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Mercato: la Juve aspetta Di Maria, Roma abbraccia Matic, Inter su Dybala

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I giorni passano e ci si avvicina all’apertura ufficiale del calciomercato. Il Milan, nell’attesa che venga messo nero su bianco (si tratterebbe di una formalita’) il rinnovi dei contratti di MASSARA e Paolo MALDINI, aspetta di assestare i primi colpi, per rinforzare l’organico e difendere lo scudetto. Il belga ORIGI dovrebbe essere il primo acquisto dell’estate, poi l’attenzione si spostera’ in Spagna, dove garantiscono che l’esperienza a Madrid di Marcos ASENSIO e’ giunta al capolinea. L’attaccante ha un contratto con il Real fino al 2023, ma chiede piu’ spazio. Il Milan gli e’ addosso. La Juve non riesce a sciogliere il nodo DI MARIA e aspetta POGBA. La famiglia dell’argentino preferirebbe tornare in Spagna, a Barcellona. Per questo il club bianconero valuta possibili alternative (BERARDI su tutti). Lo stesso vale per l’attacco, dove serve un vice di Vlahovic: il nome di Marko ARNAUTOVIC e’ sempre il preferito, sebbene per il Bologna l’attaccante sia incedibile. La chiave per arrivare all’austriaco potrebbe essere Gianluca FRABOTTA. Sempre la Juve cerca di porre le basi per un futuro senza ‘zero tituli’. Per questo monitora la situazione di Fabian RUIZ, destinato con KOULIBALY a lasciare il Napoli. Su Fabian, pero’, ci sono anche gli occhi di un paio di club spagnoli. Nemanja MATIC e’ un nuovo giocatore della Roma. Il 33enne arriva in giallorosso dopo 5 stagioni vissute nel Manchester United: ha firmato un contratto con i giallorossi fino al 30 giugno 2023. La Lazio vuole regalare a Maurizio Sarri un vice Immobile: il nome piu’ caldo e’ quello di Ciccio CAPUTO della Sampdoria, la soluzione meno costosa e’ quella di Jovane CABRAL, rientrato allo Sporting dopo il prestito proprio in biancoceleste. Per Caputo la Samp chiede almeno 3 milioni. L’Inter sta trattando Destiny UDOGIE, oltre a CAMBIASO e BELLANOVA. Simone Inzaghi, nell’attesa di abbracciare DYBALA, rischia di perdere uno dei propri pupilli, Joaquin CORREA, che piace al Marsiglia. Difficile che arrivi Romelu LUKAKU all’Inter. Il belga spinge per tornare in nerazzurro ma, dopo averlo pagato 115 milioni di euro solo un anno fa, il Chelsea non vuole lasciarlo andare per meno di 23 milioni di euro. Il PSG alza a 45 milioni l’offerta per SKRINIAR. Gabriele CIOFFI e’ il nuovo allenatore del Verona, con cui ha firmato un biennale. Lo ha annunciato la societa’ gialloblu’. A Bologna e’ ufficialmente iniziata l’era di Giovanni SARTORI. Il patron Saputo ha presentato alla stampa il nuovo direttore dell’area tecnica. Per Sartori Bologna e’ l’ennesima sfida, dopo quelle con il Chievo e l’Atalanta. All’estero il centrocampista francese Aure’lien TCHOUAME’NI, 22 anni, acquistato nei giorni scorsi dal Real Madrid (giocava nel Monaco) per 80 milioni, piu’ 20 di bonus, e’ stato presentato oggi, dopo avere superato positivamente le visite mediche. Infine, Vincent KOMPANY riparte dalla Championship: l’ex difensore del Manchester City e’ stato nominato oggi nuovo allenatore del Burnley, appena retrocesso dalla Premier League.

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Binaghi riapre al Coni: “È finita un’era, ora serve discontinuità. Ma Buonfiglio? No, grazie”

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Angelo Binaghi (foto Imagoeconomica in evidenza), presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel (Fitp), torna a parlare del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e lo fa con la consueta schiettezza, in un’intervista al Corriere della Sera. Da anni in polemica con il Coni di Giovanni Malagò, Binaghi lascia intendere di essere pronto a tornare a occuparsi attivamente dell’istituzione sportiva nazionale: “Sto partecipando a tutte le riunioni. Voglio vedere se, finita un’era, si può costruire qualcosa di nuovo, completamente diverso rispetto al passato”.

ANGELO BINAGHI, PRESIDENTE FEDERAZIONE ITALIANA TENNIS E PADEL, JANNIK SINNER (Foto Imagoeconomica)

Binaghi non ha mai fatto mistero della sua visione riformista e anti-sistema: nel novembre 2024 aveva dichiarato al Corriere “Il Coni non serve, io lo salto”. Una posizione che gli costò un deferimento poi archiviato, con opposizione del Coni. Ora però, con l’uscita di scena di Malagò imposta dai limiti di mandato, il clima potrebbe cambiare.

Buonfiglio bocciato, Pancalli “ultimo in lista”

Nessuna apertura, invece, verso l’eventuale candidatura di Luciano Buonfiglio, presidente della Federcanoa: “È il peggior esponente del vecchio sistema. Una volta mi chiese di parlare, gli risposi: ‘Caro Luciano, io no’”, racconta Binaghi, ricordando il suo ruolo nella defenestrazione di Raffaele Pagnozzi e la successiva promozione da parte di Malagò.

Rispetto invece per Luca Pancalli, ma senza sostegno: “Candidato degnissimo, ma lo considero l’ultimo della lista”.

