Collegati con noi

Cronache

Napoli, da ore sul viadotto, giovane minaccia di lanciarsi nel vuoto

Pubblicato

del

E’ dalle prime ore della mattina che un uomo minaccia di lanciarsi nel vuoto  dal viadotto che collega Pianura al Vomero, a Napoli. A nulla finora sono serviti i tentativi di farlo scendere che stanno facendo un maresciallo dei carabinieri ed uno psicologo. La segnalazione arriva da ‘Nessuno tocchi Ippocrate’: un equipaggio del 118 del Loreto Crispi è lì, sperando di non dover intervenire.

Foto da ‘Nessuno tocchi Ippocrate’

 

L’uomo, da quel che ha detto, sarebbe lì per una serie di problemi con la moglie che secondo lui non sarebbero risolvibili. Sul posto ci sono anche Polizia e Vigili del Fuoco, e proprio a loro il giovane ha urlato di non mettere il telone altrimenti si sarebbe buttato giù.

Advertisement

Cronache

Viterbo, pitbull libero in strada decapita a morsi un cagnolino

Pubblicato

del

Il fatto, trapelato solamente oggi, è avvenuto domenica sera nel quartiere viterbese San Faustino, dove un cane di razza pitbull che si aggirava libero, ha un ucciso un cagnolino decapitandolo a morsi. Da quanto appreso, il cane si sarebbe avventato sulla bestiola con una rapidità fulminea mordendolo ripetutamente al muso e al collo, fino ad ucciderlo. Sul posto sono intervenuti i veterinari della Asl e i carabinieri che, dopo aver ricostruito la dinamica dei fatti, sono riusciti a rintracciare il proprietario del pitbull. L’animale è stato riconsegnato all’uomo, a cui è stato imposto l’obbligo di sottoporlo a tutti gli accertamenti sanitari e comportamentali previsti dalla legge.

Continua a leggere

Cronache

Morto omicida Gucci, si era sparato dopo aver ferito figlio

Pubblicato

del

E’ morto Benedetto Ceraulo, 63 anni, l’uomo che nel 1995 uccise l’imprenditore Maurizio Gucci e che il 22 aprile scorso ha sparato due colpi di pistola al volto contro il figlio Gaetano, 37 anni, al culmine di una lite nel giardino della casa dove abitava a Santa Maria a Monte (Pisa). Ceraulo è morto all’ospedale di Pisa dove era ricoverato in condizioni gravi: con una pistola di piccolo calibro si era sparato in testa poco dopo avere ferito il figlio per una lite nata, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, per futili motivi: a far “perdere il controllo” al 63enne sarebbe stato un graffio all’auto fatto dal figlio.

Subito dopo il ricovero in ospedale Gaetano Ceraulo, ferito al volto ma non in pericolo di vita, aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook un post nel quale si era rivolto al padre: “Ti perdono per il male che mi hai fatto ma non per il male che hai inflitto a te stesso”. Benedetto Ceraulo era stato raggiunto dal figlio, che vive a Milano, per trascorrere le festività pasquali a Santa Maria a Monte dove il 63enne si era trasferito dopo avere vissuto in precedenza ad Acciaiolo nel comune di Fauglia (Pisa). Ceraulo era stato ritenuto l’esecutore materiale dell’agguato nel 1995 ordito dall’ex moglie di Gucci, Patrizia Reggiani. Condannato in primo grado all’ergastolo nel 1998, la pena gli era stata ridotta in appello a 28 anni, 11 mesi e 20 giorni. Grazie alla buona condotta Ceraulo da un paio d’anni era uscito dal penitenziario della Gorgona dove era stato detenuto a lungo.

Continua a leggere

Cronache

Apre il gas e chiama il 112: ‘Ho ucciso mia moglie’, ma mentiva

Pubblicato

del

Allarme in tarda serata a Ozieri, comune di 9.700 abitanti in provincia di Sassari. Un uomo di 64 anni ha aperto il rubinetto del gas, ha chiuso la casa e si è allontanato chiamando il 112 e dicendo: “Ho ammazzato mia moglie”. Sul posto, rione Tramentu, si sono precipitati i Carabinieri e i Vigili del fuoco, che hanno sfondato la porta trovando l’appartamento vuoto e la casa invasa dal gas.

I pompieri hanno chiuso la valvola e messo in sicurezza i locali, mentre i carabinieri della Compagnia di Ozieri, guidati dal maggiore Gabriele Tronca, sono riusciti a rintracciare telefonicamente la moglie del 64enne, da cui è separata, accertandosi che stesse bene. I militari si sono subiti messi sulle tracce dell’uomo, che è stato intercettato e arrestato circa un’ora dopo. Il 64enne solo pochi giorni fa è stato condannato dal Tribunale di Sassari quale responsabile del danneggiamento della lapide del carabiniere Walter Frau, ucciso a Chilivani nel 1995 in uno scontro a fuoco con una banda di rapinatori che stava preparando l’assalto a un portavalori.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto