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Rossi e Viviani, una donna e un uomo portabandiera a Tokyo

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Mirare bene e pedalare forte. Potrebbe essere il nuovo motto della spedizione azzurra a Tokyo 2020. E’ anche la sintesi della coppia di portabandiera azzurri, varata oggi: Jessica Rossi ed Elia Viviani. Una donna e un uomo dell’Italia Team sfileranno davanti a tutti in coppia alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Tokyo, il 23 luglio prossimo all’Olympic Stadium di Tokyo. Una svolta storica per diversi motivi. Per la prima volta dall’introduzione della figura dell’alfiere in occasione dei Giochi di Stoccolma 1912 (Alberto Braglia, primo azzurro a sfilare col tricolore), il Coni ha deliberato una doppia designazione in vista di Tokyo 2020, in piena concordanza con le indicazioni del Comitato olimpico internazionale sulla parita’ di genere.

Una prima assoluta anche per quanto riguarda le discipline rappresentate: il tiro a volo con l’olimpionica Jessica Rossi, il ciclismo con l’olimpionico dell’omnium Viviani. Il presidente del Coni, Giovanni Malago’ ha ufficializzato la scelta questa mattina alla Giunta: “Due persone che hanno un denominatore comune, due medaglie d’oro olimpiche e due sport che incredibilmente sono due discipline che hanno portato quasi 100 medaglie olimpiche al Paese e dal 1896 non avevano mai avuto un portabandiera”, ha spiegato il capo dello sport italiano, soddisfatto per una scelta che, precisa “e’ stata anche dettata da tutta una serie di vicissitudini di calendario. C’erano tante donne e tanti uomini che potevano essere presi in considerazione, molti atleti papabili. Ma volevamo puntare su chi aveva vinto un oro olimpico”, ha concluso il capo dello sport italiano, citando anche altre papabili come Diana Bacosi e Chiara Cainero, e rispondendo a chi gli chiedeva di Paola Egonu, ritenuta da molti tra le piu’ accreditate fino alla vigilia. La cerimonia di consegna del tricolore da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, avverra’ al Quirinale il 23 giugno, a un mese esatto dall’inizio ufficiale dei Giochi: “Provo una gioia infinita, sono felice, e’ una cosa fantastica – ha confidato l’olimpionica azzurra – credo sia il massimo, con me ci sara’ tutto il mondo del tiro a volo”. Viviani ha invece appreso la notizia nel pieno del Giro d’Italia: “E’ una soddisfazione diversa da qualsiasi vittoria – ha dichiarato al termine della 12/a tappa del Giro d’Italia, dal Processo alla Tappa-Rai – sara’ una cosa incredibile che mi portero’ per tutta la vita”. Una notizia che ha entusiasmato anche la vicepresidente della Federciclismo, Norma Gimondi, nuovo membro di Giunta, che ha ricordato come Tokyo sia anche una piacevole ricorrenza per il ciclismo essendo stata la prima Olimpiade del papa’, il grande Felice Gimondi. “Una scelta perfetta”, avrebbe confidato a Malago’ la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, gia’ portabandiera a Londra 2012 quando l’allora 17enne Jessica Rossi vinse l’oro nel trap da record mondiale (99 su 100) diventando la seconda piu’ giovane azzurra in assoluto a vincere un oro olimpico dopo Federica Pellegrini: “Quel tricolore pesera’ tanto – ha scritto in un tweet Vezzali – ma vi entrera’ nel cuore. Godetevi ogni istante ed ogni emozione. Siate orgogliosi di rappresentare l’Italia e lo sport azzurro”.

Non ha mancato di esprimere tutta la sua soddisfazione il presidente della Federazione italiana tiro a volo (Fitav), Luciano Rossi: “Una sorpresa davvero bellissima, Jessica se lo merita. Un grande riconoscimento alla famiglia del Tiro a Volo, uno sport che ha portato tantissime medaglie, una storia che parte da lontano e che non sempre ha ricevuto l’attenzione che pensiamo di meditare”.

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Esteri

Processo Maradona, la testimonianza shock di Villarejo: “Sedato senza esami. Ricovero in terapia intensiva trasformato in caos”

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Nel quattordicesimo giorno del processo per la morte di Diego Armando Maradona, ha deposto il dottor Fernando Villarejo, responsabile della terapia intensiva della Clinica Olivos, dove il campione fu operato per un ematoma subdurale il 2 novembre 2020, appena 23 giorni prima della sua morte.

Villarejo, 67 anni, con oltre 40 anni di esperienza, ha dichiarato davanti ai giudici del Tribunale Penale Orale n. 3 di San Isidro che Maradona fu operato senza alcun esame preoperatorio, esclusivamente per volontà del suo medico di fiducia, il neurochirurgo Leopoldo Luque, nonostante non vi fosse, secondo i medici della clinica, alcuna urgenza immediata.

Trattamento per astinenza e decisione di sedazione

Tre giorni dopo l’intervento, Villarejo partecipò a un incontro con la famiglia e i medici curanti. Fu allora che Luque e la psichiatra Agustina Cosachov confermarono che l’obiettivo era trattare i sintomi di astinenza da sostanze e alcol.

