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Cronache

Neonata di due giorni muore all’ospedale di Reggio Emilia

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Una neonata di appena due giorni è morta nei giorni scorsi all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. La piccola, nata al termine della gestazione oltre la data presunta del parto, stando alle ricostruzioni dell’Ausl avrebbe avuto una crisi respiratoria 48 ore dopo la nascita che non è riuscita a superare.

Lo riporta la stampa locale. La direzione dell’Auls Irccs di Reggio Emilia “partecipando al dolore dei genitori – si legge in una nota – fa sapere che la piccola ha presentato fin dalla nascita una grave depressione cardiorespiratoria con ipossia severa refrattaria. A nulla sono valse tutte le terapie prontamente messe in atto dai sanitari”. Sono in corso gli accertamenti “metabolici e autoptici, effettuati per chiarire il quadro”.

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Pescatori a caccia di granchi blu, parte controffensiva

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Pescatori a caccia di granchi blu per salvare le vongole. Nel Delta Po sta entrando nel vivo la controffensiva prevista dal Piano di intervento per contrastare il crostaceo killer, stabilito dal Governo. Ma non sarà una guerra senza quartiere, fa sapere Confcooperative Fedagripesca, che sta monitorando la situazione tra gli operatori. L’ordinanza, firmata il 15 aprile dal Commissario Straordinario di Governo, Enrico Caterino per il Veneto e l’Emilia Romagna, infatti, fissa i perimetri per la pesca selettiva, la commercializzazione, lo smaltimento e i rimborsi. L’obiettivo prioritario delle catture sono le femmine ovigere che producono in media 2 milioni di uova. Per tutti i pescatroi vale il divieto di ributtare in acqua gli esemplari catturati, con un rimborso di 1 euro al chilo e di 0,50 euro al chilo per poterli smaltire solo in impianti autorizzati, con i punti di sbarco individuati tra Scardovari, Goro e Comacchio.

Il Piano, in vigore fino al 30 novembre, potrebbe subire aggiustamenti in base alla sua efficacia. “Sono tre anni che dobbiamo fare i conti con il granchio blu, ma quest’anno abbiamo notato molte più femmine piene di uova in largo anticipo rispetto allo scorso anno”, spiega Elio, pescatore di una cooperativa a Goro. La pesca avviene con gabbie da granchi e nasse a maglie larghe, per essere più selettiva “ma ci rimane poco da salvare. Al momento – racconta Elio – usciamo una volta al giorno, la mattina presto, poi, più avanti, quando farà più caldo, inseriremo anche un’uscita pomeridiana per fronteggiare il periodo delle nascite dei granchi”. In Veneto, a Scardovari, nella prima giornata di pesca “abbiamo preso 1700 chili di granchi blu, l’80% sono femmine”, spiega Paolo Mancin, presidente del Consorzio Cooperative pescatori del Polesine.

E il lavoro di certo non mancherà agli operatori visto che nel 2023, il Veneto ne ha catturati circa 630 tonnellate, il 550% in più rispetto alle 97 tonnellate del 2022. Nel 2024, nei primi sei mesi, sono ulteriormente aumentate, raggiungendo 687 tonnellate. In Emilia-Romagna, la Sacca di Goro ha battuto il record con +940%, passando da 90 tonnellate nel 2022 a 936 tonnellate nel 2023. L’invasione ha quasi azzerato il settore dell’allevamento delle vongole veraci, ricorda Fedagripesca che stima perdite per il solo 2024 di circa 200 milioni di euro, anno in cui sono state pescate 1800 tonnellate di granchi. C’è poi il problema di cosa fare con i granchi blu catturati. “Puntiamo allo smaltimento zero – precisa Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative Fedagripesca – i nostri operatori sono impegnati non solo sul fronte delle catture, ma anche nel creare canali commerciali del granchio all’estero in quei mercati che lo apprezza e lo richiede, come lo Sri Lanka, la Tunisia e la Turchia”.

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32enne incinta muore in ospedale, deceduto anche il bimbo

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Doppia tragedia all’ospedale di Vibo, dove una ragazza di 32 anni, Martina Piserà, originaria di Pizzo ma residente in un altro centro del Vibonese, è deceduta in seguito ad un arresto cardiaco nel reparto di Ginecologia dove era stata trasferita pochi minuti prima dal Pronto Soccorso in seguito alla morte del figlio che portava in grembo da sette mesi. Il drammatico episodio si è verificato questa mattina all’alba quando la giovane, intorno alle 5 del mattino, si è presentata presso il pronto soccorso affermando di non sentire il movimento del bambino. È stata quindi sottoposta ai primi accertamenti che hanno portato a constatare il decesso del bimbo.

A quel punto la 29enne è stata trasferita presso il reparto di Ginecologia in condizioni a quanto pare stabili, ma chiaramente turbata emotivamente per quanto accaduto. Dopo circa mezz’ora, quando si stava decidendo il da farsi, se optare per il taglio cesareo oppure per l’induzione al parto, il quadro clinico è rapidamente precipitato. Nonostante i tentativi dei medici di rianimarla, fatale a quanto risulta si è rivelato un arresto cardiaco e per la giovane non c’è stato purtroppo nulla da fare. Sulla vicenda è ormai inevitabile l’apertura di una inchiesta da parte della Procura alla quale potrebbe affiancarsi una interna ad opera della struttura commissariale che gestisce l’Azienda sanitaria provinciale. Parole di cordoglio per la morte della ragazza sono state espresse dal sindaco di Pizzo, Sergio Pititto, che ha appreso la tragica notizia in mattinata

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Malore durante il Rally Valle d’Aosta, morto pilota Massimiliano Ponzetti

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Un pilota che partecipava al 46/o Rally Valle d’Aosta, Massimiliano Ponzetti, di 54 anni, è morto dopo essere stato colpito da arresto cardiaco nel corso del trasferimento fra la prova speciale numero 4 ‘Saint Marcel – Fenis’ e il riordino di Aosta. “Prontamente soccorso e trasportato al pronto soccorso di Aosta, dove – comunica l’organizzazione della gara in una nota – nonostante le cure tempestive il suo cuore cessava di battere”. In segno di “partecipazione e cordoglio” la gara è stata immediatamente sospesa.

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