Collegati con noi

Cronache

Bullismo a scuola, preso per il collo e sbattuto a terra: la mamma della vittima denuncia anche gli insegnanti

Pubblicato

del

E’ una scuola media della provincia di Lecce il teatro di un nuovo episodio di bullismo ai danni di un adolescente, che preso di mira e da tempo oggetto di vessazioni, sarebbe stato preso per il collo da un coetaneo piu’ forte di lui e sbattuto piu’ volte per terra. L’adolescente è finito in ospedale e la madre, che aveva piu’ volte segnalato le sopraffazioni nei confronti di suo figlio, ha scritto ai servizi sociali denunciando il caso e accusando anche i docenti di non essere intervenuti. Le violenze finite con le lesioni medicate in ospedale, secondo la segnalazione fatta dalla donna sarebbero avvenute durante la ricreazione. Dopo essere stato afferrato per il collo, sollevato e sbattuto piu’ volte per terra, la giovane vittima e’ finita in ospedale con gli evidenti segno della violenza subita. La mamma, stanca di non ricevere ascolto dopo avere piu’ volte segnalando il caso, ha scritto ai servizi sociali e al dirigente della scuola, allegando foto dei segni dell’aggressione e la certificazione medica. Tutti i ragazzi coinvolti nella vicenda hanno meno di 14 anni, quindi non sono perseguibili penalmente ma l’autorita’ giudiziaria sta approfondendo il caso per verificare se ci siano responsabilita’ da parte del personale docente, che, secondo la segnalazione della mamma, pur essendo stato informato e in qualche caso avendo assistito alle aggressioni, avrebbe sminuito la cosa e non sarebbe mai intervenuto per fare cessare le violenze.

Circa un anno fa a Lecce era emerso tra i fatti di cronaca un altro episodio di bullismo in classe, questa volta tra ragazzi piu’ grandi, 17enni, in un istituto tecnico. Uno studente aveva preso a bersaglio un compagno di classe con continui atteggiamenti prevaricatori, utilizzandolo persino come “cancellino” umano sulla lavagna. Il fatto era stato filmato con un cellulare e anche in questo caso era stata la mamma della vittima, dopo aver visto le immagini, a denunciare la vicenda. Ora l’aggressore e’ sottoposto a procedimento penale che si dovrebbe concludere a giorni. Ma il Salento e’ anche il territorio da cui e’ partita la battaglia contro il bullismo dei ragazzi dell’istituto “Galilei-Costa” di Lecce che hanno fondato il movimento “Mabasta”, promuovendo una serie di iniziative e progetti che hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti nazionali divenendo talmente popolari da essere invitati come ospiti al Festival di Sanremo di qualche anno fa.

Advertisement

Cronache

Addio a José Alberti, fu la prima guida di Maradona a Napoli

Pubblicato

del

José Alberti, la prima guida di Diego Armando Maradona a Napoli, è scomparso ieri all’età di 82 anni. Alberti, nato a Buenos Aires, non era solo l’interprete del Pibe de Oro, ma anche un amico e una figura di riferimento che ha accolto Maradona nella sua famiglia, facendogli conoscere le bellezze della città e la passione calcistica dei suoi abitanti.

Sbarcato in Italia negli anni ’60 per giocare nel settore giovanile della Juventus, Alberti si stabilì a Napoli dopo aver firmato per l’Internapoli. La sua carriera lo portò poi a diventare allenatore in diverse squadre di provincia. Ma fu il suo ruolo nella trattativa per portare Maradona a Napoli che lo rese indimenticabile. Omar Sivori, che aveva chiuso la carriera a Napoli, contattò Alberti per incontrare Jorge Cyterszipiler, il manager di Maradona. Questa missione segreta mirava a far conoscere la città a Diego, che sarebbe stato acquistato da Ferlaino per 13,5 miliardi di lire.

Alberti era presente al San Paolo il 5 luglio 1984, il giorno della presentazione di Maradona. Tradusse le domande dei cronisti di tutto il mondo e suggerì a Maradona alcune parole in italiano per salutare i nuovi tifosi. La sua famiglia, composta dalla moglie Mariagrazia e dai figli Andrea ed Emilia (campionessa di pallanuoto), divenne un punto di riferimento per Diego e la sua compagna Claudia.

