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Pogacar-show, vince la crono ed è sempre più re del Giro

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Tadej Pogacar vince la cronometro Foligno-Perugia ed è sempre più dominatore del Giro d’Italia che ancora non ha concluso la prima settimana. Sul traguardo fissato nel suggestivo cuore del capoluogo umbro la maglia rosa batte lo specialista Filippo Ganna, di 17 secondi, con una prova di forza negli ultimi sei chilometri e consolida il suo primato in classifica. Intanto però sulla corsa arriva la notizia, annunciata dalla Provincia di Bolzano, che il Passo dello Stelvio, la cima Coppi di questa edizione, non può essere aperto per la tappa del 21 maggio per il rischio di valanghe.

Le Alpi sono ancora lontane ma lo sloveno guida ora la classifica generale con un distacco di 2 minuti e 36 secondi su Daniel Felipe Martinez mentre scivola in terza posizione Geraint Thomas, ora a 2 minuti e 46. La 7/a tappa del Giro si è snodata tra le bellezze dei borghi umbri. Un tracciato di 40 chilometri e 600 metri quasi interamente pianeggiante lungo il quale tifosi e appassionati hanno accompagnato i corridori praticamente in un abbraccio continuo. Si è corso in una giornata assolata e dal clima primaverile ma con il vento che ha più volte cambiato intensità facendo trovare ai ciclisti condizioni diverse nella varie fasi della prova contro il tempo. La Foligno-Perugia ha proposto un dislivello complessivo di 400 metri. Non tanti ma è stato lo strappo alle porte del capoluogo a decidere la frazione.

Dopo un percorso praticamente senza asperità tra Foligno, Assisi, Bastia Umbra e sullo sfondo i tanti caratteristici centri della provincia di Perugia, la cronometro si è di fatto decisa tra la frazione di Ponte Valleceppi e la località di Casaglia. Un tratto con pendenze del 12-15 per cento lungo il quale Pogacar ha fatto la differenza. La maglia rosa si è presentato all’inizio della salita con una quarantina di secondi di ritardo da Ganna e altrettanti di vantaggio su Thomas. Negli ultimi sei chilometri e mezzo verso il traguardo di corso Vannucci è però riuscito a recuperare tutto il suo distacco dal campione d’Italia. Ha guadagnato metro dopo metro riuscendo ad accumulare alla fine un vantaggio di 17 secondi sullo specialista con la maglia tricolore.

Molto più pesante il dazio che hanno dovuto pagare Thomas, staccato di due minuti, e Martinez, un minuto e 49. Alla fine, con la Rai, Pogacar si è detto “felicissimo”. Sottolineando di avere “margine per migliorare a cronometro”. “Abbiamo lavorato molto sulla bici da crono – ha detto poi nella conferenza stampa post tappa – perché devo essere comodo e oggi lo ero. Quello odierno è il risultato del lavoro di tanti mesi”. La maglia rosa (consegnata dalla presidente della Regione Donatella Tesei) si è quindi detto “sorpreso” dalla sua performance. “Certo – ha aggiunto – la cronometro è dura. Il vantaggio? non vuol dire nulla, è buono ma arrivare fino a Roma è ancora lunga”. Pogacar ha subito rivolto il pensiero alla tappa di domani. “Attaccheranno da lontano, sarà difficile da controllare, ma abbiamo una squadra in forma” ha affermato.

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A Madrid si gioca, Tsitsipas ko e Musetti vola a ottavi

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Torna l’elettricità in Spagna ed anche il Masters 1000 di Madrid riprende la sua corsa dopo la sospensione obbligata di ieri. L’Italia sorride con Lorenzo Musetti che batte ancora Stefanos Tsitsipas e raggiunge gli ottavi di finale del torneo madrileno (dove affronterà l’australiano Alex De Minaur). E’ costretto invece al ritiro Matteo Berrettini per un fastidio accusato agli adduttori dopo aver perso al tie break il primo set del terzo turno contro Jack Draper. Una scelta prudenziale, quella del romano, per evitare problemi più seri. A due settimane dal torneo di Montecarlo, quando (ai quarti) Musetti ha battuto per la prima volta Tsitsipas, il carrarino si ripete sulla terra rossa spagnola con un match in rimonta con l’azzurro che ha conquistato il primo parziale col punteggio di 7-5, risalendo dal 2-5, annullando anche un set point.

Nel secondo ha invece chiuso i conti al tie break. “E’ stata una partita difficile, all’inizio, perchè non avevo mai provato questo campo, il Manolo Santana, neanche in allenamento, e ho trovato molta differenza. Poi però mi sono adattato e la voglia di vincere questo match ha fatto la differenza”, ha spiegato Musetti a fine match. “Sono felice e orgoglioso perchè ci tenevo molto a vincere”, ha aggiunto. L’azzurro ha poi parlato della strana giornata di ieri, quando il black out in Spagna ha portato alla cancellazione di tutti gli incontri in programma, tra i quali quello appena vinto. “Ieri è stata una giornata dura, nel complesso. Quando succedono questa cose comprendi quanto siamo miserabili senza energia elettrica – ha detto Musetti -. Ma non è stato tutto brutto, per tornare in albergo siamo partiti insieme con Flavio e Matteo (Cobolli e Arnaldi, ndr). Abbiamo camminato due ore per rientrare, una bella camminata ma valeva la pena. E’ stata una bella preparazione per la partita di oggi”, ha concluso. Saluta Madrid con un ritiro Berrettini.

