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Cronache

Minori e droga, il 97% dei segnalati è per cannabis

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La repressione del consumo di droghe si abbatte sui minori: in costante aumento quelli segnalati che entrano “in un percorso sanzionatori e stigmatizzante”. La quasi totalità dei minori segnalati è per cannabinoidi (97%) e il 38% delle segnalazioni finisce con una sanzione amministrativa, mentre è irrilevante la vocazione ‘terapeutica’ della segnalazione al prefetto: solo 327 sono state stati sollecitati a presentare un programma di trattamento socio-sanitario, quando nel 2007 erano 3008.

E’ uno dei dati della quindicesima edizione del libro bianco sulle droghe intitolato quest’anno “Il gioco si fa duro” realizzato da La società della Ragione, Forum droghe, Antigone, Cgil, Cnca, Associazione Luca Coscioni, Arci, Lila e Legacoopsociali con l’adesione di A Buon diritto, Comunità di San Benedetto al Porto, Funzione pubblica Cgil, Gruppo Abele, Itardd, Itanpud, Meglio Legale e Eumans. Il volume, dedicato a Luigi Saraceni, magistrato, parlamentare e antiproibizionista scomparso poco tempo fa, ogni anno viene presentato in occasione del 26 giugno, giornata mondiale sulle droghe, nell’ambito della campagna internazionale di mobilitazione Support! Don’t Punish che chiede politiche sulle droghe rispettose dei diritti umani e delle evidenze scientifiche e che quest’anno coinvolgerà oltre 250 città in circa 100 paesi Il 38,1% di chi entra in carcere usa droghe: al 31 dicembre del 2023, erano oltre 17.400 i tossicodipendenti, “record in termini assoluti negli ultimi 18 anni”.

Dopo 34 anni di applicazione del testo unico sulle droghe – denunciano i promotori – gli effetti penali, in particolare dell’art. 73 ovvero detenzione ai fini di spaccio, sono “sempre devastanti e confermano come la Jervolino-Vassalli continui a essere il principale veicolo di ingresso nel sistema della giustizia italiana e nelle carceri”. Infatti in assenza di detenuti per art. 73. o di quelli dichiarati tossicodipendenti, in Italia non vi sarebbe il problema del sovraffollamento carcerario.

Lo dimostra il fatto oltre un quarto dei detenuti entra in carcere per droga: 10.697 dei 40.661 ingressi in carcere nel 2023 sono stati causati dall’art. 73 del testo unico. Si tratta del 26,3% degli ingressi (era il 26,1% nel 2022). Sempre al 31 dicembre 2023 il 34,1% dei detenuti era in carcere per la legge sulle droghe. Quasi il doppio della media Ue (18%): 60.166 e di questi ben 12.946 lo erano a causa del solo art. 73 del testo unico. Altri 6.575 in associazione con l’art. 74 (associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope), solo 994 esclusivamente per l’art. 74. Continua “l’impetuosa” crescita delle misure alternative (+1.037,7% sul 2006), che sono diventate “in realtà una alternativa alla libertà invece che alla detenzione”.

Agli oltre 60.000 detenuti al 31 dicembre 2023 erano in carico per misure alternative e sanzioni di comunità (messa alla prova) ulteriori 83.703 persone. Quest’anno il Libro Bianco concentra le sue analisi politiche intorno al tema delle pene alternative per i detenuti ed in particolare sulle ipotesi di trasformazione delle comunità in un sistema di “custodia attenuata” privatizzata.

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Cronache

Frontale ad Albanella, cinque feriti tra cui due bambini: coinvolte un’Audi Q3 e una Punto

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Paura nel pomeriggio di oggi nella zona di Matinella – Albanella, nel salernitano, dove si è verificato un grave incidente stradale nei pressi del caseificio La Perla a Pontebarizzo. Due auto, una Audi Q3 e una Fiat Punto, si sono scontrate frontalmente causando cinque feriti, tra cui due bambini.

A bordo dell’Audi si trovavano quattro persone, compresi i piccoli, mentre la Fiat Punto era occupata da un solo conducente. Tutti i coinvolti, in condizioni al momento non precisate, sono stati trasportati in ospedale per accertamenti e cure.

Sul posto sono intervenuti tempestivamente i Vigili del Fuoco del distaccamento di Agropoli, che hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area dell’incidente e a supportare le operazioni di soccorso. Ancora in corso le indagini per ricostruire l’esatta dinamica del violento impatto.

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Cronache

Inchiesta curve, Inter Milan patteggiano: per Inzaghi e Chalanoglu solo 1 turno stop

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Una giornata di squalifica per Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu, ammende rispettivamente di 15 e 30 mila euro e 70mila per l’Inter. Multa di 30mila euro per il Milan. Sono le sanzioni rese note dalla Figc comminate ai due club e ai tesserati coinvolti in seguito al patteggiamento con la Procura Federale, in merito al filone sportivo dell’inchiesta penale sulle curve e sui rapporti fra ultras e giocatori di Inter e Milan. La squalifica per Inzaghi e Calhanoglu verrà scontata nel prossimo turno con il Verona.

Grazie al patteggiamento le pene vengono dimezzate e non c’è il processo. Inzaghi e Chalanoglu hanno violato due articoli del codice di giustizia sportiva, quello sulla lealtà e correttezza e probità e dell’obbligo di osservanza delle norme federali (4, comma 1) e l’articolo 25 comma 10 “che prevede il divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società, per avere avuto, quantomeno a partire dalla stagione sportiva 2022-23, rapporti con esponenti del gruppo Ultrà denominato Curva Nord’.

Tra gli esponenti del club multati c’è anche Javier Zanetti con 14.500 euro. L’Inter viene sanzionata con 70mila euro per responsabilità diretta e oggettiva (art. 6, commi 1 e 2) per i comportamenti del tecnico e del centrocampista, dello stesso Zanetti, di Massimiliano Silva e Claudio Sala (14.500 di multa e 30 giorni di inibizione). Quanto al Milan (sanzione di 30mila euro) per responsabilità oggettiva per i comportamenti ascritti a Fabio Pansa (30 giorni di inibizione e 13mila euro di multa) e Davide Calabria, che non ha al momento scelto la strada del patteggiamento e sarà quindi ascoltato dalla Procura federale.

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Chieti, tragedia durante un’escursione: trovati morti due Vigili del Fuoco nella forra del fiume Avello

Nico Civitella ed Emanuele Capone avevano 42 anni. Salvi altri due colleghi. Cordoglio delle istituzioni.

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Sono stati individuati e recuperati i corpi senza vita di Nico Civitella ed Emanuele Capone, i due Vigili del Fuoco di Chieti dispersi da ieri sera durante un’escursione in località Balzolo, nel territorio di Pennapiedimonte, provincia di Chieti. I due erano scivolati in una forra del fiume Avello mentre erano fuori servizio insieme ad altri due colleghi, tratti in salvo nella serata di ieri: Giulio De Panfilis, 32 anni, e Gabriele Buzzelli, 48.

Le operazioni di recupero

Il recupero dei corpi è stato lungo e complesso, affidato ai soccorritori del Corpo nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e ai Vigili del Fuoco, con il coordinamento della Prefettura di Chieti. Sul luogo della tragedia anche i familiari delle vittime, alcuni dei quali hanno accusato malori per lo choc e sono stati assistiti dal personale del 118.

I corpi, rinvenuti in una zona impervia, sono stati trasferiti in un’area accessibile per permettere l’intervento dell’elisoccorso, che li ha trasportati all’obitorio dell’Ospedale di Chieti. È stata disposta l’autopsia per chiarire le cause esatte della morte, mentre ulteriori accertamenti saranno effettuati sui luoghi dell’incidente a cura dei Carabinieri del Comando Provinciale di Chieti e del Reparto Forestale del Parco Nazionale della Maiella.

Il cordoglio delle istituzioni

«Esprimo la mia più grande vicinanza alle famiglie dei due giovani, ai colleghi e a tutto il Corpo Nazionale», ha dichiarato il prefetto Attilio Visconti, Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco. «Anche fuori servizio, i Vigili si tengono in allenamento per migliorarsi e garantire soccorso agli altri».

Dolore e partecipazione anche dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: «Oggi piangiamo la tragica scomparsa di due Vigili del Fuoco. Ai loro familiari e colleghi va la mia più sincera vicinanza e gratitudine». Sul posto anche il sindaco di Pennapiedimonte Rosalina Di Giorgio, le unità psicologiche del Corpo, volontari della Protezione Civile e operatori da Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio.

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