«Maradona era ingestibile, difficile da trattare dal punto di vista comportamentale», ha riferito Villarejo, aggiungendo che Luque e Cosachov ordinarono di sedare il paziente, consapevoli dei rischi: depressione respiratoria, complicazioni infettive, cutanee e nutrizionali. La sedazione iniziò il 5 novembre e durò poco più di 24 ore, finché lo stesso Villarejo decise di ridurla, vista l’assenza di un piano preciso.

Il caos in terapia intensiva: “Potevano entrare con hamburger o medicine”

Il medico ha denunciato un clima caotico nel reparto: «Troppe persone in terapia intensiva, potevano portare hamburger o qualsiasi altra cosa. È stato vergognoso, scandaloso». Ha poi ammesso: «Mi dichiaro colpevole, ero una pedina su una scacchiera con un re e una regina», riferendosi al peso dell’ambiente vicino a Maradona.

Ricovero domiciliare e responsabilità

Villarejo ha raccontato che il ricovero presso la clinica non era più sostenibile. Fu deciso il trasferimento a casa, dove secondo l’ultima pagina della cartella clinica, fu la famiglia a chiedere l’assistenza domiciliare, sostenuta da Luque e Cosachov.

In aula ha testimoniato anche Nelsa Pérez, dipendente della società Medidom incaricata dell’assistenza a casa Maradona. Pérez ha ammesso che, secondo lei, in Argentina non esistono ricoveri domiciliari, ma che il termine viene usato per semplificazione. La testimone ha nominato Mariano Perroni come coordinatore dell’équipe, composta dagli infermieri Dahiana Madrid e Ricardo Almirón.

Tensione in aula: accuse di falsa testimonianza

Le affermazioni di Pérez hanno generato momenti di alta tensione in aula. Gli avvocati Fernando Burlando e Julio Rivas hanno chiesto la detenzione della testimone per falsa testimonianza, ma i giudici hanno rigettato la richiesta.

Nel corso del controinterrogatorio, Pérez ha confermato che non fu ordinato alcun monitoraggio dei parametri vitali, ma che veniva comunque effettuato dall’infermiera per scrupolo, a causa di precedenti episodi di tachicardia.

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Ambiente

Qualità dell’aria in Italia, allarme inquinamento: superati i limiti UE e OMS già nel primo trimestre 2025

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I dati raccolti nei primi tre mesi del 2025 confermano una situazione drammatica per la qualità dell’aria nelle città italiane. Secondo l’Osservatorio Mobilità Urbana Sostenibile, promosso da Clean Cities Campaign e Kyoto Club, in molti capoluoghi i livelli di PM2,5 (polveri sottili) e biossido di azoto (NO₂) hanno superato abbondantemente i limitifissati dalla Direttiva europea e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

In alcune zone urbane, come Torino Rebaudengo, non si è registrato neanche un giorno sotto i limiti dall’inizio dell’anno, evidenziando un’emergenza ormai strutturale.

Le città più colpite: Padova, Milano, Napoli, Torino e Palermo

Per quanto riguarda il PM2,5, i superamenti dei limiti sono stati registrati già nel primo trimestre nelle città di Padova, Milano, Brescia, Torino, Vicenza, Modena, Bergamo, Parma, Terni, Trento e Bologna.
La maglia nera per il biossido di azoto (NO₂) va invece a Palermo, Napoli, Messina, Genova, Torino, Catania, Milano, Vicenza, Venezia e Trento.

L’inquinamento come emergenza sanitaria

«L’inquinamento atmosferico è una vera emergenza sanitaria», afferma Roberto Romizi, presidente dell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente (ISDE Italia). «Le evidenze scientifiche dimostrano l’aumento di malattie respiratorie, cardiovascolari, neurodegenerative, problemi riproduttivi e disturbi dello sviluppo nei bambini. Non possiamo più permetterci esitazioni. Servono politiche urgenti e coraggiose, in linea con le indicazioni dell’OMS».

Le richieste di Kyoto Club: mobilità sostenibile e transizione energetica

Per Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club, è essenziale «procedere rapidamente verso la decarbonizzazione, investendo in efficienza energetica, fonti rinnovabili e soprattutto mobilità sostenibile».
Una critica netta viene rivolta al Governo per la Legge di Bilancio 2025, che avrebbe dirottato risorse verso il Ponte di Messina, sottraendole a trasporto pubblico locale e mobilità attiva: «Così si aggrava l’emergenza climatica e sanitaria».

I numeri che preoccupano l’Europa

Secondo l’OMS, oltre 7 milioni di persone muoiono ogni anno nel mondo a causa dell’inquinamento atmosferico. L’Agenzia Europea dell’Ambiente stima decine di migliaia di morti premature ogni anno solo in Italia per esposizione a inquinanti.

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Esteri

Esercito libanese: smantellato il 90% delle strutture di Hezbollah nel sud Libano

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L’esercito libanese ha smantellato “oltre il 90 per cento” dell’infrastruttura militare del gruppo filo-iraniano Hezbollah nel Libano meridionale, vicino al confine con Israele, ha dichiarato un funzionario all’Afp. “Abbiamo completato lo smantellamento di oltre il 90 percento delle infrastrutture di Hezbollah a sud del fiume Litani”, ha dichiarato un funzionario della sicurezza, a condizione di mantenere l’anonimato. L’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah libanese prevede lo smantellamento delle infrastrutture di Hezbollah.

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