Collegati con noi

Esteri

Polonia e Baltici valutano chiusura confini con Bielorussia

Pubblicato

del

Gli Stati baltici e la Polonia stanno discutendo la possibilità di chiudere completamente i confini con la Bielorussia. Lo ha comunicato oggi la ministra degli Interni lituana, Agne Bilotaite. La ministra ha aggiunto che una decisione in merito verrà presa nel corso di un trilaterale che si terrà il prossimo 28 agosto a Varsavia, con la partecipazione dei ministri degli Interni di Lituania, Lettonia e Polonia. Bilotaite ha aggiunto di aver già discusso la questione della chiusura totale della frontiera con la Bielorussia con il suo omologo polacco, Mariusz Blaszczak (nella foto in evidenza), la scorsa settimana.

Il ministro degli Interni lettone, Maris Kucinskis, ha commentato la notizia osservando che “la chiusura del confine con la Bielorussia può essere efficace contro gli elementi della guerra ibrida attuata dal regime di Lukashenko solo se attuata da tutti e tre i Paesi di confine – Lettonia, Lituania e Polonia – contemporaneamente”.

Nel corso delle ultime settimane, i tre Paesi hanno guardato alla situazione in Bielorussia con crescenti timori. La presenza della Wagner nel Paese e la paura di provocazioni ha indotto Lituania, Lettonia e Polonia ad aumentare sensibilmente il livello di attenzione ai confini, anche con l’invio – in particolar modo nel caso della Polonia – di forze aggiuntive alle frontiere. Il sensibile aumento dei flussi migratori clandestini in arrivo dalla Bielorussia hanno inoltre alzato il livello di guardia su possibili utilizzi dei migranti come strumento di guerra ibrida.

Advertisement

Esteri

Processo Maradona, la testimonianza shock di Villarejo: “Sedato senza esami. Ricovero in terapia intensiva trasformato in caos”

Pubblicato

del

Nel quattordicesimo giorno del processo per la morte di Diego Armando Maradona, ha deposto il dottor Fernando Villarejo, responsabile della terapia intensiva della Clinica Olivos, dove il campione fu operato per un ematoma subdurale il 2 novembre 2020, appena 23 giorni prima della sua morte.

Villarejo, 67 anni, con oltre 40 anni di esperienza, ha dichiarato davanti ai giudici del Tribunale Penale Orale n. 3 di San Isidro che Maradona fu operato senza alcun esame preoperatorio, esclusivamente per volontà del suo medico di fiducia, il neurochirurgo Leopoldo Luque, nonostante non vi fosse, secondo i medici della clinica, alcuna urgenza immediata.

Trattamento per astinenza e decisione di sedazione

Tre giorni dopo l’intervento, Villarejo partecipò a un incontro con la famiglia e i medici curanti. Fu allora che Luque e la psichiatra Agustina Cosachov confermarono che l’obiettivo era trattare i sintomi di astinenza da sostanze e alcol.

«Maradona era ingestibile, difficile da trattare dal punto di vista comportamentale», ha riferito Villarejo, aggiungendo che Luque e Cosachov ordinarono di sedare il paziente, consapevoli dei rischi: depressione respiratoria, complicazioni infettive, cutanee e nutrizionali. La sedazione iniziò il 5 novembre e durò poco più di 24 ore, finché lo stesso Villarejo decise di ridurla, vista l’assenza di un piano preciso.

Il caos in terapia intensiva: “Potevano entrare con hamburger o medicine”

Il medico ha denunciato un clima caotico nel reparto: «Troppe persone in terapia intensiva, potevano portare hamburger o qualsiasi altra cosa. È stato vergognoso, scandaloso». Ha poi ammesso: «Mi dichiaro colpevole, ero una pedina su una scacchiera con un re e una regina», riferendosi al peso dell’ambiente vicino a Maradona.

Ricovero domiciliare e responsabilità

Villarejo ha raccontato che il ricovero presso la clinica non era più sostenibile. Fu deciso il trasferimento a casa, dove secondo l’ultima pagina della cartella clinica, fu la famiglia a chiedere l’assistenza domiciliare, sostenuta da Luque e Cosachov.

In aula ha testimoniato anche Nelsa Pérez, dipendente della società Medidom incaricata dell’assistenza a casa Maradona. Pérez ha ammesso che, secondo lei, in Argentina non esistono ricoveri domiciliari, ma che il termine viene usato per semplificazione. La testimone ha nominato Mariano Perroni come coordinatore dell’équipe, composta dagli infermieri Dahiana Madrid e Ricardo Almirón.

Tensione in aula: accuse di falsa testimonianza

Le affermazioni di Pérez hanno generato momenti di alta tensione in aula. Gli avvocati Fernando Burlando e Julio Rivas hanno chiesto la detenzione della testimone per falsa testimonianza, ma i giudici hanno rigettato la richiesta.

Nel corso del controinterrogatorio, Pérez ha confermato che non fu ordinato alcun monitoraggio dei parametri vitali, ma che veniva comunque effettuato dall’infermiera per scrupolo, a causa di precedenti episodi di tachicardia.

Continua a leggere

Esteri

Esercito libanese: smantellato il 90% delle strutture di Hezbollah nel sud Libano

Pubblicato

del

L’esercito libanese ha smantellato “oltre il 90 per cento” dell’infrastruttura militare del gruppo filo-iraniano Hezbollah nel Libano meridionale, vicino al confine con Israele, ha dichiarato un funzionario all’Afp. “Abbiamo completato lo smantellamento di oltre il 90 percento delle infrastrutture di Hezbollah a sud del fiume Litani”, ha dichiarato un funzionario della sicurezza, a condizione di mantenere l’anonimato. L’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah libanese prevede lo smantellamento delle infrastrutture di Hezbollah.

Continua a leggere

Esteri

Guterres ‘inorridito’ dagli attacchi in Darfur

Pubblicato

del

  Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, “è inorridito dalla situazione sempre più catastrofica nel Darfur settentrionale, mentre continuano gli attacchi mortali alla sua capitale, Al-Fashir”. Lo ha detto il portavoce del Palazzo di Vetro, Farhan Haq. La città nel Sudan occidentale è sotto assedio da parte delle Forze di Supporto Rapido paramilitari, guidate dal generale Mohamed Hamdan Daglo, che da due anni combattono contro l’esercito del generale Abdel Fattah al-Burhan. Il portavoce ha riferito che Guterres ha anche espresso preoccupazione per le segnalazioni di “molestie, intimidazioni e detenzione arbitraria di sfollati ai posti di blocco”. In questa situazione, l’entità dei bisogni è enorme, ha sottolineato Haq, citando le segnalazioni di “massacri” avvenuti negli ultimi giorni a Omdurman, nello stato di Khartoum.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto