Collegati con noi

Cronache

Ospedale del Mare di Napoli, il sabotaggio al pronto soccorso per pilotare oltre 100 assunzioni

Pubblicato

del

Chi ha allagato l’ospedale del Mare di Ponticelli? E chi l’ha fatto quali interessi ha in questa vicenda? Ci sono assunzioni da fare nell’ospedale già inaugurato 4 o 5 volte ma mai entrato in funzione. Ci sono 120 assunzioni da fare. E si sa, a certe latitudini le assunzioni sono lavoro ma anche voti, consenso. Le prossime elezioni sono vicine. Non tanto le europee quanto le regionali. È questa una delle piste privilegiate dagli inquirenti che devono fare chiarezza sull’allagamento e i danni alla struttura sanitaria. Sono stati già interrogati i vigilantes, il direttore sanitario e altri esponenti di vertice dell’ospedale di Ponticelli. Ci sarebbero scontri anche tra sigle sindacali riguardo l’assunzione di personale all’interno del Pronto soccorso. Ogni gruppo punta a piazzare i propri uomini, secondo una logica che per quanto barbara sarebbe più o meno questa: il gruppo sindacale che piazza più personale al Triage del pronto soccorso ottiene maggiore potere in ospedale.

Ospedale del Mare di Napoli. Inchiesta sull’allagamento doloso del pronto soccorso

E dunque controllo degli straordinari, visibilità aziendale, entrare nelle grazie del politico di turno che gestisce la sanità ovvero il centro di spesa per eccellenza. Insomma siamo, anzi saremmo di fronte ad un uso del sindacato non già come rappresentanza di legittimi interessi dei lavoratori quanto come arma di pressione per aver agevolazioni in fase di contrattazione. È evidente che se così fosse il problema non sarebbe il sindacato quanto chi lo usa in maniera indegna. Chi ha allagato il Pronto Soccorso sapeva che c’erano pezzi igienici dei bagni che non funzionavano, dunque ha agito a colpo sicuro quando ha lasciato i rubinetti aperti. Ed è ovvio che chi l’ha fatto aveva accesso alla struttura. Il presidente della Regione Vincenzo De Luca è in ogni caso il primo a parlare esplicitamente di “sabotaggio”. Lui non ha dubbi. L’allagamento è un atto doloso contro la sanità napoletana. E lo dice con i suoi accenti pittoreschi e sopra le righe. La procura ha aperto un’inchiesta. La coordina il procuratore aggiunto Rosa Volpe. E a parte ogni utile accertamento, ogni utile interrogatorio di persone informate sui fatti, è possibile che il magistrato voglia anche ascoltare il presidente della Regione come persona informata dei fatti nei prossimi giorni. Non foss’altro per capire quali sono le sue certezze sulla dolosità dell’atto.

Advertisement

Cronache

Scioglimento dei Comuni per mafia: 401 casi dal 1991, la Campania tra le regioni più colpite

Il rapporto di Avviso Pubblico presentato a Napoli: il 96% dei provvedimenti concentrato in Calabria, Campania, Sicilia e Puglia. Elezioni e lavoro le leve del potere criminale.

Pubblicato

del

In Italia, dal 1991 al 19 aprile 2025, sono stati 401 i Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose. In media, uno al mese per oltre trent’anni. È quanto emerge dal nuovo rapporto di Avviso Pubblico, presentato oggi a Napoli, che traccia un quadro preciso e allarmante della penetrazione delle organizzazioni criminali nelle amministrazioni locali.

Quattro regioni nel mirino: il 96% degli scioglimenti

Il fenomeno si concentra quasi interamente in quattro regioni: Calabria, Campania, Sicilia e Puglia, dove si registra il 96% degli scioglimenti totali. La maggior parte dei Comuni colpiti ha meno di 20.000 abitanti: il 72% dei casi, a dimostrazione di come le mafie puntino alle realtà più piccole e vulnerabili per costruire consenso e controllo del territorio.

Campagne elettorali sotto scacco

In quasi tutte le relazioni analizzate, si evidenzia il coinvolgimento diretto dei clan nelle campagne elettorali. Le modalità sono molteplici:

  • Intimidazioni contro altri candidati

  • Liste sottoscritte da soggetti contigui alle mafie

  • Richieste di appoggio ai clan da parte di candidati stessi

  • Scambi di favori legati ad assunzioni e occasioni lavorative

L’obiettivo delle organizzazioni è chiaro: assicurarsi rapporti privilegiati con chi andrà ad amministrare, per ottenere vantaggi economici e controllo sociale.

