Politica
Mattarella premia i giovani solidali, 29 nuovi Alfieri
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3 settimane fadel
Di
Fulvio Miele
Quasi tutti hanno meno di vent’anni. Giovani, a volte giovanissimi, appassionati di scienze, sport, musica. E tutti accomunati dalla “solidarietà” come principio guida. Sergio Mattarella nomina 29 nuovi “Alfieri della Repubblica”. A chi mette il suo tempo al servizio dei più fragili, disabili, anziani, a chi affronta a testa alta una sua fragilità, una malattia. E anche a chi si ritrova eroe per caso, e salva vite, fosse anche quella di un capriolo ferito e caduto in mare.
Il Quirinale sceglie il tema delle “Nuove vie per la solidarietà ” come ispirazione per assegnare queste onorificenze, accompagnate da 4 targhe “per premiare azioni collettive di giovani e giovanissimi, anch’esse espressione dei valori di solidarietà, inclusione e accoglienza”, che vanno a un gruppo scout (Bari 10) che ha censito un Parco Urbano tra Modugno e il capoluogo pugliese, a un movimento giovanile di Save the children di Genova impegnato soprattutto contro il bullismo e la violenza di genere, alla quinta multietnica di una scuola primaria di Torino che si occupa di un compagno disabile, e a un gruppo di tre amiche che hanno salvato un passante a Trento colpito da infarto per strada praticando il massaggio cardiaco imparato a scuola, in attesa dell’ambulanza.
“Negli ultimi anni l’idea di solidarietà si è evoluta integrando nuove tecnologie, approcci sostenibili e un maggior coinvolgimento delle comunità”. E i ragazzi premiati sono tutti “protagonisti di una solidarietà moderna che riflette uno spirito dinamico, creativo e tecnologico. Una solidarietà che è sempre più accessibile, inclusiva e adattata alle sfide del mondo contemporaneo”, spiega il Colle illustrando le motivazioni che hanno portato alla scelta dei premiati. C’è chi sceglie il ‘baskin’, il gioco del basket inclusivo che mescola in campo abili e disabili, come Edoardo Levanja che a Monterotondo (Roma) gioca con la sua amica disabile per aiutarla negli allenamenti, o Erik Kokoshi, uno dei più giovani tra i nuovi Alfieri, che legge libri alla sua vicina di casa, e amica, cieca.
C’è la campionessa italiana di taekwondo Sara Cozzolino, che, nel tempo libero, “si impegna con generosità come volontaria per allenare dei bambini con disabilità del suo quartiere” di Napoli. Ma c’è anche chi, appena adolescente, ha scritto già due libri per spiegare la fisica e il sistema solare ai più piccoli come Gabriele Ciancuto di Amelia, nel teramano. O chi, come Giulio Prodan, spiega la biologia con esperimenti “semplici e divertenti attraverso il progetto ClassLab, che ha già interessato 20 classi a Trieste. Tommaso Calligari, diciannovenne di Cressa, in provincia di Novara, ha ideato invece un dispositivo di intelligenza artificiale per la diagnosi precoce del Parkinson mentre Davide Zilli, non ancora 14 anni, ha inventato un dispositivo capace di fornire assistenza nella ricarica degli impianti cocleari – entrambi hanno ricevuto “importanti riconoscimenti internazionali” per i loro progetti.
“Anche quest’anno – sottolinea la presidenza della Repubblica – i giovani ci insegano che l’altruismo, la generosità e la responsabilità sociale possono fare la differenza attivando un effetto moltiplicatore che può trasformare l’impegno del singolo in un movimento collettivo capace di generare profondi cambiamenti. Quanti oggi ricevono questo riconoscimento rappresentano, simbolicamente, solo una parte di quel numero indefinito di giovani che si impegna e lavora alacremente nella vita quotidiana, contribuendo ogni giorno a nutrire quell’insieme di valori che costituisce l’elemento propulsivo fondamentale per la nostra società”.
