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Cronache

Migranti, raddoppiano gli arrivi dalla rotta balcanica

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Se gli arrivi di migranti via mare sono in netto calo (-85% rispetto al 2018), in forte crescita risultano quelli via terra attraverso la rotta balcanica che porta in Friuli Venezia Giulia. Il governatore Massimiliano Fedriga annuncia la partenza dall’1 luglio di pattugliamenti congiunti al confine da parte delle forze dell’ordine italiane e slovene, invocando la sospensione del Trattato di Schengen. “Abbiamo bloccato gli ingressi via mare – rassicura il ministro dell’Interno Matteo Salvini – e ora rafforziamo la vigilanza per proteggere le frontiere terrestri. Dopo anni, l’Italia non e’ piu’ il campo per clandestini dell’Europa”. Intanto, mille chilometri piu’ a sud, la Sea Watch 3 e’ giunta al decimo giorno senza porto; nella notte un altro naufrago con problemi di salute e’ stato fatto sbarcare a Lampedusa. Sono ora 42 i migranti a bordo. Tra ieri ed oggi un centinaio di stranieri irregolari sono stati rintracciati dalla polizia tra Trieste e la vicina San Dorligo della Valle. Quasi tutti pakistani, hanno chiesto la protezione internazionale. In tutto il 2018 – secondo i dati del Dipartimento della Pubblica sicurezza – 446 stranieri irregolari sono stati rintracciati presso le zone del confine sloveno.

Nel corso dei primi cinque mesi del 2019 i migranti irregolari in quell’area erano gia’ 652, cui vanno aggiunti quelli individuati finora a giugno. Si registra dunque quasi un raddoppio degli arrivi dalla Slovenia rispetto al 2018 solo nel primo semestre di quest’anno. Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia si dice “estremamente preoccupato” e pronto a “valutare di richiedere al Governo la sospensione di Schengen”. Fedriga sollecita una “piena collaborazione” dei Paesi attraversati dalla rotta balcanica, a cominciare dalla Croazia, nel contrasto all’immigrazione irregolare. Perche’, spiega, “Italia e Slovenia non possono essere le uniche due realta’ a combattere l’immigrazione clandestina: ognuno deve fare la sua parte e presidiare i confini del proprio territorio”. Nel frattempo non si sblocca la situazione della Sea Watch, che continua a zigzagare a est di Lampedusa in atteso di un porto. “I naufraghi – lamenta la ong tedesca – sono a bordo da 10 giorni. Il rispetto dell’interdizione all’ingresso determina un penoso stillicidio mentre non abbiamo indicazioni alternative”. Fermo il divieto da parte dell’Italia, nessuna notizia dunque dall’Olanda, Stato di bandiera della nave, ne’ dalla Germania. E in mattinata e’ giunta a Licata la ‘nave madre’ intercettata dalla Guardia di Finanza al largo di Lampedusa che ha trasbordato un gruppo di 81 migranti su un barchino e poi sbarcati sull’isola delle Pelagie. I 7 membri dell’equipaggio, sei egiziani ed un tunisino, sono stati fermati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

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La piccola orsa trovata in Molise ha completato lo svezzamento

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L’orsetta Nina, trovata a maggio da sola nei pressi di Pizzone (Isernia) è stata trasferita in un ambiente più simile alle condizioni naturali in cui dovrà vivere una volta libera. Lo ha reso noto il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, con un post sui canali social. “Nina era stata trovata nei pressi di Pizzone (Isernia) all’inizio di maggio – si legge nel post – allevata con l’obiettivo di essere reintrodotta in natura non appena le condizioni lo permetteranno. Sabato scorso, i tecnici del Parco, biologi e veterinari, hanno provveduto a trasferire Nina in una nuova struttura.

L’orsetta ha completato con successo lo svezzamento, seguendo il protocollo sviluppato con il supporto di esperti internazionali, sia europei sia nordamericani. Ora può vivere in un ambiente più adatto alle sue esigenze attuali, molto più simile a ciò che incontrerà una volta tornata libera. Si tratta di un ampio recinto immerso nella natura, dove potrà continuare a crescere e prendere peso”. Nel post si ricorda anche che il nome dato all’orsetta “è stato selezionato dopo il concorso lanciato in occasione della seconda edizione della giornata dedicata all’orsa Amarena. Abbiamo deciso di accogliere la proposta degli studenti dell’Istituto Comprensivo “Gesuè” di San Felice a Cancello (Caserta), che hanno suggerito proprio il nome Nina”.

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Cronache

Omicidio Giulia Tramontano, legali di Impagnatiello: nessun agguato, fu un errore dettato dal narcisismo

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Non un agguato pianificato, ma un delitto “maldestro”, frutto di “errori” e di una personalità narcisistica incapace di sopportare il crollo della propria immagine. È questa la linea della difesa di Alessandro Impagnatiello, l’ex barista dell’Armani Café condannato all’ergastolo per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano, incinta al settimo mese, assassinata a Senago il 27 maggio 2023.

Mercoledì si apre il processo d’appello davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Milano. L’avvocata Giulia Geradini, che difende l’imputato, chiederà di riformare la sentenza di primo grado, sostenendo che l’omicidio non fu premeditato ma la conseguenza tragica di una relazione doppia che Impagnatiello “avrebbe voluto interrompere”, ma che non è riuscito a gestire, sopraffatto dalla necessità di preservare un’immagine pubblica costruita con cura.

Le richieste della difesa: escludere le aggravanti

La difesa punta a escludere le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, non riconosciute dal gip Angela Laura Minerva già nella convalida del fermo, e chiederà il riconoscimento delle attenuanti generiche. Se accolte, queste richieste potrebbero ridurre la condanna a 30 anni.

Secondo l’avvocata, non ci sarebbe “alcuna prova” di un omicidio studiato nei dettagli: la dinamica sarebbe invece “grossolana e maldestra”, come dimostrerebbe il modo in cui Impagnatiello ha cercato di disfarsi del cadavere — bruciandolo con alcol e benzina — e di simulare la scomparsa della 29enne per quattro giorni, spostandone il corpo tra il box, la cantina e l’auto prima di abbandonarlo in un’intercapedine.

L’accusa: 37 coltellate e un corpo dato alle fiamme

La ricostruzione fatta dalla Corte in primo grado parla di 37 coltellate inferte tra le 19.05 e le 19.30 del 27 maggio. Un gesto di violenza estrema, seguito dal tentativo di cancellare ogni traccia, mentre il corpo della giovane, scopertasi poco prima tradita da una collega del compagno, veniva occultato per giorni.

A sostenere l’accusa in aula sarà la sostituta procuratrice generale Maria Pia Gualtieri, che si opporrà alla richiesta della difesa e chiederà la conferma dell’ergastolo.

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Attentati a commissariato e caserma CC per vendetta, un arresto

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Arrestato il presunto autore degli attentati incendiari avvenuti a febbraio scorso nelle sedi della compagnia carabinieri di Castel Gandolfo e del commissariato di polizia di Albano Laziale, vicino Roma. I carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati, del ROS, e gli agenti della Digos di Roma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Velletri su richiesta della Procura, nei confronti di un 34enne di origine egiziana, regolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia. E’ accusato di strage politica, ovvero commessa allo scopo di attentare alla sicurezza dello Stato. Il movente sarebbe legato a un rancore profondo e persistente nei confronti delle forze dell’ordine locali, maturato nell’ambito di vicende personali.

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