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Economia

Snam, 26 miliardi per la decarbonizzazione al 2032

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Ventisei miliardi per la decarbonizzazione tra il 2023 e il 2032. E’ la dimensione del primo piano per la transizione di Snam, presentato oggi a Milano dall’amministratore delegato Stefano Venier. “Il Transition Plan – spiega il manager – è la risposta che ci siamo dati per non perdere la fiducia nel raggiungere il Net Zero (zero emissioni, ndr)”. “Dobbiamo centrare gli obiettivi – sottolinea – per non perdere la visione, ma trasformarla in un pragmatismo visionario”. l’obiettivo è “cambiare gli schemi e guardare all’insieme di azioni realizzabili, grandi e piccole, che ci possono aiutare e ci aiuteranno a raggiungere il Net Zero non solo per Snam, ma anche per il sistema”.

“Il Net Zero – sottolinea Venier – o è di tutti o di nessuno”. Per Snam si tratta del “primo Transition Plan”, che però “viene da lontano”, e si collega al “primo bilancio di sostenibilità nel 2006”. Oggi Snam traccia una “roadmap trasparente per delineare in maniera definita e sistematica gli obiettivi al 2050, e le relative azioni e risorse per sostenere la transizione energetica del gruppo e la decarbonizzazione del paese”.

Secondo la presidente di Snam Monica De Virgiliis con il ‘Transition Plan’ il gruppo fa una “scelta strategica, esistenziale, per costruire valore nel tempo”. Tra gli obiettivi di Snam, oltre alla decarbonizzazione, anche la tutela della biodiversità italiana, per ripristinare le condizioni originarie del territorio dopo interventi infrastrutturali. Entro il 2040 il gruppo intende raggiungere la neutralità carbonica per arrivare a zero emissioni al 2050, incluso lo ‘Scope 3’ ossia le emissioni estranee al gruppo e derivanti dalla catena di approvvigionamento. Quelle di Co2 sono già diminuite del 10% rispetto al 2022, mentre per il 2024 è prevista una riduzione di un ulteriore 20%. Snam si impegna a un taglio del 25% entro il 2027, del 40% entro il 2030 e del 50% entro il 2032.

Quanto invece alle emissioni di metano, dopo il calo del 57,5% registrato tra il 2015 e il 2023, è previsto un ribasso del 64,5% entro il 2027, del 70% entro il 2030 e del 72% entro il 2032. Poi c’è la biodiversità. Qui l’impegno di Snam e di raggiungere la ‘Zero Net Conversion’ a fine anno e a generare un “impatto positivo sulla natura entro il 2027”. Quest’ultimo comporta il completo ripristino della vegetazione e del paesaggio preesistente agli interventi, con “politiche di gestione del territorio, dell’acqua e dei rifiuti”.

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Françoise Bettencourt Meyers lascia il consiglio di L’Oréal

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Dopo quasi 30 anni, Françoise Bettencourt Meyers (foto Imagoeconomica) lascia il consiglio di amministrazione di L’Oréal, pur mantenendo la presidenza della holding familiare Tethys, primo azionista del gruppo. Al suo posto nel board entrerà un altro rappresentante di Tethys, mentre il ruolo di vicepresidente sarà assunto dal figlio Jean-Victor Meyers, 38 anni. Françoise Bettencourt Meyers, 71 anni, è l’unica erede diretta del fondatore di L’Oréal, Eugène Schueller.

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Cambio ai vertici di Engineering: Aldo Bisio nuovo amministratore delegato

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Cambio della guardia al vertice di Engineering, multinazionale specializzata nella trasformazione digitale. Maximo Ibarra (foto Imagoeconomica sotto) ha rassegnato le dimissioni da amministratore delegato con effetto immediato. Al suo posto, il consiglio di amministrazione della società – controllata dai fondi Bain e Renaissance – ha nominato Aldo Bisio (foto Imagoeconomica in evidenza), ex numero uno di Vodafone Italia dal 2014 al 2024.

MAXIMO IBARRA EX AD ENGINEERING

Prima della sua lunga esperienza in Vodafone, Bisio ha ricoperto incarichi di rilievo in Ariston Thermo e in McKinsey. Attualmente siede anche nel board di Coesia, produttore globale di soluzioni industriali per l’imballaggio.

Il bilancio della gestione Ibarra

Maximo Ibarra lascia Engineering dopo quasi quattro anni di gestione che hanno visto la società crescere significativamente: circa 14.000 dipendenti, oltre 80 sedi tra Europa, Stati Uniti e Sud America, con un fatturato che ha raggiunto quasi 1,8 miliardi di euro, generato da oltre 70 società controllate in 21 Paesi.

«Negli ultimi mesi ho maturato la volontà di prendermi del tempo per valutare nuovi progetti professionali», ha dichiarato Ibarra, aggiungendo che resterà disponibile fino al prossimo 1° settembre per garantire un efficace passaggio di consegne e che continuerà a essere investitore nella società.

La sfida per Bisio: crescita e nuove operazioni strategiche

Il presidente di Engineering, Gaetano Micciché, ha ringraziato Ibarra per il lavoro svolto ed espresso fiducia nella capacità di Bisio di guidare l’azienda verso una nuova fase di sviluppo e innovazione.

Tra i primi dossier sul tavolo del nuovo amministratore delegato c’è la valutazione sulla vendita di Municipia, società del gruppo attiva nei servizi ai Comuni. Engineering ha incaricato Klecha di esplorare il mercato alla ricerca di investitori interessati, con una valutazione che si aggira intorno ai 250 milioni di euro.

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Economia

Wsj, Trump verso un alleggerimento dei dazi sulle auto

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Donald Trump intende attenuare l’impatto dei dazi sulle auto prodotte all’estero, impedendo che si accumulino ad altre tariffe dazi da lui imposte e alleggerendo alcuni dazi sui componenti esteri utilizzati per la produzione di veicoli negli Usa. Lo scrive il Wall Street Journal citano una persona a conoscenza del dossier. In base a questa mossa, le case automobilistiche che pagano i dazi di settore non saranno soggette anche ad altri dazi, come quelli su acciaio e alluminio. La decisione sarebbe retroattiva, hanno affermato le fonti, il che significa che le case auto potrebbero essere rimborsate per tali tariffe già pagate.

Il dazio del 25% sulle auto finite prodotte all’estero è entrato in vigore all’inizio di questo mese. L’amministrazione Usa, sempre secondo il Wsj, modificherà anche i dazi sui ricambi delle auto estere – previsti al 25% e in vigore dal 3 maggio -, consentendo alle case automobilistiche di ottenere un rimborso per tali dazi fino a un importo pari al 3,75% del valore di un’auto prodotta negli Stati Uniti per un anno. Il rimborso scenderebbe al 2,75% del valore dell’auto nel secondo anno, per poi essere gradualmente eliminato del tutto. Si prevede che Trump adotti queste misure in vista di un viaggio in Michigan per un comizio alla periferia di Detroit martedì sera, in occasione dei suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca. Le misure mirano a dare alle case automobilistiche il tempo di riportare le catene di approvvigionamento dei componenti negli Usa e rappresenterebbero probabilmente un significativo impulso per le case automobilistiche nel breve termine, ha affermato una fonte a conoscenza della decisione. Le case auto dovranno presentare domanda di rimborso al governo, ma non è immediatamente chiaro da dove arriveranno questi fondi.

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