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Spettacoli

“Roger Waters glorifica nazismo”, l’ultima della polizia tedesca che indaga l’ex Pink Floyd

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Roger Waters è ancora una volta nei guai. Per una provocazione. E però la polizia tedesca ha deciso di indagare per sobillazione delle masse l’ex musicista dei Pink Floyd per essersi presentato “vestito in modo simile” a un membro delle Ss durante una performance alla Mercedes Benz Arena di Berlino il 17 maggio. Le immagini di Waters vestito con un lungo cappotto nero e fasce rosse al braccio hanno fatto il giro dei social, anche se fra i simboli indossati non c’era alcuna croce uncinata. “Stiamo indagando sul sospetto di incitamento all’odio pubblico perché gli abiti indossati sul palco potrebbero essere usati per glorificare o giustificare il dominio nazista. E una volta completata la procedura, la trasmetteremo al pubblico ministero per una valutazione legale finale”, ha dichiarato il portavoce della polizia, sottolineando che spetterà al pm intraprendere qualsiasi azione legale.

Già il giorno dopo il concerto erano arrivate le critiche da parte della comunità israeliana, attraverso le parole scritte su Twitter dal ministero degli Esteri, secondo cui l’ex musicista dei Pink Floyd aveva speso la sera “dissacrando la memoria di Anna Frank e di 6 milioni di ebrei uccisi nella Shoah”. Durante la sua performance Waters ha fatto scorrere su uno schermo gigante vari nomi, mettendo in modo metaforico sullo stesso piano quello di Anna Frank, di Sophie Scholl, l’attivista anti nazista uccisa dalle Ss, di Mahsa Amini, la cui morte è stata attribuita alla polizia morale iraniana, di George Floyd, l’afro-americano ucciso dalla polizia a Minneapolis e anche di Rachel Corrie, attivista Usa investita e uccisa da un bulldozer armato israeliano nel sud di Gaza nel 2003. Ma soprattutto Waters ha scritto il nome di Shireen Abu Akleh, la giornalista palestinese di Al Jazeera uccisa l’anno scorso a Jenin in scontri a fuoco tra miliziani armati ed esercito israeliano. Israele aveva negato con forza la volontarietà, pur ammettendo la possibilità che la reporter potesse essere stata colpita da armi delle proprie forze armate.

Alla fine dell’elenco, una scritta recitava che “loro” sono così brutali “perché vogliono schiacciare la nostra resistenza e continuare a governare il mondo”. Non è la prima volta che Waters fa parlare di sé per le sue azioni fuori dal palco. “Non è vero che l’invasione russa dell’Ucraina non è stata provocata”, aveva dichiarato l’8 febbraio davanti al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, dove era stato invitato dalla Russia a parlare. E non è certo la prima volta che Waters entra in contrasto con Israele. L’ex musicista dei Pink Floyd non ha mai nascosto la sua posizione sul conflitto israelo-palestinese, difendendo l’azione di boicottaggio dei prodotti di Tel Aviv. In attesa che il pubblico ministero tedesco si esprima, Waters potrebbe avere altre grane in Germania. Le autorità di Francoforte avevano provato a cancellare la sua esibizione del 28 maggio, anche se il tribunale amministrativo lo ha negato per motivi di libertà di espressione. Ora, però, domenica è prevista una manifestazione proprio dove si esibirà, indetta in particolare dalla comunità ebraica locale e dal partito dei Verdi. Chissà se l’icona dei Pink Floyd tornerà a far parlare di sé.

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Mika torna in Italia: concerti, cinema e un amore infinito per l’arte

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Artista eclettico e cittadino del mondo, Mika (foto Imagoeconomica in evidenza) si prepara a tornare in Italia per quattro concerti estivi (Umbria Jazz, No Borders, Este Music Festival e Anfiteatro del Vittoriale). Ma prima, il cantante sarà protagonista su Rai1: condurrà la serata di premiazione dei David di Donatello mercoledì 7 maggio. In una lunga intervista al Corriere della Sera, Mika racconta il suo amore per l’Italia e per il cinema.

«Sono un grande fan del cinema che sa essere leggero, poetico, politico», racconta, ricordando come non servisse conoscere la lingua italiana per capire i grandi maestri del nostro cinema: «È un dialogo universale». La sua conduzione ai David sarà pensata per celebrare tutto il mondo del cinema, non solo le star ma anche gli artigiani che rendono possibile la magia del grande schermo.

Accanto a lui sul palco ci sarà Elena Sofia Ricci, che definisce «una donna forte, intellettuale, emozionale, favolosamente diva». Mika, con la sua naturalezza, respinge l’etichetta di «divo» per sé stesso: «Nella vita sono normale, ma sul palco mi trasformo: è un rito spirituale».

L’arte come salvezza e la doppia vita degli artisti

Mika si racconta senza filtri, ammettendo quanto la cultura della fama sia tossica e di quanto sia importante per lui rifugiarsi nella parte artigianale e creativa del suo lavoro: «L’artigianato mi salva dagli aspetti superficiali, è una cura». La differenza tra il sé pubblico e il sé privato è marcata: sul palco energia pura, a casa, davanti a un pianoforte, la paura del foglio bianco.

Ripercorrendo la sua infanzia, Mika spiega di aver avuto «l’infanzia più bella del mondo» nonostante le difficoltà scolastiche: «La musica mi ha salvato la vita». E racconta come ogni sua identità culturale abbia lasciato un segno profondo: dalla praticità americana, alla disciplina inglese, al gioco delle parole francese, fino all’anima colorata e malinconica libanese.

Da X Factor ai David: un percorso sorprendente

Indimenticabile il suo primo impatto con X Factor Italia: «Non capivo nulla di quello che dicevano Simona Ventura, Morgan ed Elio… mi chiesi perché avessi accettato», confessa sorridendo. Ma proprio da quel momento è iniziato un rapporto d’amore con il nostro Paese che dura ancora oggi.

E ora, ai David di Donatello, Mika porterà poesia, eleganza e un tributo profondo al cinema italiano, nel rispetto della sua grande tradizione e della sua capacità unica di emozionare il mondo.

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Cinema

Cristina Comencini: il cinema delle donne è una nuova ricchezza. Io dalla parte delle donne sempre

Cristina Comencini racconta al Corriere della Sera il successo de “Il treno dei bambini”, la sua visione sul cinema delle donne, la politica e il suo nuovo amore.

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Cristina Comencini (le foto sono di Imagoeconomica), con il suo ultimo film “Il treno dei bambini” tratto dal romanzo di Viola Ardone e disponibile su Netflix, ha raggiunto quasi trenta milioni di visualizzazioni. «Mi sembra incredibile», racconta, «ma credo che il tema profondo del dopoguerra, del trauma che la guerra lascia sui sentimenti, abbia colpito il pubblico di tutto il mondo».

Il cinema tra piattaforme e sale

«Portare la gente in sala è bellissimo, ma difficile. Le piattaforme e il cinema possono coesistere. L’importante è, come diceva mio padre Luigi Comencini, mantenere sempre la massima verità e bellezza in quello che si crea», afferma Cristina, riflettendo sulla trasformazione del mondo cinematografico.

Il successo e la nuova generazione di registe

Comencini riconosce l’importanza del successo ma non lo vive come un punto di arrivo: «È un mestiere da montagne russe». È felice dell’affermazione di tante donne nel cinema italiano, come Paola Cortellesi, sottolineando: «Il cinema si è finalmente aperto alle storie delle donne, arricchendosi di nuove prospettive».

Il rapporto con la famiglia e il film di Francesca Comencini

Cristina racconta il forte legame con le sorelle e commenta il film di Francesca Comencini su loro padre Luigi: «Una scelta giusta. Ognuno vive un padre a modo suo». Nessuna gelosia, ma un affetto profondo che ha sempre unito la famiglia.

CRISTINA COMENCINI REGISTA

Politica, femminismo e il ruolo di Giorgia Meloni

Comencini ribadisce la sua radice di sinistra e il suo impegno per il femminismo: «Il sostegno reciproco tra donne non deve mai venir meno». Sul premier Giorgia Meloni, pur nella distanza politica, riconosce: «Per la sua parte politica sta facendo bene».

I cambiamenti nell’estetica e il coraggio delle attrici

Parlando di Giovanna Mezzogiorno, Cristina denuncia il problema della discriminazione estetica nel cinema: «Finalmente si inizia a dare meno peso all’apparenza e più al talento».

La maternità precoce e l’amore ritrovato

Diventata madre a 18 anni, Cristina confida di non aver rimpianti: «Mi ha dato la ricchezza di tutto ciò che ho scritto». Oggi vive una nuova fase felice della sua vita con il documentarista francese François Caillat, tra Roma e Parigi.

Il futuro: un nuovo romanzo in arrivo

Cristina annuncia anche il suo prossimo romanzo, “L’epoca felice”, che uscirà a ottobre per Feltrinelli: «Parlerà dell’adolescenza e della capacità della vita di sorprenderci anche quando meno ce lo aspettiamo».

 

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Spettacoli

Gwyneth Paltrow è stanca della dieta, ‘ora mangio pane e pasta’

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Gwyneth Paltrow ha affermato di essere tornata a mangiare cibi che in precedenza aveva eliminato dalla sua rigidissima dieta, tra cui pane, pasta e formaggio. Lo riporta la Bbc. L’attrice premio Oscar, diventata negli anni una guru del salutismo ha seguito e promosso diversi regimi alimentari negli anni. “Ho seguito per un certo periodo una dieta macrobiotica ferrea e così sono diventata ossessionata da un’alimentazione molto, molto sana”, ha detto nell’ultima puntata del suo podcast spiegando di essersi dedicata al “benessere e al cibo” a causa del cancro alla gola che ha ucciso il padre. Poi lei e il secondo marito, Brad Falchuk, hanno iniziato a seguire la dieta paleo, basata sul principio che ci si debba nutrire “come i nostri antenati”. Di recente però, Paltrow ha ricominciato a mangiare “pane a lievitazione naturale e un po’ di formaggio e un po’ di pasta”.

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