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Milano e Lombardia provano a ripartire, con cautela

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Domani il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sara’ a Codogno per incontrare il governatore Attilio Fontana e i dieci sindaci della zona Rossa del Lodigiano, la prima ad essere stata duramente colpita dal Coronavirus, e poi per posare una corona di fiori in ricordo delle vittime del Covid sulla targa che ha fatto apporre lui stesso al cimitero. Un gesto simbolico che in qualche modo segna la fine dell’emergenza, almeno della fase piu’ acuta. Adesso che anche a Brescia hanno riaperto i cimiteri, l’attenzione e’ sulla ripartenza, anche se avviata con tutte le cautele e il fiato sospeso. In Lombardia alcuni dati positivi sono innegabili, a partire da quello dei contagi in netto calo oggi, anche se con solo 3.572 tamponi processati. Sono stati 50 i nuovi casi di Coronavirus registrati, di questi 18 a Milano (8 a Milano citta’) e nessuno a Lodi e Mantova, con ricoveri in calo e meno di 20 morti, esattamente 19. Una settimana dopo il resto d’Italia, questa mattina in Lombardia hanno aperto palestre e piscine, un altro tassello di normalita’ che si e’ aggiunto, nonostante l’allagamento in mattinata della piscina Cozzi, una delle strutture simbolo di Milano. Dal 3 giugno poi ripartira’ la circolazione con le altre Regioni. Tema che ha preoccupato non solo turisti e albergatori ma anche gli abitanti delle cittadine al confine con Emilia o Veneto, che non potevano vedere amici e parenti a solo pochi chilometri di distanza. Che su questo argomento il clima si sia rasserenato lo ha dimostrato anche il mea culpa del sindaco di Milano Giuseppe Sala che ha ammesso di essere stato “ruvido” quando ha replicato con un “me ne ricordero'” all’intenzione del governatore sardo Christian Solinas di chiedere test per i turisti lombardi. I trasporti si stanno preparando all’aumento di pendolari e viaggiatori. Trenitalia ha aumentato le corse, anche dei Frecciarossa. Trenord, che gestisce il trasporto ferroviario regionale in Lombardia, tornera’ ad offrire gli stessi posti di prima dell’emergenza Coronavirus, almeno sulle linee di maggior afflusso, pur garantendo il distanziamento. Negli orari di punta, sulle direttrici piu’ frequentate ci saranno infatti piu’ vagoni. E tornera’ in funzione anche il Malpensa Express da Cadorna, che si aggiunge al collegamento mai cancellato dalla stazione Centrale. Per quanto riguarda l’aeroporto, iniziano ad aumentare i voli ma almeno fino a meta’ giugno, forse inizio luglio, restera’ aperto solo il Terminal 2 di Malpensa, mentre Linate approfitta della chiusura per completare i lavori di restyling. “Il traffico a Milano sta di nuovo aumentando e gli ingressi in citta’ in auto sono in crescita, oltre il 73% e si stanno avvicinando al 100% dei livelli pre-covid. Dobbiamo fare tutti la nostra parte – ha commentato l’assessore milanese alla Mobilita’ Marco Granelli – per sconfiggere il virus, ma anche traffico e inquinamento, e trasportare piu’ persone possibile su treni, metropolitane, bus, e aumentare l’uso di biciclette e moto, e l’utilizzo dello sharing e dei taxi”. Perche’ ora il Coronavirus non e’ l’unica preoccupazione, e gia’ questo e’ un progresso.

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Esteri

Processo Maradona, la testimonianza shock di Villarejo: “Sedato senza esami. Ricovero in terapia intensiva trasformato in caos”

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Nel quattordicesimo giorno del processo per la morte di Diego Armando Maradona, ha deposto il dottor Fernando Villarejo, responsabile della terapia intensiva della Clinica Olivos, dove il campione fu operato per un ematoma subdurale il 2 novembre 2020, appena 23 giorni prima della sua morte.

Villarejo, 67 anni, con oltre 40 anni di esperienza, ha dichiarato davanti ai giudici del Tribunale Penale Orale n. 3 di San Isidro che Maradona fu operato senza alcun esame preoperatorio, esclusivamente per volontà del suo medico di fiducia, il neurochirurgo Leopoldo Luque, nonostante non vi fosse, secondo i medici della clinica, alcuna urgenza immediata.

Trattamento per astinenza e decisione di sedazione

Tre giorni dopo l’intervento, Villarejo partecipò a un incontro con la famiglia e i medici curanti. Fu allora che Luque e la psichiatra Agustina Cosachov confermarono che l’obiettivo era trattare i sintomi di astinenza da sostanze e alcol.

«Maradona era ingestibile, difficile da trattare dal punto di vista comportamentale», ha riferito Villarejo, aggiungendo che Luque e Cosachov ordinarono di sedare il paziente, consapevoli dei rischi: depressione respiratoria, complicazioni infettive, cutanee e nutrizionali. La sedazione iniziò il 5 novembre e durò poco più di 24 ore, finché lo stesso Villarejo decise di ridurla, vista l’assenza di un piano preciso.

