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Milan sprecone, la Roma rimonta in sei minuti: il Napoli ringrazia

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Sei minuti che cambiano una partita. Sei minuti – dall’87’ al 93′ – che gettano nello sconforto il Milan, colpevole di aver sprecato il doppio vantaggio ed ora di nuovo distante sette punti dal Napoli, agganciato dalla Juve. Merito di una Roma cinica e spietata che fino all’87’ non riesce a costruire occasioni da gol, poi accorcia e infine pareggia nel recupero concretizzando due palle inattive.

Era il cavallo di battaglia dei giallorossi e il Milan cade nella trappola della squadra di Mourinho. La Roma raccoglie il massimo, senza essere bella, anzi mostrando tante lacune nella fase di impostazione. Mourinho dovrà reiventare la difesa contro la Fiorentina perché Mancini e Ibanez, diffidati, sono stati ammoniti per proteste. Ma per ora si gode le buone notizie arrivate dal big match. Ibanez di testa prima trova il 2-1, poi mette fuori causa Tatarusanu – sempre di testa – in occasione del 2-2 poi capitalizzato di piede da Abraham. E’ il quinto gol in stagione per lui, una rete fondamentale per dare fiducia dopo una stagione fino a qui deludente.

Il Milan, invece, dovrà riflettere sugli errori commessi. I gol subiti iniziano ad essere un problema, Giroud anche questa volta non riesce a marcare il tabellino, sblocca un difensore Kalulu su angolo di Tonali – assente contro il Lecce per il giallo rimediato sotto diffida – e poi raddoppia Pobega su assist di Leao.

Il papà del portoghese è stato avvistato a San Siro e nei prossimi giorni discuterà del rinnovo con la dirigenza rossonera. Ma Pioli si aspetta buone notizie anche dall’infermeria. E’ difficilissimo gestire un mese tanto intenso senza ricambi all’altezza. Ed ora quei tre punti recuperati al Napoli mercoledì scorso, sono quasi del tutto sfumati via.

Un peccato per i rossoneri che non sono mai andati in sofferenza, almeno fino all’87’. Leao è un cliente difficile per Cristante e Mancini e il Milan tiene il pallino del gioco senza però costruire chiare occasioni. Al 29′ arriva la prima conclusione dalla distanza di Brahim Diaz che cerca il gol dopo una bella azione di prima dei rossoneri. Il tiro dello spagnolo, però, è troppo centrale e Rui Patricio devia oltre la traversa.

Ma dal corner che ne consegue nasce il gol che sblocca la partita: dalla bandierina calcia Tonali e Kalulu si libera dalla marcatura di Ibanez e di testa trova l’1-0. Ad inizio ripresa la squadra di Mourinho prova ad essere più intraprendente ma con scarsi risultati e il Milan trova anche il raddoppio. Il sigillo lo mette Pobega, subentrato da pochi minuti a Bennacer.

Assist di Leao e ottimo movimento di Giroud che porta via due difensori. Il 2-0 sembra dare la scossa alla Roma, tanto che all’87’ accorcia le distanze con Ibanez di testa su calcio d’angolo. E al terzo minuto di recupero, altro calcio piazzato colpo di testa di Ibanez, respinge Tatarusanu e Abraham ribadisce in rete. Merito di una Roma che attende e si riscuote approffittando delle disattenzioni avversarie. Demerito di un Milan che sbaglia troppo per una squadra che vuole rialzare lo scudetto.

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Mika torna in Italia: concerti, cinema e un amore infinito per l’arte

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Artista eclettico e cittadino del mondo, Mika (foto Imagoeconomica in evidenza) si prepara a tornare in Italia per quattro concerti estivi (Umbria Jazz, No Borders, Este Music Festival e Anfiteatro del Vittoriale). Ma prima, il cantante sarà protagonista su Rai1: condurrà la serata di premiazione dei David di Donatello mercoledì 7 maggio. In una lunga intervista al Corriere della Sera, Mika racconta il suo amore per l’Italia e per il cinema.

«Sono un grande fan del cinema che sa essere leggero, poetico, politico», racconta, ricordando come non servisse conoscere la lingua italiana per capire i grandi maestri del nostro cinema: «È un dialogo universale». La sua conduzione ai David sarà pensata per celebrare tutto il mondo del cinema, non solo le star ma anche gli artigiani che rendono possibile la magia del grande schermo.

Accanto a lui sul palco ci sarà Elena Sofia Ricci, che definisce «una donna forte, intellettuale, emozionale, favolosamente diva». Mika, con la sua naturalezza, respinge l’etichetta di «divo» per sé stesso: «Nella vita sono normale, ma sul palco mi trasformo: è un rito spirituale».

L’arte come salvezza e la doppia vita degli artisti

Mika si racconta senza filtri, ammettendo quanto la cultura della fama sia tossica e di quanto sia importante per lui rifugiarsi nella parte artigianale e creativa del suo lavoro: «L’artigianato mi salva dagli aspetti superficiali, è una cura». La differenza tra il sé pubblico e il sé privato è marcata: sul palco energia pura, a casa, davanti a un pianoforte, la paura del foglio bianco.

Ripercorrendo la sua infanzia, Mika spiega di aver avuto «l’infanzia più bella del mondo» nonostante le difficoltà scolastiche: «La musica mi ha salvato la vita». E racconta come ogni sua identità culturale abbia lasciato un segno profondo: dalla praticità americana, alla disciplina inglese, al gioco delle parole francese, fino all’anima colorata e malinconica libanese.

