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Simeone, Ndombelè e Raspadori, De Laurentiis mattatore del mercato: ora Spalletti non può più nascondersi

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In allenamento il Cholito Simeone, a Villa Stuart per le visite mediche Tanguy Ndombele, ultimi colloqui con il Sassuolo per chiudere Raspadori, Psg su Ruiz con il Napoli che vuole cederlo ma vuole Navas. E’ fatto di un mercato eclatante la meta’ di agosto del ds Giuntoli, arma di De Laurentiis per un nuovo Napoli, con i tifosi che sognano e in tanti saranno domenica a vedere il match con il Monza al Maradona e con Rrahmani che parla di scudetto. I fronti sono tanti e l’attenzione parte dal mercato. Oggi De Laurentiis ha ufficializzato Simeone con un tweet “Benvenuto Cholito” per la firma dell’attaccante che ha scelto il numero 18 e si e’ allenato con i compagni.”Felicita’ immensa. Una squadra speciale, una citta’ unica e la sensazione che certe strade siano destinate ad unirsi”, il primo messaggio del neoacquisto. L’attaccante argentino arriva dal Verona in prestito con diritto di riscatto a fine di questa stagione, in un’operazione da circa 15 milioni per il 27nne che lo scorso anno ha segnato 17 gol con il Verona e ora e’ il sostituto di Osimhen o il suo compagno di reparto nella stagione piena di impegni tra campionato e Champions League.

 

Contestualmente a Roma e’ arrivato per le visite mediche Ndombele, la pedina nuova del centrocampo, un francese comprato nel 2019 per 70 milioni dai londinesi e che ora Conte ha liberato: il 25nne arriva al Napoli in prestito dal Tottenham per un milione di euro, con un riscatto, non obbligatorio a fine stagione, fissato a 30 milioni. Il suo sorriso prima della firma indica anche l’addio del Napoli a Fabian Ruiz, che ormai si allena a parte e sta chiudendo con il Paris Saint Germain, che lo paghera’ 25 milioni di euro. Nel colloquio con i francesi per il Napoli ha un peso anche la caccia a Keylor Navas, portiere da Champions League che guadagna pero’ 9 milioni l’anno: De Laurentiis gliene darebbe circa 2,5, con i francesi che dovrebbero contribuire. Strada, questa, in salita, con il Napoli che intanto ha Meret e Sirigu. Due milioni e mezzo, poi a salire, li guadagnera’ in azzurro anche Raspadori, con la trattativa col Sassuolo che sembra arrivata alla fine positiva con la visite mediche e la firma a breve.

Gli addii di Insigne, Koulibaly  sono ormai nei ricordi, i tifosi aumentano in queste ore per riempire il Maradona, mentre gli abbonati, pochi, si godono gia’ il pacchetto annuale. Spalletti intanto pensa al Monza, che arriva domenica al Maradona: sa che dopo la cinquina di Verona deve continuare a dare rispostone ora col Napoli che ha e il suo stimolo funziona con i giocatori come dimostra Rrahmani: “E’ come l’anno scorso – dice il centrale – dobbiamo giocare partita per partita. Speriamo che alla fine possiamo ancora stare li’ davanti e lottare per lo scudetto. Era importante iniziare bene la stagione, ora dobbiamo migliorare partita dopo partita e finire la stagione nel modo giusto”. L’albanese e’ chiaro e parla anche del nuvo duetta con Kim Min-Jae e parla del mercato: “Con Kim Min-Jae – dice – stiamo parlando e cercando di mettere a posto quello che vuole il mister. In Turchia faceva un altro tipo di gioco, si deve abituare al nostro, per adesso stiamo facendo bene. I compagni che sono partiti erano giocatori importanti, quelli che li devono sostituire devono fare bene. I nuovi arrivati lo stanno gia’ facendo e sono sicuro che faranno molto bene. Kvara? Speriamo che sia un futuro campione”.

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Conegliano regina, Italia domina Champions di pallavolo

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Il grande slam era nell’aria, per Conegliano, e le Pantere non si sono fatte sfuggire l’ennesima preda di una stagione straordinaria, conquistando a Istanbul la Cev Champions League femminile con un netto 3-0 nella finale contro Scandicci. Ma insieme alla squadra veneta è tutto il movimento pallavolistico italiano a dare un’altra dimostrazione di forza, sulla scia dell’oro olimpico vinto a Parigi dalle ragazze di Velasco, visto che sul podio a Istanbul oltre alle toscane è salita anche Milano che ha preso il terzo posto battendo il Vafibank Istanbul, e che in panchina di tutte e quattro le squadre coinvolte c’erano coach italiani. La Prosecco Doc Imoco era arrivata in Turchia da campione uscente e col ruolo di favorita, sull’onda di una serie interminabile di successi e di record, non ultimo il settimo scudetto di fila vinto una decina di giorni fa battendo in finale proprio l’eterna rivale Milano. Ma nella bacheca di una stagione ancora una volta straordinaria la compagine trevigiana aveva già posto il mondiale per club, la coppa Italia e la Supercoppa.

