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Esteri

“Settimane di buio e paura”, i racconti degli ostaggi

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I pasti irregolari, i lunghi giorni senza luce del sole, senza dormire per la paura, senza potersi lavare, senza farmaci. Costretti a bisbigliare per parlare tra loro, ad aspettare ore per andare al bagno. Man mano che gli ostaggi israeliani vengono rilasciati, emergono i dettagli di una prigionia che narra di esperienze diverse, a volte più dure di altre, ma unite da un dolore durato 50 giorni che difficilmente potrà essere dimenticato. Alcuni ostaggi hanno raccontato di aver trascorso l’intera prigionia nei tunnel sotterranei di Hamas, dove le condizioni erano più dure, e che negli ultimi giorni il cibo scarseggiava. Eyal Nouri, nipote di Adina Moshe, 72 anni, liberata venerdì, ha detto che sua zia “ha dovuto riadattarsi alla luce del sole” perché è rimasta nell’oscurità per settimane. “E durante la sua prigionia, era disconnessa da tutto il mondo esterno”.

Così isolata da non sapere neanche che sarebbe stata rilasciata: “Non lo ha saputo finché non ha visto la Croce Rossa”, ha raccontato la nipote. Ma nonostante l’isolamento, qualcuno è riuscito a captare un segnale dall’esterno, che significava speranza di libertà. Come Ohad Mondar, il piccolo di 9 anni che ha potuto ascoltare in tv gli auguri per il suo compleanno, passato in cattività. O altri rapiti, venuti a sapere dell’attivismo senza sosta di parenti e amici in Israele per chiedere a gran voce la loro libertà. Merav Raviv, i cui tre parenti sono stati rilasciati venerdì da Hamas, ha detto che sono stati nutriti in modo irregolare, principalmente con riso e pane. Sua cugina e sua zia, Keren e Ruthie Munder, hanno perso circa 7 chili nelle settimane di prigionia. Anche Yaffa Adar, 85 anni, è dimagrita visibilmente a Gaza. “Contava i giorni della sua prigionia”, ha raccontato la nipote Adar.

“E quando è tornata ha detto: ‘So che sono lì da 50 giorni'”. Sua nonna è stata catturata convinta che i membri della sua famiglia fossero morti, per poi scoprire invece che erano sopravvissuti. Nonostante il sollievo, il suo rilascio ha portato con sé il dolore di scoprire che la sua casa è stata distrutta, insieme ai ricordi di una vita intera. Yair Rotem, la cui nipote dodicenne Hila Rotem Shoshani è stata rilasciata domenica, ora deve ricordare costantemente alla piccola che non deve più bisbigliare. “Hanno sempre detto loro di sussurrare e di stare zitti, quindi continuo a dirle che ora può alzare la voce”, ha riferito. “Non si sono lavati per 50 giorni, non avevano abbastanza acqua”, ha raccontato la dottoressa Margarita Meshabi, che si prende cura degli ostaggi liberati al Wolfson Medical Center. I primi giorni era difficile per loro dormire la notte per la tensione e la paura.

Così “i miliziani di Hamas hanno dato loro del sonnifero”: una pillola divisa in quattro pezzi per permettere a quante più persone di dormire, ha riferito il medico. Diversi ostaggi hanno riferito di non aver subito abusi, e la maggior parte dei liberati sembra in buone condizioni fisiche. Ma almeno due ostaggi hanno avuto bisogno di cure mediche più serie: Elma Abraham, 84 anni, è stata portata d’urgenza al Soroka Medical Center di Beersheba, in pericolo di vita. Il direttore dell’ospedale ha spiegato che la sua condizione preesistente non è stata trattata adeguatamente in cattività. E un’altra giovane donna in ostaggio è stata vista con le stampelle in un video diffuso sabato da Hamas. Ma le ferite più dolorose e difficili da curare restano quelle che non si vedono. “Siamo esposti a storie molto difficili, dolorose e complesse del periodo di prigionia”, ha affermato il direttore dell’ospedale pediatrico Safra di Saba, Itai Pesach. “E’ chiaro che ci vorrà molto tempo per rimarginare queste ferite”.

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Economia

Corte russa sequestra 463 milioni beni a Unicredit Russia

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Una Corte di San Pietroburgo ha posto sotto sequestro conti e proprietà di Unicredit in Russia per un valore di quasi 463 milioni di euro. La decisione è stata presa su istanza della Ruskhimalyans, un’impresa per la produzione di gas liquido partecipata di Gazprom, nell’ambito di un contenzioso. Lo riferiscono le agenzie russe. La misura riguarda Unicredit Russia e Unicredit Ag, la banca tedesca del gruppo che controlla la filiale russa.

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Esteri

Seattle, uccide figlio di 9 mesi mentre dorme e incolpa i demoni

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Dion Lamont Montgomery, un uomo di 35 anni di Seattle, è stato arrestato e accusato di omicidio di primo grado per aver sparato al figlio di 9 mesi mentre stava dormendo. L’uomo e’ rinchiuso nel carcere di King County con una cauzione di 5 milioni di dollari. Montgomery ha detto che aveva assunto una droga che può causare allucinazioni, deliri ed estrema agitazione, e ha incolpato i demoni di quanto successo. Come riportano i media Usa, la polizia è stata chiamata per una sparatoria intorno alle 18.30 di mercoledi’ in un’abitazione del quartiere Magnolia, e una volta sul posto una donna ha detto loro che suo figlio era stato colpito. Il bambino è stato dichiarato morto sul posto, e dai documenti del tribunale emerge che dopo la sparatoria Montgomery ha sparato a due persone e poi e’ scappato, ma nessuno è rimasto ferito. L’uomo ha detto agli inquirenti di aver fatto uso di fenciclidina, una sostanza allucinogena di sintesi a base di piperidina, mentre la madre del bimbo (arrestata e poi rilasciata), ha dichiarato che si trovava in bagno quando ha sentito gli spari.

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Esteri

Ucraina: immagini satellite confermano, distrutti 3 caccia russi

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Nuove immagini satellitari che mostrano le conseguenze di un attacco ucraino alla base aerea di Belbek, nella Crimea occupata, hanno confermato la distruzione di tre caccia russi, oltre ai danni subiti da un quarto velivolo da combattimento: le immagini, riporta Ukrinform, sono state pubblicate su X dal giornalista investigativo del New York Times, Christiaan Triebert. “Nelle immagini di Maxar, due MiG-31 e un Su-27 sono stati completamente distrutti e un MiG -29 è stato danneggiato nella base aerea di Belbek dell’Aeronautica russa nella Crimea occupata – ha scritto Triebert -. Anche un deposito di carburante vicino alla pista principale della base aerea è stato distrutto e i detriti hanno continuato a bruciare” dopo l’attacco avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì.

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