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Mazzarri: la Juve ci dirà a che punto è il Napoli

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Il nuovo Mazzarri è più maturo e consapevole del suo ruolo e soprattutto non protesta più per gli arbitraggi. “Il Mazzarri che lo faceva – dice il tecnico – è andato in pensione”. Niente spazio alle polemiche, dunque, e massima concentrazione per capire se i mali della squadra dipendano da una componente psicologica, oltre che da quella fisica. E’ così che Walter Mazzarri vive la vigilia della sfida alla Juventus nell’anticipo all’Allianz Stadium di Torino. Con l’Inter, nonostante la chiara sconfitta e i tre gol di scarto, si sono visti progressi, soprattutto nel primo tempo giocato alla pari e anzi meglio dell’attuale capolista del campionato. Ma non basta, bisogna migliorare ancora in tante cose.

“Il Napoli – dice Mazzarri – ha vinto lo scudetto l’anno scorso, la Juventus è tra i club più importanti del campionato italiano. Quella di domani è una partita importantissima. Bisogna far bene e inoltre mi servirà per capire se certi progressi li abbiamo fatti”. “Domani – aggiunge il tecnico – si deve essere più compatti, fare meno errori sotto porta e non prendere le ripartenze che abbiamo preso spesso, anche da quando ci sono io in panchina. E poi bisogna essere concreti sotto porta, senza dimenticare che per svoltare nella vita e nel calcio ci vuole anche un pizzico di fortuna perché basta un episodio e la scena cambia”. La disamina dell’allenatore è chiara, come è giustificata la sua richiesta di tempo per dargli modo di capire fino in fondo i mali della squadra.

“Essere campioni d’Italia – osserva – e perdere partite in casa può dipendere anche da un aspetto psicologico e non solo fisico. Per questi cali, questi sbandamenti c’è anche un fattore morale, di testa, non solo un problema fisico. Mi dovete dare il tempo di capire meglio questi fattori e soprattutto devo avere più tempo di allenare questa squadra”. Mazzarri proprio perché non ha ancora le idee chiare fino in fondo non sa dire se chiederà a De Laurentiis di intervenire sul mercato di gennaio. “Se il presidente, la società – spiega – mi ascolterà quando arriveremo alla fine di questo mese, dopo aver giocato con Juventus, Braga e Cagliari e avrò il polso della situazione e mi verrà chiesto ciò che ritengo più giusto fare, dirò ciò che penso”.

“Al primo errore – dice ancora il tecnico – subiamo subito gol, è la prima cosa in cui cercherò di intervenire. Non dobbiamo concedere ripartenze. Lo abbiamo visto anche nella gestione precedente. Serve equilibrio, non si devono prendere gol. Questo è il mio compito. Pensiamo una partita alla volta. E’ inutile fare tanti discorsi se non vinciamo le partite e se non prendiamo gol. Dobbiamo essere più concreti”. Una mano per la ripartenza a Mazzarri la possono sicuramente dare le stelle del suo Napoli, come Kvaratskhelia e Osimhen (“prezioso anche non al top”). Il georgiano, da quando Mazzarri è in panchina, si sposta più spesso al centro per eludere i raddoppi di marcatura.

“Una squadra che vince lo scudetto – ammette il tecnico – ha degli attori principali che vengono riconosciuti così e le altre squadre e gli allenatori ci mettono più attenzione nella marcatura. Perciò con Kvara provo a fare qualcosa per non tenerlo sempre sotto la pressione asfissiante degli avversari e una delle soluzioni è che ogni tanto si sposti al centro”. Fino a ora è mancato l’apporto di Lindstrom. “Solo due giorni fa – conclude Mazzarri – sono riuscito a guardare dei filmati di quando giocava in Germania. Bisogna capire dove è più idoneo per rendere. Non l’ho ancora capito ma ha delle belle qualità e devo scoprire dove può rendere di più”.