Ecco l’elenco e le motivazioni dei nuovi insigniti dal Capo dello Stato:
Alfieri della Repubblica
Maddalena ALBIERO, 11/9/2007, residente a Bardolino (VR) – Per essere riuscita, con la poesia, a esprimere sentimenti, timori, sogni che sono comuni ai ragazzi della sua età. E per averne fatto occasione di crescita dialogando e coinvolgendo tanti altri giovani.
Maddalena ama le parole con cui ha iniziato a giocare fin da bambina. Attraverso la poesia è riuscita a trasformare l’insicurezza in determinazione, facendo della sua sensibilità un punto di forza. Scrivere l’ha aiutata ad affrontare momenti difficili dell’adolescenza. Ha presentato la sua prima pubblicazione al Salone del Libro di Torino e si impegna a promuovere fra i coetanei momenti di riflessione sull’amicizia, gli amori, le delusioni, le speranze che sono i temi dei suoi versi.
Giada BALTIERI, 17/2/2008, residente a Caldiero (VR) – Per il coraggio con cui affronta l’osteogenesi imperfetta, malattia genetica rara e tuttora poco conosciuta. Grazie al suo sorriso e alla sua energia è diventata la mascotte di un importante evento sportivo a sostegno della ricerca.
Giada convive con l’osteogenesi imperfetta, condizione genetica rara, e nonostante le difficoltà si impegna come volontaria per promuovere la conoscenza di questa malattia e per raccogliere fondi destinati a progetti di ricerca. Con la sua tenacia è divenuta la mascotte di una importante manifestazione podistica proprio a sostegno della ricerca. Partecipa a eventi e incontri nelle scuole per sensibilizzare i coetanei sulle tematiche della disabilità, dando forza a chi affronta situazioni simili alla sua.
Michele BARBATELLI, 20/12/2006, residente a Appignano (MC) – Per la continuità nell’impegno come volontario a favore del suo paese. Una testimonianza della resilienza delle comunità che popolano i borghi italiani.
Michele è un ragazzo sensibile, che ha dimostrato una grande maturità in un periodo molto doloroso per la sua famiglia senza mai venire meno agli impegni scolastici e alla sua attività di volontario presso la Pro loco di Appignano. Michele, infatti, è uno dei tanti giovani che si prodigano per mantenere vive le tradizioni del territorio in cui vivono, promuovendone la bellezza e la storia.
Niccolò BARTOLACELLI, 30/11/2006, residente a Serramazzoni (MO) – Per aver posto la propria abilità informatica a servizio di una preziosa utilità sociale: un programma che facilita per i dislessici la lettura di uno spartito musicale.
Niccolò ha due grandi passioni: la musica e l’informatica. Con grande generosità condivide le sue capacità, suonando per gli anziani o svolgendo funzioni di tutor in progetti di robotica per ragazzi. Pensando a come rendere più accessibile a tutti il linguaggio universale della musica, ha ideato un software, denominato Chroma, che facilita la lettura dello spartito per chi ha problemi di dislessia. Grazie a questo progetto ha ottenuto un importante riconoscimento in ambito internazionale.
Tommaso CALIGARI, 20/3/2006, residente a Cressa (NO) – Per aver ideato un dispositivo di intelligenza artificiale che consente la diagnosi precoce del morbo di Parkinson. Grande è la sua passione per la tecnologia ma forte è anche la sua sensibilità sociale.
Tommaso ha un talento scientifico e tecnologico, che gli ha permesso di conquistare importanti riconoscimenti anche oltre i confini nazionali. Profondamente segnato dalle sofferenze del nonno, a soli 17 anni ha ideato un dispositivo di intelligenza artificiale che può consentire la diagnosi precoce del morbo di Parkinson. Ha scelto di condividere gratuitamente la sua realizzazione perché si riesca a intervenire più tempestivamente nell’arginare la malattia e migliorare la vita di chi ne è colpito.
Angela CALISE, 26/9/2005, residente a Caserta – Per aver affrontato con coraggio e maturità le difficoltà familiari e personali da cui è stata segnata. Il dolore non l’ha imprigionata ma anzi l’ha resa vitale e generosa, sempre disponibile verso gli altri.
