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Moto: a Valencia vince Morbidelli, Mir è mondiale

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Il campione del mondo che non t’aspetti e un’altra gara capolavoro targata Franco Morbidelli che ora puo’ davvero guardare al futuro da protagonista. E’ la fotografia da portare a casa in attesa di tempi migliori per l’Italmoto che nonostante la gioia per il terzo trionfo in MotoGp del pilota romano deve assistere per il nono anno consecutivo al successo iridato di un iberico nella top class, il 23enne venuto da Maiorca Joan Mir. La Spagna migliora il record stabilito nel 2019: la prima nazione rivale e’ l’Italia, che con Giacomo Agostini ha vinto in 7 anni consecutivi dal 1967 al 1972. Da dimenticare poi la gara di Valentino Rossi solo dodicesimo e Andrea Dovizioso, ottavo. Nel 100 anniversario della sua storia, la Suzuki puo’ cosi’ festeggiare un Mondiale nella MotoGp grazie alla capacita’ tattica di Mir bravissimo a sbagliare poco e ad accumulare punti. Un modo di interpretare le corse che con una sola vittoria nell’anno anomalo per via del Coronavirus e dell’infortunio a Marc Marquez lo ha portato a trionfare nel campionato anche grazie al settimo posto ottenuto nella penultima corsa del campionato a Valencia.

“Incredibile – le prime parole da campione del mondo di Mir festeggiato dopo il podio dalla giovanissima mamma – Non ho parole per descrivere quello che sto sentendo adesso. Si tratta di qualcosa che per quello che ho fatto e ho voluto realizzare nella mia vita e’ un sogno, un sogno diventato realta’. Non riesco a piangere o a ridere, e’ un mix di emozioni diversissime. Sono davvero felicissimo. Non ci posso credere. Quando insegui tutta la vita un sogno – ammette il pilota spagnolo della Suzuki – e poi accade…non mi capacito ancora di quello che e’ successo. Ho bisogno di tempo, mi devo un attimo rilassare. Mi sono seduto un attimo prima per capire cosa sta succedendo intorno a me”. Sul podio dietro a Morbidelli l’australiano Jack Miller su Ducati con cui il pilota romano ha dovuto lottare fino all’ultimo, terzo lo spagnolo Pol Espargaro su Ktm.

“Sapevo – ricostruisce Morbidelli – che Jack sarebbe arrivato, nell’ultimo giro e’ arrivato e mi sono detto che avrei provato a fare di tutto per vincere. Il duello e’ stato pulito e sportivo, proprio bello. Non so quante volte ci siamo superati all’ultimo giro. Sono riuscito a vincere ma anche Jack e’ stato davvero incredibile. Il passo che abbiamo entrambi mantenuto e’ stato impressionante. Congratulazioni al team e a Jack. Peccato aver perso il campionato – ammette Morbidelli – ma abbiamo fatto un lavoro impressionante. Questa e’ dedicata a Manolo, il mio amico, perche’ e’ il suo compleanno”.

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Ancelotti, tra Real Madrid, Brasile e Arabia: il futuro è ancora un rebus, ma una cosa è certa: non ha fretta

Il futuro di Carlo Ancelotti resta in bilico tra Real Madrid, Brasile e offerte arabe. Ma il tecnico non ha fretta: vuole chiudere con eleganza la sua avventura a Madrid.

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Chiamatelo fattore “tempo”. Perché quando si parla del futuro di Carlo Ancelotti, signore della Champions League e tecnico più vincente d’Europa, è proprio il tempo a scandire ogni passo. Ancelotti ha costruito la sua leggenda senza mai cedere alla fretta, e anche oggi – stretto tra Real Madrid, Brasile e offerte saudite – non ha intenzione di affrettare decisioni.

La stagione del Real tra infortuni, ego e delusioni

La stagione 2024-2025 del Real Madrid è stata un percorso a ostacoli, nonostante il clamoroso arrivo di Kylian Mbappé. Gli infortuni pesanti a Carvajal e Militao, il vuoto lasciato da Kroos, l’inserimento complicato di Mbappé e una squadra iper-offensiva e senza equilibrio hanno lasciato segni profondi. I Blancos sono usciti ai quarti di Champions, hanno perso la Copa del Rey in finale, la Supercoppa, e in Liga inseguono il Barcellona a -4. Solo l’11 maggio, nel Clásico che sa di sentenza, si capirà se la corsa è ancora viva.

Il Brasile aspetta, ma Ancelotti temporeggia

Le voci sull’approdo di Ancelotti sulla panchina della Seleção circolano da mesi. Sembravano spente, ma i problemi del Brasile nelle qualificazioni mondiali le hanno riaccese. Qualche giorno fa, a Londra, c’è stato un incontro ufficiale tra Ancelotti e i vertici della Federazione brasiliana. Ma è arrivata fumata nera: il Brasile lo vuole subito, Carlo vuole chiudere con stile la sua avventura madridista, eventualmente fino al Mondiale per club.

L’offerta araba e il silenzio di Ancelotti

Sul tavolo è spuntata anche una proposta monstre dall’Arabia Saudita, si parla di 50 milioni a stagione, forse dall’Al-Ahli. Ma Ancelotti non si è mosso. Rimane a Madrid, prepara la sfida contro il Celta Vigo, e spera che il Barcellona inciampi. Nel frattempo, la stampa spagnola inizia a ipotizzare che possa restare anche per il Mondiale per club.

Il commiato perfetto? Con la Liga in mano

Con 15 trofei vinti alla guida dei Blancos, don Carlo merita un’uscita di scena all’altezza della sua storia. E anche il club lo sa. Il finale di stagione sarà determinante: Liga o no, l’addio sarà comunque elegante.

Il resto? Arabia, Brasile, Italia (si vocifera Milan o Roma), o una pensione serena. Ancelotti, unico tecnico a vincere nei cinque principali campionati europei, non ha fretta, e questa è – per ora – l’unica certezza.

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Europa League: vincono Tottenham e United, verso finale inglese

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Vittorie per Tottenham e Manchester United, si va verso una finale di Europa League tutta inglese. La squadra londinese ha fatto un grande passo battendo 3-1 il Bodo Glimt nella semifinale di andata giocata a Londra. Vantaggio lampo per il Tottenham che al 1′ va a segno con Brennan Johnson, il raddoppio al 34′ con James Maddison: al 16′ della ripresa Dominic Solanke su rigore segna il tris. Saltnes ha accorciato le distanze al 38′ in una delle rare azioni offensive dei norvegesi, chiamati ora alla missione quasi impossibile tra sette giorni in casa. Nell’altra semifinale, grazie anche alla superiorità numerica dal 35′, lo United, a cui resta solo l’Europa per salvare la stagione, ha travolto l’Athletic Bilbao 3-0. I Red Devils, solo quattordicesimi in Premier League, hanno sconfitto i baschi che vedono sfumare il sogno di una finale casalinga il 21 maggio: a segno per gli inglesi Casemiro (30′) e poi doppietta del capitano portoghese Bruno Fernandes (37′ su rigore e 49′).

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Conference: Fiorentina ko a Siviglia, al Franchi per la rimonta

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La Fiorentina cade a Siviglia e ora deve sperare nella rimonta tra sette giorni al Franchi. Il Betis si aggiudica il primo round della semifinale di Conference League, battendo 2-1 i viola grazie ai gol di Ezzalzouli e Antony, ma Ranieri a segno per la squadra di Palladino ha riacceso la speranza. Minuto di raccoglimento per ricordare Papa Francesco, e poi in campo è subito Betis che infatti passa in vantaggio dopo appena sei minuti grazie alla rete di Ezzalzouli. Azione nata dal duello vinto da Bakambu con Comuzzo, arriva sul fondo e crossa: l’attaccante marocchino non sbaglia a due passi da De Gea. La rete passa sotto la lente del Var per verificare eventuali irregolarità, ma l’arbitro Oliver convalida il gol del vantaggio degli andalusi. La Fiorentina reagisce e al 21′ sfiora il pari con Mandragora, che di testa manda fuori di un soffio.

A ridosso della mezzora Palladino è costretto a un cambio; problema muscolare per Cataldi che chiede di uscire, al suo posto Adli. Nel recupero il Betis va vicino al raddoppio con Bartra che calcia il pallone sopra la traversa. Nella ripresa Palladino gioca la carta Kean, rientrato da poco in gruppo e partito dalla panchina. Ma proprio nel momento migliore die viola arriva il raddoppio della squadra andalusa con Antony (19′). Al 27′ però la riapre Ranieri che batte Vieites e fa tornare a sperare la Fiorentina, che qualche minuto dopo va vicina anche al pari con Gosens. La Viola ha reagito e tiene viva la speranza di volare in finale: tra sette giorni il ritorno in casa.

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