Il tennista romano, dopo aver perso al tie break il primo set contro il britannico Draper ha alzato bandiera bianca per il riacutizzarsi del fastidio all’addome emerso già dopo il match del primo turno contro Giron. E’ stato lo stesso Berrettini, con una nota affidata ai media, a chiarire i motivi del suo infortunio e a fornire aggiornamenti sulle sue condizioni: “Ho voluto provare a giocare nonostante il problemino dell’altro giorno, perché questi due giorni di riposo mi hanno aiutato a scaricare un po’ la zona dell’addome, che era molto carica e contratta – fa sapere l’ex n.6 del mondo -. Ma il ritiro è avvenuto perché il gioco non valeva la candela, c’era un rischio grosso di farsi male. E l’ultima cosa che vogliamo è infortunarsi agli addominali durante la stagione. E soprattutto per giocare contro i migliori al mondo ho bisogno delle mie armi al 100%. E questo oggi non c’era, soprattutto nella seconda parte, quando ho ricominciato a sentire forte il fastidio. Farò di tutto per recuperare per Roma. Mi dispiace perché tengo molto a questo torneo, anche oggi stavo giocando bene nonostante tutto. Il prossimo anno ci riproveremo”.

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Tennis: Djokovic non ci sarà agli Internazionali di Roma

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Novak Djokovic non sarà a Roma per gli Internazionali. Il tennista serbo ha comunicato poco fa all’ATP e alla direzione del torneo che non verrà nella Capitale dopo che risultava iscritto all’entry list del mille italiano.

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Jannik Sinner pronto al grande ritorno: il debutto al Foro Italico e la nascita della sua Fondazione

Jannik Sinner si prepara al debutto al Foro Italico dopo tre mesi di stop e lancia la sua Fondazione per sostenere giovani atleti. Il racconto di un ritorno speciale.

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Il conto alla rovescia è iniziato: Jannik Sinner si prepara a vivere una trasferta romana che si annuncia epocale. Con la sospensione di tre mesi dall’agonismo ormai agli sgoccioli, il numero uno del tennis mondiale è pronto a rimettersi in gioco, con l’esordio previsto lunedì al Foro Italico.

L’albergo di lusso scelto da Sinner dispone di un campo da tennis che gli ha permesso di non interrompere mai la preparazione. Insieme ai coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill, l’azzurro ha affinato ogni dettaglio, per arrivare pronto al debutto nella cornice più importante d’Italia. Lunedì sarà una giornata intensa: primo allenamento, conferenza stampa e partecipazione alla cerimonia per celebrare la vittoria in Coppa Davis 2024 insieme ai compagni di squadra.

«Tutto diventa piccolo con Jannik e i ragazzi del tennis italiano», ha commentato entusiasta il presidente della Federtennis Angelo Binaghi, sottolineando come la presenza di Sinner abbia reso necessaria un’espansione dell’area degli Internazionali d’Italia.

Le sfide del ritorno sulla terra rossa

Mai un giocatore era stato così atteso al Foro, nemmeno un’icona come Roger Federer. Nonostante l’entusiasmo, Sinner mantiene i piedi per terra:
«Non mi aspetto un rientro facile. I primi game saranno complicati. Ma spero di ritrovare presto il ritmo partita», ha dichiarato.
Ad aiutarlo a rientrare in clima agonistico è stato Jack Draper, amico e sparring partner in questi mesi di allenamento in Francia. Anche l’ex campione americano Andy Roddick si dice fiducioso:
«Molti dimenticano che Jannik l’anno scorso è stato a un set dal battere Alcaraz al Roland Garros».

La nascita della Fondazione Jannik Sinner

Mentre si avvicina il grande momento romano, Sinner ha realizzato un sogno personale: la creazione della Fondazione Jannik Sinner, destinata a sostenere ragazzi e giovani atleti attraverso progetti educativi e sportivi.
«Lo sport mi ha insegnato disciplina, resilienza e coraggio. Voglio condividere queste lezioni», ha spiegato.
La Fondazione, no profit, vanta un board di grande prestigio: tra gli altri, Stefano Domenicali, presidente della Formula 1, e Luca Maestri, vicepresidente e CFO di Apple. La direzione operativa è affidata a Christina Tauber.

Sinner non si limita a vincere sul campo: sta costruendo un’eredità capace di ispirare dentro e fuori dallo sport.


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Jannik Sinner pronto per il Foro Italico: ritorno in campo e nascita della sua Fondazione

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Foto di Jannik Sinner durante un allenamento o una immagine ufficiale di presentazione della Fondazione, meglio se con una racchetta in mano e un sorriso fiducioso.


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