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Spadafora, donne ai vertici sport rivoluzione culturale

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 Dallo sport praticato sul campo ai ruoli dirigenziali. Le donne nello sport sono un valore aggiunto e meritano “pari dignita’”. Nella Riforma appena varata dal Consiglio dei Ministri e ora in via di approvazione alle Camere, temi come il professionismo femminile e le quote rosa nei ruoli apicali degli organismi sportivi sono stati tra quelli piu’ sponsorizzati e caldeggiati dal ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, che ne ha parlato oggi assieme alla ct della Nazionale di calcio femminile Milena Bertolini, al dibattito online “La rete delle donne” organizzato dall’US Acli e moderato dal giornalista  Piercarlo Presutti, al quale hanno preso parte anche il presidente Acli, Damiano Lembo e il vice direttore di Rai Sport, Enrico Varriale. Per quanto riguarda l’ascesa di donne dirigenti nello sport, “credo che questo cambiamento potra’ avvenire solo se ci sara’ un cambiamento culturale”, sostiene Spadafora, secondo il quale attraverso la riforma dello sport “una questione l’abbiamo affrontata e risolta in modo positivo, quella sul professionismo femminile. Oggi con questa riforma dal punto di vista del lavoro, quindi tutele, garanzie, maternita’, fiscalita’, equipariamo tutti, uomini e donne. Non c’e’ piu’ una distinzione tra uno o l’altro. Questo ci consente di aver raggiunto la parita’ di genere”, ha sottolineato il ministro, assicurando che “sicuramente questa riforma dobbiamo aiutarla, altrimenti ci saranno realta’ che non ce la farebbero. Noi accompagneremo con misure, compresi anche crediti d’imposta, con almeno due- tre interventi a livello economico finanziario che dobbiamo approvare”. D’accordo la ct azzurra Bertolini, secondo la quale “e’ la meritocrazia che deve andare avanti ma in una societa’ come la nostra non ancora pronta, imporre le quote rosa credo sia importante. Piu’ donne hai, piu’ massa critica fai e piu’ e’ probabile che puoi arrivare a un cambiamento culturale. In questo il professionismo femminile puo’ aiutare”. Per quanto riguarda invece gli altri temi della riforma, Spadafora ha spiegato che sulla governance “non possiamo rinviare molto oltre: riguarda l’autonomia del Coni, ma anche il fatto che Sport e Salute non pensi di diventare un altro soggetto che va oltre i suoi confini, che invece sono ben definiti. Tutti devono avere il giusto spazio”. Una volta chiuso il cerchio con la riforma, la prossima sfida sara’ quella di assicurare lo sport nella scuola primaria, una questione che “rimane cruciale – ha sottolineato -. Ne ho gia’ parlato con la ministra Azzolina, servono tante risorse ma significherebbe anche tanta occupazione. L’idea e’ quella di iniziare gradualmente dal prossimo anno scolastico 2021/22 con tempi per esaurire l’intera quota di tutti i docenti ancora in attesa. Questo e’ uno degli obiettivi con cui vorro’ misurarmi”. Per quanto riguarda la riapertura dello sport di base, Spadafora ha concluso: “Non vogliamo dare illusioni, ma gia’ da diversi giorni stiamo lavorando per provare a pensare a una riapertura eventuale a gennaio di palestre e centri sportivi. Ma questo non significa che possiamo dire che dal 7 gennaio riapriranno sicuramente. Dipendera’ dai dati dei prossimi giorni, sono positivi ma continuano ad oscillare”.

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Ancelotti, tra Real Madrid, Brasile e Arabia: il futuro è ancora un rebus, ma una cosa è certa: non ha fretta

Il futuro di Carlo Ancelotti resta in bilico tra Real Madrid, Brasile e offerte arabe. Ma il tecnico non ha fretta: vuole chiudere con eleganza la sua avventura a Madrid.

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Chiamatelo fattore “tempo”. Perché quando si parla del futuro di Carlo Ancelotti, signore della Champions League e tecnico più vincente d’Europa, è proprio il tempo a scandire ogni passo. Ancelotti ha costruito la sua leggenda senza mai cedere alla fretta, e anche oggi – stretto tra Real Madrid, Brasile e offerte saudite – non ha intenzione di affrettare decisioni.

La stagione del Real tra infortuni, ego e delusioni

La stagione 2024-2025 del Real Madrid è stata un percorso a ostacoli, nonostante il clamoroso arrivo di Kylian Mbappé. Gli infortuni pesanti a Carvajal e Militao, il vuoto lasciato da Kroos, l’inserimento complicato di Mbappé e una squadra iper-offensiva e senza equilibrio hanno lasciato segni profondi. I Blancos sono usciti ai quarti di Champions, hanno perso la Copa del Rey in finale, la Supercoppa, e in Liga inseguono il Barcellona a -4. Solo l’11 maggio, nel Clásico che sa di sentenza, si capirà se la corsa è ancora viva.

Il Brasile aspetta, ma Ancelotti temporeggia

Le voci sull’approdo di Ancelotti sulla panchina della Seleção circolano da mesi. Sembravano spente, ma i problemi del Brasile nelle qualificazioni mondiali le hanno riaccese. Qualche giorno fa, a Londra, c’è stato un incontro ufficiale tra Ancelotti e i vertici della Federazione brasiliana. Ma è arrivata fumata nera: il Brasile lo vuole subito, Carlo vuole chiudere con stile la sua avventura madridista, eventualmente fino al Mondiale per club.

L’offerta araba e il silenzio di Ancelotti

Sul tavolo è spuntata anche una proposta monstre dall’Arabia Saudita, si parla di 50 milioni a stagione, forse dall’Al-Ahli. Ma Ancelotti non si è mosso. Rimane a Madrid, prepara la sfida contro il Celta Vigo, e spera che il Barcellona inciampi. Nel frattempo, la stampa spagnola inizia a ipotizzare che possa restare anche per il Mondiale per club.

Il commiato perfetto? Con la Liga in mano

Con 15 trofei vinti alla guida dei Blancos, don Carlo merita un’uscita di scena all’altezza della sua storia. E anche il club lo sa. Il finale di stagione sarà determinante: Liga o no, l’addio sarà comunque elegante.

Il resto? Arabia, Brasile, Italia (si vocifera Milan o Roma), o una pensione serena. Ancelotti, unico tecnico a vincere nei cinque principali campionati europei, non ha fretta, e questa è – per ora – l’unica certezza.

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Europa League: vincono Tottenham e United, verso finale inglese

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Vittorie per Tottenham e Manchester United, si va verso una finale di Europa League tutta inglese. La squadra londinese ha fatto un grande passo battendo 3-1 il Bodo Glimt nella semifinale di andata giocata a Londra. Vantaggio lampo per il Tottenham che al 1′ va a segno con Brennan Johnson, il raddoppio al 34′ con James Maddison: al 16′ della ripresa Dominic Solanke su rigore segna il tris. Saltnes ha accorciato le distanze al 38′ in una delle rare azioni offensive dei norvegesi, chiamati ora alla missione quasi impossibile tra sette giorni in casa. Nell’altra semifinale, grazie anche alla superiorità numerica dal 35′, lo United, a cui resta solo l’Europa per salvare la stagione, ha travolto l’Athletic Bilbao 3-0. I Red Devils, solo quattordicesimi in Premier League, hanno sconfitto i baschi che vedono sfumare il sogno di una finale casalinga il 21 maggio: a segno per gli inglesi Casemiro (30′) e poi doppietta del capitano portoghese Bruno Fernandes (37′ su rigore e 49′).

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Conference: Fiorentina ko a Siviglia, al Franchi per la rimonta

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La Fiorentina cade a Siviglia e ora deve sperare nella rimonta tra sette giorni al Franchi. Il Betis si aggiudica il primo round della semifinale di Conference League, battendo 2-1 i viola grazie ai gol di Ezzalzouli e Antony, ma Ranieri a segno per la squadra di Palladino ha riacceso la speranza. Minuto di raccoglimento per ricordare Papa Francesco, e poi in campo è subito Betis che infatti passa in vantaggio dopo appena sei minuti grazie alla rete di Ezzalzouli. Azione nata dal duello vinto da Bakambu con Comuzzo, arriva sul fondo e crossa: l’attaccante marocchino non sbaglia a due passi da De Gea. La rete passa sotto la lente del Var per verificare eventuali irregolarità, ma l’arbitro Oliver convalida il gol del vantaggio degli andalusi. La Fiorentina reagisce e al 21′ sfiora il pari con Mandragora, che di testa manda fuori di un soffio.

A ridosso della mezzora Palladino è costretto a un cambio; problema muscolare per Cataldi che chiede di uscire, al suo posto Adli. Nel recupero il Betis va vicino al raddoppio con Bartra che calcia il pallone sopra la traversa. Nella ripresa Palladino gioca la carta Kean, rientrato da poco in gruppo e partito dalla panchina. Ma proprio nel momento migliore die viola arriva il raddoppio della squadra andalusa con Antony (19′). Al 27′ però la riapre Ranieri che batte Vieites e fa tornare a sperare la Fiorentina, che qualche minuto dopo va vicina anche al pari con Gosens. La Viola ha reagito e tiene viva la speranza di volare in finale: tra sette giorni il ritorno in casa.

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