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Economia

Pace fatta Amazon e lavoratori, protocollo per avviare il dialogo

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Pace “storica” tra Amazon e i lavoratori. Il colosso dell’e-commerce e i sindacati hanno firmato al ministero del Lavoro un protocollo che prevede il riconoscimento reciproco delle parti e del contratto nazionale Logistica, Trasporto Merci e Spedizione come strumento “regolatore” del rapporto di lavoro e delle relazioni sindacali. Un traguardo raggiunto grazie alla mediazione del ministro del Lavoro Andrea Orlando che ha espresso “forte soddisfazione” perche’ con questo accordo Amazon “si impegna ad aprire un metodo di confronto” con i sindacati. “Si tratta di una scelta importante – ha detto – per quello che Amazon rappresenta nel settore della logistica”, un settore ancora piu’ centrale durante la pandemia. “Penso possa contribuire a migliorare il quadro della situazione dell’ambito logistica, segnato da forte conflittualita’”, ha specificato Orlando. Si tratta di un accordo “storico, unico a livello mondiale”, sottolineano i sindacati. “Un’intesa importante sulle relazioni industriali e sul riconoscimento del ruolo del sindacato”, affermano i leader della Cgil, Maurizio Landini e della Cisl, Luigi Sbarra. “Un primo passo importante sul versante delle relazioni sindacali”, dice il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Per i tre leader sindacali il risultato ottenuto e’ “frutto dell’impegno del sindacato, della mobilitazione, dei tanti presidi e delle battaglie condotte dai lavoratori e dalle lavoratrici”. Scendendo piu’ nel dettaglio, l’accordo prevede momenti di confronto periodico sulle problematiche del settore e-commerce, anche in funzione del futuro rinnovo del Ccnl; momenti di confronto preventivo sulle strategie di sviluppo aziendale e di investimento negli ambiti territoriali; verifica delle opportunita’ di formazione professionale continua per gli addetti ai singoli settori; individuazione degli strumenti piu’ idonei per monitorare gli andamenti occupazionali, con l’obiettivo di “favorire percorsi di crescita e continuita’ occupazionale”. Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti sottolineano che l’intesa “consente di avviare trattative su temi organizzativi come orari, turni, carichi di lavoro, su elementi normativi come il corretto riconoscimento dei livelli di inquadramento, sulle materie di salute, sicurezza e prevenzione sul lavoro, sulla formazione e sui temi economici” come ad esempio il premio di risultato. “Negli ultimi mesi abbiamo lavorato al fine di stabilire un dialogo positivo con le organizzazioni sindacali in linea con quanto suggerito dal Ministro del Lavoro” e “i protocolli siglati oggi rappresentano un’ulteriore prova del nostro impegno nell’instaurare un dialogo costruttivo e responsabile con i rappresentanti dei lavoratori sia a livello nazionale che di sito”, afferma Amazon, sottolineando che “le relazioni improntate su queste basi possano favorire le nostre strategie di investimento nel Paese”. Il gruppo ricorda quindi di aver investito in Italia “oltre 6 miliardi” negli ultimi 10 anni “creando 12.500 posti di lavoro a tempo indeterminato”. L’accordo arriva proprio alla vigilia del Career day di Amazon, con la societa’ alla ricerca di oltre 500 nuovi profili per altrettante posizioni di lavoro a tempo indeterminato in Italia, piu’ di 50 in ambito tecnologico. Soddisfazione anche da parte di Conftrasporto, che ha assistito Amazon. “I protocolli rappresentano un’ulteriore prova del nostro impegno nell’instaurare un dialogo costruttivo e responsabile con i rappresentanti dei lavoratori sia a livello nazionale che di sito”, afferma la confederazione. “Negli ultimi mesi abbiamo lavorato per instaurare un dialogo positivo con le organizzazioni sindacali, in linea con quanto suggerito dal ministro Orlando”, puntualizza, infine, Conftrasporto.

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Françoise Bettencourt Meyers lascia il consiglio di L’Oréal

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Dopo quasi 30 anni, Françoise Bettencourt Meyers (foto Imagoeconomica) lascia il consiglio di amministrazione di L’Oréal, pur mantenendo la presidenza della holding familiare Tethys, primo azionista del gruppo. Al suo posto nel board entrerà un altro rappresentante di Tethys, mentre il ruolo di vicepresidente sarà assunto dal figlio Jean-Victor Meyers, 38 anni. Françoise Bettencourt Meyers, 71 anni, è l’unica erede diretta del fondatore di L’Oréal, Eugène Schueller.

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Cambio ai vertici di Engineering: Aldo Bisio nuovo amministratore delegato

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Cambio della guardia al vertice di Engineering, multinazionale specializzata nella trasformazione digitale. Maximo Ibarra (foto Imagoeconomica sotto) ha rassegnato le dimissioni da amministratore delegato con effetto immediato. Al suo posto, il consiglio di amministrazione della società – controllata dai fondi Bain e Renaissance – ha nominato Aldo Bisio (foto Imagoeconomica in evidenza), ex numero uno di Vodafone Italia dal 2014 al 2024.

MAXIMO IBARRA EX AD ENGINEERING

Prima della sua lunga esperienza in Vodafone, Bisio ha ricoperto incarichi di rilievo in Ariston Thermo e in McKinsey. Attualmente siede anche nel board di Coesia, produttore globale di soluzioni industriali per l’imballaggio.

Il bilancio della gestione Ibarra

Maximo Ibarra lascia Engineering dopo quasi quattro anni di gestione che hanno visto la società crescere significativamente: circa 14.000 dipendenti, oltre 80 sedi tra Europa, Stati Uniti e Sud America, con un fatturato che ha raggiunto quasi 1,8 miliardi di euro, generato da oltre 70 società controllate in 21 Paesi.

«Negli ultimi mesi ho maturato la volontà di prendermi del tempo per valutare nuovi progetti professionali», ha dichiarato Ibarra, aggiungendo che resterà disponibile fino al prossimo 1° settembre per garantire un efficace passaggio di consegne e che continuerà a essere investitore nella società.

La sfida per Bisio: crescita e nuove operazioni strategiche

Il presidente di Engineering, Gaetano Micciché, ha ringraziato Ibarra per il lavoro svolto ed espresso fiducia nella capacità di Bisio di guidare l’azienda verso una nuova fase di sviluppo e innovazione.

Tra i primi dossier sul tavolo del nuovo amministratore delegato c’è la valutazione sulla vendita di Municipia, società del gruppo attiva nei servizi ai Comuni. Engineering ha incaricato Klecha di esplorare il mercato alla ricerca di investitori interessati, con una valutazione che si aggira intorno ai 250 milioni di euro.

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Wsj, Trump verso un alleggerimento dei dazi sulle auto

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Donald Trump intende attenuare l’impatto dei dazi sulle auto prodotte all’estero, impedendo che si accumulino ad altre tariffe dazi da lui imposte e alleggerendo alcuni dazi sui componenti esteri utilizzati per la produzione di veicoli negli Usa. Lo scrive il Wall Street Journal citano una persona a conoscenza del dossier. In base a questa mossa, le case automobilistiche che pagano i dazi di settore non saranno soggette anche ad altri dazi, come quelli su acciaio e alluminio. La decisione sarebbe retroattiva, hanno affermato le fonti, il che significa che le case auto potrebbero essere rimborsate per tali tariffe già pagate.

Il dazio del 25% sulle auto finite prodotte all’estero è entrato in vigore all’inizio di questo mese. L’amministrazione Usa, sempre secondo il Wsj, modificherà anche i dazi sui ricambi delle auto estere – previsti al 25% e in vigore dal 3 maggio -, consentendo alle case automobilistiche di ottenere un rimborso per tali dazi fino a un importo pari al 3,75% del valore di un’auto prodotta negli Stati Uniti per un anno. Il rimborso scenderebbe al 2,75% del valore dell’auto nel secondo anno, per poi essere gradualmente eliminato del tutto. Si prevede che Trump adotti queste misure in vista di un viaggio in Michigan per un comizio alla periferia di Detroit martedì sera, in occasione dei suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca. Le misure mirano a dare alle case automobilistiche il tempo di riportare le catene di approvvigionamento dei componenti negli Usa e rappresenterebbero probabilmente un significativo impulso per le case automobilistiche nel breve termine, ha affermato una fonte a conoscenza della decisione. Le case auto dovranno presentare domanda di rimborso al governo, ma non è immediatamente chiaro da dove arriveranno questi fondi.

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