Il caos in terapia intensiva: “Potevano entrare con hamburger o medicine”

Il medico ha denunciato un clima caotico nel reparto: «Troppe persone in terapia intensiva, potevano portare hamburger o qualsiasi altra cosa. È stato vergognoso, scandaloso». Ha poi ammesso: «Mi dichiaro colpevole, ero una pedina su una scacchiera con un re e una regina», riferendosi al peso dell’ambiente vicino a Maradona.

Ricovero domiciliare e responsabilità

Villarejo ha raccontato che il ricovero presso la clinica non era più sostenibile. Fu deciso il trasferimento a casa, dove secondo l’ultima pagina della cartella clinica, fu la famiglia a chiedere l’assistenza domiciliare, sostenuta da Luque e Cosachov.

In aula ha testimoniato anche Nelsa Pérez, dipendente della società Medidom incaricata dell’assistenza a casa Maradona. Pérez ha ammesso che, secondo lei, in Argentina non esistono ricoveri domiciliari, ma che il termine viene usato per semplificazione. La testimone ha nominato Mariano Perroni come coordinatore dell’équipe, composta dagli infermieri Dahiana Madrid e Ricardo Almirón.

Tensione in aula: accuse di falsa testimonianza

Le affermazioni di Pérez hanno generato momenti di alta tensione in aula. Gli avvocati Fernando Burlando e Julio Rivas hanno chiesto la detenzione della testimone per falsa testimonianza, ma i giudici hanno rigettato la richiesta.

Nel corso del controinterrogatorio, Pérez ha confermato che non fu ordinato alcun monitoraggio dei parametri vitali, ma che veniva comunque effettuato dall’infermiera per scrupolo, a causa di precedenti episodi di tachicardia.

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Ambiente

Qualità dell’aria in Italia, allarme inquinamento: superati i limiti UE e OMS già nel primo trimestre 2025

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I dati raccolti nei primi tre mesi del 2025 confermano una situazione drammatica per la qualità dell’aria nelle città italiane. Secondo l’Osservatorio Mobilità Urbana Sostenibile, promosso da Clean Cities Campaign e Kyoto Club, in molti capoluoghi i livelli di PM2,5 (polveri sottili) e biossido di azoto (NO₂) hanno superato abbondantemente i limitifissati dalla Direttiva europea e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

In alcune zone urbane, come Torino Rebaudengo, non si è registrato neanche un giorno sotto i limiti dall’inizio dell’anno, evidenziando un’emergenza ormai strutturale.

Le città più colpite: Padova, Milano, Napoli, Torino e Palermo

Per quanto riguarda il PM2,5, i superamenti dei limiti sono stati registrati già nel primo trimestre nelle città di Padova, Milano, Brescia, Torino, Vicenza, Modena, Bergamo, Parma, Terni, Trento e Bologna.
La maglia nera per il biossido di azoto (NO₂) va invece a Palermo, Napoli, Messina, Genova, Torino, Catania, Milano, Vicenza, Venezia e Trento.

L’inquinamento come emergenza sanitaria

«L’inquinamento atmosferico è una vera emergenza sanitaria», afferma Roberto Romizi, presidente dell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente (ISDE Italia). «Le evidenze scientifiche dimostrano l’aumento di malattie respiratorie, cardiovascolari, neurodegenerative, problemi riproduttivi e disturbi dello sviluppo nei bambini. Non possiamo più permetterci esitazioni. Servono politiche urgenti e coraggiose, in linea con le indicazioni dell’OMS».

Le richieste di Kyoto Club: mobilità sostenibile e transizione energetica

Per Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club, è essenziale «procedere rapidamente verso la decarbonizzazione, investendo in efficienza energetica, fonti rinnovabili e soprattutto mobilità sostenibile».
Una critica netta viene rivolta al Governo per la Legge di Bilancio 2025, che avrebbe dirottato risorse verso il Ponte di Messina, sottraendole a trasporto pubblico locale e mobilità attiva: «Così si aggrava l’emergenza climatica e sanitaria».

I numeri che preoccupano l’Europa

Secondo l’OMS, oltre 7 milioni di persone muoiono ogni anno nel mondo a causa dell’inquinamento atmosferico. L’Agenzia Europea dell’Ambiente stima decine di migliaia di morti premature ogni anno solo in Italia per esposizione a inquinanti.

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Esteri

Esercito libanese: smantellato il 90% delle strutture di Hezbollah nel sud Libano

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L’esercito libanese ha smantellato “oltre il 90 per cento” dell’infrastruttura militare del gruppo filo-iraniano Hezbollah nel Libano meridionale, vicino al confine con Israele, ha dichiarato un funzionario all’Afp. “Abbiamo completato lo smantellamento di oltre il 90 percento delle infrastrutture di Hezbollah a sud del fiume Litani”, ha dichiarato un funzionario della sicurezza, a condizione di mantenere l’anonimato. L’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah libanese prevede lo smantellamento delle infrastrutture di Hezbollah.

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