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Politica

Schlein non recede sul salario ma tende la mano sul Pnrr

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Elly Schlein è pronta a dare battaglia sul salario minimo ma anche a collaborare con il governo perchè vada in porto l’operazione Pnrr. Intanto, si cura il territorio. È con una serie di serrande abbassate che comincia la visita di Elly Schlein a due imprese della periferia a est di Roma. Un incontro organizzato con la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media impresa (Cna) che ha l’obiettivo di creare un confronto tra la segretaria e i piccoli imprenditori locali, i loro problemi, ma anche le loro soluzioni. Ad accompagnarla, oltre al segretario nazionale della Cna Dario Costantini, la responsabile Terzo Settore e Associazionismo del Pd Marta Bonafoni, il responsabile Economia, Finanze, Imprese e Infrastrutture del Pd Antonio Misiani, il segretario del Pd di Roma Enzo Foschi, e il segretario della Cna Roma, Luca Barrera.

Una giornata di ascolto per la leader, che cerca così di avviare il processo per tornare a radicare il partito sul territorio. Tra l’altro, è proprio il cosiddetto “Municipio delle Torri” l’unico della Capitale ad avere un ‘minisindaco’ di centrodestra, Nicola Franco, di Fratelli d’Italia. Schlein cerca anche di ritrovare un contatto con una categoria, quella dei piccoli imprenditori e degli artigiani, che si è da tempo allontanata dal Partito Democratico. Appuntamento dunque al Pastificio Secondi, a Torre Maura, in una sorta di mercato coperto dove tutti i negozi “come in una sorta di agorà guardavano al centro della piazza”, come spiega il proprietario dell’azienda, Mauro Secondi. Oggi, però, quelli sul cortile sono gli sguardi ciechi delle saracinesche abbassate. Rimangono, oltre al pastificio, solo un tabaccaio, un bar, un forno.

“Qui a Torre Maura c’era una comunità, tante altre imprese, e oggi invece diventa una battaglia di resistenza. La politica deve fare molto di più per sostenere queste attività”, commenta Schlein alla fine della visita, prima di andare in panificio a comprare un po’ di focaccia. Così scopre che la signora che la sta servendo deve portare ogni giorno il figlio al lavoro con sé. “Per questo – spiega la segretaria – stiamo insistendo moltissimo per non disperdere gli investimenti del Pnrr sui nidi”. Poi l’incontro con Fabrizio Mancini, imprenditore edile della Olytecma Italia, ed Erino Colombi, presidente della Cna Lazio e proprietario dell’azienda di pneumatici X Pneus 4.0, a Torrenova, a cui la segretaria fa visita. Tra un furgone e una Tesla, Schlein ha il tempo per ascoltare storie di impresa, di giovani lavoratori assunti già da adolescenti, ma anche di una soluzione alternativa al problema del caro-bollette: installare pannelli solari sopra l’officina. Un’occasione per ribadire l’importanza di non perdere il Superbonus: “un investimento che per queste imprese è stato un volano, e che ha permesso al settore edile di contribuire in modo importante al PIL di questo Paese”. Si tratta anche del momento perfetto per parlare di lavoro.

“Accanto alla battaglia delle imprese di qualità c’è quella per il lavoro di qualità, ed è il motivo per cui con le altre forze di opposizione ci stiamo battendo in Parlamento e fuori per il salario minimo”, spiega al fine del giro di incontri. In serata, un’altra opportunità per parlare di transizione ecologica e questioni sociali. All’auditorium Fabbrica della Musica di Colleferro una chiacchierata con il sindaco del comune, Pierluigi Sanna, e l’ex primo cittadino di New York, Bill de Blasio. Un momento di confronto “per vedere cosa le città possono fare per battersi insieme” su questi temi. E qui l’apertura sul Pnrr ma con un avvertimento:”E’ chiaro che serve più attenzione e urgenza da parte di un governo che ha parlato per mesi di modifiche e ancora non le ha presentate in Parlamento. Noi continueremo a presidiare e ad essere disponibili a dare una mano perchè il Pd non vuole vedere l’Italia fallire questa grande opportunità”.

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Economia

Bilanci di previsione, virtuoso 86% dei Comuni ma non al Sud

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Comuni diventati virtuosi nella presentazione dei bilanci di previsione. Quest’anno sette su dieci già a metà febbraio avevano approvato e trasmesso il documento e alla data del 15 marzo la percentuale di comuni in linea era salita all’84%. Il dato risulta da un’elaborazione dei dati del Mef fatta dal Centro studi enti locali. Il dato, si spiega, è di netta rottura rispetto al passato e testimonia l’efficacia delle misure adottate lo scorso anno dal Ministero dell’Economia per interrompere il circolo vizioso dei posticipi infiniti che aveva caratterizzato gli ultimi decenni.

Ciò che emerge è però, ancora una volta, è “l’esistenza di divari siderali tra varie aree del Paese che vede contrapposti casi come quello siciliano, dove solo 30 comuni su 100 risultano aver approvato e trasmesso il bilancio, e la Valle d’Aosta e l’Emilia Romagna, dove questa percentuale sale al 96%”. Dopo anni di slittamenti nel 2023 un decreto ministeriale, ha riscritto il calendario delle scadenze contabili e anche se è comunque stata necessaria una proroga al 15 marzo quest’anno ben 4.695 comuni, il 59% del totale, hanno iniziato l’anno corrente con un bilancio di previsione già approvato e non si sono avvalsi del tempo aggiuntivo concesso dal Viminale.

Stando a quanto emerso da un’elaborazione di Centro Studi Enti Locali, basata sui dati della Banca dati delle Amministrazioni Pubbliche (Bdap-Mef), sono stati approvati entro il 15 marzo scorso i bilanci dell’84% dei comuni italiani. All’appello mancano quelli di 1.268 comuni. Questi enti hanno un profilo abbastanza preciso: la stragrande maggioranza è di piccole dimensioni. Nove di questi comuni su dieci hanno infatti meno di 10mila abitanti e il 64% è localizzato al sud e nelle isole. Nel nord Italia, nel suo complesso, risulta essere stato già trasmesso al Mef il 92% dei preventivi. In particolare, spiccano per efficienza: Emilia Romagna e Valle d’Aosta (entrambe a quota 96%) e Trentino Alto Adige e Veneto (95%). Ottimi anche i risultati registrati in: Lombardia (93%), Friuli Venezia Giulia (90%) e Piemonte (89%). Chiude il cerchio la Liguria, con l’85% di comuni adempienti.

Scendendo verso sud la percentuale decresce gradualmente, restando comunque buona al centro, dove mediamente sono stati già approvati e trasmessi 89 bilanci su 100. A trainare verso l’alto questo gruppo sono soprattutto Toscana (95%), Marche e Umbria (93%). Più indietro i comuni laziali, fermi a quota 81%. Meno rosea, ma comunque in netto miglioramento rispetto al passato, la situazione del Mezzogiorno dove i comuni più tempestivi sono stati 6 su 10. In particolare, le 3 regioni in assoluto più distanti dalla media nazionale sono – nell’ordine – la Sicilia, la Calabria e la Campania.

Nella banca dati gestita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla data del 24 aprile, risultano essere stati acquisiti soltanto 117 bilanci di previsione di comuni siciliani su 391, meno di uno su tre. Al di là dello Stretto ne sono stati trasmessi 236 su 404 (58% del totale), in Campania il 67% dei preventivi sono stati approvati nei tempi. Prima della classe, per quanto riguarda il meridione, è la Basilicata (92% di bilanci approvati), seguita a breve distanza dalla Sardegna (885) e dalla Puglia (86%). Chiudono il cerchio l’Abruzzo e il Molise, rispettivamente con l’80% e il 77% di comuni che hanno già inviato al Ministero il proprio preventivo.

Secondo il Centro Studi Enti Locali questi dati, nel loro insieme, testimoniano un effetto tangibile prodotto dalla nuova programmazione ma preoccupa la distanza abissale che continua a caratterizzare i risultati ottenuti da enti di territori diversi. Il processo di riforma della contabilità e dell’ordinamento degli enti locali, i cui cantieri sono aperti, dovrà necessariamente tenere conto anche delle criticità finanziarie e organizzative, ormai strutturali ed endemiche, di alcuni territori e individuare delle soluzioni efficaci per far sì che queste distanze siano colmate.

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Politica

Europee: Vannacci presenta il suo libro giovedì a Napoli

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Roberto Vannacci, candidato della Lega alle elezioni europee, presenterà il suo libro “Il mondo al contrario” giovedì 2 maggio a Napoli. Lo annuncia Luigi Mercogliano, presidente per la Campania del comitato “Il mondo al contrario” che trae il suo nome dal titolo del libro scritto da Vannacci. La presentazione del libro si terrà giovedì 2 maggio alle ore 17 nel teatro del centro culturale “In arte Vesuvio”. Interverranno alla presentazione con l’autore il presidente campano di “Mondo al contrario” Luigi Mercogliano, il giornalista Sergio Angrisano e lo scrittore Massimo Scalfati.

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Politica

Emiliano all’Antimafia: inopportuno io venga in audizione

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Il presidente della Puglia, Michele Emiliano, ha inviato una lettera alla Commissione parlamentare antimafia in cui spiega di non ritenere opportuna in questo momento una sua audizione, come richiesto già una settimana fa dall’ufficio di presidenza della stessa commissione. La motivazione del governatore sarebbe dovuta ad una serie di delicati impegni legati alla recente fase politica in Consiglio regionale, come la votazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti. L’audizione avrebbe riguardato le vicende e le inchieste sui rischi di infiltrazioni mafiose nel territorio pugliese e in particolare a Bari.

“Quello di Emiliano è un evidente gesto di debolezza. Se lui adombra eventuali gesti di strumentalizzazione politica si sbaglia. Noi conosciamo bene i limiti e i poteri dell’Antimafia e confermo da parte mia la richiesta di audizione del presidente della Puglia, affinché venga fatta chiarezza su alcune vicende”. Così la senatrice di Italia Viva e componente della commissione antimafia, Raffaella Paita, in merito alla lettera inviata dal governatore della Puglia, in cui Emiliano ha spiegato alla commissione di non ritenere opportuna una sua convocazione in questo momento.

La commissione Antimafia ha ufficialmente convocato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per il 2 maggio. Lo si apprende da fonti della commissione secondo le quali l’audizione è fissata per le 10.30.

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