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Meloni torna in gioco, primo scoglio caso Anas-Verdini

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La stellina di Capodanno che scintilla in una mano, e la garanzia di non sottrarsi “come sempre” agli impegni che la aspettano: Giorgia Meloni, con uno scatto sorridente sui social e il ringraziamento ironico anche a “quei pochi che sono riusciti a polemizzare perfino sulla salute”, sembra pronta a rientrare dopo qualche giorno di stop, segnato da influenza e un problema con gli otoliti (con i postumi che ancora si farebbero sentire). E si prepara per le prime sfide dell’anno, dal destino dell’ex Ilva, appeso alle decisioni di Arcelor Mittal, alla presidenza italiana del G7, per cui riceve il plauso social dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ma il primo appuntamento in agenda sarà col fuoco di fila delle domande dei giornalisti alla conferenza stampa di fine anno, fissata il 4 gennaio dopo essere stata rinviata già due volte per i problemi di salute. Sarà sicuramente chiamata a rispondere dei presunti episodi di corruzione sugli appalti Anas, che hanno portato all’arresto del figlio di Denis Verdini, Tommaso, ora ai domiciliari. Nelle carte viene citato (ma non è indagato) il sottosegretario leghista al Mef Federico Freni (“solo millanterie, sono tranquillo” ha detto lui nei giorni scorsi) e le opposizioni hanno già chiamato in causa il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, chiedendogli di riferire in Aula.

Lui per ora ha fatto sapere di non andrà e ha fatto a tutti gli auguri per il 2024 postando una foto con la fidanzata, Francesca Verdini, entrambi sorridenti. E, non a caso, ha subito sottolineato un passaggio del discoros di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul confine tra “vero e falso” e sul crearsi “nemici” da attaccare. In Fratelli d’Italia la parola d’ordine per il momento è cautela, perché, il ragionamento che si fa, c’è una inchiesta della magistratura su fatti accaduti quando non era questo il governo in carica (argomento molto citato anche tra i leghisti) e non ci sono politici indagati. Ma certo la situazione è “sgradevole”, una “brutta storia”, dicono nella maggioranza.

E qualche imbarazzo potrebbe crearlo anche il polverone di ironie e polemiche dopo l’incidente alla festa di Capodanno con Andrea Delmastro (un ferito, un colpo accidentale partito dalla pistola di un deputato di Fdi), con le richieste di dimissioni del sottosegretario alla Giustizia e di un intervento della premier da parte delle opposizioni. Ma la vera sfida del 2024, tutta politica, è quella delle elezioni europee del 9 giugno, a pochi giorni dal vertice dei 7 Grandi in Puglia. E la domanda delle domande per la premier è sulla sua candidatura: ci si aspettava che la leader di Fdi, che è anche presidente dei Conservatori di Ecr, potesse sciogliere la riserva già ad Atreju, dove sul palco si era presentato anche l’amico di Vox, Santiago Abascal.

Ma, stando ai bene informati, potrebbe non scioglierla nemmeno giovedì. Troppo presto, uno dei ragionamenti che si fa a via della Scrofa, per ufficializzare ora una eventuale corsa che avrebbe un impatto sulla campagna elettorale e che potrebbe averlo pure sulle scelte di avversari e alleati. Nemmeno Salvini avrebbe ancora scelto se mettere o meno il suo nome sulle liste e Antonio Tajani non deciderà prima del congresso di Fi di fine febbraio.

La corsa, e i risultati in termini di preferenze, tra i ragionamenti che si fanno nella maggioranza, potrebbero incidere sugli equilibri del centrodestra, alle prese anche con le trattative per le amministrative. Lei per ora promette “di mettercela tutta”, come fa anche la sorella Arianna, sempre via social. Uno scatto col cagnolino sul tappeto del salotto di casa, e l’assicurazione, scrive la responsabile della segreteria di Fdi, di portare “impegno, dedizione, forza e coraggio. Ma tu 2024 porta un po’ di…fortuna”.

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L’Ema blocca un medicinale contro l’Alzheimer

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L’Agenzia europea per i medicinali ha respinto la raccomandazione per il farmaco Lecanemab contro l’Alzheimer. L’Ema ha annunciato che il rischio di gravi effetti collaterali è superiore all’effetto positivo atteso.

“Il Comitato per i medicinali per uso umano” dell’Ema “ha raccomandato di non concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio per Leqembi”, ha sottolineato l’autorità, facendo riferimento in particolare all’insorgere di rischi di emorragia cerebrale nelle persone trattate con il farmaco. Il Lecanemab – nome commerciale Leqembi – è disponibile negli Stati Uniti dall’inizio del 2023 per il trattamento dell’Alzheimer in stadio iniziale. Sebbene la terapia non migliori i sintomi, può rallentarne leggermente la progressione della malattia. Il farmaco, secondo gli esperti, sarebbe quindi adatto solo per un gruppo molto limitato di malati di Alzheimer, meno del 10%. A fronte dei possibili edemi ed emorragie cerebrali, la terapia deve essere monitorata regolarmente con esami di risonanza magnetica. Ora la società farmaceutica Eisai, che ha presentato la domanda, potrà richiedere un riesame entro 15 giorni.

