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Esteri

Nigeria, più di 100 i bimbi rapiti

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“I rapitori hanno liberato undici bambini, che erano troppo piccoli per camminare”, ha detto il governo della Nigeria denunciando l’ultimo sequestro di massa di bambini di una scuola coranica avvenuto nell’area centro settentrionale del Paese. La scuola Salihu Tanko Koranic stava registrando per l’ingresso circa 200 bambini al momento dell’attacco da parte di un gruppo di uomini armati, ma molti sono riusciti a fuggire, ha detto un dirigente scolastico che desidera rimanere anonimo per la sua sicurezza. “All’inizio hanno preso piu’ di un centinaio di studenti, ma poi hanno lasciato andare quelli che consideravano troppo piccoli per camminare, tra i 4 e i 12 anni”, ha detto ancora il dirigente, aggiungendo di non avere cifre precise sul numero di bambini rapiti. Questo nuovo rapimento arriva il giorno dopo il rilascio di 14 studenti nello stato di Kaduna (nord), dopo 40 giorni di detenzione. Cinque studenti sono stati giustiziati dai loro rapitori nei giorni successivi al rapimento per fare pressione sulle famiglie e costringere il governo a pagare il riscatto. Sulla stampa locale, le famiglie hanno dichiarato di aver dovuto pagare in totale 180 milioni di naira (357.000 euro) per ritrovare i propri figli. Da diversi mesi gruppi di banditi sono coinvolti in rapimenti di massa rivolti alle scuole: dal dicembre 2020 sono stati sequestrati 730 bambini e adolescenti.

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Esteri

Trump vestito da Papa: il presidente Usa si mostra come pontefice in una foto virale

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Un’immagine clamorosa pubblicata da Donald Trump lo mostra vestito da Papa, con mitria e croce dorata. Un gesto simbolico che va oltre la provocazione e rivela la visione assolutista del potere del neo presidente americano.

Un gesto che comanda, non che benedice

Un solo dito alzato. Ma non è un gesto di benedizione. È un monito. Nell’immagine pubblicata sui social ufficiali, Donald Trump, da poco rieletto presidente degli Stati Uniti, appare vestito da Pontefice: mitria, abito bianco, croce al collo, seduto su un trono dorato. Il volto è austero, lo sguardo ammonitore, la posa rigida. Niente evoca spiritualità: questa è una rappresentazione imperiale del potere, non religiosa.

L’iconografia del comando assoluto

Trump non appare come il Cristo bizantino che alza due dita in segno di pace. È più simile allo Zio Sam che nei manifesti di guerra diceva “I want you”. Ma qui il messaggio è più diretto: “Io comando, voi obbedite”. Questa foto – creata verosimilmente con intelligenza artificialenon è un meme casuale, ma un’icona politica. Una proiezione simbolica del potere assoluto che Trump ambisce a rappresentare.

Trump, potere spirituale e politico

Il neo presidente americano ha sempre manifestato la sua volontà di controllo totale. In questa immagine, raffigurarsi come Papa non è una goliardia, ma una dichiarazione visiva: nessuna istituzione, nemmeno quella religiosa, è fuori dalla sua immaginazione di potere. Con questa foto Trump si mette al centro di ogni forma di autorità, oltre i confini del laico e del sacro.

La comunicazione politica dell’eccesso

Cosa fare di fronte a questa ennesima provocazione? Scandalizzarsi forse non basta più. Trump è fuori da ogni schema. Usa il linguaggio dell’eccesso come strumento politico. E questa immagine – che può apparire ridicola o grottesca – è invece potentissima: comunica una visione totalitaria, dove anche la sacralità diventa un travestimento utile al messaggio del leader.

Un uomo senza filtri, ma anche senza inconscio?

Viene da chiedersi: è tutto calcolato o è il frutto di una psiche senza confini? Donald Trump sembra privo di ogni filtro tra desiderio e realtà. Nessuna zona d’ombra, nessun inconscio. In lui tutto è evidente, dichiarato, ostentato. Anche questa immagine da Papa, che mostra l’ambizione di governare per sempre, come leader spirituale e politico del mondo.

