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Economia

Rivoluzione digitale nei concorsi pubblici, l’App InPA per conoscer e partecipare a tutti i concorsi della PA

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In un audace passo verso l’innovazione e l’attrazione di giovani talenti, il Dipartimento della Funzione Pubblica ha introdotto una versione dell’app InPA, il portale per il reclutamento, trasformando radicalmente il processo di partecipazione ai concorsi pubblici. Con il Ministro Paolo Zangrillo alla guida dell’iniziativa, l’obiettivo è coinvolgere i giovani attraverso la leva tecnologica che meglio conoscono: lo smartphone.

Attualmente, il portale dei concorsi pubblici ospita oltre 13.000 avvisi, offrendo opportunità di lavoro in diverse regioni e province d’Italia. Con più di 7 milioni di profili professionali raccolti e una partnership con LinkedIn Italia, il portale si sta aprendo a una vasta rete di talenti, facilitando la ricerca di candidati qualificati.

L’app Inpa, scaricabile su smartphone, offre due modalità di accesso: come ospite o come utente registrato. L’autenticazione digitale consente l’accesso all’area dedicata, dalla quale è possibile visualizzare una mappa interattiva delle offerte di lavoro. Gli utenti possono esplorare le opportunità Regione per Regione e Provincia per Provincia, semplificando la ricerca e la candidatura.

Il cambiamento è particolarmente significativo in un momento in cui la Pubblica Amministrazione italiana cerca di attrarre giovani talenti per affrontare il ricambio generazionale. Attualmente, solo poco più del 5% dei dipendenti pubblici ha tra i 30 e i 34 anni, con la maggioranza rappresentata da persone di età superiore ai 55 anni. Questa situazione offre un’occasione unica per il ricambio generazionale, considerando che ogni anno lasciano il lavoro oltre 150.000 dipendenti pubblici per raggiunti limiti di età.

Il Ministro Zangrillo, consapevole di questa sfida, ha fatto della sua missione personale rendere più attrattiva la Pubblica Amministrazione per i giovani. Nel 2023, si prevede che saranno effettuate 173.000 nuove assunzioni, offrendo una notevole opportunità di carriera per i talenti emergenti.

Una delle principali sfide è attrarre giovani talenti per i profili più elevati, essenziali per soddisfare le esigenze delle amministrazioni. La riforma dei concorsi pubblici, approvata recentemente, ha introdotto una completa digitalizzazione del processo, riducendo i tempi da pubblicazione del bando a assunzione a non più di sei mesi.

La modernizzazione dei percorsi di carriera, con l’introduzione di una “quarta area” che offre retribuzioni competitive, è stata una mossa per accogliere le nuove professionalità richieste dalle amministrazioni. Tuttavia, affinché queste iniziative abbiano successo, è essenziale che vengano implementati nuovi sistemi di valutazione, dando riconoscimento e opportunità di crescita in base al merito.

Il passaggio verso l’uso dell’app Inpa per partecipare ai concorsi pubblici rappresenta un salto significativo verso la modernizzazione e l’attrazione dei giovani verso la Pubblica Amministrazione. Il futuro del reclutamento pubblico in Italia sembra essere guidato dalla tecnologia e dall’innovazione, aprendo la strada a una generazione di talenti pronti a contribuire al progresso del paese.

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Economia

Effetto Trump, bruciati in Borsa 6.500 miliardi in 100 giorni

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Nei primi cento giorni di presidenza Trump ci sono stati 70 giorni di scambi a singhiozzo sui mercati finanziari e 32 giorni di perdite, con oltre 6.500 miliardi di dollari cancellati dal valore delle società quotate. Lo scrive il New York Times, secondo cui per i mercati finanziari il calo del 7% dell’indice S&P 500 rappresenta il peggior inizio di mandato presidenziale da quando Gerald R. Ford subentrò a Richard M. Nixon nell’agosto del 1974, dopo lo scandalo Watergate. La crisi, sottolinea il quotidiano, è persino peggiore di quando scoppiò la bolla tecnologica all’inizio del secolo, e George W. Bush ereditò un mercato già in caduta libera. Al contrario, Trump ha ereditato un’economia solida e un mercato azionario in ascesa da un massimo storico all’altro. La situazione è cambiata rapidamente quando Trump ha annunciato i suoi dazi il 2 aprile, facendo esplodere la volatilita’ nei mercati finanziari.

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Economia

Oxfam, compensi ad cresciuti del 50% per lavoratori solo +0,8%

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A livello globale, negli ultimi 5 anni, la retribuzione mediana degli amministratori delegati d’impresa è cresciuta del 50%, in termini reali, passando da 2,9 milioni di dollari nel 2019 a 4,3 milioni nel 2024. Un aumento che supera di ben 56 volte la modesta crescita del salario medio reale (+0,9%), registrata nello stesso periodo nei Paesi per cui sono pubblicamente disponibili le informazioni sui compensi degli ad.

E’ quanto riporta un’analisi di Oxfam diffusa in occasione del Primo maggio. Nel dettaglio, tra i Paesi in cui il campione di imprese analizzate è sufficientemente ampio, emerge che: Irlanda e Germania vantano alcuni tra gli ad più pagati con una retribuzione annua mediana rispettivamente di 6,7 milioni e 4,7 milioni di dollari nel 2024; in Sudafrica il compenso annuo mediano degli AD era di 1,6 milioni di dollari nel 2024, mentre in India ha raggiunto i 2 milioni di dollari.

“Anno dopo anno assistiamo allo stesso spettacolo a dir poco grottesco: i compensi degli ad crescono vertiginosamente, mentre i salari dei lavoratori in molti Paesi restano fermi o salgono di pochi decimali”, spiega Mikhail Maslennikov, policy advisor su giustizia economica di Oxfam Italia. L’analisi di Oxfam si è concentrata inoltre sui divari salariali di genere a livello d’impresa. Esaminando 11.366 imprese di 82 Paesi, che pubblicano informazioni sul gender pay gap aziendale, si evince che il divario retributivo di genere a livello di impresa si sia, in media, ridotto tra il 2022 e il 2023, passando dal 27% al 22%. Ma tra le 45.501 imprese di 168 Paesi con un fatturato annuo superiore a 10 milioni di dollari e che riportano il genere del proprio ad, meno del 7% aveva una donna nella posizione apicale dell’organigramma aziendale.

Per quanto riguarda la dinamica dei salari reali in Italia, secondo Oxfam se, anziché ricorrere agli indici generali dell’inflazione, si facesse riferimento alla variazione dei prezzi del carrello della spesa (come approssimazione dei beni maggiormente consumati dai lavoratori con basse retribuzioni), il salario lordo nazionale registrerebbe, in media, una perdita cumulata di circa il 15% nel solo quadriennio 2019-2023 e la dinamica positiva del 2024 non rappresenterebbe che un placebo per i lavoratori con le retribuzioni più basse.

“Fino ad oggi, nell’azione del Governo è del tutto assente una chiara politica industriale, orientata alla creazione di posti di lavoro di qualità, che scommetta su innovazione, transizione verde e formazione, senza lasciare indietro nessuno. – conclude Maslennikov – Il Governo stenta a intervenire sul rafforzamento della contrattazione collettiva e sulla revisione del sistema di fissazione dei salari e ha affossato il salario minimo legale che rappresenta una tutela essenziale per i lavoratori più fragili”.

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Economia

Wsj, cda di Tesla cerca un nuovo ceo per sostituire Musk

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Il consiglio di amministrazione di Tesla ha iniziato a cercare un nuovo CEO per sostituire il fondatore Elon Musk. Lo riporta il Wall Street Journal. Secondo il quotidiano la decisione è stata presa dopo il crollo delle azioni e degli utili di Tesla. Alcuni investitori ritengono che Musk sia troppo impegnato con il suo lavoro di capo del Dipartimento per l’Efficienza Pubblica (DOGE), che pure sembra volgere al termine. Non è stato reso noto se Musk sia stato informato della decisione.

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