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Economia

Maxi-sconti per assunzioni e imprese che rientrano

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Maxi deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato, che sale ulteriormente nei casi di mamme o donne disoccupate, giovani ed ex beneficiari del Reddito di cittadinanza fino a toccare il 130%. Sconto del 50% sulle tasse per le imprese che tornano a produrre in Italia. Rafforzamento dei fringe benefit – i bonus aziendali in forma di beni e servizi – che non vengono tassati, più alti per i lavoratori con figli per i quali arrivano a 2 mila euro. Sgravi sui premi di produttività. Sono le novità in tema di lavoro e occupazione che arrivano con la manovra e il decreto legislativo sulla riforma fiscale.

Per il 2024 si prevede dunque una maxi-deduzione del costo del lavoro per le imprese che assumono a tempo indeterminato: il 120%, che arriva fino al 130% se ad essere stabilizzati sono mamme di almeno due figli minori, donne prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, under 30, ex percettori del Reddito di cittadinanza e persone con invalidità. Si introduce così il principio “più assumi meno paghi”, come sottolinea la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando di una delle misure del programma di governo: principio per cui più alta è l’incidenza dei dipendenti in rapporto al fatturato – spiega -, meno tasse si devono allo Stato. Previsti in legge di Bilancio anche per il prossimo anno incentivi per le assunzioni di donne disoccupate, confermati i beneficiari dell’Assegno di inclusione e i giovani.

Arriva anche la detassazione del lavoro notturno e festivo per gli addetti del settore del turismo. Altra novità riguarda le imprese e le attività produttive che tornano dall’estero a investire in Italia, a cui viene riconosciuta una tassazione agevolata. La misura prevede la riduzione del 50% delle imposte sui redditi. L’agevolazione si applica nel periodo d’imposta in cui avviene il trasferimento e per i 5 anni successivi. Con un obbligo: se chi ne beneficia poi decide di andare via nuovamente, deve restituire quanto ricevuto, pagando anche gli interessi. “Sì al reshoring, no alle delocalizzazioni”, scrive il Mimit. In manovra viene inoltre confermata la detassazione dei premi produttività al 5% e si prosegue nella strategia di potenziamento dei fringe benefit anche se con un tetto più basso rispetto alle norme in vigore. La soglia sarà di 2 mila euro per i lavoratori con figli a carico, e mille euro per tutti gli altri: si potranno utilizzare anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa.

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Economia

Françoise Bettencourt Meyers lascia il consiglio di L’Oréal

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Dopo quasi 30 anni, Françoise Bettencourt Meyers (foto Imagoeconomica) lascia il consiglio di amministrazione di L’Oréal, pur mantenendo la presidenza della holding familiare Tethys, primo azionista del gruppo. Al suo posto nel board entrerà un altro rappresentante di Tethys, mentre il ruolo di vicepresidente sarà assunto dal figlio Jean-Victor Meyers, 38 anni. Françoise Bettencourt Meyers, 71 anni, è l’unica erede diretta del fondatore di L’Oréal, Eugène Schueller.

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Economia

Cambio ai vertici di Engineering: Aldo Bisio nuovo amministratore delegato

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Cambio della guardia al vertice di Engineering, multinazionale specializzata nella trasformazione digitale. Maximo Ibarra (foto Imagoeconomica sotto) ha rassegnato le dimissioni da amministratore delegato con effetto immediato. Al suo posto, il consiglio di amministrazione della società – controllata dai fondi Bain e Renaissance – ha nominato Aldo Bisio (foto Imagoeconomica in evidenza), ex numero uno di Vodafone Italia dal 2014 al 2024.

MAXIMO IBARRA EX AD ENGINEERING

Prima della sua lunga esperienza in Vodafone, Bisio ha ricoperto incarichi di rilievo in Ariston Thermo e in McKinsey. Attualmente siede anche nel board di Coesia, produttore globale di soluzioni industriali per l’imballaggio.

Il bilancio della gestione Ibarra

Maximo Ibarra lascia Engineering dopo quasi quattro anni di gestione che hanno visto la società crescere significativamente: circa 14.000 dipendenti, oltre 80 sedi tra Europa, Stati Uniti e Sud America, con un fatturato che ha raggiunto quasi 1,8 miliardi di euro, generato da oltre 70 società controllate in 21 Paesi.

«Negli ultimi mesi ho maturato la volontà di prendermi del tempo per valutare nuovi progetti professionali», ha dichiarato Ibarra, aggiungendo che resterà disponibile fino al prossimo 1° settembre per garantire un efficace passaggio di consegne e che continuerà a essere investitore nella società.

La sfida per Bisio: crescita e nuove operazioni strategiche

Il presidente di Engineering, Gaetano Micciché, ha ringraziato Ibarra per il lavoro svolto ed espresso fiducia nella capacità di Bisio di guidare l’azienda verso una nuova fase di sviluppo e innovazione.

Tra i primi dossier sul tavolo del nuovo amministratore delegato c’è la valutazione sulla vendita di Municipia, società del gruppo attiva nei servizi ai Comuni. Engineering ha incaricato Klecha di esplorare il mercato alla ricerca di investitori interessati, con una valutazione che si aggira intorno ai 250 milioni di euro.

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Economia

Wsj, Trump verso un alleggerimento dei dazi sulle auto

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Donald Trump intende attenuare l’impatto dei dazi sulle auto prodotte all’estero, impedendo che si accumulino ad altre tariffe dazi da lui imposte e alleggerendo alcuni dazi sui componenti esteri utilizzati per la produzione di veicoli negli Usa. Lo scrive il Wall Street Journal citano una persona a conoscenza del dossier. In base a questa mossa, le case automobilistiche che pagano i dazi di settore non saranno soggette anche ad altri dazi, come quelli su acciaio e alluminio. La decisione sarebbe retroattiva, hanno affermato le fonti, il che significa che le case auto potrebbero essere rimborsate per tali tariffe già pagate.

Il dazio del 25% sulle auto finite prodotte all’estero è entrato in vigore all’inizio di questo mese. L’amministrazione Usa, sempre secondo il Wsj, modificherà anche i dazi sui ricambi delle auto estere – previsti al 25% e in vigore dal 3 maggio -, consentendo alle case automobilistiche di ottenere un rimborso per tali dazi fino a un importo pari al 3,75% del valore di un’auto prodotta negli Stati Uniti per un anno. Il rimborso scenderebbe al 2,75% del valore dell’auto nel secondo anno, per poi essere gradualmente eliminato del tutto. Si prevede che Trump adotti queste misure in vista di un viaggio in Michigan per un comizio alla periferia di Detroit martedì sera, in occasione dei suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca. Le misure mirano a dare alle case automobilistiche il tempo di riportare le catene di approvvigionamento dei componenti negli Usa e rappresenterebbero probabilmente un significativo impulso per le case automobilistiche nel breve termine, ha affermato una fonte a conoscenza della decisione. Le case auto dovranno presentare domanda di rimborso al governo, ma non è immediatamente chiaro da dove arriveranno questi fondi.

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