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Mosca: da Zelensky minaccia diretta alla parata del 9 maggio

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La Russia ha accusato Volodymyr Zelensky di aver minacciato la sicurezza delle commemorazioni della Seconda Guerra Mondiale del 9 maggio, dopo che il presidente ucraino ha dichiarato che l’Ucraina non si sarebbe “assunta la responsabilità” di garantire la sicurezza in quel giorno. “Sta minacciando l’incolumità fisica dei veterani che parteciperanno alle parate e alle celebrazioni in quel giorno sacro”, ha dichiarato su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova (nella foto in evidenza). “La sua dichiarazione… è, ovviamente, una minaccia diretta”.

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Esteri

Caos eredità Maradona: le figlie accusano l’ex avvocato Morla di frode e chiedono la restituzione di 13 milioni di dollari

Le figlie di Diego Maradona accusano l’ex legale Morla di frode: spariti 13 milioni dai conti esteri. Al centro del caso la società Sattvica e i diritti d’immagine.

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Dove sono finiti 13 milioni di dollari? È la domanda che oggi agita il tribunale di Buenos Aires e infiamma lo scontro tra gli eredi di Diego Armando Maradona e l’avvocato Matías Morla (nella foto con Diego), il rappresentante legale e uomo di fiducia del Pibe de Oro negli ultimi anni della sua vita. A portare la questione in tribunale sono state Dalma e Gianinna, figlie di Diego e di Claudia Villafañe, che accusano Morla di aver sottratto fondi e di aver agito alle spalle degli eredi legittimi.

Secondo le figlie dell’ex campione, il patrimonio occultato ammonterebbe a oltre 13 milioni di dollari, presenti su conti bancari esteri a nome del padre. Le accuse non si fermano qui: Morla avrebbe anche trasferito in modo sospetto il controllo della società Sattvica – che gestisce i diritti commerciali sul nome e sull’immagine di Maradona – alle sorelle di Diego, Rita e Claudia Norma Maradona, eludendo così il passaggio naturale ai figli eredi.

La frode secondo le figlie

Nel dossier presentato in tribunale, i legali di Dalma e Gianinna parlano apertamente di frode post mortem, sostenendo che la firma apposta da Maradona sui documenti che affidavano pieni poteri a Morla potrebbe essere stata falsificata. La società Sattvica, secondo la loro ricostruzione, sarebbe stata solo formalmente intestata a Morla e al cognato Maximiliano Pomargo, ma in realtà sottostava alla volontà di Diego, che ne era il socio occulto. Dopo la morte del Pibe, il rifiuto di Morla di riconsegnare ai figli il controllo della società rappresenterebbe un’ulteriore violazione dei loro diritti.

Conti bancari e attività commerciali

Nel programma argentino “Intrusos”, sono stati resi noti i dettagli dei presunti conti esteri:

  • 1,6 milioni presso Bank Caribbean

  • 1,9 milioni presso la North National Bank di Abu Dhabi

  • 5 milioni presso Paribas

  • 5 milioni presso HSBC

Fondi che, secondo l’accusa, Morla avrebbe occultato e che ora gli eredi chiedono di recuperare e suddividere tra i cinque figli riconosciuti di Maradona: Dalma, Gianinna, Diego Jr, Jana e Diego Fernando.

Il ruolo controverso di Morla

Morla, attraverso il suo legale Rafael Cuneo Libarona, ha rigettato ogni accusa, sostenendo che la gestione dei diritti d’immagine fu affidata alle sorelle di Diego su esplicita volontà del Pibe, che aveva interrotto ogni rapporto con l’ex moglie Claudia e le figlie. Nonostante ciò, la sua figura resta al centro delle polemiche. Nel 2021, in occasione di una manifestazione a Buenos Aires per chiedere giustizia sulla morte del campione, Morla fu duramente contestato, insieme al neurochirurgo Luque, rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio con dolo eventuale.

Il marchio Maradona e Sattvica

Intanto Sattvica, la società al centro della disputa, continua a gestire le licenze commerciali legate a Maradona: abbigliamento, tequila, caramelle, palloni e gadget firmati dal campione. La società ha sede sia in Argentina che in Spagna, e a oggi Morla avrebbe confermato di avere rapporti quotidiani solo con le sorelle del Pibe.

La battaglia legale, appena iniziata, si preannuncia lunga e complessa. Sul piatto non ci sono solo soldi e proprietà, ma anche il controllo del nome e del mito di Diego Armando Maradona, che continua a vivere nei cuori dei tifosi e nei tribunali.

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