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Tar conferma multa a Tim e Dazn per intesa su diritti calcio

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Restano confermate le sanzioni inflitte a metà dello scorso anno dall’Antitrust a Tim e Dazn per alcune clausole del loro accordo sulla trasmissione delle partite del campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024. L’ha deciso il Tar del Lazio con una lunga e complessa sentenza con la quale ha giudicato i ricorsi proposti da Dazn Ltd, Dazn Media Services, Telecom Italia, Fastweb e Sky Italia.

In base ai ricavi che sarebbero derivati a Tim e Dazn dalla commercializzazione dei diritti televisivi per la stagione sportiva 2021-2022, l’Autorità ha sanzionato Tim con 760.776,82 e Dazn con 7.240.250,84 euro. Per l’Antitrust, l’accordo, che prevedeva l’esclusiva a favore di Tim e il divieto di partnership con i concorrenti, poteva determinare effetti dannosi per le dinamiche competitive nel mercato di settore. E Tim, quindi, avrebbe commercializzato un’offerta in bundle non replicabile dai suoi concorrenti. Sky e Fastweb intervenivano in giudizio con proprie impugnative formulando specifiche censure di segno opposto a quelle spiegate da Dazn e Tim.

Il Tar, respingendo in premessa la censura di tardivo avvio del procedimento istruttorio, ha in primo luogo ribadito come “l’intesa sia stata correttamente qualificata dall’Autorità come ‘restrittiva per oggetto’, atteso che lo scopo precipuo dell’accordo era pacificamente quello di escludere una serie di concorrenti sia dal mercato della pay tv sia da quello delle telecomunicazioni”, osservando in più come “l’Agcm abbia comunque fornito piena prova degli effetti (quanto meno potenziali) di natura anticoncorrenziale dell’intesa”.

Conseguentemente “appare evidente che la strategia commerciale” puntasse “al fine di aumentare la clientela Tim: difatti, rendendo difficoltosa la fruizione dei contenuti Dazn svincolata dai servizi Tim, l’utente sarebbe stato indotto a rivolgersi prioritariamente a tale operatore, soprattutto considerando che l’offerta prevedeva, con un’unica bolletta, una serie di servizi (c.d. triple play) a prezzi inferiori rispetto a quelli di regola praticati separatamente sul mercato”. In merito poi alla censura di mancata applicazione delle esenzioni previste dal Vber, il Regolamento europeo sugli ‘accordi verticali’, “va rilevato come correttamente l’Agcm qualificava l’intesa esaminata come orizzontale, operando sia Dazn sia Tim nel mercato della fornitura dei servizi audiovisivi”; e tale circostanza risulta dirimente per escluderne l’applicabilità.

Quanto ai ricorsi proposti da Sky e Fastweb – società entrambe partecipanti al procedimento istruttorio anche in qualità di ‘soggetti segnalanti l’illecito’ – il Tar, premettendo come palese il fatto che “le censure rivolte avverso la valutazione dell’accordo del 3 agosto 2022 risultino infondate, atteso che sembrano ignorare un dato di fatto incontestabile, ossia la legittima assegnazione dei diritti tv a Dazn”, ha ritenuto che “emerge con evidenza la contraddittorietà (quale figura sintomatica dell’eccesso di potere) del provvedimento impugnato, atteso l’insanabile e inspiegabile contrasto tra la comunicazione delle risultanze istruttorie e la decisione finale”. Ecco che allora i giudici hanno ritenuto che “alla luce della parziale fondatezza delle censure spiegate da Sky e Fastweb, vanno accolti i loro ricorsi, con obbligo dell’Autorità di riavviare il procedimento istruttorio”.

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Al Hilal vince il campionato in Arabia, CR7 senza titoli

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L’Al Hilal ha conquistato il quarto titolo della Saudi Pro League in cinque anni, negando ancora una volta alla superstar portoghese Cristiano Ronaldo dell’Al Nassr la possibilità di vincere il trofeo. L’Al Hilal, che ha ingaggiato Neymar la scorsa estate ma che da ottobre è privo del brasiliano infortunato, si è imposto per 4-1 sull’Al-Hazem. Ancora imbattuto in 31 partite di campionato, l’Al Hilal ha ora 12 punti di vantaggio sull’Al Nassr a tre turni dalla fine.

