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Cronache

Bancarotta Ste, Appello conferma condanna Verdini

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 La corte di appello di Firenze mantiene granitica senza scalfirla di un giorno di pena in meno, la sentenza del tribunale che condanno’ Denis Verdini per la bancarotta fraudolenta della Ste, Societa’ Toscana di Edizioni che dal 1998 fino al fallimento del 2014 pubblicava Il Giornale della Toscana. Per l’ex senatore di Fi e Ala, la corte conferma i 5 anni e 6 mesi di condanna del primo grado, ribadendo integralmente la sentenza del tribunale senza fare nessuna modifica, ne’ per Verdini ne’ per gli altri imputati. Rimaste uguali, infatti, anche le condanne a 5 anni per il giornalista, manager e ex deputato di Fi e Ala, Massimo Parisi, e a 3 anni per il principe Girolamo Strozzi Majorca Renzi, per Pierluigi Picerno e per Enrico Luca Biagiotti, altri amministratori. La procura generale ha chiesto la conferma delle condanne del primo grado. Emerge ora il singolare aspetto che in entrambi i processi, il pm Luca Turco, che condusse le indagini, sia la toga che nelle richieste del 2018 chiese la pena piu’ bassa per tutti, 3 anni a Verdini, 2 anni e 6 mesi per Picerno, 2 anni per gli altri. Tutti i giudici sono stati piu’ severi. A determinare il crac della Ste, secondo l’accusa della procura di Firenze ripresa dalla Pg, fu una distrazione patrimoniale, un ‘buco’ da 2,6 mln di euro, creatosi in una fase in cui la societa’ era in cattive acque. Le difese hanno sostenuto anche in appello che Verdini e gli altri imputati, cui lo legano forti rapporti personali, o di amicizia o persino di parentela, avevano ristorato la societa’ di quell’importo un anno prima del fallimento. Ma pure in appello i giudici non  hanno creduto a tale argomento come diranno nelle motivazioni tra 60 giorni. La Ste venne promossa da Verdini, che ne fu fondatore e investitore cosi’ come lo furono Strozzi e Parisi. Fin dall’inizio sono stati tutti amministratori, con ruoli diversi, nella societa’ che godette di contributi pubblici per l’editoria e che, anche per l’esaurimento di questi, poi falli’ nel 2014. Il quotidiano e’ stato tre lustri uno dei rami di vita pubblica in cui si e’ reso riconoscibile Verdini, insieme alla presidenza ventennale del Credito Cooperativo Fiorentino (Ccf), la banca di Campi Bisenzio, e all’impegno in politica col centrodestra, venendo eletto in Regione e poi in Parlamento con ruoli nazionali di vertice in Forza Italia tra i piu’ vicini a Silvio Berlusconi, quindi come fondatore di Ala. Ora Denis Verdini sta scontando a Pian de’ Giullari la detenzione domiciliare, avendo compiuto 70 anni, per la condanna definitiva a 6 anni e 6 mesi in Cassazione per la bancarotta dell’ex Ccf.

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Nave da Capri contro la banchina, sale ancora il bilancio: 44 feriti, uno in codice rosso

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Il bilancio di feriti e contusi nell’incidente che ha visto coinvolta la nave veloce Isola di Procida della Caremar, proveniente da Capri e finita contro la banchina del molo Beverello a Napoli, continua ad aggravarsi: nell’ultimo bollettino della Asl 1 di Napoli si evidenza che in 44 hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari. Urtata probabilmente a causa del forte vento durante la manovra di attracco, la nave veloce trasportava più di 100 persone, molti appartenenti alle forze dell’ordine in servizio a Capri per il G7 dei ministri degli Esteri.  Solo una persona è stata ricoverata in codice rosso ma non. è in pericolo di vita. La Asl 1 ha allestito un PMA, posto medico avanzato pe rprestare i primi soccorsi direttemante sulla banchina dove è avvenuto l’incidente : il personale sanitario intervenuto valutava le condizioni dei feriti e li smistava negli ospedali cittadini. Nel comunicato della direzione il ringraziamento a tutti gli intervenuti per soccorrere e curare i passeggeri coinvolti

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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