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Serie A: Napoli in fuga, l’Atalanta frena

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Simeone, Lozano e Olivera, tre dei panchinari doc di una rosa di grande spessore, risolvono una partita complicata a Cremona che si trasforma nel finale in goleada e proiettano il Napoli da solo in testa alla classifica in una fuga (+2) che raccoglie i meritati frutti del lavoro di Spalletti. L’Atalanta, infatti, frena in casa dell’Udinese dopo una sfida spettacolare che conferma la qualita’ delle due squadre. Doppio vantaggio dei bergamaschi e furente reazione dei friulani che portano a 13 i punti conquistati in rimonta e ribadiscono di essere in zona Champions a pieno titolo. Gasperini festeggia comunque le 300 panchine a Bergamo, una piu’ di Emiliano Mondonico. Ora c’e’ grande traffico nella volata per le prime piazze: a un punto dall’Atalanta ci sono Milan e Udinese, che possono essere raggiunte dalla Lazio se domani vince a Firenze. Intanto, la Roma supera di misura il Lecce nel posticipo dell’Olimpico e si fa sotto: i giallorossi, in gol ancora con Smalling e Dybala, che si fa male calciando il rigore della vittoria, si portano a -1 dai campioni d’Italia del Milan, dunque al quinto posto, scavalcando momentaneamente i ‘cugini’ della Lazio. Approdano a centroclassifica due formazioni che escono dalla zona-retrocessione. Il Monza continua la sua marcia felice con Palladino: terza vittoria di fila, e anche questa legittima e mai in discussione, contro uno Spezia in fase calante. Un altro scontro tra panchine in bilico si risolve con un gran gol di Dia alla fine e Nicola festeggia lo scampato pericolo per la sua Salernitana, mentre Cioffi aspetta le decisioni del Verona, che si e’ battuto con coraggio e con poca fortuna. Ma sono quattro i ko di fila dei veneti. Continua il campionato senza infamia e senza lode del Torino che spreca l’inverosimile nel primo tempo per poi rimontare alla fine, e in modo rocambolesco, l’Empoli passato in vantaggio con una spettacolare rovesciata di Destro. Inizio scoppiettante a Cremona con una traversa di Rrahmani e un palo di Zanimacchia, ma il Napoli tesse le sue trame con calma e trova un rigore al limite, per fallo di Bianchetti su Kvara. Politano trasforma, Raspadori crea occasioni e i lombardi segnano il pari su un rimpallo con Dessers. Non sembra il solito Napoli champagne ma la ricca panchina fa di nuovo la differenza. Entra Simeone e di testa segna un gol da tre punti su passaggio di Mario Rui. Poi subentrano anche Lozano e Olivera che in contropiede, con la collaborazione di Kvara e Di Lorenzo, fissano il trionfale 4-1 finale. La capolista resta sola e si lancia in fuga, la Cremonese disputa la solita partita di buon livello, ma senza punti. I tifosi della Dacia Arena mostrano il petto orgogliosi, questa Udinese non e’ una meteora ma una squadra strutturata, con grandi individualita’ e una coesione mirabile. E lo dimostra nella prova piu’ difficile perche’ l’Atalanta ha la furbizia del suo allenatore che ha reso la squadra meno spettacolare ma piu’ cinica. Un lancio di 60 metri di Koopmeister innesca Muriel che serve Lookman per il vantaggio su mancata uscita di Silvestri. Poi Muriel trasforma un rigore concesso ingenuamente da Udogie. Sembra finita, ma l’Udinese mette il turbo e assedia l’Atalanta. Dopo sei assist e tre pali, il primo gol di Deulofeu, un gioiello su punizione, carica i friulani che pareggiano con Perez e sfiorano il tris. Non c’e’ pace per il Verona che continua a rotolare in fondo alla classifica, davanti solo a Cremonese e Sampdoria. Ma stavolta i veneti sono sfortunati perche’ colpiscono due legni con Gunter e Verdi, reagiscono al gol i Piatek con De Paoli ma poi subiscono la lunga pressione della Salernitana che conquista tre punti vitali con un pregevole gol di Dia. Nicola riprende a marciare, per Cioffi potrebbe essere la sua ultima panchina a Verona. Un tecnico subentrato, Palladino, ha trasformato invece il Monza che, dopo Juve e Sampdoria, supera anche lo Spezia. I brianzoli giocano il scioltezza, passano con un’azione ficcante di Carlos Augusto e poi raddoppiano in mischia con Pablo Mari. Galliani e Berlusconi gongolano: il loro sogno di restare in serie A comincia a prendere corpo. Il Torino scende in campo con grande convinzione: due gol annullati a Miranchuk e a Sanabria, il palo di Vlasic, le grandi parate di Vicario dimostrano una gara a senso unico. Poi Destro porta in vantaggio l’Empoli, sembra una gara stregata per i granata che pareggiano alla fine su un rimpallo con Lukic. Per il Torino e’ il primo punto dopo tre sconfitte, ma le ambizioni di partenza erano altre.

