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Cronache

Cadavere di una donna in un canale a Modena, c’è un sospettato portato in Procura

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Un residente che in tarda mattinata porta a passeggio il suo cane e nota per caso in un fosso una sagoma, telefonando subito alla Polizia. E’ stato scoperto in questo modo a Modena, in stradello Toni – una frazione di Albareto -, l’omicidio che ha come vittima una quarantenne di origini africana per la cui morte gli inquirenti avrebbero individuato il possibile autore. Secondo quanto trapela, l’uomo è stato portato in Procura, davanti al Pm, Maria Angela Sighicelli che coordina le indagini. Non e’ al momento chiaro se siano stati presi dei provvedimenti nei suoi confronti, ma potrebbe anche scattare il fermo. Il cadavere della donna – inizialmente si pensava fosse di una 35enne – giaceva nudo nella parte inferiore e indossava un maglione in quella superiore. Altri indumenti sono stati rinvenuti nei paraggi, in una fetta di campagna lontana da occhi indiscreti e, come riferisce chi ci vive, “molto tranquilla”. La Squadra Mobile della Polizia e la Scientifica hanno avuto da subito pochissimi dubbi sui possibili risvolti legati al macabro rinvenimento fatto dal passante: quella donna e’ stata uccisa e a dimostrarlo ci sono i segni piu’ che evidenti di una violenza subita. Forse colpita con un oggetto contundente, forse con qualcos’altro. Al momento non e’ chiaro, ma gli inquirenti non avrebbero alcun dubbio sulla natura del decesso, violento e per mano di qualcuno. Le indagini a quanto pare hanno condotto da subito verso il mondo della prostituzione, li’ e’ stato cercato il movente e, soprattutto, il possibile autore. Si tratta della terza donna straniera uccisa nel Modenese in due mesi: il 6 febbraio Ghizlan El Hadraoui, accoltellata e bruciata nella sua auto proprio non lontano dal luogo del rinvenimento di questa mattina – per il delitto e’ stato fermato il marito, attualmente in carcere -; il 22 marzo, invece, a Finale Emilia, la 50enne Khaddouj Hannioui, sgozzata in casa dal nipote 31enne Mohammed El Fathi, finito immediatamente con le manette ai polsi su intervento dei Carabinieri. Poco per ora si conosce sui contorni del terzo delitto nell’ordine di tempo: la donna rinvenuta morta nel fosso sarebbe stata uccisa altrove e l’omicida avrebbe poi abbandonato li’ il cadavere. I primi accertamenti svolti sul posto dalla Polizia inducono a pensare che il cadavere possa essere stato lasciato in quel fosso anche ventiquattro ore prima. Presumibilmente l’omicida avrebbe scelto quella zona di campagna proprio perche’ non troppo in vista. I suoi piani, finalizzati a nascondere il cadavere il piu’ a lungo possibile, dunque, sarebbero saltati dopo poco, ovvero al passaggio dell’uomo uscito a fare due passi con il suo cane.

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Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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