La Campania: 124 scioglimenti, 6 solo negli ultimi due anni

La Campania è la seconda regione per numero di scioglimenti, con 124 Comuni commissariati dal 1991 a oggi. Solo nel 2025 sono già due i casi registrati: Poggiomarino e Caserta. Nel 2024 furono quattro:

  • Quindici e Monteforte Irpino (provincia di Avellino)

  • Calvi Risorta (Caserta)

  • Melito (Napoli)

Particolarmente significativo è il caso del Comune di Quindici, sciolto quattro volte per infiltrazioni camorristiche dal 1983 a oggi: un record che evidenzia la fragilità istituzionale e il radicamento del potere criminale.

Continua a leggere

Cronache

Napoli, sparatoria tra via Sturzo e via Pinocchio: morta Ilaria Capezzuto, gravissima Daniela Strazzullo

Pubblicato

del

Un mistero intriso di sangue e dolore ha scosso la città questa notte. Due donne sono state colpite da colpi d’arma da fuoco a poca distanza l’una dall’altra. Una è morta, l’altra lotta per la vita. I carabinieri della compagnia di Torre del Greco sono ora al lavoro per chiarire la dinamica dei fatti e verificare se si tratti di tentato omicidio-suicidio.

A perdere la vita è stata Ilaria Capezzuto, 34 anni, trovata in via Pinocchio, riversa sull’asfalto già senza vita, colpita da almeno un proiettile.

Gravemente ferita e ricoverata in pericolo di vita all’Ospedale del Mare, invece, Daniela Strazzullo, 30 anni, trovata all’interno di un’auto in via Don Luigi Sturzo, con una ferita d’arma da fuoco.

Napoli, notte di sangue tra via Sturzo e via Pinocchio: una donna morta, un’altra in fin di vita

Indagini in corso, si cerca il movente

Le due zone – via Pinocchio e via Sturzo – sono distanti poche centinaia di metri, ma già in due diversi quartieri del capoluogo. Gli investigatori non escludono che le due donne si conoscessero e che dietro la tragedia ci sia una vicenda personale o sentimentale sfociata nel sangue.

L’arma non è stata ancora ritrovata, mentre le forze dell’ordine stanno passando al vaglio immagini di videosorveglianza e testimonianze per ricostruire i momenti precedenti alla sparatoria.

Continua a leggere

Cronache

Tragedia sull’Alphubel, valanga uccide due giovani italiani: addio a Giorgia Rota e Alessandro Aresi

Pubblicato

del

Solo una valanga poteva fermarli. Giorgia Rota, 29 anni, e Alessandro Aresi, 30, condividevano l’amore per la montagna e l’orizzonte aperto dell’avventura. Sabato mattina, armati di entusiasmo e di zaini colmi di passione, avevano lasciato il rifugio di Täsch con l’obiettivo di raggiungere la vetta dell’Alphubel, a 4.206 metri, una delle cime più iconiche delle Alpi svizzere. A 4.165 metri, nella zona dell’Eisnase, una valanga ha spezzato i loro sogni e le loro giovani vite.

I soccorsi elvetici, intervenuti con elicotteri e unità cinofile del soccorso alpino del Canton Vallese, non hanno potuto fare nulla. Le salme sono state recuperate poco dopo. La procura svizzera ha aperto un’inchiesta per chiarire le dinamiche della tragedia.

Due giovani sorrisi spezzati dalla passione più forte

Giorgia, originaria di Cesano Maderno, era una chimica naturopata e una viaggiatrice instancabile. Amava raccontare i suoi spostamenti nel mondo attraverso il profilo Instagram “giorgiafacose”, seguito da migliaia di persone. Africa, India, Centroamerica, le Alpi: i suoi post raccontavano una vita piena, vissuta alla ricerca di qualcosa che andasse oltre. «Lassù trovo tutto ciò che la società moderna si dimentica di darmi», scriveva in uno dei suoi post. Amava il crossfit, che praticava da dieci anni, ma soprattutto la libertà.

Alessandro, di Lacchiarella, era un esperto di comunicazione e marketing, tra i primi in Italia a trasformare l’agricoltura in un fenomeno digitale. Era conosciuto come uno degli agriyoutuber pionieri, realizzando video professionali per raccontare il mondo rurale con competenza e creatività. Ex calciatore della squadra di Giussago, dove viene ricordato come «un ragazzo esemplare in campo e fuori», era apprezzato per la sua determinazione e gentilezza. «Sempre sorridente, sempre disponibile», scrivono i compagni di scuola sui social.

Il dolore delle comunità

Sgomento a Cesano Maderno, dove il sindaco Gianpiero Bocca ha espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia Rota: «Una tragedia che colpisce tutta la nostra comunità, in una settimana già segnata da un altro grave lutto».

Commozione anche a Lacchiarella, dove Alessandro era molto conosciuto. «Lascia un grande vuoto in tutta la comunità», dicono gli amici.

Due giovani vite piene di luce e sogni, spente in alta quota, proprio lì dove volevano arrivare. Per raccontare, per vivere, per scoprire. La montagna li ha accolti per l’ultima volta, nel silenzio e nella bellezza crudele delle sue vette.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto