indemoniato”, in uno stato di alterazione che lo rendeva incontrollabile. Le indagini, coordinate dalla pm Maria Diletta Schiaffino, stanno cercando di ricostruire nel dettaglio i momenti che hanno preceduto lo scontro con la Polfer.

Un clima di tensione alla stazione di Verona

Non è la prima volta che la stazione di Porta Nuova è teatro di episodi di violenza. Nei giorni precedenti, si erano già verificati attacchi ad altri agenti da parte di individui coinvolti in episodi di disordine pubblico. Sabato, ad esempio, un cittadino algerino aveva aggredito la polizia con delle pietre, mentre il giorno prima un marocchino aveva minacciato il personale ferroviario con una spranga.

L’episodio ha sollevato interrogativi sulla sicurezza nelle stazioni italiane e sulle condizioni di vita precarie di molti richiedenti asilo. Mentre la comunità di Verona si confronta con questa tragedia, le indagini proseguiranno per accertare le responsabilità e le dinamiche precise dell’accaduto.

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Consiglio comunale di Napoli, ok a tariffe Tari 2025

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Alla presenza di 27 consiglieri comunali di Napoli è iniziata in via Verdi la seduta del Consiglio comunale, presieduta da Vincenza Amato. L’Aula ha approvato a maggioranza – con l’astensione dei consiglieri Bassolino e Clemente (Misto) e il voto contrario dei gruppi di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Insieme per Napoli Lega Napoli e del consigliere Grimaldi (Misto) – la delibera n. 65 di variazione al bilancio 2025-2027 (annualità 2025), per l’applicazione dell’avanzo vincolato per l’affidamento delle attività di supporto tecnico-operativo alla predisposizione degli atti a corredo delle istanze per accedere ai finanziamenti relativi alla linea 1 e alla linea 6 della metropolitana di Napoli, su proposta dell’assessore Edoardo Cosenza. Il consiglio, poi, ha approvato a maggioranza la delibera Tari 2025, presentata dall’assessore Baretta, confermando l’aumento del costo complessivo del servizio di gestione dei rifiuti, salito a 264 milioni di euro (+10 milioni rispetto al 2024), nonostante una lieve riduzione dei rifiuti raccolti e un aumento della raccolta differenziata (dal 40% al 42%).

Non hanno partecipato al voto i consiglieri del gruppo Forza Italia, Fratelli d’Italia e Insieme per Napoli Lega Napoli. Il numero di utenze domestiche è aumentato del 3%, con oltre 11.000 nuove famiglie e una maggiore superficie complessiva tassata. Anche le utenze non domestiche sono aumentate di 1.725 unità. Questo ampliamento della base imponibile ha permesso di mitigare l’impatto dell’aumento dei costi, comportando una riduzione della Tari per il 54% delle famiglie, soprattutto per chi vive in abitazioni fino a 75 mq. Inoltre, il Comune ha deciso di destinare 3,3 milioni di euro provenienti dalla tassa di soggiorno per ridurre ulteriormente le tariffe, soprattutto a beneficio delle famiglie. Le utenze non domestiche registrano invece variazioni minime (+0,3%). Baretta ha evidenziato che, sebbene l’intervento sia positivo, è necessario avviare riforme strutturali nel ciclo dei rifiuti, puntando sull’autonomia nello smaltimento e su un’ulteriore crescita della raccolta differenziata.

Nel dibattito, il presidente della Commissione Bilancio Walter Savarese d’Atri ha parlato del grande confronto svolto sui contenuti della delibera. Si poteva certamente fare di più, ha precisato, annunciando un ordine del giorno a sua firma per riequilibrare alcuni aspetti. Per Sergio D’Angelo (Napoli Solidale), va riconosciuta l’onestà intellettuale dell’assessore, che ha ammesso che c’è ancora molto lavoro da fare. Ha chiesto formalmente una sessione di Consiglio dedicata al funzionamento e all’organizzazione di Asia e una riflessione seria su come il servizio viene offerto nelle diverse aree della città, che non sono servite in maniera omogenea. Ha anche proposto l’istituzione di un fondo di emergenza per mitigare gli effetti dell’aumento della tariffa per le famiglie più disagiate.