La Champions da contendere a squadre già più volte battute nei mesi precedenti è diventato così l’inevitabile e meritato completamento dell’opera. Ieri, nella prima semifinale, la squadra di coach Daniele Santarelli ha superato 3-1 Milano, che cercato ancora una volta di mettersi di traverso, ma dovendosi inchinare di nuovo. Il trionfo di Scandicci sulle turche di Istanbul nella seconda semifinale aveva apparecchiato una finale tutta italiana, che è durata però in tutto meno di 80 minuti e si è conclusa con l’ennesima vittoria delle venete (battute una sola volta, da Novara, in oltre 50 incontri stagionali), ancora una volta per 3-0 e con un punteggio mai in discussione: 25-16, 25-21, 25-19. Scandicci, guidata dall’altra stella azzurra, Ekaterina Antropova, ha fatto il possibile nella prima finale continentale della sua storia, riuscendo però solo nel terzo set a tenere un po’ più testa alle rivali.

La macchina messa in campo dal tecnico di Foligno ha funzionato ancora una volta alla perfezione, grazie alla qualità e all’impegno di una formazione piena di stelle, straniere, dall’opposto Isabelle Haak (nominata miglior giocatrice del torneo), alle schiacciatrici Zhu Ting e Gabi e alla regista Joanna Wolosz, e italiane, con le centrali Cristina Chirichella, Sarah Fahr e Marina Lubian fino al libero Monica De Gennaro. Un gruppo che non ha mai lasciato nulla alle rivali, magari faticando di più in qualche momento ma ottenendo sempre il risultato voluto, la vittoria. Resterà quindi a suo modo storica anche l’unica sconfitta subita dall’Imoco in questa stagione, contro Novara in gara-2 delle semifinali scudetto, giusto per certificare che le ragazze di Santarelli non sono extraterrestri.

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Atalanta blinda la Champions, Roma e Lazio sognano

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Dovbik segna, Svilar chiude la porta a super Kean. A corto muso la Roma batte la Fiorentina e risponde al successo della Lazio a Empoli, firmato Dia, per restare in corsa per il quarto posto. Per Ranieri è il 19/o risultato utile consecutivo. Ora le due romane ci possono credere veramente. Il terzo è virtualmente assegnato all’Atalanta che accompagna con un poker di gol la retrocessione del Monza. La questione scudetto sembra invece in dirittura di arrivo.

A nove punti dalla fine l’Inter deve sperare che Genoa, Cagliari o Parma trovino l’ispirazione giusta per fermare la corsa scudetto del Napoli di Antonio Conte che, senza Osimhen e Kvara, è pronto a bissare il successo di due anni fa di Spalletti. Inzaghi (che gioisce per la promozione in A del Pisa del fratello Pippo) non si fa troppe illusioni, ma ora conta solo il ritorno della semifinale Champions di martedì contro il Barca del fenomeno Yamal per evitare il rischio di restare con un pugno di mosche in mano dopo una stagione da protagonista.

La Champions matematica è questione di poco. Gasperini sta per centrare la quinta qualificazione in sette anni. E’ poco più di una formalità il poker inflitto al Monza, ma consente ai bergamaschi di conquistare 39 punti in trasferta, uno score degno di Liverpool, Psg e Barcellona. Troppo ampio il divario in campo con De Ketelaere che ‘stappa’ la gara con una doppietta in 20′, poi occasioni a grappoli, col Monza che prova a reagire con Caprari. Per i brianzoli è una resa prevista, ma rimangono tre gare per non stabilire il record negativo dei punti conquistati in serie A.

Uno smacco che Nesta non meriterebbe. Uno striscione affettuoso dei suoi vecchi tifosi per Bove introduce una sfida aspra, poi alle fine il giocatore sfila in lacrime mentre la Curva Sud gli regala un’indimenticabile standing ovation. E’ la Fiorentina più pericolosa nella prima fase con Kean, ben contrato da Ndicka, ma è Svilar che sbroglia bene, imitato da De Gea su Celik. Ma all’ultimo respiro della prima frazione Angelino calibra per Shomurodov, sponda per Dovbik che arriva a quota 12. Partita spezzettata, Zaniolo riceve una valanga di fischi e non incide, ma è sempre Kean che prova invano a forzare la porta di Svilar. Ranieri immette forze fresche, Konè giganteggia insieme a Mancini e Ndicka mentre Pellegrini è impalpabile. Palladino, che ha nel mirino anche il ritorno di Conference col Betis, raschia il fondo del barile, ma non basta. Ora la Fiorentina è fuori dalla lotta per il quarto posto.

La Lazio reagisce bene al pari col Parma dopo giorni di turbolenza interna (le parole forti sui giocatori a un tifoso, il telefono clonato, la querelle col falconiere) mettendo ansia all’Empoli con un gol immediato di Dia, una gestione oculata della partita, favorita anche dalla doppia sciocchezza di Colombo lascia i toscani per un tempo in dieci. Il var annulla il pari di Viti per fuorigioco e a 10′ dal termine rosso anche per Hysaj, ma l’Empoli non sa rendersi pericoloso e la Lazio chiede invano un rigore su Pedro. Missione compiuta per Baroni, spettro della B che incombe su D’Aversa.

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Roma-Fiorentina, Bove si commuove al giro di campo all’Olimpico

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La Roma vince 1-0 contro la Fiorentina e subito dopo il triplice fischio è il momento dell’omaggio delle due squadre e dello stadio Olimpico a Edoardo Bove. Giro di campo per il giocatore, fermo dallo scorso 2 dicembre per un malore durante l’incontro tra Fiorentina e Inter, che una volta arrivato sotto la Curva Sud si è commosso per i cori e gli applausi dei 63mila dello stadio Olimpico. In campo sono rimaste anche tutte e due le squadre, compreso Dybala, fuori dai convocati.

 

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