Angela è una ragazza che, nonostante la giovane età, è già stata messa duramente alla prova dalla vita. La perdita del padre, la malattia della madre, la sofferenza sperimentata in prima persona: sono eventi che lei ha saputo affrontare con forza e determinazione senza mai chiudersi in sé stessa, anzi senza perdere occasione per aiutare gli altri. Una storia di resilienza che ha suscitato ammirazione in quanti le sono vicini.
Gabriele CIANCUTO, 10/9/2011, residente ad Amelia (TR) – Per la spontaneità, e al tempo stesso la tenacia, con cui prova ad appassionare i più piccoli alla scienza. Ha scritto libri rivolti ai bambini, in cui tratta con linguaggio semplice materie e argomenti impegnativi.
Gabriele è un giovane testimone della scuola come luogo di scoperta, di motivazione e anche di sogno. Sono nati a scuola i suoi due libri, grazie all’amore per lo studio e alla fiducia ricevuta dai suoi insegnanti. A soli 13 anni ha deciso di restituire quanto aveva appreso, scrivendo dei libri in cui aiuta i bambini a capire, in modo semplice e con immagini chiare, la bellezza del sistema solare e i principi della fisica.
Sara COZZOLINO, 30/8/2007, residente a Napoli – Per la generosità con cui ha deciso di condividere le sue abilità sportive nel taekwondo allenando bambini con disabilità che abitano nel suo quartiere. Il valore di inclusività dello sport può diventare un potente strumento di trasformazione sociale.
Sara è una campionessa italiana di taekwondo che, nel tempo libero, si impegna con generosità come volontaria per allenare dei bambini con disabilità del suo quartiere. I suoi successi sono la testimonianza del fatto che lo sport, attraverso il sacrificio, la disciplina e la determinazione, può rappresentare un potente strumento di crescita personale ma anche di trasformazione sociale.
Francesco DE MARCO, 19/11/2006, residente a Reggio Calabria – Per aver soccorso una coppia di coniugi che rischiava di annegare. Il salvataggio ha richiesto coraggio e tempismo viste le cattive condizione del mare.
Francesco si trovava con i genitori in vacanza sulla costa siciliana quando si è accorto che una coppia di anziani, avventuratisi in mare nonostante le avverse condizioni, rischiavano la vita in balia delle onde. Senza alcuna esitazione, con un coraggio inusuale per la sua età, Francesco è riuscito a raggiungere la donna che stava annegando nonostante i tentativi del marito, riportandola a galla e aiutando entrambi i coniugi a raggiungere la riva.
Giorgia FABRIS, 21/4/2010, residente a Trieste – Per la naturalezza con cui offre amicizia e sostegno a compagni in difficoltà. Il suo supporto generoso contribuisce in modo fattivo all’accoglienza e all’integrazione.
Giorgia ha una spiccata sensibilità e una inclinazione naturale a relazionarsi con compagne e compagni più fragili, a cui offre amicizia e aiuto concreto. Sono questi beni preziosi nei percorsi di integrazione in un quartiere socialmente complesso, ad alta densità di immigrazione, come quello in cui si trova la sua scuola. Sempre motivata e sorridente, Giorgia è un esempio di come, attraverso piccoli gesti quotidiani, si possa contribuire a migliorare la vita degli altri, e di riflesso anche la propria.
Camilla Aurora FANELLI, 24/3/2004, residente a Milano – Per il costante impegno di volontaria all’interno di un istituto penitenziario. Testimone di solidarietà nelle vesti di allenatrice di una squadra di pallavolo di detenuti.
Aveva appena compiuto 18 anni quando per la prima volta è entrata in carcere come volontaria. Da allora tutti i sabati mattina Camilla, insieme a suo padre e a sua sorella, allena una squadra di pallavolo composta da una dozzina di detenuti della casa circondariale di Monza, nell’ambito del progetto “Liberi di giocare” che promuove lo sport all’interno degli istituti di pena sostenendo fortemente la sua funzione educativa e di riscatto.
Riccardo FOLLI RUANI, 19/2/2011, residente a Imola (BO) – Per essere stato capace di trasformare, in età così giovane, la propria passione per meduse e spugne marine in un impegno civico per la protezione dell’ecosistema del mare, tanto importante per la salvaguardia stessa del pianeta.
Riccardo nutre una grande passione per le meduse e per le spugne marine, sentinelle del mare che studia e colleziona sin da bambino. Ha maturato una competenza tale da spingerlo a tenere conferenze nelle scuole, disegnando e animando cartelloni da lui elaborati. Nella propria casa ha allestito un piccolo museo e svolge una incisiva attività di sensibilizzazione dei suoi coetanei. Le spugne sono importanti per l’ecosistema marino perché contribuiscono alla formazione di habitat e aree di protezione per gli organismi marini.
Erik KOKOSHI, 21/4/2013, residente a Verona – Per la solidarietà e la sensibilità dimostrate leggendo per una vicina di casa non vedente. La naturalezza del suo gesto sottolinea il valore straordinario dell’amicizia, capace di superare qualsiasi barriera, anche quella generazionale.
Erik condivide il suo amore per la lettura con la signora Paola, una vicina di casa che purtroppo ha perso la vista qualche anno fa. Paola, colpita dal desiderio di apprendere di Erik, gli dona periodicamente dei libri. Così Erik per ricambiare la generosità della sua amica ha iniziato a mandarle dei messaggi vocali in cui legge per lei capitoli dei libri che più le piacciono.
Edoardo LEVANJA, 27/7/2012, residente a Monterotondo (Roma) – Per l’impegno di inclusione, generoso e concreto, svolto attraverso la pratica del baskin.
Edoardo è un ragazzo attento ai bisogni degli altri. In particolare la sua amicizia e solidarietà si sono manifestate nei confronti di una compagna di scuola con disabilità, a cui si dedica anche oltre l’orario scolastico. Edoardo, con una scelta in controtendenza rispetto ad altri suoi coetanei, ha deciso di giocare a baskin nella squadra della sua amica proprio per aiutarla durante gli allenamenti, dimostrando con grande maturità di saper andare oltre gli stereotipi sociali.
Samuel MASSA, 25/7/2009, residente a Fossacesia (CH) – Per la prontezza con cui ha affrontato il pericolo salvando un capriolo ferito, che era finito in mare. Un gesto coraggioso che esprime rispetto per ogni forma di vita.
Samuel si trovava in compagnia di un amico quando ha visto un capriolo che, dopo essere stato investito da un’auto, era caduto in mare e annaspava dolorante senza riuscire a raggiungere la riva. Resosi conto della situazione, Samuel si è gettato in mare cercando di raggiungere il capriolo e, con grande difficoltà, riuscendo a trarlo in salvo e ad affidarlo alle cure delle autorità competenti.
Francesco MAZZA, 14/6/2008, residente a Lamezia Terme (CZ) – Per l’impegno di sportivo, di istruttore e di volontario, con il quale è riuscito a trasmettere ai più piccoli i valori migliori appresi praticando il judo.
Francesco è un giovane e bravo judoka che generosamente si dedica in palestra all’allenamento dei più piccoli. Con umiltà e senso di amicizia partecipa a molteplici attività di volontariato con associazioni umanitarie. La sua positività e il suo carattere aperto lo hanno reso un punto di riferimento per tanti giovani del quartiere.
Maria Letizia MELLO, 16/1/2006, residente a San Pietro in Lama (LE) – Per l’attività di volontariato in favore delle persone anziane e sole della sua comunità. Un impegno cominciato da giovanissima, proseguito nella stagione della pandemia e ancora dopo, ritagliando il tempo negli studi per la carriera militare.