Iris Savastano (Forza Italia) ritiene improprio l’uso dell’imposta di soggiorno per mitigare la Tari. I fondi, secondo la consigliera, dovrebbero essere utilizzati esclusivamente per migliorare i servizi turistici, che giudica insufficienti rispetto al flusso di visitatori. Ha inoltre proposto di estendere il beneficio del bonus sociale anche ai nuclei familiari con ISEE basso. Gennaro Esposito (Misto) ha chiesto di destinare maggiori risorse derivanti dalla tassa di soggiorno ai servizi per i cittadini. Ha, inoltre, proposto la sospensione della licenza per gli esercenti morosi nel pagamento della TARI. Luigi Carbone (Napoli Solidale Europa Verde Difendi la Città) ha sottolineato l’importanza di qualificare meglio l’utenza e individuare con precisione chi produce i rifiuti, al fine di garantire equità nella tassa e scoraggiare l’evasione. Salvatore Guangi (Forza Italia) ha criticato la scelta di destinare risorse della tassa di soggiorno a sconti modesti sulla Tari, destinati solo a una parte della popolazione, legando lo sconto alla metratura dell’immobile invece che al reddito. Ha poi denunciato la scarsa efficacia della raccolta differenziata nell’area nord della città, dove si continua a sversare abusivamente senza controlli.

Toti Lange (Misto) ha espresso dubbi sulla proposta di Sergio D’Angelo di modulare la tariffa in base alle zone della città, auspicando una riflessione più ampia su un sistema integrato dei rifiuti da realizzare entro la fine della consiliatura. Ha, inoltre, segnalato una riduzione di attenzione su questo tema, ricordando che zone come i Quartieri Spagnoli risultano essere quasi “zone franche” rispetto ai controlli. Ha, infine, proposto una revisione della tariffa per i bed & breakfast, che non possono essere assimilati alle utenze residenziali. Per Giorgio Longobardi (Fratelli d’Italia), il tema TARI è troppo spesso affrontato con toni trionfalistici che non trovano riscontro nella realtà. L’aumento colpisce sempre le stesse persone, senza affrontare questioni cruciali come lo sversamento abusivo dei rifiuti. Aniello Esposito (Partito Democratico) ha ringraziato l’assessore Baretta per il lavoro svolto in questi anni, che consente oggi una riduzione della tariffa per migliaia di cittadini.

Ha ritenuto giusto destinare parte della tassa di soggiorno alla Tari, in quanto anche i turisti producono rifiuti. Massimo Cilenti (Napoli Libera) ha annunciato il voto favorevole, ma ha richiamato l’attenzione sull’alto tasso di evasione che penalizza i cittadini onesti. Ha sottolineato inoltre che la qualità del servizio non è omogenea in tutte le zone della città. Carlo Migliaccio (Insieme per Napoli Mediterranea) ha apprezzato lo sforzo dell’amministrazione, che punta alla definizione di un processo di smaltimento autonomo, compresa la realizzazione di un impianto di compostaggio. Ha chiesto un riequilibrio della raccolta differenziata nell’area nord della città. Rosario Andreozzi (Napoli Solidale Europa Verde Difendi la Città) ha chiesto una riunione monotematica in Commissione Ambiente sul tema dello smaltimento rifiuti, anche con un focus regionale. Ha inoltre sollecitato il miglioramento della riscossione e l’attivazione di scorrimenti di graduatoria per nuove assunzioni.