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Calcio: Di Lorenzo, lo scudetto? tutto è nelle nostre mani

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“Si parla di scudetto nello spogliatoio, siamo a un punto cruciale. All’inizio sembrava irraggiungibile, ora siamo lì: difficile, ma ce la giochiamo. Tutto è nelle nostre mani. Con il lavoro e con il sacrificio siamo lì e ce la giochiamo, sapendo che sarà difficile e che finora non abbiamo fatto niente”. Lo ha detto il capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo a Radio Crc. Su quando il gruppo abbia capito davvero di essere inserito nello sprint scudetto, Di Lorenzo ha detto: “Non c’è stato un momento preciso. Partita dopo partita ci siamo costruiti questo percorso. Ora serve l’ultimo passo: il gruppo è unito, crede nell’obiettivo. Quando sei primo per tanto tempo non è mai per caso”.

Di Lorenzo ha parlato della sfida di sabato a Lecce e della forza del gruppo azzurro: “Ci tengo prima di tutto – ha detto – a mandare un abbraccio alla famiglia del fisioterapista del Lecce, la notizia ci ha colpiti molto. Sarà una partita difficile: loro lottano per salvarsi, e questa tragedia ha reso l’atmosfera particolare. Ma noi vogliamo portare a casa la vittoria. La forza di questo Napoli è il gruppo. Dietro ogni grande vittoria e ogni grande squadra c’è infatti un gruppo solido. Quando ci si vuole bene davvero, si affronta tutto meglio. Le difficoltà arriveranno, come sempre, ma ciò che conta è come reagiamo. Se il gruppo è sano, superare i limiti diventa più semplice”.

Il terzino destro ha parlato anche del rapporto con Conte e con i nuovi arrivati la scorsa estate: “Da capitano – ha detto – sono il più vicino all’allenatore, passo i suoi messaggi alla squadra. Fin dal primo giorno c’è stato un legame diretto, sincero e leale. La base è la sincerità: Conte è un allenatore forte, conoscevo già le sue qualità da avversario e in questi mesi le ha confermate. Siamo felici di averlo con noi. Sulla fascia destra ci conosciamo bene, da anni. Sappiamo leggere i movimenti l’uno dell’altro, ed è una qualità che ci portiamo dietro nel tempo. Ma il merito è anche del mister, che tiene alta l’intensità e coinvolge tutti. Anche chi gioca meno dà un contributo importante: è questo spirito che porta i risultati. I nuovi arrivati a Napoli? Spesso sono io a muovermi verso di loro, per metterli a loro agio e per farli inserire, magari con un messaggio o una chiamata. Gli consiglio le stesse cose che dissero a me quando arrivai, la cosa fondamentale è vivere la città come una persona normale e non sentendosi diversi. Io esco spesso in centro, scendo e non vivo male la città”. Di Lorenzo risponde anche su chi ha lasciato la maglia azzurra a gennaio, Kvaratskhelia: “Ieri sera – ha detto – ho visto la sua partita con il Psg: è fortissimo e gli auguro il meglio, anche di vincere la Champions League”.

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Castel di Sangro si prepara al ritiro estivo del Napoli

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Castel di Sangro tifa per il Napoli campione d’Italia e si prepara per il ritiro estivo che si terrà tra fine luglio e inizio agosto. Le date devono ancora essere stabilite, ma nel capoluogo sangrino è partita la macchina organizzativa per accogliere i partenopei per il quinto anni di fila. Tra le possibili novità l’allestimento del Palasport che, spera il sindaco Angelo Caruso, che è anche presidente della Provincia dell’Aquila, “possa ospitare il trofeo perché l’Abruzzo finora ha portato bene al Napoli. Da quando gli azzurri si allenano nei nostri impianti hanno vinto uno scudetto e una Coppa Italia. Ora speriamo che arrivi il secondo scudetto”.

L’anno scorso, nei sedici giorni di ritiro, in centomila hanno raggiunto Castel di Sangro (L’Aquila) per assistere agli allenamenti e alle quattro amichevoli degli azzurri. Un numero più basso dell’anno precedente quando erano state registrate 140mila presenze proprio per l’effetto Coppa. “Lo stadio Teofilo Patini ha una portata massima di 7.500 persone – ricorda Caruso – si procederà con l’allestimento straordinario del Palasport che servirà eventualmente a esporre la Coppa e a ospitare momenti celebrativi e conferenze. L’effetto Conte sicuramente si è visto”. Parte quindi il tifo per il Napoliperché l’eventuale conquista dello scudetto riporti i grandi numeri nel centro d’Abruzzo.

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Champions: Inter perde Lautaro, risentimento muscolare

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L’Inter perde Lautaro Martinez per infortunio. Il capitano nerazzurro si è fermato dopo 43′ nel primo tempo della semifinale di Champions League contro il Barcellona in corso allo stadio Olimpico di Montjuic: dopo uno scatto, l’argentino si è tenuto la coscia sinistra ed è uscito dal campo quasi in campo per farsi medicare, stringendo i denti per gli ultimi minuti del primo tempo e venendo poi sostituito da Mehdi Taremi a inizio ripresa. Per Lautaro si tratta di un risentimento muscolare ai flessori della coscia sinistra che dovrà essere valutato nei prossimi giorni.

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