“La politica non è un nemico, la riforma Giorgetti è stata efficace”

Altro punto centrale della visione di Binaghi è il rapporto con la politica: “Non è possibile considerare i politici come nemici. La riforma Giorgetti ha funzionato molto meglio del Coni. Chi parla di invadenza politica racconta una bugia”.

Rivendica anche l’autonomia finanziaria degli Internazionali d’Italia (“l’unica manifestazione senza un euro di contributo pubblico”) e ricorda di aver cacciato i politici dalla tribuna del torneo.

Il futuro del Coni? Binaghi resta alla finestra, ma si prepara

Con gli Internazionali di Roma imminenti e il grande ritorno in campo di Jannik Sinner, “il vero Fenomeno”, Binaghi rivendica di essere “un uomo fortunato”. Ma tiene il piede dentro la porta del Coni, in attesa di vedere quale sarà la grande sorpresa che guiderà il nuovo corso dello sport italiano.

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Cronache

Inchiesta curve, Inter Milan patteggiano: per Inzaghi e Chalanoglu solo 1 turno stop

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Una giornata di squalifica per Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu, ammende rispettivamente di 15 e 30 mila euro e 70mila per l’Inter. Multa di 30mila euro per il Milan. Sono le sanzioni rese note dalla Figc comminate ai due club e ai tesserati coinvolti in seguito al patteggiamento con la Procura Federale, in merito al filone sportivo dell’inchiesta penale sulle curve e sui rapporti fra ultras e giocatori di Inter e Milan. La squalifica per Inzaghi e Calhanoglu verrà scontata nel prossimo turno con il Verona.

Grazie al patteggiamento le pene vengono dimezzate e non c’è il processo. Inzaghi e Chalanoglu hanno violato due articoli del codice di giustizia sportiva, quello sulla lealtà e correttezza e probità e dell’obbligo di osservanza delle norme federali (4, comma 1) e l’articolo 25 comma 10 “che prevede il divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società, per avere avuto, quantomeno a partire dalla stagione sportiva 2022-23, rapporti con esponenti del gruppo Ultrà denominato Curva Nord’.

Tra gli esponenti del club multati c’è anche Javier Zanetti con 14.500 euro. L’Inter viene sanzionata con 70mila euro per responsabilità diretta e oggettiva (art. 6, commi 1 e 2) per i comportamenti del tecnico e del centrocampista, dello stesso Zanetti, di Massimiliano Silva e Claudio Sala (14.500 di multa e 30 giorni di inibizione). Quanto al Milan (sanzione di 30mila euro) per responsabilità oggettiva per i comportamenti ascritti a Fabio Pansa (30 giorni di inibizione e 13mila euro di multa) e Davide Calabria, che non ha al momento scelto la strada del patteggiamento e sarà quindi ascoltato dalla Procura federale.

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Calcio: Di Lorenzo, lo scudetto? tutto è nelle nostre mani

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“Si parla di scudetto nello spogliatoio, siamo a un punto cruciale. All’inizio sembrava irraggiungibile, ora siamo lì: difficile, ma ce la giochiamo. Tutto è nelle nostre mani. Con il lavoro e con il sacrificio siamo lì e ce la giochiamo, sapendo che sarà difficile e che finora non abbiamo fatto niente”. Lo ha detto il capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo a Radio Crc. Su quando il gruppo abbia capito davvero di essere inserito nello sprint scudetto, Di Lorenzo ha detto: “Non c’è stato un momento preciso. Partita dopo partita ci siamo costruiti questo percorso. Ora serve l’ultimo passo: il gruppo è unito, crede nell’obiettivo. Quando sei primo per tanto tempo non è mai per caso”.

Di Lorenzo ha parlato della sfida di sabato a Lecce e della forza del gruppo azzurro: “Ci tengo prima di tutto – ha detto – a mandare un abbraccio alla famiglia del fisioterapista del Lecce, la notizia ci ha colpiti molto. Sarà una partita difficile: loro lottano per salvarsi, e questa tragedia ha reso l’atmosfera particolare. Ma noi vogliamo portare a casa la vittoria. La forza di questo Napoli è il gruppo. Dietro ogni grande vittoria e ogni grande squadra c’è infatti un gruppo solido. Quando ci si vuole bene davvero, si affronta tutto meglio. Le difficoltà arriveranno, come sempre, ma ciò che conta è come reagiamo. Se il gruppo è sano, superare i limiti diventa più semplice”.

Il terzino destro ha parlato anche del rapporto con Conte e con i nuovi arrivati la scorsa estate: “Da capitano – ha detto – sono il più vicino all’allenatore, passo i suoi messaggi alla squadra. Fin dal primo giorno c’è stato un legame diretto, sincero e leale. La base è la sincerità: Conte è un allenatore forte, conoscevo già le sue qualità da avversario e in questi mesi le ha confermate. Siamo felici di averlo con noi. Sulla fascia destra ci conosciamo bene, da anni. Sappiamo leggere i movimenti l’uno dell’altro, ed è una qualità che ci portiamo dietro nel tempo. Ma il merito è anche del mister, che tiene alta l’intensità e coinvolge tutti. Anche chi gioca meno dà un contributo importante: è questo spirito che porta i risultati. I nuovi arrivati a Napoli? Spesso sono io a muovermi verso di loro, per metterli a loro agio e per farli inserire, magari con un messaggio o una chiamata. Gli consiglio le stesse cose che dissero a me quando arrivai, la cosa fondamentale è vivere la città come una persona normale e non sentendosi diversi. Io esco spesso in centro, scendo e non vivo male la città”. Di Lorenzo risponde anche su chi ha lasciato la maglia azzurra a gennaio, Kvaratskhelia: “Ieri sera – ha detto – ho visto la sua partita con il Psg: è fortissimo e gli auguro il meglio, anche di vincere la Champions League”.

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