Per Gennaro Acampora (PD), è giusto votare questa delibera, che segna una prima, seppur piccola, inversione di tendenza con la riduzione della tariffa per molte famiglie napoletane. Ha ritenuto giusto premiare con uno sconto chi paga regolarmente, auspicando che questo modello venga applicato con continuità. Ha anche difeso l’uso di una parte della tassa di soggiorno per migliorare il decoro urbano, rilanciando sull’importanza del miglioramento del servizio, della lotta all’evasione e dell’organizzazione interna. Nella replica, l’assessore Baretta ha chiarito che il percorso intrapreso dovrà portare a una riduzione progressiva della tariffa. Per farlo, bisogna agire su due piani: quello finanziario e quello organizzativo del servizio. Ha condiviso la necessità di una discussione di merito sull’intero sistema dei rifiuti, precisando che l’utilizzo della tassa di soggiorno non può diventare uno strumento strutturale.

Per ridurre la TARI in modo stabile occorre allargare la platea e potenziare la struttura impiantistica. Respinto, invece, l’ordine del giorno presentato da Forza Italia, mentre il Presidente della Commissione Bilancio Walter Saverese d’Atri ha ritirato l’ordine del giorno da lui presentato per consentire una discussione più ampia sul documento. Teresa Armato ha infine illustrato la delibera n. 83 relativa alla modifica e integrazione di alcuni punti del vigente Regolamento di Contabilità del Comune di Napoli, con la conseguente approvazione del regolamento di contabilità, aggiornato in esecuzione dell’Accordo tra lo Stato e il Comune di Napoli per il rispetto dei tempi di pagamento dei debiti commerciali. Un passo indispensabile per migliorare la governance finanziaria dell’Ente, ha concluso l’assessora. La delibera è stata approvata all’unanimità.

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Serve un tasso di fertilità di 2,7 figli per donna per evitare l’estinzione

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Per anni, il tasso di 2,1 figli per donna è stato considerato il minimo necessario per garantire il ricambio generazionale e la sopravvivenza di una popolazione. Ma oggi questo dato viene superato da nuovi modelli matematici, pubblicati sulla rivista Plos One e coordinati dall’Università di Shizuoka in Giappone, che fissano la soglia a 2,7 figli per donna per assicurare la continuità nel lungo termine.

I fattori casuali che alterano le proiezioni

Per la prima volta, la ricerca ha integrato fattori casuali nei modelli matematici, modificando radicalmente i parametri tradizionali. Tra questi: la variazione reale nel numero di figli per donna, i tassi di mortalità, la possibilità che alcuni adulti non abbiano figli e la frequenza dei rapporti sessuali. Questi elementi rendono insufficiente il precedente tasso di sostituzione.

I piccoli gruppi sono più vulnerabili

Secondo la ricercatrice Diane Carmeliza N. Cuaresma, autrice dello studio, l’effetto delle fluttuazioni casuali si avverte con particolare forza nelle piccole popolazioni, dove può portare all’estinzione di interi lignaggi familiari e alla conseguente perdita di lingua, cultura e tradizioni. Anche nelle grandi popolazioni sviluppate, però, il destino della maggior parte delle famiglie sembra segnato da un lento esaurimento generazionale.

Il caso Italia: il tasso è tra i più bassi d’Europa

In questo scenario, l’Italia si colloca in una posizione particolarmente critica. Secondo i dati Istat del 2024, il tasso di fertilità italiano è di appena 1,18 figli per donna, ben al di sotto non solo della nuova soglia di 2,7, ma anche del vecchio standard di 2,1. Una condizione che accende un campanello d’allarme demografico sempre più urgente.

Una chance dalla nascita di più femmine

Un elemento evolutivo citato dagli studiosi riguarda la maggiore nascita di femmine in periodi difficili come guerre e carestie. Questo fenomeno, osservano i ricercatori, può contribuire alla sopravvivenza delle popolazioni nel tempo, offrendo un vantaggio alla continuità dei lignaggi.

