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Esteri

NordStream, rischi per clima e sicurezza energetica

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La fuoriuscita di gas dal Nord Stream rappresenta un “grave danno” che potra’ avere un impatto sulla concentrazione di gas serra in atmosfera e soprattutto sulla sicurezza energetica dell’Europa. Lo spiegano gli esperti del Cnr e del Politecnico di Milano. La perdita di un gasdotto sottomarino, lontano dai centri abitati, “non pone particolari rischi per la popolazione: al massimo per prudenza si puo’ circoscrivere l’area interessata per interdirla alla navigazione”, afferma il chimico Nicola Armaroli, dirigente di ricerca del Cnr ed esperto di tecnologie energetiche. Fermare la fuoriuscita di metano e’ possibile: “basta agire sui compressori che sono disposti ogni 100 chilometri lungo la linea e che servono a spingere il flusso di gas”. Il metano liberato, pero’, puo’ creare squilibri all’ecosistema marino e soprattutto puo’ avere conseguenze sull’effetto serra. “Una singola perdita, se limitata nel tempo, non ha effetti devastanti, ma comunque contribuisce ad aumentare la concentrazione atmosferica di metano, un gas serra che e’ decine di volte piu’ dannoso dell’anidride carbonica”, sottolinea Armaroli. Per riparare il danno e ripristinare l’infrastruttura del gasdotto “potrebbero volerci mesi se non anni”, aggiunge Giovanni Lozza, direttore del Dipartimento Energia del Politecnico di Milano.

“E’ un danno molto grave che potra’ peggiorare l’attuale crisi delle forniture di gas: se fino a ieri potevamo sperare che la fornitura lungo il Nord Stream venisse riattivata, con un danno del genere i tempi si fanno molto piu’ lunghi, e questo portera’ a un rialzo dei prezzi di mercato. Per questo bisogna continuare a cercare forniture alternative di gas, di cui non possiamo fare a meno nel breve termine”. Il problema non riguarda solo il metano come fonte energetica, ma anche come materia prima. “L’industria chimica tedesca ne fa un grande uso, per produrre ogni genere di prodotti, dalle vernici ai fertilizzanti, dai polimeri ai farmaci”, ricorda Armaroli. “Se l’industria chimica tedesca si ferma, si potrebbe generare un effetto domino su tutta l’industria europea. L’evento di oggi ci dimostra quanto la nostra infrastruttura energetica sia fragile, a rischio di incidenti e sabotaggi: dobbiamo dunque pensare a come superare la nostra dipendenza dal gas”.

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Esteri

Caos eredità Maradona: le figlie accusano l’ex avvocato Morla di frode e chiedono la restituzione di 13 milioni di dollari

Le figlie di Diego Maradona accusano l’ex legale Morla di frode: spariti 13 milioni dai conti esteri. Al centro del caso la società Sattvica e i diritti d’immagine.

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Dove sono finiti 13 milioni di dollari? È la domanda che oggi agita il tribunale di Buenos Aires e infiamma lo scontro tra gli eredi di Diego Armando Maradona e l’avvocato Matías Morla (nella foto con Diego), il rappresentante legale e uomo di fiducia del Pibe de Oro negli ultimi anni della sua vita. A portare la questione in tribunale sono state Dalma e Gianinna, figlie di Diego e di Claudia Villafañe, che accusano Morla di aver sottratto fondi e di aver agito alle spalle degli eredi legittimi.

Secondo le figlie dell’ex campione, il patrimonio occultato ammonterebbe a oltre 13 milioni di dollari, presenti su conti bancari esteri a nome del padre. Le accuse non si fermano qui: Morla avrebbe anche trasferito in modo sospetto il controllo della società Sattvica – che gestisce i diritti commerciali sul nome e sull’immagine di Maradona – alle sorelle di Diego, Rita e Claudia Norma Maradona, eludendo così il passaggio naturale ai figli eredi.

La frode secondo le figlie

Nel dossier presentato in tribunale, i legali di Dalma e Gianinna parlano apertamente di frode post mortem, sostenendo che la firma apposta da Maradona sui documenti che affidavano pieni poteri a Morla potrebbe essere stata falsificata. La società Sattvica, secondo la loro ricostruzione, sarebbe stata solo formalmente intestata a Morla e al cognato Maximiliano Pomargo, ma in realtà sottostava alla volontà di Diego, che ne era il socio occulto. Dopo la morte del Pibe, il rifiuto di Morla di riconsegnare ai figli il controllo della società rappresenterebbe un’ulteriore violazione dei loro diritti.

Conti bancari e attività commerciali

Nel programma argentino “Intrusos”, sono stati resi noti i dettagli dei presunti conti esteri:

  • 1,6 milioni presso Bank Caribbean

  • 1,9 milioni presso la North National Bank di Abu Dhabi

  • 5 milioni presso Paribas

  • 5 milioni presso HSBC

Fondi che, secondo l’accusa, Morla avrebbe occultato e che ora gli eredi chiedono di recuperare e suddividere tra i cinque figli riconosciuti di Maradona: Dalma, Gianinna, Diego Jr, Jana e Diego Fernando.

Il ruolo controverso di Morla

Morla, attraverso il suo legale Rafael Cuneo Libarona, ha rigettato ogni accusa, sostenendo che la gestione dei diritti d’immagine fu affidata alle sorelle di Diego su esplicita volontà del Pibe, che aveva interrotto ogni rapporto con l’ex moglie Claudia e le figlie. Nonostante ciò, la sua figura resta al centro delle polemiche. Nel 2021, in occasione di una manifestazione a Buenos Aires per chiedere giustizia sulla morte del campione, Morla fu duramente contestato, insieme al neurochirurgo Luque, rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio con dolo eventuale.

Il marchio Maradona e Sattvica

Intanto Sattvica, la società al centro della disputa, continua a gestire le licenze commerciali legate a Maradona: abbigliamento, tequila, caramelle, palloni e gadget firmati dal campione. La società ha sede sia in Argentina che in Spagna, e a oggi Morla avrebbe confermato di avere rapporti quotidiani solo con le sorelle del Pibe.

La battaglia legale, appena iniziata, si preannuncia lunga e complessa. Sul piatto non ci sono solo soldi e proprietà, ma anche il controllo del nome e del mito di Diego Armando Maradona, che continua a vivere nei cuori dei tifosi e nei tribunali.

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Esercito Usa crea nuova zona militare a confine Messico

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L’esercito statunitense ha creato una seconda zona militare lungo il confine con il Messico, aggiungendo un’area in Texas dove le truppe possono trattenere temporaneamente migranti o intrusi, dopo che un’altra area simile era stata designata nel New Mexico il mese scorso. Lo scrive l’agenzia Reuters sul suo sito web. Il mese scorso l’amministrazione Trump aveva designato una prima striscia di 440 km quadrati lungo il confine del New Mexico come “Area di Difesa Nazionale”. Ora arriva la “Texas National Defense Area”, una striscia lunga 101 km che si estende a est dal confine tra Texas e New Mexico a El Paso.

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Ok Usa a equipaggiamenti F-16 per l’Ucraina

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Il Dipartimento di Stato americano ha approvato la potenziale vendita di parti e equipaggiamenti del caccia F-16 all’Ucraina per 310 milioni di dollari: lo ha reso noto il Pentagono. Tra i principali appaltatori figurano Lockheed Martin Aeronautics, Bae Systems e Aar Corporation. (

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