Maria Letizia ha iniziato a impegnarsi in parrocchia fin da piccola, dedicando tempo ed energie ad attività di volontariato rivolte, in particolar modo, a favore delle persone anziane. Per chi aveva bisogno faceva la spesa o comprava i farmaci necessari. Nei momenti più difficili della pandemia, nonostante gli studi intrapresi per la carriera militare, ha scelto di dedicare la licenza natalizia per fare compagnia agli anziani quasi centenari e senza famiglia della casa di riposo del suo paese.
Beatrice ORLANDI, 23/1/2006, residente ad Asti – Per la dedizione e la generosità con cui porta la sua musica nel reparto di oncologia dell’ospedale cittadino. Le corde della sua arpa accompagnano malati e personale sanitario nelle lunghe giornate di cure.
Beatrice è una ragazza talentuosa che suona l’arpa e il pianoforte. Ma i suoi meriti vanno al di là delle abilità musicali. Beatrice è, infatti, una ragazza generosa che fa la volontaria nel reparto di Oncologia dell’ospedale “Cardinal Massaia” di Asti dove suona i suoi strumenti accompagnando i lunghi tempi di attesa legati alla somministrazione delle terapie e contribuendo così ad alleviare le difficoltà di quei momenti.
Claudia PAIS, 31/7/2006, residente a Sassari – Per l’impegno di volontaria che oggi riversa a vantaggio dei ragazzi più piccoli, dopo aver ricevuto aiuto in un periodo difficile della propria vita.
Claudia ha iniziato a frequentare il “Punto Luce” di Save the Children nel 2013, in un momento di grande fragilità familiare. L’associazione è diventata per lei e per la sua famiglia un punto di riferimento importante tanto da orientare le sue scelte per il futuro. Claudia, infatti, sogna di lavorare con i bambini. Nel frattempo si impegna come volontaria nel Punto Luce restituendo parte di quel bene che ha ricevuto e che le ha permesso di crescere superando le difficoltà.
Bianca PERRONE, 14/1/2013, residente a Trepuzzi (LE) – Per la tenacia con cui affronta le difficoltà di chi non vede. Con la sua gioia di vivere ha trasformato tanti problemi in punti di forza. Il canale YouTube “Bianca, la fata delle farfalle” testimonia il valore irrinunciabile delle diversità.
Bianca è una bambina straordinaria che, nonostante abbia perso la vista quando aveva solo un anno, riesce a regalare gioie ed emozioni a chi le sta vicino. Bianca non può vedere il mondo con i suoi occhi, ma ciò non le impedisce di renderlo un luogo bello e colorato. Il suo amore per la vita l’ha spinta a creare un canale YouTube, “Bianca, la fata delle farfalle”, in cui racconta la quotidianità della sua vita e condivide la sua immensa passione per la musica.
Francesco PRATESI, 7/2/2007, residente a Greve in Chianti (FI) – Per l’entusiasmo e la competenza con cui ha aiutato la Croce Rossa a migliorare i propri servizi, attraverso l’ideazione di un nuovo programma informatico.
Francesco è un giovane volontario della Croce Rossa Italiana che, grazie alle sue competenze informatiche, ha ideato un programma capace di rispondere meglio alle esigenze della sua associazione. Sono state così semplificate le procedure di reportistica dei servizi di emergenza-urgenza, con un considerevole risparmio economico e una riduzione significativa dei tempi di gestione amministrativa. L’innovazione progettata e realizzata da Francesco permette ora ai volontari di concentrate maggiormente i propri sforzi sull’aiuto concreto alle persone.
Giulio PRODAN, 14/8/2007, residente a Trieste – Per la passione con cui studia la biologia e la generosità con la quale cerca di farla conoscere ai ragazzi più piccoli, servendosi di dimostrazioni semplici e divertenti.
Giulio ha un grande amore per la biologia e un desiderio: far appassionare anche i più piccoli alla materia evitando che risulti loro ostica. Per questo ha creato il progetto “ClassLab”: attraverso esperimenti semplici e divertenti, spiega ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado gli argomenti più vari, dai batteri ai processi digestivi. In due anni più di 20 classi nella provincia di Trieste hanno aderito a questo progetto ma Giulio è inarrestabile e punta a estendere la sua idea a quante più scuole possibile per avvicinare sempre più giovani alla scienza.
Niccolò RICCI, 5/2/2009, residente a Carrara – Per avere, senza esitazione, praticato una difficile manovra di disostruzione delle vie respiratorie, salvando la vita a una collaboratrice scolastica che rischiava di soffocare.
Niccolò si trovava, come ogni mattina, a scuola. Uscito dalla classe per recarsi in bagno, si è accorto che una collaboratrice scolastica stava rischiando di soffocare mentre mangiava una merendina. Niccolò, senza perdere la calma e con grande lucidità, è intervenuto prontamente e ha praticato sulla donna la manovra di Heimlich, appresa da sua madre infermiera. Nonostante fosse per lui la prima volta, Niccolò è riuscito a evitare conseguenze drammatiche.
Martina ROMITI, 15/4/2006, residente a Roma – Per la determinazione e la grinta con cui cerca di interessare i suoi coetanei sui temi della legalità e del contrasto alle mafie. Il suo impegno civile mira anche a promuovere la partecipazione dei ragazzi in contesti socio-culturali difficili.
Martina ha conosciuto “Libera” a scuola e si è subito impegnata sui temi propri dell’associazione. Martina si è fatta promotrice di eventi e approfondimenti sia nella scuola che nel quartiere in cui vive, coinvolgendo personalità della cultura e familiari di vittime innocenti delle mafie. Ha coordinato un gruppo di volontari con il comune obiettivo di sensibilizzare i coetanei e promuovere partecipazione attiva, legando i traguardi della legalità democratica con quelli della giustizia sociale.
Chiara RUNFOLO, 3/2/2008, residente a Palermo – Per la tenacia con la quale si fainterprete, nel suo quartiere, di istanze sociali e per l’impegno a fianco dei bambini che segue dopo la scuola.
Chiara è nata e cresciuta nel quartiere CEP di Palermo, frequentando l’Associazione San Giovanni Apostolo. Ha sempre manifestato una naturale inclinazione ad aiutare gli altri, anzitutto i bambini che segue dopo la scuola. È sempre presente in qualsiasi attività e manifestazione ritenga utile far sentire la sua voce, ed è particolarmente sensibile ai temi della tutela e del riscatto sociale dei più deboli, non ultime le ragazze e le donne vittime di maltrattamenti.
Serena SIMONATO, 11/12/2006, residente a Cavenago di Brianza (MB) – Per l’aiuto, maturo e concreto, che presta alle persone senzatetto. La sua capacità di ascolto e di accoglienza dei più vulnerabili le ha permesso di diventare un esempio per altri volontari.
Serena è una volontaria della Croce Rossa Italiana che, con gratuità e spontaneità, tende la mano a chi ha più bisogno. Nonostante la giovane età è riuscita a coinvolgere diversi coetanei, con i quali durante le sere dei weekend va in giro per le città di Monza e Milano a prestare assistenza alle persone senza fissa dimora. Serena si pone sempre in ascolto degli altri dimostrandosi accogliente e ispirando fiducia. Questa sua sensibilità l’ha resa un riferimento positivo per i volontari del territorio.
Diego VERGANI, 3/6/2010, residente a Lentate sul Seveso (MB) – Per la forza d’animo con cui sta affrontando la malattia. La grande passione per la musica è diventata energia che alimenta la sua resilienza.
Diego sta lottando da più di un anno contro una malattia aggressiva che lo ha costretto a sottoporsi a un delicato intervento chirurgico e a lunghi mesi di riabilitazione. Nonostante le difficoltà, il suo attaccamento alla vita e una passione smodata per la musica lo hanno portato, di recente, a vincere un concorso musicale organizzato dalla scuola.
Marta VIRDIS, 9/7/2005, residente a Villanova Monteleone (SS) – Per la generosità e la forza del suo impegno di volontaria. L’energia con cui si prodiga per i più fragili è contagiosa e costituisce un traino nella comunità.
Marta è una giovane volontaria delle Misericordie di Sassari, presso cui presta la sua attività come soccorritrice abilitata al servizio di 118 e di protezione civile. Con la sua spiccata sensibilità è sempre in prima linea nell’organizzazione di eventi a favore delle persone più fragili. Lo scorso anno Marta ha organizzato una raccolta fondi per consentire cure molto costose a una bambina della sua comunità, coinvolgendo molti altri ragazzi e associazioni del territorio. Marta è un esempio prezioso di come la solidarietà e il servizio possano infondere speranza all’intera comunità.
Davide ZILLI, 14/12/2011, residente a Osio Sopra (BG) – Per aver inventato un dispositivo capace di fornire assistenza nella ricarica degli impianti cocleari. L’ideazione gli è valsa un importante riconoscimento internazionale.
Davide convive con il suo impianto cocleare, che lui affettuosamente chiama Rolly, da quando aveva solo un anno. La sua viva intelligenza e la sua curiosità lo hanno portato a elaborare un dispositivo in grado di inviare notifiche e alert qualora l’audioprocessore dovesse inavvertitamente spostarsi mentre si trova in carica. Questa invenzione gli è valsa il primo premio in un importante contest internazionale.
Targhe
Sara PEDROTTI (20/9/2010), Emma FRANCESCHINI (9/1/2010), Azzurra NAVARINI (26/12/2010) – Trento
Per l’efficace e tempestiva opera di soccorso
Sara, Emma e Azzurra si stavano recando a scuola, quando si sono accorte che un signore, colto da arresto cardiaco, era riverso a terra incosciente. Le ragazze hanno affrontato l’emergenza con prontezza di spirito e lucidità. In particolare, mentre Sara avvisava l’operatore del 118 dando le prime indicazioni sulle condizioni dell’uomo, Emma e Azzurra praticavano il massaggio cardiaco, appreso durante il corso di primo soccorso organizzato dalla scuola, fino all’arrivo dei sanitari. L’intervento tempestivo delle giovani è risultato determinante per salvare la vita dell’anziano.
Classe V B IC Torino II – Scuola primaria “G. Parini” – Torino
Per aver dato valore alla pluralità
I bambini della VB provengono da ogni parte del mondo: Marocco, Egitto, Bangladesh, Senegal, Perù e Cina. Ciascuno di loro, pur avendo alle spalle vissuti talvolta complicati, si prende cura con amore e dedizione di un compagno di classe con disabilità. Tutti hanno imparato a usare il puntatore oculare con cui lui comunica, tutti sanno cosa può e cosa non può mangiare o bere il compagno. Nei corridoi si scatenano con la sedia a rotelle spronandolo con il loro affetto genuino e proteggendolo da sguardi o parole indiscreti. A scuola stanno imparando una delle lezioni più preziose: il valore della diversità e della pluralità.
Squadriglia Aquile, Gruppo Scout Agesci Bari 10 – Bari
Nuove vie per promuovere il territorio
I componenti della squadriglia Aquile, del Gruppo scout Agesci Bari 10, hanno progettato e realizzato l’impresa di catalogare l’intero Parco Urbano ASI, ubicato nel comprensorio dell’Area di Sviluppo Industriale tra Modugno e Bari. Hanno raccolto informazioni riguardanti la morfologia della zona, censito le diverse specie di alberi e arbusti presenti, e quindi effettuato la raccolta di campioni riguardanti foglie, fiori e frutti. Tramite Gps hanno geolocalizzato le numerose “pagghìare”, cioè i piccoli trulli propri della zona, e hanno poi etichettato con appositi codici QR gli alberi-tipo. Le informazioni acquisite sono ora consultabili da tutti in un sito web.
SottoSopra Genova – Movimento Giovani Save the Children – Genova
Un faro sempre acceso sul problema della violenza di genere
SottoSopra Genova, Movimento Giovani Save the Children, è impegnato su molti temi che i ragazzi sentono come urgenti: dalla riqualificazione degli spazi urbani al bullismo, alla violenza di genere. In particolare il gruppo, in collaborazione con un Centro Anti Violenza della città, ha deciso di farsi portavoce, presso i coetanei, di messaggi e iniziative che contrastino la violenza di genere, soprattutto nelle relazioni online tra adolescenti. In questa prospettiva hanno organizzato incontri di sensibilizzazione nelle scuole cittadine con vari esperti divenendo un concreto punto di riferimento sul territorio per generare, un passo alla volta, il cambiamento necessario e duraturo per tutti.
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9 ore fadel
29 Aprile 2025
I cinquant’anni dalla morte di Sergio Ramelli, militante del Fronte della gioventù ucciso a diciotto anni per una aggressione di Avanguardia operaia a Milano, sono l’occasione per invocare una memoria condivisa delle vittime degli anni di piombo. Memoria condivisa “nel tentativo di ricucire una ferita profonda che deve accomunare tutte le vittime innocenti dell’odio e della violenza politica” ha sottolineato la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio all’evento ‘Le idee hanno bisogno di coraggio’ a lui dedicato nell’auditorium di Regione Lombardia. La sua vicenda, la sua morte “tanto brutale quanto assurda” che “forse, proprio per questo, divenuta un simbolo per generazioni di militanti di destra di tutta Italia”, è “un pezzo di storia con cui tutti a destra e sinistra devono fare i conti” ha ammonito.
“Ancora oggi, a cinquant’anni dalla morte – ha aggiunto Meloni – c’è una minoranza rumorosa che crede che l’odio, la sopraffazione e la violenza siano strumenti legittimi attraverso cui affermare le proprie idee. Ai ragazzi che oggi hanno l’età in cui Sergio morì, che hanno spalancata davanti a sé la strada della propria vita, che vogliono dedicarla a ciò in cui credono, voglio dire: non fatevi ingannare da falsi profeti e da cattivi maestri”. Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa ha parlato del bisogno di una memoria condivisa. E come aveva già fatto ha paragonato Ramelli a Fausto e Iaio, ovvero Fausto Pinelli e Lorenzo Iaio Iannucci, esponenti del centro sociale Leoncavallo uccisi nel 1978. “Sono tra i pochi per i quali ancora non è stata fatta giustizia, non è stato scoperto chi li ha uccisi” ha ricordato.
“Questa memoria condivisa di giovani che hanno perso la vita solo perché credevano in delle idee, non importa se di destra o di sinistra, sia un insegnamento che credo debba restare forte in questa fase storica in cui vedo riaffacciarsi nei fuocherelli che non mi piacciono”. Se la memoria si fa più condivisa, resta comunque uno strascico di polemiche. Sono 38 le città che a Ramelli hanno dedicato una strada, una via o comunque un luogo. Oggi è successo anche a Sesto San Giovanni, un tempo Stalingrado d’Italia, che a Ramelli e Enrico Pedenovi, consigliere provinciale dell’Msi ucciso l’anno dopo, ha dedicato uno slargo. Inaugurazione a cui ha fatto seguito una manifestazione a cui hanno preso parte fra gli altri Anpi, Sinistra Italiana e Pd con l’idea che “è doveroso ricordare ragazzi ammazzati innocenti” ma “non può essere la scusa per riscrivere la storia e riabilitare valori neofascisti”.
Una critica alle manifestazioni con il ‘presente’ e il saluto romano (domani è in programma il tradizionale corteo per Ramelli, Pedenovi e Carlo Borsani che si conclude proprio con il ‘presente’ davanti al murale di Ramelli) è arrivata dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè: “non appartengono a Fratelli d’Italia, non è certo il nostro elemento distintivo, niente di tutto questo può essere riconducibile a noi” ha detto aggiungendo che “sbagliano e non aiutano a pacificare”. Domani la cerimonia ufficiale per Ramelli sarà comunque ai giardini a lui dedicati in un appuntamento a cui parteciperà come sempre il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Non però, come vorrebbe La Russa, con la fascia tricolore.

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