José Alberti e Maradona condividevano una forte amicizia. Alberti, nato il 26 ottobre, festeggiava spesso i compleanni con Diego, brindando insieme in luoghi come “La Cueva”, il locale che Alberti aveva aperto a Riva Fiorita. Anche dopo il ritiro, Alberti rimase nel mondo del calcio come consulente per club italiani e argentini.

Cinque anni fa, José Alberti ebbe l’onore di abbracciare Papa Francesco in Vaticano. Il pontefice, tifoso del San Lorenzo, squadra in cui Alberti aveva giocato, ricordava con affetto quei tempi.

I funerali di José Alberti si terranno oggi alle ore 11 nella Chiesa Santa Maria di Bellavista a Posillipo. La sua scomparsa lascia un vuoto nel cuore di chi lo ha conosciuto e di tutti i tifosi napoletani che ricordano con affetto il suo contributo nell’arrivo del più grande calciatore di tutti i tempi a Napoli.

Continua a leggere

Cronache

Ercolano rinasce: nuovo Museo Archeologico e spazi riqualificati

Pubblicato

del

Ercolano, spesso considerata la sorella minore di Pompei, sta per vivere una trasformazione epocale. Grazie a un investimento di 50 milioni di euro da parte del Packard Humanities Institute (PHI), la città vedrà la nascita di un nuovo museo archeologico e l’ampliamento del parco, che includerà finalmente l’antica spiaggia recuperata e nuovi spazi provenienti da una vecchia coltivazione di piante ornamentali.

Il progetto prevede la riqualificazione delle aree sud ed est di Herculaneum, e sarà realizzato grazie alla collaborazione tra il PHI e il Parco Archeologico di Ercolano. I terreni acquistati dal PHI verranno donati al parco, portando un enorme passo in avanti dopo 20 anni di partenariato tra la prestigiosa istituzione e il sito archeologico.

Ieri, presso il Ministero della Cultura, è stato firmato un protocollo di intesa alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, del direttore generale dei musei, Massimo Osanna, del direttore del parco di Ercolano, Francesco Sirano, del sindaco Ciro Buonajuto, del presidente del PHI, David W. Packard, e del presidente dell’Istituto Packard per i beni culturali, Michele Barbieri.

Il Packard Institute non solo donerà gli spazi, ma si occuperà anche della progettazione e della realizzazione delle nuove strutture. Gli edifici attuali, ormai inadatti, saranno sostituiti da nuove strutture su un’area estesa su più di 3 ettari, precedentemente occupata dal mare fino al 79 d.C. Il nuovo ingresso su corso Umberto I sarà rivolto verso il mare e verrà realizzato anche un parcheggio per i visitatori.

Questo progetto porterà non solo alla creazione di nuovi depositi permanenti e laboratori di restauro, ma anche alla nuova sede del parco archeologico e dei relativi uffici. Il rapporto tra città antica e moderna migliorerà notevolmente, come dimostrato dalla rinascita del quartiere via Mare-via Cortili.

Il ministro Sangiuliano ha espresso grande entusiasmo per l’accordo: “Ercolano è uno dei siti archeologici più importanti al mondo. L’intesa raggiunta ci consente un grande salto di qualità con l’acquisizione di nuovi terreni e la creazione di nuovi spazi per gli uffici direzionali, i depositi e i laboratori del Parco archeologico”.

David W. Packard ha sottolineato l’importanza della collaborazione: “Sono lieto che la nostra fondazione abbia potuto svolgere un ruolo in questo importante lavoro presso il sito dell’antica Ercolano. Nutro grande ammirazione per l’abilità e la dedizione degli specialisti italiani che hanno lavorato a questo progetto”.

Massimo Osanna ha elogiato il programma elaborato con una visione di lungo periodo, che permetterà una gestione ancora più moderna e innovativa degli spazi e dei depositi. Francesco Sirano ha aggiunto: “Ci sarà un prima e un dopo questo accordo che apre una nuova era nella plurisecolare storia delle ricerche e della gestione del sito”.

Il sindaco Ciro Buonajuto ha concluso: “Questa collaborazione porterà ancora una volta innovazione, ricerca avanzata e migliori pratiche gestionali che consentiranno di preservare e promuovere al meglio il nostro straordinario patrimonio”.

Questo progetto rappresenta un’opportunità unica per valorizzare Ercolano, rendendola non solo un’importante meta turistica, ma anche un centro di ricerca e innovazione nel campo dell’archeologia.