Implicazioni anche per la tutela delle specie a rischio

I risultati dello studio non si limitano all’umanità. Gli autori suggeriscono che questi modelli corretti possono essere applicati anche per ridefinire le strategie di conservazione delle specie animali in via di estinzione, adattando i programmi ai nuovi dati sulla fertilità necessaria.

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Primo maggio e conclave, la fase due della sicurezza

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Un evento imprevedibile, nei tempi e nei numeri, al quale la capitale dovrà essere pronta per far scattare un piano lampo. Ma già collaudato ai funerali di Francesco. Roma si prepara al Conclave e soprattutto alla fumata bianca, che porterà all’intronizzazione del nuovo papa con l’arrivo improvviso, in meno di un’ora, di decine di migliaia di fedeli a piazza San Pietro. “Dobbiamo essere pronti a gestirlo fin dal primo giorno. Non sapendo quando avverrà l’elezione, abbiamo fatto tante ipotesi, anche considerando che tra due domeniche potrebbe esserci l’Angelus con un nuovo pontefice e questo richiederà una serie di servizi particolari. Abbiamo deciso insieme di dover essere pronti con tutta la forza disponibile, seguendo il modello che abbiamo utilizzato per le esequie del papa”, spiega il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, dopo il comitato per l’ordine e la sicurezza che si è svolto in in prefettura.

Nel frattempo proseguono i test sulla sicurezza con altri appuntamenti che restano impegnativi. A partire da quelli delle prossime ore, che terranno la macchina organizzativa allertata per un’intera giornata fino a notte fonda: da una parte “l’incessante pellegrinaggio su Santa Maria Maggiore e quello su piazza San Pietro, e poi un corteo per il grande evento del concertone del primo maggio. Metteremo in campo tutta la forza necessaria”, spiega ancora Giannini. Il flusso di persone che visitano la tomba del pontefice nella basilica è a due passi dal Colosseo – in un solo giorno è stato raggiunto il picco di 70mila accessi – e proprio i Fori Imperiali sono il luogo di destinazione della consueta manifestazione dei sindacati in occasione del Primo maggio, che partirà con un corteo in mattinata da piazza Vittorio e alla quale è prevista la partecipazione di diverse migliaia di persone.

Nel primo pomeriggio comincia poi il concertone di piazza San Giovanni, che durerà fin dopo la mezzanotte. Il tutto in attesa del Conclave la prossima settimana (da mercoledì) e dell’elezione del papa, in occasione della quale verrà schierato lo stesso sistema organizzativo attivato ai funerali di sabato scorso, quando i monitor della sala operativa in Questura hanno documentato un fiume di fedeli verso la basilica: fin dall’apertura dei varchi, a un’ora dall’inizio della funzione, si era raggiunta la capienza massima di cinquantamila ed era stato chiuso l’accesso alla piazza. Per accedere i fedeli avevano attraverso varchi presidiati con i metal detector e chi non è riuscito ad arrivare fino alla piazza aveva potuto seguire la funzione dai maxischermi posizionati lungo via della Conciliazione, a piazza Pia, piazza Risorgimento e piazza Cavour. Le bonifiche saranno costanti fin dalla vigilia del Conclave, anche nel sottosuolo, mentre i droni garantiranno la visuale dall’alto attraverso immagini in 3d.

È presumibile che durante l’intronizzazione venga stata istituita una no fly zone sul territorio, così come saranno schierati tiratori scelti sui palazzi, artificieri, nuclei cinofili e militari con i bazooka antidrone. Il 26 aprile, quando alla cerimonia funebre parteciparono 160 le delegazioni straniere, furono utilizzati quattromila uomini e donne delle forze dell’ordine. Stavolta la sfida sarà invece di riuscire ad attivare un numero cospicuo di agenti nel minor tempo possibile con un dispositivo rimodulabile a seconda degli arrivi di cittadini e turisti, per un evento che ancora una volta consacrerà Roma come palcoscenico della storia.

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