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Economia

Sciopero dei benzinai, Barretta (Faib Confesercenti): basta scaricare sui gestori di distributori ulteriori costi fiscali

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Oggi è cominciato dalle 6 lo sciopero di 48 ore dei benzinai indetto da FAIB Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Anisa Confcommercio con la chiusura degli impianti stradali e autostradali. I gestori protestano contro i nuovi adempimenti ritenuti “inutili e onerosi”, tra cui la fatturazione elettronica, i registratori di cassa telematici l’introduzione di Documenti di trasporto (Das). Lo sciopero terminerà alle ore 06.00 di venerdi’ 8 novembre. Noi vi offriamo un contributo sulle ragioni di questo sciopero che ci arriva da Giuseppe Barretta,
Presidente Interprovinciale Campania di FAIB/Confesercenti-
Federazione italiana Benzinai 

Lo sciopero è contro le scelte politiche di  governo in materia fiscale che, dopo la fatturazione elettronica, intende gravare i gestori e titolari di distributori di benzina di nuovi ed inutili gravami ai fini dell’affidabilità fiscale, di corrispettivi e Das elettronici, di registratori di cassa telematici ecc. ecc… Insomma costi, costi e solo costi trasferendo il controllo della correttezza dei comportamenti dell’intera filiera dei contribuenti sulle spalle dei gestori che, in tal modo diventano i garanti del sistema (come se fossero organi di controllo), mentre le problematiche di natura fiscale dovrebbero essere combattute a monte della filiera, dove l’evasione fiscale ha toccato numeri inimmaginabili, dove le  mafie hanno iniziato ormai da alcuni anni a guardare con ampio interesse a questo settore. Ecco, tutto ciò non può gravare sui distributori e gestori di una categoria che si impoverisce progressivamente, dibattendosi tra margini insufficienti, precariato contrattuale. Di contro si evince un silenzio complice della pubblica amministrazione.
Abbiamo bisogno di una vera riforma del settore che sappia cogliere il nuovo, che sappia combattere l’evasione fiscale senza appesantire sempre e solo i piccoli ed ultimi della filiera e  non possono essere sacrificati sull’altare degli interessi di una sola parte del settore. Mentre l’altra parte della filiera si arricchisce  aumentando prezzi e costi. Tutto ciò è inammissibile.

Giuseppe Barretta  

FAIB – Federazione italiana Benzinai
Presidente Interprovinciale Campania  

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Economia

Françoise Bettencourt Meyers lascia il consiglio di L’Oréal

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Dopo quasi 30 anni, Françoise Bettencourt Meyers (foto Imagoeconomica) lascia il consiglio di amministrazione di L’Oréal, pur mantenendo la presidenza della holding familiare Tethys, primo azionista del gruppo. Al suo posto nel board entrerà un altro rappresentante di Tethys, mentre il ruolo di vicepresidente sarà assunto dal figlio Jean-Victor Meyers, 38 anni. Françoise Bettencourt Meyers, 71 anni, è l’unica erede diretta del fondatore di L’Oréal, Eugène Schueller.

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Cambio ai vertici di Engineering: Aldo Bisio nuovo amministratore delegato

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Cambio della guardia al vertice di Engineering, multinazionale specializzata nella trasformazione digitale. Maximo Ibarra (foto Imagoeconomica sotto) ha rassegnato le dimissioni da amministratore delegato con effetto immediato. Al suo posto, il consiglio di amministrazione della società – controllata dai fondi Bain e Renaissance – ha nominato Aldo Bisio (foto Imagoeconomica in evidenza), ex numero uno di Vodafone Italia dal 2014 al 2024.

MAXIMO IBARRA EX AD ENGINEERING

Prima della sua lunga esperienza in Vodafone, Bisio ha ricoperto incarichi di rilievo in Ariston Thermo e in McKinsey. Attualmente siede anche nel board di Coesia, produttore globale di soluzioni industriali per l’imballaggio.

Il bilancio della gestione Ibarra

Maximo Ibarra lascia Engineering dopo quasi quattro anni di gestione che hanno visto la società crescere significativamente: circa 14.000 dipendenti, oltre 80 sedi tra Europa, Stati Uniti e Sud America, con un fatturato che ha raggiunto quasi 1,8 miliardi di euro, generato da oltre 70 società controllate in 21 Paesi.

«Negli ultimi mesi ho maturato la volontà di prendermi del tempo per valutare nuovi progetti professionali», ha dichiarato Ibarra, aggiungendo che resterà disponibile fino al prossimo 1° settembre per garantire un efficace passaggio di consegne e che continuerà a essere investitore nella società.

La sfida per Bisio: crescita e nuove operazioni strategiche

Il presidente di Engineering, Gaetano Micciché, ha ringraziato Ibarra per il lavoro svolto ed espresso fiducia nella capacità di Bisio di guidare l’azienda verso una nuova fase di sviluppo e innovazione.

Tra i primi dossier sul tavolo del nuovo amministratore delegato c’è la valutazione sulla vendita di Municipia, società del gruppo attiva nei servizi ai Comuni. Engineering ha incaricato Klecha di esplorare il mercato alla ricerca di investitori interessati, con una valutazione che si aggira intorno ai 250 milioni di euro.

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Wsj, Trump verso un alleggerimento dei dazi sulle auto

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Donald Trump intende attenuare l’impatto dei dazi sulle auto prodotte all’estero, impedendo che si accumulino ad altre tariffe dazi da lui imposte e alleggerendo alcuni dazi sui componenti esteri utilizzati per la produzione di veicoli negli Usa. Lo scrive il Wall Street Journal citano una persona a conoscenza del dossier. In base a questa mossa, le case automobilistiche che pagano i dazi di settore non saranno soggette anche ad altri dazi, come quelli su acciaio e alluminio. La decisione sarebbe retroattiva, hanno affermato le fonti, il che significa che le case auto potrebbero essere rimborsate per tali tariffe già pagate.

Il dazio del 25% sulle auto finite prodotte all’estero è entrato in vigore all’inizio di questo mese. L’amministrazione Usa, sempre secondo il Wsj, modificherà anche i dazi sui ricambi delle auto estere – previsti al 25% e in vigore dal 3 maggio -, consentendo alle case automobilistiche di ottenere un rimborso per tali dazi fino a un importo pari al 3,75% del valore di un’auto prodotta negli Stati Uniti per un anno. Il rimborso scenderebbe al 2,75% del valore dell’auto nel secondo anno, per poi essere gradualmente eliminato del tutto. Si prevede che Trump adotti queste misure in vista di un viaggio in Michigan per un comizio alla periferia di Detroit martedì sera, in occasione dei suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca. Le misure mirano a dare alle case automobilistiche il tempo di riportare le catene di approvvigionamento dei componenti negli Usa e rappresenterebbero probabilmente un significativo impulso per le case automobilistiche nel breve termine, ha affermato una fonte a conoscenza della decisione. Le case auto dovranno presentare domanda di rimborso al governo, ma non è immediatamente chiaro da dove arriveranno questi fondi.

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