Per CR7 è la seconda stagione in Arabia Saudita senza vincere il campionato. Dopo il clamoroso trasferimento del portoghese nel regno, altri grandi nomi del calcio hanno firmato contratti importanti con diversi club del Paese, tra cui Neymar, Karim Benzema, Sadio Mané, N’Golo Kanté e Riyad Mahrez. I membri delle “Big Four” saudite – Al Hilal, Al Nassr, Al Ittihad, il club di Benzema, e Al Ahli, la squadra di Mahrez – appartengono tutti al Public Investment Fund (PIF), un fondo sovrano che sta lavorando per diversificare l’economia saudita. L’Al Hilal e l’Al Nassr si incontreranno nuovamente nella finale della Coppa del Re il 31 maggio.

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Il Milan torna a vincere, cinque gol al Cagliari

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Il Milan torna a vincere dopo sei settimane e lo fa con roboante 5-1 ai danni del Cagliari. Una ‘manita’ che blinda il secondo posto e assicura un posto nella prossima Supercoppa Italiana. Il Cagliari viene travolto a San Siro ma con la testa è già allo scontro diretto con il Sassuolo della prossima settimana, sfida decisiva per la salvezza. Stefano Pioli ritrova il sorriso nella penultima casalinga della sua avventura al Milan. Inizialmente lascia in panchina quattro big: Leao, Theo Hernandez, Calabria e Tomori.

“Chi ha giocato meno forse ha più entusiasmo e più voglia”. In realtà il primo tempo ha ritmi da amichevole estiva nel surreale clima di un San Siro silenzioso a causa della protesta della Curva Sud che fa ancora lo sciopero del tifo. “Noi pretendiamo e meritiamo una società forte e vincente. Milano non si accontenta”, recita lo striscione esposto dagli ultras durante tutta la partita. L’unico squillo che dà la scossa e forse ‘risveglia’ dal torpore alcuni spettatori, al 36′ è il gol che sblocca la partita di Bennacer. Azione insistita dei rossoneri, il pallone va sui piedi dell’algerino che colpisce dalla distanza. Milan in vantaggio e Bennacer festeggia indicando il cognome materno scritto sulla maglia, iniziativa che accomuna le due squadre in vista della festa della mamma di domani.

Nel secondo tempo Pioli richiama Gabbia già ammonito (e squalificato contro il Torino perché diffidato) per Tomori e Chukwueze (dolorante) con Leao. Anche Giroud va in panchina per Okafor. E la partita, finalmente, si accende. Leao dopo appena 4′ colpisce la traversa di controbalzo. Poi il Cagliari va vicino al pari con Prati, ma è bravo Sportiello a deviare. Al 14′ arriva il raddoppio del Milan con Pulisic che viene servito con un passaggio millimetrico di Leao. Ma la squadra di Ranieri non molla, prima Deiola su punizione impegna in una gran parata Sportiello, poi al 18′ un cross di Zappa viene intercettato da un perfetto inserimento di Nandez (perso da Musah) e il Cagliari accorcia.

Alla mezz’ora però il Milan ritrova il doppio vantaggio: conclusione dalla distanza di Reijnders che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, batte Scuffet. Ma le emozioni non sono finite. Il Cagliari si dispera per due legni colpiti, prima con Oristanio con un calcio d’angolo a rientrare che si infrange sul palo, poi Shomurodov a botta sicura viene deviato sulla traversa. A chiudere i conti ci pensa il giocatore più applaudito: Rafael Leao.

La bella verticalizzazione di Bennacer non viene sprecata dal portoghese che torna al gol dopo quasi un mese. C’è spazio anche per la ‘manita’ con la doppietta di Pulisic che colpisce dalla distanza, un difensore del Cagliari prova a salvare sulla linea ma l’orologio di Sozza vibra ed è 5-1. San Siro applaude allentando un po’ la tensione delle ultime settimane. Ora la stagione ha poco da raccontare per il Milan e il futuro è tutto da scrivere a partire dal sostituto di Pioli.

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