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Rom trasferiti a Ciaculli, monta la protesta: qui non vogliamo i nomadi

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La protesta monta, anche se fino ad ora i toni si mantengono misurati e non raggiungono certo il clima di intolleranza registrato nei giorni scorsi nel quartiere di Torre Maura a Roma. La parola d’ordine, tuttavia, è sempre la stessa di Roma: “I Rom qui non li vogliamo”. Nella borgata palermitana di Ciaculli, una zona agricola alla periferia orientale della città famosa per l’omonimo mandarino tardivo e per essere stata il feudo del boss mafioso Michele Greco, detto il “papa”, il trasferimento di un gruppo di 14 nomadi provenienti dal campo della Favorita, appena smantellato dall’amministrazione comunale, sta suscitando la reazione dei residenti. Questa mattina una quarantina di persone si sono date appuntamento in un baglio della zona, dopo l’arrivo dei nomadi in una villa vicina confiscata alla mafia. Un tam tam nato sui social sfociato nell’assemblea di stamane organizzata da un “Comitato spontaneo” che si e’ subito costituito preannunciando forme di lotta contro la presenza degli “zingari”.

L’obiettivo non e’ solo quello di chiedere l’allontanamento dei rom, ma di rilanciare la borgata troppo a lungo “dimenticata”, come denunciano gli abitanti. “Possibile che si parli di Ciaculli prima per un nuovo ospedale, poi per un nuovo cimitero e adesso pure per i Rom – dice Salvo Cerrito, uno dei promotori dell’associazione che e’ stata chiamata Giardini della Fawara -. Noi siamo contrari, chiediamo al ministero dell’Interno e alla prefettura di intervenire”. I residenti lamentano i primi disagi, a cominciare dal rogo a un cumulo di rifiuti appiccato dai nomadi venerdi’ scorso, il giorno stesso del loro trasferimento. C’e’ anche chi sostiene di non essere riuscito a dormire per il fracasso provocato da venti auto con stereo a tutto volume. Ma l’amministrazione comunale si e’ affrettata a spiegare che la musica proveniva da un’altra villa della zona, dove si stava festeggiando un compleanno. Spiegazioni che non sembrano modificare la posizione intransigente dei residenti: “l’immobile dove sono stati destinati i Rom – ribadisce Cerrito – e’ senza acqua, luce e servizi igienici. Manca delle condizioni minime per potere essere abitato. Il Comune non ci ha avvisato del loro arrivo, non si e’ voluto confrontare con noi. Per questo non li vogliamo”. E Giuseppe Mazzola, un altro dei promotori del Comitato, rincara la dose: “Ai nomadi sono stati assegnati, oltre alla villa, 8 mila metri quadrati di terreno. Questo rischia di diventare un nuovo campo rom a cielo aperto”. Cerca invece di stemperare gli animi, passando “dalla protesta alla proposta” l’assessore comunale alla “cittadinanza solidale e al diritto e alla dignita’ dell’abitare” Giuseppe Mattina, che domani incontrera’ il Comitato per un esame della questione. “Il percorso di chiusura del campo Rom di Palermo iniziato da mesi – spiega – ha subito una accelerazione nelle ultime settimane. Questo ha portato alcune criticita’ che stiamo risolvendo”. Per Mattina “bisogna superare la paura per costruire una comunita’ che accompagna chi sta indietro. Come gia’ fatto in altre situazioni simili l’amministrazione deve ascoltare ed elaborare una strategia di sviluppo e condivisione. Non possiamo favorire guerre tra poveri”.