Da X Factor ai David: un percorso sorprendente

Indimenticabile il suo primo impatto con X Factor Italia: «Non capivo nulla di quello che dicevano Simona Ventura, Morgan ed Elio… mi chiesi perché avessi accettato», confessa sorridendo. Ma proprio da quel momento è iniziato un rapporto d’amore con il nostro Paese che dura ancora oggi.

E ora, ai David di Donatello, Mika porterà poesia, eleganza e un tributo profondo al cinema italiano, nel rispetto della sua grande tradizione e della sua capacità unica di emozionare il mondo.

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Economia

Cambio ai vertici di Engineering: Aldo Bisio nuovo amministratore delegato

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Cambio della guardia al vertice di Engineering, multinazionale specializzata nella trasformazione digitale. Maximo Ibarra (foto Imagoeconomica sotto) ha rassegnato le dimissioni da amministratore delegato con effetto immediato. Al suo posto, il consiglio di amministrazione della società – controllata dai fondi Bain e Renaissance – ha nominato Aldo Bisio (foto Imagoeconomica in evidenza), ex numero uno di Vodafone Italia dal 2014 al 2024.

MAXIMO IBARRA EX AD ENGINEERING

Prima della sua lunga esperienza in Vodafone, Bisio ha ricoperto incarichi di rilievo in Ariston Thermo e in McKinsey. Attualmente siede anche nel board di Coesia, produttore globale di soluzioni industriali per l’imballaggio.

Il bilancio della gestione Ibarra

Maximo Ibarra lascia Engineering dopo quasi quattro anni di gestione che hanno visto la società crescere significativamente: circa 14.000 dipendenti, oltre 80 sedi tra Europa, Stati Uniti e Sud America, con un fatturato che ha raggiunto quasi 1,8 miliardi di euro, generato da oltre 70 società controllate in 21 Paesi.

«Negli ultimi mesi ho maturato la volontà di prendermi del tempo per valutare nuovi progetti professionali», ha dichiarato Ibarra, aggiungendo che resterà disponibile fino al prossimo 1° settembre per garantire un efficace passaggio di consegne e che continuerà a essere investitore nella società.

La sfida per Bisio: crescita e nuove operazioni strategiche

Il presidente di Engineering, Gaetano Micciché, ha ringraziato Ibarra per il lavoro svolto ed espresso fiducia nella capacità di Bisio di guidare l’azienda verso una nuova fase di sviluppo e innovazione.

Tra i primi dossier sul tavolo del nuovo amministratore delegato c’è la valutazione sulla vendita di Municipia, società del gruppo attiva nei servizi ai Comuni. Engineering ha incaricato Klecha di esplorare il mercato alla ricerca di investitori interessati, con una valutazione che si aggira intorno ai 250 milioni di euro.

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Bersani e politica che si fa con l’orecchio a terra: dallo sciopero delle prostitute ai rimpianti sullo ius soli

Pier Luigi Bersani, in un’intervista al Corriere della Sera, ripercorre episodi della sua vita politica e personale: dalle liberalizzazioni allo sciopero delle prostitute, passando per il rimpianto sullo ius soli.

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Pier Luigi Bersani (foto Imagoeconomica in evidenza), ex segretario del Pd, si racconta in un’ampia intervista rilasciata al Corriere della Sera, ripercorrendo episodi personali e politici che hanno segnato la sua vita e l’Italia contemporanea.

Nel suo nuovo libro “Chiedimi chi erano i Beatles” (Rizzoli), Bersani intreccia la politica, le battaglie sociali e i ricordi personali, come l’episodio curioso dello sciopero delle prostitute a Piacenza negli anni Settanta e la protesta dei commercianti sotto casa dei suoi genitori a Bettola, quando da ministro avviò le famose liberalizzazioni.

L’episodio delle prostitute e la lezione sulla politica

Durante la pedonalizzazione di un tratto della via Emilia, le prostitute protestarono. Il giovane Bersani, allora responsabile cultura del Pci locale, seguì l’episodio da vicino: «Un amministratore deve avere a cuore i problemi di tutti, anche quelli più difficili», ricorda.

Le liberalizzazioni e il pullman a Bettola

Nel 1996, da ministro, la sua “lenzuolata” per liberalizzare il commercio suscitò la rabbia dei commercianti. Una delegazione arrivò addirittura sotto casa dei suoi genitori. Ma l’accoglienza calorosa dei suoi — ciambelle e vino bianco — trasformò la protesta in una festa, segnando un inatteso boomerang per i contestatori.

La sfida canora con Umberto Eco

Bersani racconta anche della famosa sfida canora al convegno di Gargonza nel 1997, quando sconfisse Umberto Ecointonando canti religiosi: «Da noi era obbligatorio fare i chierichetti, non iscriversi subito alla Fgci».

Il rimpianto dello ius soli

Se fosse diventato premier nel 2013, Bersani avrebbe voluto introdurre lo ius soli con un decreto legge già alla prima seduta del Consiglio dei Ministri. Un rimpianto che ancora oggi pesa: «Se parti dagli ultimi, migliori la società per tutti».

I 101 e la caduta di Prodi

Bersani ammette di conoscere l’identità di circa «71-72» dei famosi 101 franchi tiratori che affossarono Romano Prodinella corsa al Quirinale. «C’erano renziani e non solo. Alcuni mi confessarono la verità piangendo».

Il rapporto con la morte

Dopo un grave problema di salute nel 2014, Bersani parla della morte con una serenità disarmante: «È più semplice di quanto pensassi. È la vita che si riassume in quell’istante». La sua fede è ora una ricerca continua: «Chi ha già trovato dovrebbe continuare a cercare».

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