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Preoccupa il virus Oropouche, primi 2 morti in Brasile

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Sale la preoccupazione per il virus Oropouche, diffuso soprattutto nell’America centro-meridionale e nei Caraibi ma che ha fatto registrare ad oggi 4 casi anche in Italia: l’infezione ha causato due primi decessi in Brasile, nello stato di Bahia, e si tratta dei primi registrati a livello mondiale. La conferma è giunta dal Ministero della Salute brasiliano. La febbre di Oropouche è un’infezione virale tropicale trasmessa da moscerini e zanzare e prende il nome dalla regione in cui è stata scoperta e isolata per la prima volta nel 1955, presso il laboratorio regionale di Trinidad, vicino al fiume Oropouche, a Trinidad e Tobago. Il primo decesso è stato confermato il 17 giugno. Il paziente aveva 24 anni, viveva a Valença ed è morto a marzo. Lunedì scorso è stato invece registrato il secondo decesso, di una donna, ed il ministero della Salute sta ancora indagando su un’altra morte sospetta nello stato di Santa Catarina.

L’Organizzazione panamericana della sanità (Paho) ha inoltre emesso un allarme epidemiologico per informare i Paesi membri sull’identificazione di possibili casi, attualmente in fase di indagine in Brasile, di trasmissione del virus Orov dalla madre al bambino durante la gravidanza. In Italia, ad oggi, sono stati diagnosticati 4 casi tutti di importazione, ovvero di soggetti rientranti dal Brasile e da Cuba. La malattia da virus Oropouche, spiega l’Istituto superiore di sanità, è una arbovirosi causata dal virus Oropouche (Orov), un virus a Rna che può essere trasmesso agli esseri umani principalmente attraverso la puntura di Culicoides paraensis, un piccolo dittero ematofago di 1-3 mm, simile ad un moscerino, che nelle aree endemiche si trova in zone boschive nei pressi di ruscelli, stagni e paludi, o di alcune zanzare come Culex quinquefasciatus.

Nessuno di questi vettori al momento è presente in Italia o in Europa. Non è stata al momento confermata la possibilità di una trasmissione da uomo a uomo del virus. Nel 2024 (al 23 luglio), sono stati registrati oltre 7700 casi nel mondo in cinque paesi: Brasile, Bolivia, Peru, Cuba e Colombia. I primi casi registrati anche in Italia sono senza conseguenze gravi. Il rischio di infezione, chiarisce l’Iss, è presente se si viaggia nei paesi in cui è presente il virus. Per chi si trova in queste zone si raccomanda di mettere in atto tutte le precauzioni necessarie ad evitare il contatto con gli insetti vettori: usare repellenti chimici, indossare vestiti che coprano braccia e gambe, soggiornare in case dotate di zanzariere e cercare di ridurre le attività all’aperto nei periodi di maggiore attività vettoriale (alba e crepuscolo).

I sintomi principali dell’infezione sono febbre, mal di testa, dolore articolare e, in qualche caso, fotofobia, diplopia (visione doppia), nausea e vomito. Se si è di ritorno da un viaggio nei paesi in cui è presente il virus e si hanno questi sintomi il consiglio è di rivolgersi al proprio medico. Grazie ad un team multi-disciplinare di esperti, L’Iss è in prima linea per monitorare il rischio da virus Oropouche in Italia per gli aspetti virologici ed epidemiologici.

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Bollette più chiare, in arrivo dal prossimo anno

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Basta con una sequela di numeri incomprensibili: dal prossimo anno infatti le bollette di luce e gas saranno più semplici da capire. Basterà un colpo d’occhio – spiega l’Arera, l’autorità per l’energia – per rendersi conto di prezzi e consumi. La nuova bolletta debutterà dal primo luglio del 2025, con un frontespizio uguale per tutti e con le principali informazioni generali. Poi uno ‘scontrino dell’energia’, per capire immediatamente consumi e prezzi, e un box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.

E’ stata infatti approvata – a seguito di un lungo processo di consultazione con imprese, consumatori e stakeholder – e sottoposta all’analisi dell’impatto della regolazione (Air) la delibera che introduce una revisione organica delle informazioni indicate nella bolletta e della loro organizzazione, estendendola poi alla totalità dei clienti finali connessi in bassa tensione: domestici, condomini, piccole e medie imprese, box, cantine e magazzini. I venditori avranno 12 mesi di tempo per adeguare i propri sistemi all’invio della nuova bolletta. “Una riforma auspicata da tempo e da più parti, che evolve la struttura introdotta nel 2014 con la bolletta 2.0, allineando le informazioni per tutti e rendendole ancora più chiare e semplici, ma soprattutto dando rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica e di comparare agilmente il proprio profilo con le proposte del mercato”, commenta il presidente di Arera Stefano Besseghini.

Plaudono i consumatori: “Ringraziamo Arera per aver accolto la nostra richiesta e concluso l’iter per rendere le bollette dell’energia più comprensibili agli utenti, specie sul fronte del costo al KWh della luce e al metro cubo per il gas”, afferma Consumerismo No Profit. “In una fase in cui i prezzi dell’energia continuano a essere altissimi e fuori controllo, giudichiamo positivamente la notizia che Arera ha ufficializzato oggi sul debutto della nuova bolletta”, commenta l’Adoc. In dettaglio la nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato, che corrisponde alla prima facciata della bolletta in cui i venditori sono tenuti a riportare l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente sul tipo di servizio in cui è rifornito, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti, etc. Poi un scontrino dell’energia, che riporterà la formazione del costo complessivo dell’energia in relazione ai volumi consumati secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in “quota consumi” e “quota fissa”, più la “quota potenza” per l’energia elettrica, e ulteriormente dettagliato per voci di spesa (vendita e ‘rete e oneri’). In questa sezione saranno riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite (interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone Rai.

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