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È morta la turista colpita alla testa da una statua a Napoli, si indaga per omicidio colposo

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E’ deceduta a causa delle gravi ferite riportate la turista padovana di 30 anni colpita domenica pomeriggio alla testa da una statua caduta da un balcone nel centro di Napoli. E’ quanto si apprende da fonti sanitarie. La donna era stata ricoverata all’Ospedale del Mare dopo aver ricevuto le prime cure all’ospedale Vecchio Pellegrini. La turista si trovava in via Sant’Anna di Palazzo, ai Quartieri Spagnoli, per un ultimo giro prima del ritorno a casa previsto nella serata di domenica con un volo in partenza dall’aeroporto di Capodichino. Sull’episodio indaga la Polizia.
La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Napoli, ha individuato l’abitazione dalla quale è precipitata la statuetta che ha provocato la morte della turista padovana di 30 anni colpita domenica pomeriggio alla testa dall’oggetto mentre passeggiava con il fidanzato nel centro di Napoli. Il fascicolo nel quale stanno confluendo le attività di accertamento degli inquirenti il reato ipotizzato passa dalle lesioni colpose all’omicidio colposo.

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‘Benvenuto neonato’, dal Comune di Giffoni Sei Casali bonus di mille euro per ogni bambino

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Mille euro per ogni neonato. E’ l’iniziativa decisa dal Comune di Giffoni Sei Casali, in provincia di Salerno, che presenterà l’iniziativa giovedì 19 settembre, alle ore 18, presso l’aula consiliare. In programma la cerimonia di consegna del bonus “Benvenuto, neonato”, una misura che prevede l’erogazione di un contributo economico una tantum ai bambini nati dall’1 gennaio al 31 dicembre 2023, così come stabilito nella delibera di Consiglio comunale numero 48 del 19/12/2023. Incentivare la natalità e contribuire alle spese per ogni figlio nato o minore adottato: questo l’obiettivo dell’iniziativa fortemente voluta dal sindaco, Francesco Munno.Si tratta di una forma di saluto e augurio che il Comune di Giffoni Sei Casali rivolge ai nuovi nati. Ogni bambino riceverà 1000 euro.

“Il tema della natalità, – affermano il primo cittadino, Francesco Munno e l’assessore alle Politiche Sociali, Angelina Di Muro – è diventato cruciale, per cui è necessario e doveroso che ogni amministrazione intraprenda iniziative e intervenga con misure efficaci per una nuova primavera demografica. Questa Amministrazione si è dimostrata sensibile alla problematica e ha inteso favorire la genitorialità con l’adozione di misure che possano sostenere tutte le famiglie, anche quelle adottive. Certamente non sarà un bonus una tantum a risolvere il problema, non abbiamo tale pretesa, ma è importante che i nostri concittadini che affrontano la genitorialità sentano la vicinanza e il sostegno dell’Amministrazione in un momento così bello ma allo stesso tempo così impegnativo della loro vita”. L’incentivo alla natalità è stato confermato anche per le nascite del 2024.

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Misteri calabresi, Matacena e la madre saranno riesumati: la Procura ha disposto l’autopsia

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La Procura di Reggio Calabria ha disposto la riesumazione della salma di Amedeo Matacena, l’ex parlamentare di Forza Italia morto il 16 settembre 2022 mentre era latitante a Dubai dove si era trasferito da tempo per sfuggire alla condanna per concorso esterno in associazione mafiosa rimediata nel processo “Olimpia”. Lo scrive la Gazzetta del Sud. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Sara Parezzan, riguarda anche la morte di Raffaella De Carolis, la madre di Matacena, deceduta anche lei a Dubai il 18 giugno 2022, tre mesi prima del figlio.

Matacena ufficialmente è morto per infarto del miocardio ma evidentemente la Procura di Reggio Calabria non è convinta e ha aperto un’indagine per accertare la causa del decesso e capire se lo stesso possa essere collegato con quello della madre. Proprio per questo, nei giorni scorsi l’ex procuratore Giovanni Bombardieri, l’aggiunto Stefano Musolino e il pm Parezzan hanno disposto l’autopsia che sarà eseguita dal medico legale Aniello Maiese e dalla tossicologa Chiara David. Mentre la salma di Raffaella De Carolis si trova a Reggio Calabria, l’ex parlamentare Matacena è seppellito al cimitero di Formia. (

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