Continua a leggere

Cronache

Dr. Aesthetic, bufera sulle presunte molestie estetiche: la class action dei deturpati

Pubblicato

del

Due procure, Napoli e Brindisi, stanno indagando per lesioni colpose su una serie di denunce contro un chirurgo estetico noto come Dr. Aesthetic Franco. Le accuse coinvolgono interventi di liposcultura, addominoplastica e mastoplastica, con settanta denunce già presentate e altrettante potenzialmente in arrivo. I pazienti lamentano gravi danni estetici e alla salute.

Antonio Francesco Franco, 30 anni, laureato in Romania e attivo come chirurgo estetico dal 2019 al 2024 in Campania e Puglia, è accusato di aver provocato gravi danni ai suoi pazienti. Le immagini e i referti raccolti dal medico legale Pasquale Bacco mostrano liposuzioni disastrose, cicatrici raccapriccianti e setticemie. Bacco riferisce di danni interni tra cui aderenze, evoluzioni fibrose, retrazioni muscolari, edemi incapsulati e infezioni, con una giovane paziente che rischia di non poter avere figli.

Dr. Aesthetic Franco, noto per i suoi saluti quotidiani ai 70.000 follower su Instagram, è sparito, probabilmente rifugiato a Dubai, dopo aver lamentato di essere “inseguito da falsità, diffamazione e calunnie”. Franco salutava i suoi follower con frasi come «Buongiornissimo a tutti, vi auguro una splendidissima giornata» e «Se volete essere operati, dovete pregare la Madonna che trovi un buco».

Daniela Sciarra, 48 anni, vittima di Franco, ha assunto il ruolo di capopopolo, convincendo decine di donne a denunciare il chirurgo e costringendo la Clinica Iatropolis di Caserta a licenziarlo. Daniela racconta di aver cercato di rimuovere una piega sulla pancia dovuta al cesareo e di essere rimasta devastata dall’intervento. Nonostante la vergogna iniziale, Daniela ha trovato la forza di denunciare dopo aver incontrato altre vittime e aver capito che la colpa non era loro.

L’inchiesta di “Zona Bianca” su Rete4 ha portato alla luce testimonianze sconvolgenti, come quella di una paziente che voleva operarsi alle gambe ma si è ritrovata con un intervento alle cosce, e quella di un’altra che afferma di essere stata anestetizzata contro la sua volontà. Daniela racconta: «In fase di visita, il dottor Franco era molto empatico. Diceva a tutte: sei la candidata perfetta per questo intervento. Era rassicurante quando ti visitava, poi, finiva di operarti e non ti salutava neanche. Io mi sono sentita guardata come se avesse finito di usare un giocattolo che non gli serviva più».

Le denunce sono state rese difficili anche dalla clausola che Franco faceva firmare ai pazienti, con una multa da 200.000 a un milione di euro per chi diffamava o calunniava il medico. Franco, attraverso il suo legale Tecla Sivo, ha dichiarato di non rilasciare interviste e di essere nullatenente in Italia. Tuttavia, il dottor Bacco continua a raccogliere prove per ripresentare le denunce respinte, come nel caso di Daniela, che ora respira male a causa di uno spostamento del diaframma che preme sui polmoni.

Questa vicenda evidenzia i pericoli delle operazioni estetiche non regolamentate e la necessità di una maggiore vigilanza sulle pratiche mediche, offrendo anche un potente esempio di coraggio e resilienza da parte delle vittime nel cercare giustizia.

Dr. Aesthetic, al secolo Antonio Francesco Franco, ha risposto alle accuse attraverso il suo legale, Tecla Sivo. Franco ha scelto di non rilasciare interviste dirette ma ha comunicato tramite il suo avvocato, invitando a «valutare un’altra e diversa verità» senza fornire ulteriori dettagli.

In un video pubblicato recentemente su YouTube, Franco ha lamentato di essere vittima di stalking e calunnie da parte dei media, raccontando che la pressione mediatica ha causato a sua moglie la perdita del bambino che aspettavano. Tuttavia, non ha affrontato direttamente le accuse di lesioni e danni estetici mosse contro di lui. Ha inoltre precisato di essere nullatenente in Italia, lasciando intendere che non avrebbe risorse economiche nel paese.

Nonostante queste dichiarazioni, Franco non ha fornito risposte concrete alle specifiche denunce di danni fisici ed estetici presentate dai suoi ex pazienti. Le sue comunicazioni finora si sono concentrate più sulle presunte ingiustizie che dice di subire piuttosto che sul contenuto delle accuse stesse.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto