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Salvini gioca a fare il premier dopo la sbornia elettorale, Conte gli ricorda che è solo un ministro: ora il Governo è a rischio

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Giuseppe Conte trarrà lunedì le sue conclusioni. Dirà “agli italiani” se ritiene possibile andare avanti o no con il governo gialloverde, senza strappi o diktat quotidiani. Il premier prova a ricondurre le fibrillazioni degli ultimi giorni a “scorie elettorali”. E si prende in carico la gestione della lettera di risposta alla Commissione Ue: il rischio sarebbe innescare la crisi di governo e altre turbolenze sui mercati, ma anche indebolire la posizione italiana nella negoziazione con Bruxelles. Conte sente Giovanni Tria e prova a governare il caos. Ma per il futuro non e’ detto che ci siano le condizioni per proseguire: lunedi’ il premier chiedera’ “chiarezza” ai suoi vice e alla maggioranza tutta. E valutera’. A Palazzo Chigi negano, ma chi sente Conte in serata lo descrive infuriato. Far trapelare una bozza a mercati aperti e’ una mossa a dir poco avventata. Nessun contatto ci sarebbe stato tra il premier e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ma dal Colle, si ragiona in ambienti parlamentari, trapela molta preoccupazione per la vicenda. La risposta all’Ue diventa un nuovo, durissimo, terreno di scontro nella maggioranza (altro tema rovente e’ lo stop al codice degli appalti chiesto dalla Lega e inviso al M5s).

Giovanni Tria. Il ministro dell’economia

Il Movimento disconosce la bozza che dovrebbe essere inviata a Bruxelles. Luigi Di Maio accusa Matteo Salvini di aver concordato con Tria un testo indigeribile: per fare la flat tax non solo si assorbono gli 80 euro di Renzi, ma si taglia su reddito di cittadinanza e quota 100. Trapela la bozza e subito trapela il “no” del leader M5s, che invoca un vertice di governo. Salvini è ad Aversa in campagna elettorale e tace: ma quale vertice, dicono dalla Lega. La bozza, secondo alcune fonti, era stata inviata ai partiti dei maggioranza e a tutte le sedi istituzionali competenti. Ma Tria la disconosce. Conte fa sapere di averla ricevuta solo alle 19. Non è quella che è trapelata, assicurano entrambi: la versione ufficiale si conoscerà solo dopo che il premier l’avrà “approvata”. E’ indispensabile presentarsi con un’unica voce di governo all’Ue, se si vuole avere qualche chance di evitare (o piu’ probabilmente limitare nell’importo) la richiesta di una manovra bis. E’ fondamentale non mostrare altre divisioni ai mercati gia’ in forte agitazione. Cosi’, e’ il messaggio ai partiti, si mette a rischio la tenuta dell’intero sistema.

Matteo Salvini. Il leader della Lega

Il responsabile della diffusione (nel governo si sospetta di staff ma anche di sottosegretari) si assumera’ le sue responsabilita’. Dietro quel testo, pero’, si era giocata una partita tutta politica. Di fronte allo strapotere salviniano, M5s intende ora far emergere con chiarezza che c’e’ la Lega dietro certe scelte del governo. Sara’ la realta’ di un’economia in affanno e della difficolta’ a scardinare le regole Ue a fare il resto. Percio’ quando nella bozza di lettera all’Ue emerge la volonta’ di ridimensionare reddito di cittadinanza e quota 100 (secondo alcune fonti la richiesta della Lega riguardava solo il reddito e gli 80 euro di Renzi ma non toccava le pensioni), Di Maio esce subito allo scoperto: “non esiste, si torna alle lacrime e sangue, al governo Monti”, dichiara. Ma e’ possibile andare avanti cosi’, con uno scontro continuo, senza alcun filo di dialogo tra i vicepremier?

Luigi Di Maio. Il capo politico del M5S profondamente deluso dal comportamento di Salvini

Salvini fa sapere che dalla flat tax all’Autonomia da approvare in Consiglio dei ministri prima del 21 giugno, non intende accettare dei No. Cerca pretesti per rompere, osservano il M5s: da qui a un mese si capira’ se il governo cade o trova un nuovo equilibrio. Se si superera’ questa fase, probabilmente arrivera’ un rimpasto. In bilico ci sono, spiegano fonti M5s, Danilo Toninelli (si cita Mauro Coltorti per le Infrastrutture) e Giulia Grillo (la Sanita’ andrebbe alla Lega). Piu’ difficile sostituire la titolare della Difesa Elisabetta Trenta o Sergio Costa all’Ambiente. L’idea di alcuni dirigenti M5s sarebbe quella di lasciare alla Lega la guida di ministeri importanti ma “rognosi” come la sanita’ o le infrastrutture, perche’ sia Salvini a metterci la faccia. Bastera’? Conte, che ha avviato le sue “consultazioni” nel governo e potrebbe presiedere nei prossimi giorni un vertice a tre, fa sapere che lunedi’ fara’ le sue valutazioni, dettera’ le sue condizioni per andare avanti. A M5s e Lega. Se non bastasse, secondo alcune fonti, potrebbe essere lui stesso a fare un passo indietro, aprendo la strada al voto.

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Cronache

Ancora scosse di terremoto nei Campi Flegrei, paura e scuole evacuate

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Paura nella zona dei Campi Flegrei a Napoli per un’altra scossa avvertita distintamente dalla popolazione. A differenza del terremoto del 7 settembre scorso quando il sisma si verificò di sera, questa volta alle 11,02 un evento di magnitudo 3 subito seguito da un altro di 2,5, con epicentro nella zona della Solfatara, a un chilometro di profondità, ha provocato momenti di preoccupazione tra i genitori degli alunni che erano a scuola. E due istituti, secondo quanto si è appreso, sono stati infatti evacuati a Pozzuoli per alcuni minuti. I docenti hanno fatto uscire gli studenti alla scuola media Giacinto Diano, in via Solfatara, come previsto dal protocollo predisposto per l’emergenza e li hanno trattenuti nel cortile.

Sono stati portati fuori dall’aula per un po’ di tempo anche i bimbi della scuola materna ed elementare San Giuseppe, anch’essa in via Solfatara. La scossa è stata avvertita non solo a Pozzuoli ma anche nei quartieri vicini della zona occidentale di Napoli come Agnano, Bagnoli e Fuorigrotta. Non sono stati segnalati danni. Il 12 settembre era stata avvertita una scossa di magnitudo 2.3 alle 4,28 mentre un evento che aveva preoccupato particolarmente la popolazione si era registrato il 7 settembre scorso con uno sciame sismico di magnitudo superiore a 3. “Non c’è al momento nessun dato precursore di un’eruzione imminente dei Campi Flegrei e si continua a rilevare un fenomeno di bradisismo in atto”, ha detto appena due giorni fa Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologi.

Secondo il sindaco della città metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, “le tante scosse creano ovviamente preoccupazione fra le persone ma ricordo che la zona dei Campi flegrei è tra le più monitorate al mondo e gli indicatori non ci dicono che ci sono rischi nel breve-medio termine. Noi ci prepariamo sempre meglio e si sta lavorando su una revisione dei piani di evacuazione e dei piani di gestione”. Nei giorni scorsi il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, incontrando i sindaci flegrei, ha proposto obiettivi su cui lavorare: un Piano di analisi della vulnerabilità del territorio, finanziato dalla Protezione civile nazionale; un Piano della comunicazione alla popolazione; l’aggiornamento del Piano di emergenza e delle vie di fuga, anche con apposite esercitazioni periodiche, con una verifica della rete infrastrutturale. Intanto, è stato firmato dal presidente della Toscana Eugenio Giani lo stato di emergenza regionale in seguito al sisma che lo scorso 18 settembre ha interessato il territorio della Città Metropolitana di Firenze nella zona del Mugello, al confine con l’Emilia Romagna: epicentro della scossa di magnitudo 4.9 Marradi.

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Esteri

Missili ucraini sul comando della flotta russa in Crimea

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Un buon giorno per l’Ucraina. Un missile di Kiev ha infatti centrato il quartier generale della flotta russa del Mar Nero, a Sebastopoli, mentre pare che le forze di terra siano riuscite a sfondare la prima trincea difensiva – la cosiddetta linea Surovikin – a Verbove, villaggio a est di Robtyne, nell’oblast di Zaporizhzhia. Era già accaduto ma con assalti di fanteria su piccola scala. Ora, invece, gli ucraini sarebbero penetrati con i mezzi pesanti, suggerendo l’ipotesi di un’offensiva ben più strutturata e significativa. Ma la cautela è d’obbligo, dato che di conferme ufficiali per ora non ce ne sono. La notizia è stata rilanciata dal britannico Telegraph sulla base di riprese fatte dai droni in prima linea e verificate col metodo della geolocalizzazione: le immagini mostrano veicoli Stryker, Marder e Mrap che avanzavano su una strada di campagna verso la periferia occidentale di Verbove, seguiti dai veicoli per lo sminamento e dai corazzati M113 per il trasporto delle truppe, di fabbricazione americana. Altri filmati indicherebbero poi – questa volta secondo l’Istituto per lo studio della guerra Usa – che le forze ucraine sono avanzate anche a ovest e a sud-ovest del villaggio. A Kiev però le bocche per ora restano cucite.

“Chiedo a tutti di aspettare i commenti ufficiali sullo stato delle operazioni nel quadrante di Zaporizhzhia: non è una buona idea dare informazioni al nemico su quanto succede sul campo”, ha detto Natalia Humeniuk, responsabile del Centro stampa unificato di coordinamento delle forze di sicurezza e di difesa del Sud del Paese. Ciò che è certo, sia perché rivendicato dall’esercito ucraino sia perché le immagini parlano da sole, è il bombardamento a Sebastopoli dell’edifico storico della sede della flotta del Mar Nero, in stile neoclassico. I media russi parlano di un solo soldato disperso ma, a giudicare dai video apparsi in rete, un’intera ala del palazzo è stata sventrata. L’onda d’urto dell’esplosione – ha fatto sapere il governatore Mikhail Razvozhayev via Telegram – ha infranto le finestre di dieci edifici residenziali nel centro della città, senza però causare feriti. “I sistemi di difesa aerea hanno abbattuto cinque missili ma l’attacco ha danneggiato l’edificio storico della flotta”, ha dichiarato il ministero della Difesa russo.

Comunque sia, si tratta solo dell’ultimo caso, il più spettacolare, di una ormai lunga teoria di raid compiuti da Kiev nella penisola occupata, segno che le capacità offensive ucraine – grazie ai franco-britannici Scalp/Storm Shadow e in alcuni casi agli ucraini Neptune, opportunamente modificati – sono cresciute. Gli sviluppi sono senz’altro positivi per Volodymyr Zelensky, impegnato in un tour nordamericano dopo la partecipazione all’assemblea generale dell’Onu: senza il sostegno occidentale, in particolare degli Usa, l’Ucraina infatti non può vincere la guerra. Il momento è critico. Tra le capitali serpeggia il dubbio che Kiev sia arrivata al massimo di ciò che può fare contro la Russia e sia quindi giunto il momento di sedersi al tavolo delle trattative. Il presidente e il suo entourage però hanno scommesso tutto sulla vittoria e sarebbe un suicidio politico congelare il conflitto sulla linea del fronte attuale.

“Libereremo Bakhmut”, ha promesso Zelensky dagli Usa. “E penso che libereremo altre due città ma non vi dirò quali, mi spiace: abbiamo un piano, un piano molto, molto completo”. Il leader ucraino sa che il tempo gioca contro, perché se i russi avranno modo di trincerarsi nuovamente nel corso dell’autunno-inverno sarà più difficile sfondare. E poi c’è la politica americana, già rivolta alle presidenziali del 2024. E Zelensky lo ha toccato con mano a Washington. Ecco perché le indiscrezioni che indicherebbero prossima da parte degli Usa una fornitura, benché piccola, di missili a lungo raggio Atacms rappresentano un’altra buona notizia per l’Ucraina. Zelensky cammina lungo un filo, sottile come un capello.

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Cronache

Berlino: imminenti finanziamenti a ong per i migranti

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“E’ imminente” da parte del governo tedesco un finanziamento da centinaia di migliaia di euro per un progetto di assistenza a terra di migranti in Italia e uno per una ong che opera salvataggi “in mare”. Senza precisare di quali organizzazioni si tratti, lo ha scritto all’ANSA un portavoce del ministero degli Esteri tedesco rispondendo a domande sulla situazione dei finanziamenti tedeschi alle ong che salvano migranti nel Mediterraneo.

“Il ministero degli Affari Esteri federale sta attuando un programma di sostegno finanziario istituito dal Bundestag”, il parlamento tedesco, ha ricordato il portavoce, aggiungendo che “l’obiettivo è quello di sostenere sia il soccorso civile in mare che i progetti a terra per le persone soccorse in mare. Abbiamo ricevuto diverse richieste di finanziamento. In due casi l’esame delle domande è già stato completato. L’erogazione dei fondi, in questi due casi, è imminente”. “Si tratta di un progetto per l’assistenza a terra in Italia di persone soccorse in mare e di un progetto di un’organizzazione non-governativa sulle misure di salvataggio in mare”, ha aggiunto ancora senza indicare nomi.

Anche se il portavoce non l’ha ricordato, Hans-Dieter Lucas – l’ambasciatore tedesco a Roma – appena martedì scorso aveva scritto su X che “Sant’Egidio svolge un lavoro eccellente qui in Italia e nel mondo. La Germania continuerà a sostenerlo. Sono lieto di aver firmato oggi un nuovo progetto sulla migrazione con (il segretario generale della Comunità) Cesare Zucconi. Perché l’Europa può risolvere il tema dei rifugiati solo insieme”. “La portata del finanziamento del progetto in ciascun caso è compresa tra 400.000 e 800.000 euro”, ha invece rivelato il portavoce ricordando che quello “da parte del ministero degli Esteri nel 2023 è limitato a un totale di 2 milioni di euro per tutti i progetti” da finanziare. A giugno il settimanale Der Spiegel aveva scritto che il dicastero stava rimandando il finanziamento all’organizzazione tedesca ‘United 4 Rescue’ che finanzia navi di ong impegnate nel Mediterraneo nel soccorso a migranti Sea Watch, Sos Humanity e Sea Eye forse per favorire il rapporto con il governo italiano.

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