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Si infiamma lo Sri Lanka, “ordine di sparare a vista”

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E’ terminata con una licenza “a sparare a vista” la giornata in Sri Lanka, la seconda di alta tensione dopo le dimissioni del Premier. Verso sera, il ministro alla Difesa ha emanato un’ordinanza che, piu’ che autorizzare, pare invitare gli agenti ad aprire il fuoco “contro chiunque danneggi proprieta’ pubbliche o causi danni”. La decisione suona come l’esatto opposto degli inviti arrivati, non solo dalle piu’ alte autorita’ religiose del Paese, ma anche dall’Onu e dall’Unione Europea, che hanno criticato unanimemente l’attacco feroce di ieri contro manifestanti pacifici. Dal leader buddista Omalbe Thera, all’Arcivescovo di Colombo, Malcolm Ranjith, da Michelle Bachelet, Alto Commissario Onu per i diritti dell’uomo, a Joseph Borrell, la raccomandazione e’ stata alla moderazione; al contrario, il Presidente, per tutta la giornata, ha dispiegato decine di migliaia di agenti e soldati. La giornata e’ cominciata all’alba con un’operazione dell’esercito che, tra colpi d’arma da fuoco, gas lacrimogeni, idranti e pesanti cariche sui dimostranti, ha tratto in salvo Mahinda Rajapaksa, l’ex Premier, dalla sua residenza Temple Tree, assediata per tutta la notte da migliaia di persone. Nell’operazione e’ stato ferito anche il numero due della polizia srilankese, l’ispettore generale Deshabandu Tennakoon, finito in ospedale. Poche ore piu’ tardi, sia l’aeroporto internazionale, a 35 km da Colombo, che la base navale di Trincomalee, nel nordest, venivano assediate da migliaia di manifestanti, intenzionati ad impedire la fuga dal Paese. Certo, il bilancio della rabbia dei srilankesi, esasperati dalla crisi economica, dalla mancanza di cibo e di beni di prima necessita’ non e’ leggero: secondo la polizia sono otto le vittime, almeno 65 le case danneggiate e 88 i veicoli dati alle fiamme, con 219 feriti. La rabbia si e’ scagliata contro le proprieta’ dei Rajapaksa: bruciata la casa di famiglia dell’ex premier a Kurunegala, devastato il monumento in onore del padre del clan D A Rajapaksa. A sera, mentre l’esercito guadagna la licenza a sparare, restano aperte le incognite politiche. I sindacati organizzeranno una marcia per chiedere le dimissioni del Presidente e per invocare la formazione di un nuovo governo. Gli srilankesi, che oggi a migliaia hanno indossato una striscia di stoffa nera, per protesta contro le aggressioni, continuano a chiedersi chi li tirera’ fuori dal baratro. Nessun leader politico, per ora, si e’ fatto avanti.

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Usa: consigliere per la sicurezza nazionale Waltz lascia incarico dopo scandalo Signal

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Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Waltz, e il suo vice Alex Wong hanno presentato le loro dimissioni, lasciando così l’amministrazione Trump. Lo riferisce Fox News, dopo le anticipazioni del Wall Street Journal. La decisione è dovuta alle polemiche scatenate dal “Signalgate”, la pubblicazione da parte del direttore dell’Atlantic, Jeffrey Goldberg, di uno scambio in una chat su Signal riservata in cui Waltz aveva inavvertitamente incluso lo stesso giornalista, rivelando la preparazione di attacchi contro i ribelli Houthi in Yemen. Waltz si era assunto la piena responsabilità dell’incidente.

 

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Zelensky: l’accordo sulle terre rare è davvero equo

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accoglie con favore in un post su Telegram l’accordo “davvero equo” firmato con Washington sulle terre rare. “Abbiamo ora il primo risultato dell’incontro in Vaticano, il che lo rende davvero storico. Attendiamo con ansia anche gli altri risultati di quel colloquio”, ha detto il leader ucraino.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accoglie con favore in un post su Telegram l’accordo “davvero equo” firmato con Washington sulle terre rare. “Abbiamo ora il primo risultato dell’incontro in Vaticano, il che lo rende davvero storico. Attendiamo con ansia anche gli altri risultati di quel colloquio”, ha detto il leader ucraino.

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Bisnonna inglese 115enne diventa la persona più anziana al mondo

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Una bisnonna britannica di ben 115 anni ha raccolto questa settimana la palma di persona più vecchia del mondo – stando alle statistiche internazionali censite – dopo l’annuncio della morte di uno suora 116enne in Brasile. Lo racconta oggi con dovizia di particolari il Daily Telegraph. La nuova titolare del record di longevità si chiama Ethel Caterham ed è nata il 21 agosto del lontano 1909 in un villaggio dell’Hampshire, in Inghilterra meridionale: prima del diluvio della Grande Guerra, mentre sul trono di quello che era ancora l’Impero britannico sedeva re Edoardo VII, figlio della regina Vittoria, bisnonno della defunta Elisabetta II e trisavolo dell’attuale monarca, il 76enne Carlo III.

Ultima di 8 figli, nonna Ethel vive attualmente in una residenza per anziani nella contea del Surrey, pure in Inghilterra del sud, dove – dopo l’ufficializzazione del suo primato – ha ricevuto una lettera personale di re Carlo: che si felicita per il “rimarchevole traguardo” da lei raggiunto. Tuttora lucida, Catheran è in grado di ricordare le tappe salienti della sua vita.

A 18 anni si trasferì nell’India coloniale, assunta come au pair nella famiglia di un ufficiale dell’esercito di Sua Maestà; poi, al ritorno in Gran Bretagna, conobbe a una festa il futuro marito Norman, sposato nel 1933 e col quale ha vissuto a Hong Kong e a Gibilterra prima di tornare in terra inglese. Rimasta vedova quasi mezzo secolo fa, nel 1976, Ethel ha smesso di guidare solo alla soglia dei 100 anni. Mentre a quasi 111 è riuscita a guarire pure da un contagio di Covid. Il segreto della sua longevità? “Non aver litigato con nessuno”, ha risposto a un giornalista.

Oltre alla scelta di dare priorità “alla famiglia, la cosa più importante dell’esistenza”, ai figli, ai nipoti e ai pronipoti. A una testata locale ha spiegato del resto di non avere rimpianti, di essere “felice d’aver girato il mondo” fino ad approdare in “questa bella casa” di riposo in patria: “Ho detto sì a ogni opportunità di vita, mantenendo un’attitudine mentale positiva e accogliendo ogni cosa con moderazione”. Giusto l’anno scorso il Regno Unito aveva celebrato la conquista del record di un altro suddito britannico come ‘uomo più anziano del pianeta’: record ereditato da un giapponese e detenuto per qualche mese nel 2024 dal veterano di guerra John Tinniswood, deceduto a novembre a 112 anni d’età.

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